Una copia del Mein Kampf in vendita tra gli scaffali di una libreria in Israele
Tra gli scaffali di una libreria, in Israele, era sbucata una copia del Mein Kampf. Si trattava di una traduzione araba del libro, la cui vendita è vietata nel paese.
Il proprietario della libreria, che si trova a Reineh, città ad appena cinque chilometri da Nazareth, si è scusato e ha detto di non essersi reso conto che si trattava del libro che incita all’odio contro gli ebrei.
Secondo l’emittente televisiva israeliana Channel 12, il libro di Hitler è stato trovato tra gli scaffali del negozio da un attivista sociale la scorsa settimana. L’uomo ha detto al proprietario del negozio che quel libro non doveva essere venduto. Ma il libraio ha riferito alla televisione che il libro era stato messo sugli scaffali dal figlio, che lo aveva preso dal magazzino senza rendersi conto della gravità della questione. La copia del Main Kampf è stata comunque tolta dallo scaffale non appena il ragazzo era stato informato della natura del libro.
Il Mein Kampf (La mia battaglia), pubblicato nel 1925, è il saggio in cui Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazionalsocialista, sotto forma di un’autobiografia.
Leggere e possedere il Mein Kampf è permesso in tutti i paesi del mondo, ad eccezione della Cina (dove solo alcune biblioteche accademiche sono autorizzate a possederlo), dell’Austria e, appunto, di Israele (tranne per ragioni di studio in ambito universitario). Ad oggi, non esistono traduzioni integrali del libro in Ebraico e la prima traduzione parziale risale al 1995.