Israele, Netanyahu a Gantz: “Facciamo un governo di unità, incontriamoci oggi stesso”
In Israele è stallo sul governo, dopo le elezioni del 17 settembre, che hanno sancito un sostanziale testa a testa tra il partito di Netanyahu, Likud, e il partito di Benny Gantz, Blu e Bianco.
Gantz è in testa con 33 seggi, seguito dai 31 di Netanyahu. Al terzo posto si attesta la coalizione dei partiti arabi, con 13 seggi. In tutto i seggi della Knesset, il parlamento israeliano, sono 120, e quindi per governare occorrono almeno 61 seggi. Ma chi governerà? Chi riuscirà a formare un governo che goda della maggioranza dei deputati israeliani?
Dati i numeri, è un argomento spinoso. Già alcuni mesi fa, con le elezioni dell’8 aprile, il tentativo di formare un governo, da parte di Benyamin Netanyahu era andato in fumo e si era dovuto ricorrere a elezioni anticipate.
Dando uno sguardo ai numeri (qui i risultati partito per partito), si nota che il blocco dei partiti di centrodestra può contare su 55 seggi, mentre quello di sinistra 57. Il partito di Israel Beitenu di Avigdor Lieberman, che fece fallire l’esperienza di governo Netanyahu, tirandosi indietro, rappresenta l’ago della bilancia, con i suoi 8 seggi.
Nella mattinata del 19 settembre, arriva una dichiarazione di Netanyahu con cui fa appello a un governo di unità nazionale: “Durante la campagna elettorale ho fatto appello alla costituzione di un governo di destra. Ma con mio dispiacere il risultato delle elezioni dimostra che esso non è fattibile. Il popolo non ha scelto fra i due blocchi. Per cui non c’è altra scelta che dar vita ad un governo il più vasto possibile, che si poggi su tutte le forze a cui Israele sta a cuore”.
Netanyahu si rivolge direttamente a Benny Gantz: “Incontriamoci oggi stesso, a qualsiasi ora, per mettere in moto questo processo che è di importanza essenziale. Occorre fare tutto il possibile per evitare una terza tornata elettorale”.
Qui un riassunto dei seggi fatto dal quotidiano Haaretz:
Quello israeliano è un sistema elettorale proporzionale puro, che rende particolarmente difficile la governabilità. Il parlamento è molto frammentato e spesso per creare maggioranze si devono mettere insieme molti partiti.
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