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    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza: 45.936 morti dal 7 ottobre 2023. Unicef: “Uccisi 74 bambini soltanto nella prima settimana del 2025”. Blinken: “L’accordo per una tregua nella Striscia è molto vicino” | DIRETTA

    Macerie a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, dopo un raid aereo compiuto da Israele il 2 gennaio 2025. Credit: Apaimages/SIPA / AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 8 Gen. 2025 alle 07:00 Aggiornato il 8 Gen. 2025 alle 17:57

    Diretta live della guerra di Israele contro Hamas a Gaza oggi, mercoledì 8 gennaio

    Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 8 gennaio 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.

    DIRETTA

    Ore 18,00 – Libano: estradato negli Emirati Arabi il poeta turco-egiziano Abdulrahman Youssef al-Qardawi. HRW: “A rischio abusi” – Il poeta turco-egiziano Abdulrahman Youssef al-Qardawi è stato estradato oggi dal Libano negli Emirati Arabi Uniti, dove secondo Human Rights Watch rischia “un processo quasi certamente iniquo”. Le autorità libanesi avevano arrestato al-Qardawi il 28 dicembre 2024 al valico di frontiera di Masnaa, al suo ritorno da un viaggio in Siria. L’uomo, ha spiegato a HRW il suo avvocato Mohammed Sablouh, era ricercato in base a una richiesta di arresto presentata dall’Egitto, a cui il 30 dicembre ne è seguita un’altra per “diffusione di notizie false e informazioni che mirano a turbare l’ordine pubblico e violazione della sicurezza” pervenuta dagli Emirati Arabi Uniti, che il 2 gennaio ne hanno chiesto l’estradizione. Secondo l’avvocato Sablouh, la richiesta di arresto arrivata dagli Emirati Arabi per al-Qardawi deriva da un post pubblicato dal poeta sui social media durante la sua visita in Siria. “Estradare arbitrariamente un poeta negli Emirati Arabi Uniti solo per una critica pacifica sui social media mina seriamente lo stato di diritto in Libano”, ha affermato Ramzi Kaiss , ricercatore libanese presso Human Rights Watch. “La decisione di estradare qualcuno per aver criticato un altro governo trasmette il messaggio che le autorità libanesi tollereranno ogni tipo di abuso per inchinarsi ai potenti paesi del Golfo anche senza prove di un crimine”.

    Ore 17,30 – Gaza, Blinken: “L’accordo per la tregua è molto vicino” – Un accordo per una tregua nella Striscia di Gaza è “molto vicino”. Lo ha dichiarato oggi il segretario di Stato uscente degli Stati Uniti, Antony Blinken, durante una conferenza stampa a Parigi con il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot. “Spero che riusciremo a farcela nel tempo che ci resta, ma se non ci riusciremo, il piano che il presidente Biden ha presentato per un accordo di cessate il fuoco sarà consegnato alla nuova amministrazione, e credo che quando otterremo quell’accordo – e lo otterremo – si baserà sul piano che il presidente Biden ha presentato al mondo a maggio”, ha detto Blinken, secondo cui l’amministrazione uscente ha promosso anche un’iniziativa per la gestione del dopoguerra nella Striscia, che prevede piani per la sicurezza, il governo e la ricostruzione del territorio costiero palestinese. “Anche in questo caso siamo pronti a consegnare la questione alla nuova amministrazione (Trump) in modo che possa lavorarci e portarla avanti quando si presenterà l’opportunità”, ha aggiunto Blinken.

    Ore 17,20 – Gaza: Idf ritrova i corpi senza vita di due ostaggi – I resti dei due ostaggi israeliani Youssef e Hamza Ziyadne sono stati rinvenuti nella Striscia di Gaza dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf). La notizia è stata confermata dalla famiglia all’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. I due uomini, di 53 e 22 anni, entrambi residenti a Rahat, erano ancora in vita quando il 7 ottobre 2023 furono sequestrati dal kibbutz Hulit dove lavoravano. “Abbiamo il cuore spezzato”, ha detto Ali Ziyadne, fratello di Youssef e zio di Hamza. “Volevamo che tornassero vivi dalla famiglia, ma purtroppo sono tornati morti”. “Vorrei esprimere le mie più sentite condoglianze alla famiglia al-Zayadna in seguito alla scoperta dei corpi di Youssef e Hamza, rapiti dai terroristi di Hamas il 7 ottobre e riportati indietro grazie a un’eroica operazione dei nostri coraggiosi soldati”, ha scritto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz su X.

    Ore 17,15 – Gaza, al-Jazeera: “46 morti nei raid odierni di Israele” – È salito ad almeno 46 morti il bilancio delle vittime rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei condotti a partire dall’alba dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie del territorio costiero palestinese, secondo cui almeno 31 vittime sono morte nei raid compiuti oggi dall’Idf nel nord del territorio costiero palestinese. Almeno 51 persone, secondo il ministero della Sanità locale controllato da Hamas, sono invece rimaste uccise negli attacchi israeliani condotti ieri nella Striscia.

    Ore 17,00 – Libano: alleato di Hezbollah ritira la candidatura alla presidenza della Repubblica – L’ex ministro dell’Interno Suleiman Frangieh, leader del movimento Marada alleato del gruppo armato sciita Hezbollah, si è ritirato oggi ufficialmente dalla corsa alla carica di presidente del Libano. “Ora che ci sono le condizioni per eleggere domani il Presidente della Repubblica, e alla luce di come sono andate le cose, annuncio il ritiro della mia candidatura, che non è mai stata un ostacolo al processo elettorale”, ha scritto oggi su X il nipote dell’ex presidente Frangieh, in carica dal 1970 al 1976. “Mentre ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto, io, in linea con quanto annunciato in precedenza, sostengo il generale Joseph Aoun”. La decisione arriva ad appena un giorno dalla convocazione del parlamento di Beirut per eleggere un nuovo capo di Stato, scelto tra le confessioni cristiane del Paese dei Cedri, per occupare un incarico ormai vacante dal 31 ottobre 2022.

    Ore 16,00 – Gaza, Unicef: “74 bambini uccisi nella prima settimana del 2025” – Almeno 74 bambini sono rimasti uccisi nella Striscia di Gaza nella prima settimana del 2025 a causa degli attacchi aerei condotti dalle forze armate di Israele (Idf). La denuncia arriva dalla direttrice esecutiva dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), Catherine Russell, secondo cui “per i bambini di Gaza, il nuovo anno ha portato più morti e sofferenze a causa di attacchi, privazioni e crescente esposizione al freddo”. “Un cessate il fuoco è atteso da tempo. Troppi bambini sono stati uccisi o hanno perso i propri cari in un tragico inizio di anno”, ha sottolineato Russell. “Con oltre un milione di bambini che vivono in tende di fortuna e con molte famiglie sfollate negli ultimi 15 mesi, i bambini affrontano rischi estremi”, ha aggiunto. “Dal 26 dicembre, otto neonati e bambini sarebbero morti per ipotermia, una minaccia importante per i minori che non sono in grado di regolare la propria temperatura corporea”.

    Ore 15,30 – Siria, media turchi: “Ahmed al-Sharaa/Jolani andrà in visita ad Ankara per incontrare Erdogan” – Il capo del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham e leader de facto della nuova amministrazione in Siria, Ahmed al-Sharaa, nome di battaglia Abu Mohamed al-Jolani, andrà in visita ad Ankara, in Turchia, dove incontrerà il presidente Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce il quotidiano turco Yeni Safak senza specificare la data di quella che sarebbe la prima visita all’estero di al-Sharaa dalla caduta del regime del dittatore siriano Bashar al-Assad, fuggito lo scorso 8 dicembre in Russia.

    Ore 15,00 – Yemen, media locali: 7 raid aerei anglo-americani hanno colpito le aree controllate dagli Houthi – Almeno sette attacchi aerei compiuti dalle forze anglo-americane di stanza nel Mar Rosso hanno colpito oggi le zone dello Yemen controllate dal gruppo armato Houthi. Lo riferisce l’emittente locale al-Masirah, controllata dagli Houthi, secondo cui cinque raid hanno colpito il distretto di Harf Sufyan, nella provincia nordoccidentale di Amran, e altri due il distretto di Sanhan, nella provincia della capitale Sana’a. In precedenza, il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (Centcom) aveva riferito di aver bombardato due depositi sotterranei di armi del gruppo nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, senza fornire ulteriori dettagli. Non è noto il bilancio delle vittime dei raid.

    Ore 14,00 – Gaza, al-Jazeera: “21 morti nei raid odierni di Israele” Almeno 21 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie del territorio costiero palestinese, secondo cui almeno dieci vittime, tutte appartenenti alla stessa famiglia, sono rimaste uccise dai raid condotti nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia. Altre cinque morti sono state segnalate nel quartiere Zeitoun, nel nord di Gaza City. Tre persone di una stessa famiglia sono state invece uccise a Deir el-Balah, nel centro del territorio costiero palestinese, mentre altri due decessi sono stati registrati a Jabalia, nella parte settentrionale della Striscia dopo un raid di Israele. Un altro decesso è stato invece segnalato nel distretto di Sheikh Radwan a Gaza City. Almeno 51 persone, secondo il ministero della Sanità locale controllato da Hamas, sono invece rimaste uccise negli attacchi israeliani condotti ieri nella Striscia.

    Ore 13,00 – Israele intercetta un razzo lanciato dal sud della Striscia di Gaza: nessun ferito – Le forze armate di Israele (Idf) hanno intercettato oggi un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza, che non ha provocato danni né feriti. Lo riferiscono le Idf in una nota, secondo cui il missile, lanciato dal sud della Striscia verso la zona di Kerem Shalom, è stato intercettato dalla contraerea. Al momento non si hanno notizie di feriti. Nelle ultime due settimane sono stati lanciati più di 20 razzi da Gaza verso Israele, per lo più dalla parte settentrionale della Striscia.

    Ore 12,45 – Yemen: Usa bombardano due depositi sotterranei di armi degli Houthi – Gli Stati Uniti hanno bombardato due depositi sotterranei di armi del gruppo armato Houthi in Yemen. Lo riferisce in una nota diramata online il Comando centrale delle forze armate Usa (Centcom), secondo cui le due strutture ospitavano “armi convenzionali avanzate” e si trovavano nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, utilizzate per attaccare navi da guerra e mercantili della Marina statunitense nel Mar Rosso meridionale e nel Golfo di Aden.

    Ore 12,30 – Gaza: 9 morti in un raid di Israele contro un’ex scuola usata come rifugio per sfollati. L’Idf: “Era un centro di comando di Hamas” – Almeno 9 persone sono rimaste uccise in un raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) contro un’ex scuola nel nord della Striscia di Gaza usata come rifugio per sfollati, colpita dallo Stato ebraico perché ospitava “un centro di comando di Hamas”. Il bilancio delle vittime è stato diramato su Telegram dalla Protezione civile di Gaza, secondo cui l’attacco aereo ha colpito l’ex scuola di Halawa, a Jabalia, nel nord della Striscia. Secondo una nota pubblicata online dall’Idf invece, il raid ha centrato un gruppo di miliziani di Hamas che usavano l’edificio come “centro di comando (…) per pianificare e portare a termine attacchi contro le truppe a Gaza e contro Israele”. I militari israeliani assicurano di aver adottato “numerose misure” per mitigare i danni ai civili, tra cui il ricorso a ricognizioni aeree e altre forme di raccolta di informazioni di intelligence.

    Ore 12,00 – Cisgiordania, ong: 45 palestinesi arrestati nelle ultime 24 ore – Almeno 45 palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui gli arresti sono avvenuti nei governatorati di Hebron, Nablus, Tubas, Tulkarem, Ramallah e a Gerusalemme est.

    Ore 11,25 – Cisgiordania, Wafa: “3 morti, compresi due bambini, nel raid dell’Idf a Tamun” – Almeno tre persone, tra cui due minori, sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto questa mattina dalle forze armate di Israele (Idf) nella città di Tamun, nel nord della Cisgiordania occupata, contro “un gruppo di uomini armati”. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, che cita una fonte delle forze di sicurezza dell’Anp, secondo cui le vittime sono state identificate come Adam Basharat, 23 anni, Hamza Basharat, 10 anni, e Reda Basharat, 9 anni, i cui corpi sarebbero stati prelevati dai soldati israeliani. In mattinata, l’unità portavoce dell’Idf aveva annunciato che il raid aereo, condotto con un drone, aveva preso di mira “una cellula di uomini armati”, senza fornire ulteriori dettagli. L’Idf non ha finora commentato la segnalazione di minori tra le vittime dell’attacco.

    Ore 11,00 – Gaza: 45.936 morti dal 7 ottobre 2023, 51 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 45.936 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 109.274 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 51 persone e altre 78 sarebbero rimaste ferite.

    Ore 9,45 – Cisgiordania: Idf bombarda un gruppo armato a Tamun –  Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato oggi “un gruppo di uomini armati” nella località di Tamun, nel nord della Cisgiordania occupata. Lo riferisce in una breve nota l’unità portavoce delle Idf, secondo cui il raid è stato compiuto con un drone. “Ulteriori dettagli saranno forniti in seguito”, hanno fatto sapere i militari israeliani.

    Ore 9,30 – Libano: Idf spara colpi di artiglieria contro la casa del sindaco di Bint Jbeil – Un carro armato Merkava delle forze armate di Israele (Idf) ha sparato questa mattina un colpo di artiglieria contro l’abitazione del sindaco di Bint Jbeil, Afif Bazzi, nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo l’abitazione del sindaco ha preso fuoco, mentre è stata colpita anche un’altra casa vicina.

    Ore 9,00 – Gaza, al-Jazeera: “19 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno 19 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie del territorio costiero palestinese, secondo cui almeno dieci vittime, tutte appartenenti alla stessa famiglia, sono rimaste uccise dai raid condotti nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia. Altre cinque morti sono state segnalate nel quartiere Zeitoun, nel nord di Gaza City. Tre persone di una stessa famiglia sono state invece uccise a Deir el-Balah, nel centro del territorio costiero palestinese, mentre un altro decesso è stato registrato nel distretto di Sheikh Radwan a Gaza City. Almeno 49 persone, secondo al-Jazeera, erano rimaste uccise negli attacchi israeliani condotti ieri nella Striscia, compresi cinque minori morti nella cosiddetta “zona sicura” di al-Mawasi, nel sud del territorio costiero.

    Ore 8,30 – Siria, il ministro degli Esteri francese: “L’Ue potrebbe revocare presto le sanzioni” – Le sanzioni imposte dall’Unione europea alla Siria, che ostacolano la fornitura di aiuti umanitari e la ripresa del Paese arabo, potrebbero essere “presto revocate”. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot in un’intervista all’emittente pubblica Radio France Inter. Attualmente, ha aggiunto, sono in corso “colloqui con i partner dell’Ue sulla possibilità di revocare alcune sanzioni, a seconda dei progressi compiuti in vari settori, quali i diritti delle donne e la sicurezza” in Siria.

    Ore 8,00 – Francia: Blinken in visita a Parigi per discutere gli sviluppi in Medio Oriente – Il segretario di Stato uscente degli Stati Uniti, Antony Blinken, è arrivato oggi in visita a Parigi, dove incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron, che lo insignirà della Legion d’Onore, la più alta onorificenza al merito conferita dalla République, e il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot, con cui discuterà, tra l’altro, gli ultimi sviluppi in Medio Oriente e in particolare in Siria. Il viaggio in Francia, dopo le visite in Giappone e Corea del Sud, dovrebbe essere l’ultimo da segretario di Stato per Blinken prima di essere sostituito da Marco Rubio, nominato dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che tornerà in carica il 20 gennaio prossimo. In settimana Blinken ha fatto sapere che lavorerà “fino all’ultimo” per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.

    Ore 7,30 – Israele: rimpatriato il soldato indagato in Brasile per crimini di guerra a Gaza – Yuval Vagdani, un soldato israeliano indagato in Brasile per presunti crimini di guerra a Gaza, è tornato questa mattina nello Stato ebraico. Lo ha confermato questa mattina la famiglia all’edizione online del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, secondo cui Vagdani, che si trovava in vacanza nel Paese sudamericano, è riuscito a fuggire dal Brasile, dove temeva di essere arrestato, atterrando alle prime ore di oggi in Israele. “Siamo tutti emozionati che sia tornato a casa, siamo tutti felici e gioiosi, ringraziamo Dio che sia tornato sano e salvo”, ha fatto sapere la famiglia, secondo cui il militare “non pubblicherà altri video sulle sue attività a Gaza”. Un giudice brasiliano aveva disposto l’apertura di un’indagine per presunti crimini di guerra contro Vagdani a seguito di una denuncia presentata dalla Hind Rajab Foundation, un’organizzazione con sede in Belgio che documenta le azioni dei soldati israeliani a Gaza e accusa il soldato israeliano di “aver partecipato a massicce demolizioni di case civili durante una sistematica campagna di distruzione” della Striscia. L’uomo è stato aiutato dall’ambasciata israeliana in Brasile a lasciare il Paese su un volo commerciale.

    Ore 7,00 – Iran: Teheran invita la Francia a rivedere il suo approccio “non costruttivo” prima dei colloqui sul nucleare – Il governo della Repubblica islamica dell’Iran ha invitato la Francia a rivedere il suo approccio “non costruttivo” ai rapporti con Teheran in vista del nuovo round di colloqui sul programma nucleare iraniano previsto la prossima settimana. Il 6 gennaio il presidente francese Emmanuel Macron aveva avvisato che la spinta all’arricchimento dell’uranio da parte di Teheran si sta avvicinando al punto di non ritorno e aveva chiesto ai partner dell’accordo nucleare del 2015 di considerare nuove sanzioni. “Le false affermazioni di un governo che si è rifiutato di adempiere ai propri obblighi ai sensi dell’accordo sul nucleare e ha svolto un ruolo importante nell’acquisizione di armi nucleari  (da parte di Israele) sono ingannevoli”, ha scritto oggi su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei. Il 13 gennaio una delegazione di diplomatici francesi, tedeschi e britannici incontreranno le controparti iraniane per un nuovo round di colloqui sul nucleare, dopo quello tenutosi a novembre.

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