Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, martedì 24 dicembre
Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 24 dicembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Ore 18,00 – Israele, crisi con gli Houthi: il governo ordina altri missili intercettori per il sistema di difesa aerea Arrow 3 – Il governo di Israele ha firmato un accordo con la Israel Aerospace Industries per ampliare la produzione di missili intercettori Arrow 3 per il sistema missilistico di difesa aerea a lungo raggio dello Stato ebraico. Lo ha annunciato in una nota il ministero della Difesa di Tel Aviv, secondo cui il nuovo ordine di missili è giustificato dall’intensificarsi degli attacchi condotti con missili balistici contro Israele dallo Yemen da parte degli Houthi.
Ore 17,30 – Gaza, il governo del Qatar: “I colloqui per la tregua continuano” – I negoziati per raggiungere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza sono tuttora in corso. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid al-Ansari, citato dall’agenzia ufficiale Qna, secondo cui i colloqui vanno avanti “in collaborazione con i mediatori egiziani e statunitensi. “Non lasceremo nulla di intentato nel tentativo di raggiungere un accordo”, ha detto al-Ansari, che ha definito solo “speculazioni” le voci secondo cui il cessate il fuoco sarebbe stato raggiunto prima di Natale. Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha poi invitato la comunità internazionale a revocare il più rapidamente possibile le sanzioni alla Siria. “Il motivo erano i crimini del regime precedente, e quel regime, con tutta la sua autorità, non è più in vigore, quindi i motivi di queste sanzioni oggi non esistono più”, ha affermato al-Ansari.
Ore 17,00 – Israele chiede agli Usa di convocare una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per condannare gli attacchi Houthi – Il governo di Israele ha chiesto agli Stati Uniti di convocare una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per condannare gli attacchi contro lo Stato ebraico del gruppo armato yemenita Houthi e il sostegno dell’Iran all’organizzazione. La richiesta è contenuta in una lettera inviata oggi dal ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar all’ambasciatrice statunitense all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, che presiede il Consiglio di sicurezza. Nella sua missiva, Sa’ar cita i tre attacchi condotti nell’ultima settimana dallo Yemen contro Israele, uno dei quali ha distrutto una scuola a Ramat Gan, senza provocare feriti. “Devo sottolineare che i persistenti atti di ostilità degli Houthi costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale”, ha scritto il ministro degli Esteri israeliano, secondo cui i raid contro lo Stato ebraico rappresentano “una minaccia continua alla pace e alla sicurezza internazionale”. Intanto Sa’ar ha già dato istruzione alle rappresentanze diplomatiche dello Stato ebraico nell’Unione europea e nel Regno Unito di fare pressioni sulle capitali del Vecchio continente perché inseriscano gli Houthi e il loro braccio politico Ansarullah nella lista delle organizzazioni terroristiche, mentre il suo collega alla Difesa, Israel Katz, ha annunciato che Tel Aviv comincerà a prendere di mira i leader del gruppo armato yemenita.
Ore 16,00 – Raid di Israele a Gaza City: ucciso un operatore della Protezione civile – Un operatore della Protezione civile è stato ucciso e un altro è rimasto ferito oggi a Gaza City a seguito di un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un centro del servizio di soccorso. La denuncia è contenuta in una nota diramata su Telegram dalla Protezione civile della Striscia, citata tra l’altro dall’emittente qatariota al-Jazeera, secondo cui il raid ha colpito un edificio nella zona di Daraj, a Gaza City. Israele, si legge nella nota, “aveva preso di mira lo stesso centro il 25 settembre, ferendo quattro membri della Protezione civile, e di recente ha preso di mira il Centro di Protezione civile di Nuseirat, uccidendo altre quattro persone”. “Questo brutale attacco israeliano conferma al mondo che le forze di occupazione israeliane continuano a uccidere gli operatori umanitari e che non esiteranno a colpirne altri”, conclude la nota.
Ore 15,00 – Siria: le fazioni ribelli si accordano per sciogliere tutti i gruppi armati nelle forze di sicurezza statali – I capi delle fazioni armate in Siria, inclusa Hayat Tahrir al-Shaam guidata dal leader de facto del Paese arabo Ahmed Hussein al-Shar’a (nome di battaglia: Abu Mohammad al-Jolani), hanno raggiunto un accordo per sciogliere le rispettive milizie e sottoporle al controllo del ministero della Difesa di Damasco. Lo riferisce una nota della nuova amministrazione generale siriana guidata dal premier Mohammed al-Bashir, responsabile della transizione politica dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. La scorsa settimana proprio il primo ministro al-Bashir aveva annunciato una riorganizzazione del ministero, affidato a Murhaf Abu Qasra, figura di spicco dei ribelli anti-Assad, includendo esponenti delle fazioni armate e ufficiali disertori dell’esercito del regime.
Ore 14,00 – Israele, il ministro della Difesa Katz minaccia: “Prenderemo di mira i leader degli Houthi” – Israele inizierà a prendere di mira i leader del gruppo armato sciita Houthi in Yemen. Lo ha annunciato oggi il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, recandosi in visita presso una batteria anti-aerea del sistema di difesa Arrow utilizzata nella notte per abbattere un razzo lanciato dal gruppo armato yemenita contro Israele. “Così come ci siamo occupati di Sinwar a Gaza, di Haniyeh a Teheran e di Nasrallah a Beirut, ci occuperemo dei capi degli Houthi a Sana’a o in qualsiasi altra località dello Yemen”, ha detto oggi Katz, riferendosi ai leader di Hamas e Hezbollah. “Agiremo sia contro le loro infrastrutture che contro di loro per rimuovere questa minaccia”, ha aggiunto mentre presso una batteria anti-aerea del sistema di difesa Arrow utilizzata nella notte abbattere un razzo lanciato dal gruppo armato yemenita contro Israele. “Chiunque sponsorizzi il terrore degli Houthi a Hodeida o Sana’a ne pagherà il prezzo”, ha poi minacciato il ministro della Difesa israeliano.
Ore 12,40 – Siria, ong: “Il giornalista americano Austin Tice è ancora vivo” – Il giornalista statunitense Austin Tice, scomparso in Siria nel 2012, sarebbe ancora vivo, almeno secondo l’ong Hostage Aid Worldwide, che non ha fornito informazioni concrete su dove si trovi attualmente il cronista 43enne. “Abbiamo dati secondo cui Austin era vivo fino al gennaio 2024, e il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato in agosto che era vivo, e siamo fiduciosi che sia ancora vivo oggi”, ha dichiarato oggi da Damasco il presidente dell’ong, Nizar Zakka, che lavora con le famiglie dei civili rapiti in Siria. “Cerchiamo di essere il più trasparenti possibile e di condividere quante più informazioni possibili”, ha aggiunto il presidente di Hostage Aid Worldwide, che ha anche pubblicato alcune foto di tutti i luoghi in cui la ong ritiene che Tice sia stato imprigionato tra il novembre 2017 e il febbraio 2024 dal regime di Bashar al-Assad, rovesciato l’8 dicembre scorso.
Ore 12,00 – Gaza: 45.338 morti dal 7 ottobre 2023, 21 solo nelle ultime 24 ore – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 si è attestato a 45.338 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 107.764 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 21 persone e altre 51 sarebbero rimaste ferite.
Ore 10,30 – Gaza, Anp: “Uccisi 12.700 studenti dal 7 ottobre 2023” – Almeno 12.700 studenti sono stati uccisi e altri 20.702 sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. La denuncia è contenuta in una nota diramata oggi dal ministero dell’Istruzione dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, secondo cui altri 119 giovani sono stati uccisi e 649 sono rimasti feriti in Cisgiordania.
Ore 10,00 – Israele: il governo vuole fare pressioni su Ue e Gb perché inseriscano gli Houthi tra le organizzazioni terroristiche – Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha incaricato le missioni diplomatiche dello Stato ebraico nell’Unione europea e nel Regno Unito di fare pressioni perché il gruppo armato sciita yemenita Houthi e il suo braccio politico Ansarullah siano inseriti nella lista delle organizzazioni terroristiche. Lo riferisce una nota diramata oggi dall’ufficio del ministro dopo l’attacco missilistico lanciato nella notte dallo Yemen contro Israele, il terzo in una settimana, intercettato dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) senza provocare feriti. “Gli Houthi rappresentano una minaccia non solo per Israele, ma per la regione e per il mondo intero”, si legge nella nota firmata da Sa’ar. “La minaccia diretta alla libertà di navigazione in una delle rotte marittime più trafficate del mondo è una sfida per la comunità internazionale e l’ordine mondiale. La prima e più elementare cosa è definirli un’organizzazione terroristica”. Attualmente, nonostante gli Houthi siano considerati un’organizzazione terroristica da Stati Uniti, Arabia Saudita, Malesia, Emirati Arabi Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Israele, nessun Paese europeo ha inserito il gruppo armato yemenita in questa black list. Ieri, dopo il lancio di un missile contro lo Stato ebraico, il membro dell’ufficio politico di Ansarullah, Hezam al-Asad, ha promesso sui social che gli attacchi Houthi contro Israele continueranno “finché non cesserà l’aggressione contro il nostro popolo a Gaza”. “Netanyahu imparerà che i suoi sogni di un nuovo Medio Oriente non sono altro che una punizione per lui e per la sua entità coloniale (Israele, ndr)”, ha scritto al-Asad su X.
Ore 9,00 – Media: “Colpi di artiglieria israeliana contro l’ospedale al Awda a Gaza” – Secondo l’emittente televisiva Al Jazeera l’Idf ha sparato colpi di artiglieria contro il terzo piano dell’ospedale Al Awda, situato nel campo profughi assediato di Jabaliya, nel nord di Gaza. Sempre secondo il media qatarino le truppe israeliane starebbero costringendo feriti e malati a lasciare l’ospedale indonesiano nella vicina Beit Lahiya, mentre continuano ad attaccare l’ospedale Kamal Adwan, nella stessa città.
Ore 8,00 – Netanyahu: alcuni progressi per il rilascio degli ostaggi – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che “alcuni progressi” sono stati compiuti nei negoziati per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza, a più di 14 mesi dall’inizio della guerra.Le sue dichiarazioni in parlamento sono arrivate due giorni dopo che anche i gruppi militanti palestinesi avevano parlato di progressi verso un cessate il fuoco e un accordo sul rilascio degli ostaggi.
Ore 7,00 – Forze israeliane fanno irruzione in campi palestinesi in Cisgiordania, scontri – Le forze israeliane hanno fatto irruzione nei campi occupati della Cisgiordania. Lo riporta al Jazeera che scrive che l’esercito di Netanyau avrebbe schierato dei cecchini nel campo profughi di Tulkarem e si sta scontrando con combattenti palestinesi nel campo profughi di al-Ein. Sono stati segnalati raid israeliani in altre parti del territorio occupato, tra cui: la città di Azzun, a est di Qalqilya, e la città di Hizma, a nord della Gerusalemme est occupata.