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    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas a Gaza, le ultime notizie. Gaza, The Lancet: “Vittime sottostimate: a giugno erano oltre 64mila”. Al-Jazeera: “15 morti nei raid di oggi di Israele”. Libano: il premier Mikati annuncia il disarmo a sud del fiume Litani. Siria: Tajani incontra al-Sharaa a Damasco. Yemen: Israele e Usa bombardano la capitale Sana’a, i porti di Hodeidah e Ras Isa e altre zone controllate dagli Houthi | DIRETTA

    Credit: Saed Abu Nabhan apaimage/SIPA / AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 10 Gen. 2025 alle 07:00 Aggiornato il 10 Gen. 2025 alle 16:13

    Diretta live della guerra di Israele contro Hamas a Gaza oggi, venerdì 10 gennaio

    Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 10 gennaio 2025, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente e in Siria, dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.

    DIRETTA

    Ore 16,00 – Libano: Tajani arriva a Beirut – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è atterrato oggi a Beirut, in Libano, dopo la sua visita in Siria. Lo riferisce il quotidiano locale L’Orient-Le Jour, secondo cui il leader di Forza Italia incontrerà il neopresidente della Repubblica, Joseph Aoun, il ministro degli Esteri uscente, Abdallah Bou Habib, e il presidente del Parlamento, Nabih Berri. “L’elezione del presidente Aoun rappresenta un momento storico per il Libano e un segnale importante per l’intera regione”, ha affermato ieri Tajani in una nota della Farnesina. “Stiamo lavorando affinché il cessate il fuoco con Israele rappresenti il ​​primo passo verso una pace duratura”.

    Ore 15,45 – Libano: 2 morti e 2 feriti in un raid di Israele vicino Tiro – Almeno due persone sono state uccise e altrettante sono rimaste ferite a seguito di un raid aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella città di Tairdaba, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano. Lo riferisce il ministero della Salute di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco aereo ha preso di mira un’auto. Un mezzo della Protezione civile, ha fatto sapere l’agenzia di stampa ufficiale libanese, si è diretto sul luogo dell’incidente e i feriti sono stati già trasferiti in ospedale a Tiro.

    Ore 15,30 – Netanyahu: “Gli Houthi stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo elevato per la loro aggressione contro Israele” – “Come promesso, gli Houthi stanno pagando e continueranno a pagare un prezzo elevato per la loro aggressione contro” Israele. Lo ha detto oggi in una nota il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo una serie di raid aerei condotto oggi dallo Stato ebraico contro obiettivi del gruppo armato sciita in Yemen. “Gli Houthi sono un’estensione dell’Iran e servono gli obiettivi terroristici dell’asse iraniano in Medio Oriente”, ha dichiarato Netanyahu. “Rappresentano un pericolo per Israele e l’intera regione, danneggiando anche la libertà globale di navigazione. Agiremo con determinazione e forza contro qualsiasi entità che minacci Israele, ovunque e ogni volta che sarà necessario”.

    Ore 15,00 – Israele conferma i raid in Yemen e minaccia i leader Houthi: “Vi daremo la caccia” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato il lancio di una serie di raid aerei contro obiettivi Houthi nello Yemen, in risposta ai ripetuti attacchi con missili balistici e droni condotti dal gruppo armato sciita contro lo Stato ebraico. Secondo una nota diramata dall’Idf, gli attacchi dell’Aeronautica militare israeliana hanno preso di mira la centrale elettrica di Hezyaz, nei pressi della capitale Sana’a, e le infrastrutture portuali a Hodeidah e Ras Isa, sulla costa occidentale dello Yemen. Al contempo, la coalizione guidata dagli Stati Uniti ha bombardato alcuni obiettivi Houthi nel distretto di Harf Sufyan, a nord di Sana’a. “L’attacco odierno delle Idf nello Yemen è un chiaro messaggio al leader del gruppo terroristico Houthi, Abd al-Malik al-Houthi, e ai leader del gruppo terroristico Houthi nello Yemen: non ci sarà immunità per nessuno”, ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, in una dichiarazione video. “Vi inseguiremo, vi daremo la caccia e distruggeremo le infrastrutture terroristiche che avete creato”.

    Ore 14,00 – Libano: il premier Mikati annuncia il disarmo a sud del fiume Litani – Il primo ministro libanese uscente Najib Mikati ha annunciato il disarmo della regione a sud del fiume Litani, da dove il gruppo armato sciita Hezbollah ha lanciato per anni attacchi missilistici contro Israele. “Siamo in una nuova fase: inizieremo con il Libano meridionale e il Litani meridionale specificamente per ritirare le armi in modo che lo Stato possa essere presente in tutto il territorio libanese”, ha affermato Mikati alla stampa dopo il suo primo incontro con il nuovo presidente libanese, Joseph Aoun, al palazzo della Baabda di Beirut. Con il capo dello Stato, ha precisato il premier, “abbiamo discusso della situazione nel Sud e della necessità che il nemico israeliano si ritiri” dal territorio libanese e “fermi le sue violazioni” del cessate il fuoco. “Siamo di fronte a un nuovo progetto per salvare il Libano”, ha affermato il primo ministro libanese uscente.

    Ore 13,45 – Gaza, al-Jazeera: “15 morti nei raid odierni di Israele” – Almeno 15 persone sono rimaste uccise nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi aerei condotti a partire dall’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, che cita fonti sanitarie del territorio costiero palestinese, secondo cui l’ultimo raid dell’Idf ha ucciso cinque persone nel quartiere di Shujayea, a est di Gaza City, nel nord della Striscia.

    Ore 13,30 – Yemen, media locali: “Raid colpiscono la capitale Sana’a, il porto di Hodeidah e altre zone controllate dagli Houthi” – Una serie di raid aerei condotti hanno colpito la capitale Sana’a, il porto di Hodeidah e alcune zone nel nord dello Yemen controllate dal gruppo armato sciita Houthi. Lo riferiscono l’emittente locale al-Masirah, controllata dagli Houthi, e l’agenzia di stampa ufficiale Saba, secondo cui gli attacchi aerei nella capitale hanno centrato un’area nei pressi di piazza al-Sabeen, dove ogni settimana si svolgono i cortei a sostegno della Striscia di Gaza. Almeno altri 12 raid, secondo al-Masirah tv, hanno colpito il distretto di Harf Sufyan, nel nord dello Yemen, mentre sei attacchi aerei hanno centrato il porto di Hodeidah.

    Ore 12,30 – Gaza: Israele rilascia dopo quasi un anno di detenzione un medico arrestato all’ospedale Nasser di Khan Younis – Le autorità israeliane hanno rilasciato il dottor Mahmoud Abu Shahada, primario del reparto di ortopedia dell’ospedale Nasser di Khan Younis, arrestato il 17 febbraio dell’anno scorso durante un raid delle forze armate dello Stato ebraico nella struttura sanitaria del sud della Striscia di Gaza. Lo ha confermato oggi all’emittente qatariota al-Jazeera Arabic il suo avvocato, Khaled Zabarqa, secondo cui il rilascio segue un ricorso presentato alla Corte suprema israeliana, in cui si denunciavano le torture e i trattamenti crudeli subiti dal medico da parte dei militari di Tel Aviv. Abu Shahada, ha spiegato il suo legale ad al-Jazeera Arabic, è stato trattenuto in stato di arresto nonostante fosse chiaro che non aveva preso parte ai combattimenti a Gaza.

    Ore 11,30 – Siria: il premier libanese uscente Mikati domani in visita a Damasco – Il primo ministro libanese uscente Najib Mikati si recherà domani in Siria per la sua prima visita ufficiale a Damasco dalla caduta del regime di Bashar al-Assad, fuggito in Russia l’8 dicembre scorso. La conferma è arrivata oggi all’agenzia di stampa francese Afp da una fonte dell’ufficio stampa del premier del Libano. “La visita del capo del governo avviene in risposta all’invito rivoltogli da Ahmed al-Sharaa”, ha rivelato la fonte citata da Afp.

    Ore 11,00 – Libano: Idf bombardano a colpi di artiglieria una cittadina del sud – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato oggi a colpi di artiglieria la città di Aita al-Shaab, nel distretto di Bint Jbeil del governatorato di Nabatiye, nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui le truppe israeliane hanno anche sparato con armi d’assalto contro alcuni edifici di diversi quartieri della città.

    Ore 10,30 – Siria: Tajani incontra al-Sharaa a Damasco  – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato oggi a Damasco il capo del gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham e leader de facto della nuova amministrazione in Siria, Ahmed al-Sharaa, nome di battaglia Abu Mohamed al-Jolani. “A Damasco ho incontrato il nuovo leader politico siriano, Ahmed al Sharaa”, ha scritto il capo della Farnesina sui social. “Da oggi diamo vita ad un nuovo corso di relazioni politiche, diplomatiche e di amicizia tra Italia e Siria. Pronti a sostenere la ripartenza economica e sociale di un Paese mediterraneo ricco di storia e legami con l’Italia”. Ieri, il leader di Forza Italia aveva presieduto a Villa Madama, a Roma, un vertice con i suoi omologhi di Stati Uniti, Antony Blinken, Francia, Jean-Noel Barrot, Germania, Annalena Baerbock, e Regno Unito, David Lammy, e con l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione europea, Kaja Kallas, per discutere proprio degli ultimi sviluppi in Siria.

    Ore 10,00 – Cisgiordania, Idf: “Uccisi 2 terroristi e arrestati 73 ricercati negli ultimi tre giorni” – Almeno 73 persone ricercate sono state arrestate negli ultimi tre giorni dalle forze armate e di sicurezza di Israele nella Cisgiordania occupata, dove sono stati anche uccisi due presunti terroristi. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui nel corso delle operazioni cominciate martedì 7 gennaio per rintracciare i responsabili dell’attentato compiuto il giorno prima nel villaggio di Al-Funduq, dove sono morte tre persone, le truppe hanno anche sequestrato armi, esplosivi, equipaggiamenti e altre attrezzature militari.

    Ore 9,30 – Libano: droni di Israele sorvolano a bassa quota Beirut – Un numero imprecisato di droni delle forze armate di Israele (Idf) ha sorvolato oggi “a bassa quota” la capitale del Libano, Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna.

    Ore 9,00 – Gaza, al-Jazeera: “Un morto e 5 feriti nei raid di Israele a Khan Younis” – Almeno una persona è stata uccisa e altre cinque sono rimaste ferite in due attacchi aerei condotti nella notte con altrettanti droni dalle forze armate di Israele (Idf) a ovest di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita le dichiarazioni di un suo corrispondente sul campo, secondo cui il raid è avvenuto nella zona di Hamad a Khan Younis. Altre tre persone, secondo fonti della Protezione civile locale citate da al-Jazeera, sono rimaste ferite in un altro attacco dell’Idf nella zona attorno alla moschea di al-Shafi’i, a ovest di Khan Younis.

    Ore 8,00 – Yemen: recuperata la petroliera greca Sounion attaccata ad agosto dagli Houthi – Una petroliera colpita ad agosto nel Mar Rosso dagli Houthi è stata recuperata prima di causare un disastro ambientale. Lo riferisce la società di sicurezza marittima britannica Ambrey, secondo cui l’operazione di recupero commerciale condotta su richiesta delle compagnie di assicurazione della nave Sounion e dell’azienda di proprietà greca ha coinvolto più di 200 persone. La petroliera Sounion, battente bandiera greca, era stata centrata da un attacco degli Houthi il 21 agosto scorso. Allora un cacciatorpediniere francese, schierato nel Mar Rosso nell’ambito dell’operazione militare navale europea a guida italiana Aspides, aveva soccorso l’equipaggio, composto da 25 cittadini filippini e russi e da 4 guardie di sicurezze private, che avevano abbandonato la nave dopo il raid, trasferendoli nel più vicino porto a Gibuti. In seguito gli Houthi hanno diffuso un filmato in cui mostravano di aver piazzato degli esplosivi a bordo della Sounion e di averli fatti detonare, dando alle fiamme la nave. Quindi il dipartimento di Stato degli Stati Uniti aveva lanciato l’allarme su una possibile fuoriuscita nel Mar Rosso del carico di bordo, equivalente a un milione di barili petrolio. A metà settembre però una flottiglia di sette navi da recupero, supportata da tre mezzi navali della missione militare europea, ha raggiunto la Sounion per rimorchiarla “in un luogo sicuro e appartato, 150 miglia a nord” dal luogo dell’attacco, dove è stato completamente domato ogni incendio. All’inizio di ottobre la petroliera è stata rimorchiata ancora più a nord, verso il canale di Suez, per rimuoverne il carico, un’operazione completata nelle scorse ore.

    Ore 7,30 – Cisgiordania, terza notte di violenze: un gruppo di coloni israeliani assalta un villaggio palestinese vicino Ramallah – Un gruppo di coloni israeliani ha fatto irruzione, per la terza notte consecutiva, nel villaggio di Khirbet Abu Falah, a nord-est di Ramallah, nella Cisgiordania occupata, incendiando le proprietà dei residenti palestinesi. I coloni israeliani hanno fatto irruzione in un villaggio della Cisgiordania e hanno incendiato proprietà palestinesi. Le riprese, mandate in onda dall’emittente turca Trt, mostrano un edificio utilizzato dagli agricoltori della zona alla periferia del villaggio avvolto dalle fiamme. Sul muro esterno dell’edificio gli aggressori avevano scritto “Vendetta per Funduq”, un evidente riferimento all’attentato compiuto il 6 gennaio scorso nel villaggio di al-Funduq, dove due donne anziane e un poliziotto fuori servizio sono rimasti uccisi e altri otto coloni israeliani sono rimasti feriti. Da allora, ogni notte, gruppi di coloni si sono resi protagonisti di diverse violenze in tutta la Cisgiordania ma le autorità israeliane non sono mai intervenute.

    Ore 7,00 – Gaza, The Lancet: “Vittime sottostimate del 41%: a giugno 2024 erano almeno 64.260” – Il bilancio ufficiale delle vittime causate dall’offensiva di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza è stato probabilmente sottostimato del 41% nei primi nove mesi di guerra, attestandosi alla fine di giugno 2024 ad almeno 64.260 morti. È quanto emerge da un nuova analisi statistica pubblicata ieri sulla rivista scientifica The Lancet, condotta da esperti della London School of Hygiene & Tropical Medicine, dell’Università di Yale e di altre istituzioni accademiche, secondo cui almeno 64.260 persone sono morte nel territorio costiero palestinese tra l’ottobre 2023 e la fine di giugno 2024, una cifra superiore del 41% ai dati ufficiali diramati dal ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas, fermi a 46.006 vittime. La capacità di tenere registri elettronici dei decessi, spiega lo studio peer-reviewed, si è deteriorata con il proseguire della campagna militare israeliana. Il 59,1% delle vittime, specifica inoltre l’analisi, è costituito da donne, bambini o persone di età superiore ai 65 anni.

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