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    Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Oggi il colloquio Netanyahu-Biden sulla risposta all’Iran, il premier israeliano ha deciso: “Nel mirino strutture militari di Teheran”. Soldati israeliani rifiutano di combattere a Gaza: “Troppi rischi per gli ostaggi” | DIRETTA

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 9 Ott. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 9 Ott. 2024 alle 16:32

    Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, mercoledì 9 ottobre

    Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 9 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 16,00 – Media, Trump chiama Netanyahu e si congratula per raid contro Hezbollah – L’ex presidente degli Stati Uniti e candidato repubblicano alla Casa Bianca, Donald Trump, ha chiamato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per congratularsi con lui per i risultati ottenuti e per le azioni condotte da Israele contro Hezbollah. Lo ha riferito l’emittente Channel 12, precisando che il colloquio risale a circa una settimana fa. Proprio oggi, intanto, è previsto un colloquio tra Netanyahu ed il presidente Joe Biden – che hanno rapporti molto tesi – mentre Israele si prepara alla rappresaglia contro l’attacco missilistico iraniano del primo ottobre.

    Ore 15,00 – Media: “Netanyahu ha deciso, nel mirino strutture militari Iran” – Nel lungo vertice notturno, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha preso decisioni chiave sulla risposta da dare all’attacco missilistico iraniano del primo ottobre. Lo riferisce il Times of Israel citando un funzionario iraniano secondo cui l’attenzione di Israele sarebbe rivolta alle strutture militari iraniane, anche se questo – prosegue il giornale – potrebbe cambiare. Anche la tv Kan sostiene che la riunione è stata “una discussione decisiva sulla questione iraniana”.

    Ore 14,00 – Gallant smentisce smentisce Netanyahu: viaggio in Usa era approvato da lui – L’ufficio del ministro della Difesa Yoav Gallant ha diffuso una dichiarazione in cui si afferma che il suo viaggio negli Usa era stato approvato dal premier Benyamin Netanyahu prima del rinvio, cosa che il team del primo ministro nega. “La scorsa settimana, il segretario alla Difesa degli Usa Austin ha invitato il ministro della Difesa per una visita professionale negli Usa”, afferma l’ufficio di Gallant, come riporta il Times of Israel. “Il ministro della Difesa ha aggiornato il primo ministro sull’invito e i due hanno concordato che il ministro si sarebbe preparato a volare martedì sera dopo che si fossero tenute le riunioni sulla sicurezza”. L’ufficio di Gallant afferma che, su richiesta di Netanyahu, il ministro della Difesa “ha rimandato il suo viaggio ieri sera fino a dopo la conversazione del primo ministro con il presidente degli Stati Uniti”. “Il ministro della Difesa è un rappresentante di Israele e del primo ministro”, sottolinea l’ufficio di Gallant, “e ogni viaggio ufficiale viene intrapreso solo dopo l’approvazione ufficiale”. Funzionari vicini a Netanyahu affermano che il primo ministro non ha annullato alcun viaggio, poiché non lo ha mai approvato, riporta l’emittente pubblica Kan. “Il ministro Gallant ha scelto di volare di sua spontanea volontà”, affermano.

    Ore 12,00 – Erdogan: prenderemo tutte le misure contro la minaccia di Israele – “Prenderemo tutte le misure necessarie per difenderci da Israele”. Si è rivolto con queste parole al Parlamento turco il presidente Recep Tayyip Erdogan, intervenuto mentre si discute un documento comune contro la minaccia di una guerra che possa interessare tutta la regione. “Dal 7 ottobre (2023 ndr) 50 mila persone sono state uccise, 1.9 milioni costrette a lasciare le proprie case a Gaza, 1,3 in Libano. Cresce il rischio di una guerra in tutta la regione, e con la reazione dell’Iran verso Israele della scorsa settimana questa minaccia ha raggiunto un livello mai toccato in passato. Seguiamo tutto con estrema attenzione e prenderemo le misure necessarie a garantire la sicurezza del nostro Paese e del nostro Stato”, ha detto Erdogan.

    Ore 11,00 – Centrotrenta soldati israeliani rifiutano di combattere per “il rischio per gli ostaggi” – Si rifiutano di combattere a Gaza per non “sottoscrivere la condanna a morte” degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Un gruppo di 130 soldati dell’esercito israeliano si sono opposti alla continuazione dei combattimenti nella Striscia poiché rappresentano una “sentenza capitale” per i 101 ostaggi ancora nell’enclave palestinese. “E’ chiaro che la continuazione della guerra a Gaza non solo ritarda il ritorno degli ostaggi, ma mette anche in pericolo la loro vita” si legge in una lettera inviata alle autorità israeliane “molti sono stati uccisi dai bombardamenti dell’Idf, molti di più di quelli che sono stati salvati nelle operazioni militari”. “Noi, che abbiamo servito e continuiamo a servire con dedizione, rischiando la vita, annunciamo che se il governo non cambia immediatamente rotta e non si adopera per raggiungere un accordo per riportare a casa gli ostaggi, non saremo in grado di continuare a combattere”, prosegue il testo.

    Ore 10,00 – Nove persone uccise in raid sui campi profughi di Nuseirat e Bureji – Almeno nove persone, tra cui tre bambini, sono state uccise la notte scorsa in due raid aerei israeliani sul campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, e sul vicino campo profughi di Bureij: lo riporta il Guardian, aggiungendo che i corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale dei martiri di al-Aqsa nella vicina città di Deir al-Balah. Al Jazeera riferisce che almeno 20 palestinesi sono stati uccisi durante la notte e nelle prime ore di questa mattina in attacchi aerei israeliani.

    Ore 9.00 – Hezbollah: affrontati soldati israeliani che cercavano di infiltrarsi a Blida – Hezbollah ha annunciato che i suoi miliziani hanno affrontato le forze israeliane che “stavano cercando di infiltrarsi nella città di confine sudorientale di Blida” in Libano, facendo anche scoppiare un ordigno esplosivo per contrastarne l’avanzata. I militari volevano avanzare in direzione dell’area di confine di Labouneh poco prima delle 5 del mattino, afferma il gruppo, che sostiene di aver impedito una serie di tentativi di infiltrazione dall’inizio dell’operazione il 30 settembre.

    Ore 8,30 – I media: attacco israeliano nella parte orientale del Libano, un morto e diversi feriti – Una persona è morta e diverse altre sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano sulla città di Saida, nella regione di Baalbek, nel Libano orientale: lo ha riferito la National news agency libanese (Nna), come riporta Al Jazeera. Secondo la Nna, tra i feriti ci sono anche tre donne appartenenti ad una stessa famiglia: una nonna, sua figlia e sua nipote.

    Ore 7,30 – Israele: “L’Iran deve essere fermato prima che sia tardi” – “L’Iran, uno dei principali sponsor del terrorismo mondiale, deve essere fermato prima che sia troppo tardi”. E’ quanto pubblicato in un post su X nell’account ufficiale dello Stato di Israele. “Il primo ottobre il regime iraniano ha lanciato circa 200 missili balistici contro Israele. Questo assalto non è stato semplicemente un attacco a Israele; rappresenta una minaccia significativa alla stabilità globale”.

    Ore 7,00 – Media Usa: oggi telefonata Biden-Netanyahu su risposta all’Iran – “Il presidente Usa Joe Biden dovrebbe tenere una cruciale telefonata mercoledì mattina con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu riguardo ai piani di Israele per attaccare l’Iran”. Lo riferisce Axios, citando tre funzionari statunitensi. Sarebbe la prima chiamata da due mesi a questa parte.

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