Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, venerdì 4 ottobre
A quasi un anno dai brutali attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, la guerra in Medio Oriente non è più solo limitata alla Striscia di Gaza, dove sono già morte almeno 41.788 persone e altre 96.794 sono rimaste ferite. Un raid aereo di Israele sul campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania, ha poi provocato secondo il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) almeno una ventina di morti e feriti. Ma il fronte più caldo al momento è in Libano, dove i raid israeliani contro il gruppo armato sciita Hezbollah hanno provocato in un anno 1.974 vittime, tra cui 127 minori e 97 tra operatori sanitari e vigili del fuoco, più di 9.350 feriti e circa 1,2 milioni di sfollati. I militari israeliani confermano una nuova vittima tra i propri ranghi, uccisa negli scontri con il gruppo armato sciita. Nuovi raid attribuiti a Israele hanno colpito anche in Siria, mentre il gruppo armato sciita yemenita degli Houthi ha rivendicato un altro attacco contro Israele. Intanto l’Iran aspetta ancora la reazione di Tel Aviv dopo le due raffiche di circa 180 missili balistici sparate il 1° ottobre contro lo Stato ebraico per vendicare l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, del segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e del generale dei Pasdaran, Abbas Nilforoushan. La ritorsione israeliana, secondo quanto si è fatto sfuggire ieri Joe Biden con la stampa riunita fuori dalla Casa bianca, potrebbe concentrarsi sulle infrastrutture petrolifere della Repubblica islamica. Nel frattempo è atteso oggi in visita a Beirut il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 4 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Gaza, Unrwa: “1,4 milioni di persone rimaste senza aiuti alimentari a settembre” – Almeno 1,4 milioni di persone a Gaza non hanno ricevuto alcuna razione alimentare nel mese di settembre, a causa degli “ostacoli burocratici imposti da Israele, della mancanza di garanzie di sicurezza all’interno della Striscia, dell’insufficienza dei valichi di confine e del rischio che bande criminali saccheggino i convogli umanitari nella zona meridionale” del territorio costiero palestinese. La denuncia è contenuta in una nota diramata oggi sui social dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), secondo cui in media a settembre sono entrati nella Striscia solo 52 camion carichi di aiuti umanitari, una cifra ben al di sotto dei circa 700 al giorno di cui avrebbe bisogno la popolazione civile. L’esercito israeliano, si legge nel comunicato, ha finora colpito o danneggiato l’86 per cento di tutte le scuole gestite dall’Unrwa e trasformate in rifugi per gli sfollati, distruggendone almeno 71. Quasi il 70 per cento dei campi coltivati, prosegue il testo, è stato distrutto e almeno 1,9 milioni di persone, ovvero circa il 90 per cento della popolazione locale, sono state costrette ad abbandonare le proprie case all’interno della Striscia.
Ore 17,45 – Yemen: forze Usa e Gb bombardano obiettivi Houthi – Le forze armate statunitensi e britanniche hanno colpito una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita filo-iraniano Houthi in Yemen. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale locale Saba, controllata dal gruppo armato yemenita, secondo cui le forze anglo-americane hanno lanciato quattro raid che hanno colpito il distretto di al-Thawra nella capitale Sana’a, l’aeroporto di Hodeidah e il sud del governatorato di Dhamar. “Lo Yemen non si farà scoraggiare da questi attacchi e continuerà a mantenere la sua fermezza di fronte ai nemici e non si lascerà intimidire”, ha commentato a Saba il portavoce e ministro dell’Informazione del governo houthi, Hashem Sharaf al-Din. “Continueremo a difendere il nostro Paese e il nostro popolo con tutte le nostre forze, e le nostre operazioni continueranno finché non cesserà l’aggressione contro Gaza e il Libano e l’assedio contro quei popoli”.
Ore 17,30 – Libano: l’Italia stanzia 17 milioni di euro per aiutare la popolazione civile – Il governo Meloni ha stanziato 17 milioni di euro “per aiutare la popolazione civile nel corso della crisi umanitaria in corso in Libano”. Lo riferisce una nota diramata oggi dalla Farnesina, secondo cui “in attuazione di tale impegno, su impulso del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani, il Vice Ministro On. Edmondo Cirielli ha disposto in data 02 ottobre 2024 il finanziamento di tre nuove iniziative di emergenza volte a rispondere alle più immediate esigenze della popolazione civile sfollata”. “In risposta al ‘Lebanon Flash Appeal’ presentato dalle Nazioni Unite in coordinamento con il Governo libanese, le risorse della Cooperazione Italiana saranno destinate alle Organizzazioni della Società Civile italiana attive in Libano, per le quali verrà lanciato nei prossimi giorni un bando di primissima emergenza; al “Lebanon Humanitarian Fund”, gestito dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA); e all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)”, si legge nel comunicato. “L’Italia continuerà inoltre a fornire assistenza e beni di prima necessità alle persone in condizione di vulnerabilità anche grazie all’eccellente cooperazione bilaterale tra la Difesa italiana e le Forze Armate libanesi. Venerdì 27 settembre, un primo volo umanitario della Difesa è atterrato all’aeroporto di Beirut con due tonnellate di materiali medicinali e alimentari”. “Anche nella sua funzione di Presidenza di turno del G7 e come importante contributore di truppe in seno a UNIFIL, l’Italia ribadisce il suo impegno per il raggiungimento di un cessate il fuoco e per una soluzione diplomatica al conflitto che permetta agli sfollati di tornare alle proprie case, in linea con la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, conclude il comunicato. “L’Italia resta, in questo momento più che mai, al fianco del Libano e della popolazione libanese”.
Ore 17,00 – Libano: chiusi quattro ospedali nel sud del Paese – Quattro ospedali nel sud del Libano risultano attualmente chiusi a causa degli attacchi israeliani. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui si tratta dell’ospedale Salah Ghandour, dll’ospedale governativo Marjeyoun, dell’ospedale di Meis el-Jabal e di quello di Bint Jbeil. Secondo il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), gli attacchi militari israeliani in Libano hanno costretto alla chiusura 37 strutture sanitarie.
Ore 16,30 – Israele, Idf: “2 soldati uccisi e 24 feriti in un attacco di una milizia irachena sul Golan” – Due soldati israeliani sono stati uccisi e 24 sono rimasti feriti in un attacco lanciato dall’Iraq da una milizia filo-iraniana contro una base sulle alture occupate del Golan. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane (Idf) in un comunicato diramato online, secondo cui i militari uccisi avevano entrambi 19 anni e appartenevano alla Brigata Golani. Nell’attacco, spiega la nota, sono stati lanciati dall’Iraq due droni carichi di esplosivo, uno dei quali è stato abbattuto dalle difese aeree e il secondo ha colpito una base militare sulle alture settentrionali del Golan. Oltre ai due soldati uccisi, prosegue il comunicato, nell’attacco sono rimasti feriti altri 24 soldati, di cui due versano in gravi condizioni.
Ore 16,00 – Iraq: milizia filo-iraniana rivendica un raid contro Israele – La Resistenza Islamica in Iraq, una milizia filo-iraniana, ha rivendicato oggi un attacco nel nord di Israele. In una nota diramata su Telegram, citata dall’emittente qatariota al-Jazeera, il gruppo armato iracheno afferma di aver lanciato all’alba di oggi tre droni contro le alture occupate del Golan e la città di Tiberiade, nel nord dello Stato ebraico. La milizia ha quindi promesso di continuare “le operazioni per colpire le roccaforti nemiche a un ritmo sempre più serrato”. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato gli attacchi.
Ore 15,45 – Libano, Onu: “Gli attacchi di Israele hanno costretto alla chiusura 37 strutture sanitarie” – Gli attacchi militari israeliani in Libano hanno costretto alla chiusura 37 strutture sanitarie, comprese nove finanziate dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), l’agenzia Onu per il supporto delle popolazioni in situazioni di crisi. La denuncia arriva proprio dall’Unfpa in un comunicato diramato sui social. Su oltre un milione di persone costrette a lasciare il Libano a causa degli attacchi israeliani, si legge nella nota, figurano circa 11.600 donne incinte. “L’Unfpa richiede 8 milioni di dollari nell’ambito del Lebanon Flash Appeal per supportare 300mila persone, fornendo loro servizi essenziali per la salute sessuale e riproduttiva e contro la violenza di genere”, conclude l’agenzia.
Ore 15,30 – Libano, Idf: “Uccisi oltre 250 miliziani di Hezbollah” – Oltre 250 miliziani del gruppo armato sciita Hezbollah sono stati uccisi in Libano dalle forze armate israeliane (Idf) dall’inizio dell’invasione di terra del Paese arabo. Lo hanno reso noto le Idf in comunicato diramato oggi online, secondo cui i miliziani del gruppo libanese “sono stati uccisi sia durante attacchi aerei che in combattimenti a terra”. Tra le vittime, prosegue il testo, figurano almeno 21 comandanti sul campo, compresi cinque comandanti di brigata, 10 comandanti di compagnia e sei comandanti di plotone.
Ore 15,15 – Iran, la minaccia dei Pasdaran: “Colpiremo le infrastrutture energetiche di Israele in caso di attacco” – L’Iran prenderà di mira gli impianti energetici e di gas israeliani se Tel Aviv “commetterà l’errore” di attaccare la Repubblica islamica. La minaccia arriva oggi dal vicecomandante del Corpo delle guardie rivoluzionarie iraniane, il contrammiraglio Ali Fadavi, intervistato dall’emittente libanese al-Mayadeen. Se Israele “commette l’errore” di attaccare l’Irana, ha detto Fadavi, “prenderemo di mira tutte le fonti energetiche, le centrali elettriche e tutte le raffinerie e i giacimenti di gas” dello Stato ebraico. “L’Iran è un Paese grande e vasto e ha molti centri economici, mentre Israele possiede solo tre centrali elettriche e diverse raffinerie: possiamo prenderle di mira tutti insieme”, ha aggiunto.
Ore 15,00 – Libano: nuovi raid di Israele a Beirut – Un nuovo raid aereo israeliano ha preso di mira la periferia sud di Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco ha preso di mira “un’area situata vicino allo stadio di calcio al-Rayah, verso la zona di Santa Teresa” del sobborgo di Dahyeh.
Ore 14,30 – Il ministro degli Esteri dell’Iran Araghchi a Beirut: “Cessate il fuoco simultanei in Libano e a Gaza” – L’Iran sostiene gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco in Libano a condizione che sia sostenuto da Hezbollah e simultaneo a una tregua nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato oggi in conferenza stampa a Beirut il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, che ha promesso sostegno agli “amici” di Teheran nel Paese arabo. “Siate certi che la Repubblica islamica dell’Iran è e sarà fermamente al fianco dei suoi amici in Libano”, ha detto Araghchi alla stampa, aggiungendo che l’Iran sostiene il Paese arabo, la sua comunità musulmana sciita e Hezbollah. “Era necessario dirlo di persona”, ha detto il ministro degli Esteri iraniano.
Ore 14,00 – Israele: “Intercettati due razzi sparati dalla Striscia di Gaza” – Almeno due razzi sono stati lanciati oggi dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele, facendo scattare le sirene di allerta nelle comunità di confine di Kissufim e Ein Hashlosha, dove non si registrano danni né feriti. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata online, secondo cui uno dei razzi è stato intercettato e abbattuto dalla contraerea, mentre il secondo è precipitato in un’area all’aperto, senza causare feriti, dopo essere stato monitorato dai sistemi di difesa israeliani.
Ore 13,45 – Libano, media: “Nuovi raid di Israele a sud di Beirut” – Due nuovi attacchi aerei israeliani hanno preso di mira oggi la periferia sud di Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui gli attacchi hanno avuto come obiettivo il quartiere di Al-Laylaki, nel sobborgo di al-Hadath, vicino all’Università del Libano, alla periferia sud della città. Nessun avviso di evacuazione era stato precedentemente emesso dall’esercito israeliano per questa zona. Secondo diversi media locali, una serie di forti detonazioni si sono udite anche a diversi chilometri dalla capitale.
Ore 13,30 – Libano: Idf confermano il raid al valico di Masnaa e annunciano la distruzione di un tunnel sotterraneo con la Siria – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato il raid aereo che questa mattina ha colpito l’area del valico di frontiera di Masnaa, al confine tra il Libano e la Siria, rivelando anche un altro attacco, condotto nella notte, contro un tunnel sotterraneo lungo 3,5 chilometri che correva sotto il confine tra i due Paesi e che, secondo i militari Tel Aviv, era utilizzato dal gruppo armato sciita Hezbollah per contrabbandare armi dall’Iran. Il primo raid, si legge in una nota diramata online dall’esercito israeliano, ha preso di mira le “infrastrutture” al valico di frontiera di Masnaa dopo che le Idf hanno individuato alcuni tentativi di consegnare armi iraniane a Hezbollah. Secondo il ministro dei Trasporti libanese Ali Hamieh, il bombardamento ha creato un cratere largo ben quattro metri, bloccando una strada utilizzata dai libanesi sfollati per fuggire in Siria. L’altro attacco invece, si legge nella nota diramata dalle Idf, ha colpito una galleria che “era gestita dall’Unità 4400 di Hezbollah, incaricata di trasportare armi dall’Iran e dai suoi alleati verso il Libano”. Il raid, prosegue il testo, ha distrutto il tunnel attraverso cui venivano trasportate e immagazzinate le armi, nonché una serie di edifici, depositi di armi e altre infrastrutture nelle vicinanze.
Ore 13,15 – Gaza: sale a 41.802 morti il bilancio delle vittime dal 7 ottobre – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.802 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 96.844 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 14 persone e altre 50 sarebbero rimaste ferite.
Ore 13,00 – Libano: il premier Mikati riceve il ministro degli Esteri dell’Iran Araghchi – Il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, arrivato questa mattina a Beirut, è stato ricevuto al Grand Serail dal primo ministro libanese Najib Mikati, a cui ha espresso “la preoccupazione del (suo) Paese di sostenere il Libano di fronte all’aggressione israeliana”. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, che cita una nota dell’ufficio del premier. Nelle prossime ore, Araghchi dovrebbe incontrare anche il presidente del Parlamento libanese, Nabih Berri.
Ore 12,30 – Gaza: dal 14 ottobre l’Oms intende avviare la seconda fase della campagna vaccinale anti-polio – L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) intende avviare la seconda fase della campagna di vaccinazione contro la poliomielite nella Striscia di Gaza a partire dal prossimo 14 ottobre. Lo ha annunciato oggi il responsabile dell’Oms per le emergenze nei Territori palestinesi occupati, Ayadil Saparbekov, secondo cui l’organizzazione ha già inviato una richiesta in questo senso a Israele. Al momento, ha spiegato in una nota il funzionario dell’Oms, le trattative con le autorità israeliane sono ancora in corso ma il 6 ottobre è previsto un incontro per discutere della prossima fase della campagna vaccinale anti-polio a Gaza.
Ore 12,10 – Libano: Hezbollah rivendica due “attacchi mortali” contro le truppe di Israele – Hezbollah ha rivendicato almeno due attacchi condotti oggi contro le truppe di Israele, che avrebbero provocato un imprecisato numero di vittime tra i soldati dello Stato ebraico. Lo riferisce il gruppo armato sciita in una serie di comunicati successivi diramati su Telegram e citati dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. In uno di questi, Hezbollah afferma di aver aver colpito un carro armato Merkava con un “missile guidato” vicino alla località di Malkiya, incendiando il mezzo e provocando “diverse vittime” tra i soldati israeliani. In un altro, il gruppo armato sostiene di aver bombardato con l’artiglieria “una pattuglia di soldati e carri armati” di Israele “nella pianura di Maroun el-Ras”, anche in questo caso provocando “diverse vittime” tra le truppe dello Stato ebraico. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato la notizia degli scontri e continuano a segnalare 9 caduti dall’invasione terrestre del Libano, tutti uccisi in diversi combattimenti il 2 ottobre scorso. Intanto però da questa mattina il gruppo armato sciita libanese ha rivendicato una serie di attacchi contro lo Stato ebraico, tra cui un raid missilistico contro una batteria dell’artiglieria israeliana a sud di Kiryat Shmona, un altro contro la base militare di Ilanya e uno contro la città di Safed e la località di Roueissat el-Alam, sulle alture di Kfarchouba. Non è stato possibile verificare in maniera indipendente le informazioni contenute nelle rivendicazioni citate.
Ore 12,00 – Libano, Idf: “Eliminato in un raid a Beirut il comandante della divisione comunicazioni di Hezbollah” – Muhammad Rashid Sakafi, comandante della divisione comunicazioni del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, è rimasto ucciso ieri in un attacco aereo condotto dalle forze armate israeliane (Idf) a Beirut. Lo hanno annunciato le Idf in una nota diramata oggi online, secondo cui “Sakafi ha investito notevoli sforzi per sviluppare capacità di comunicazione tra tutte le unità di Hezbollah (…) e per mantenere il flusso di informazioni all’interno dell’organizzazione”. La vittima, secondo i militari israeliani, era a capo della divisione comunicazioni del gruppo armato sciita dal 2000 ed era considerata una figura “vicina alla leadership” di Hezbollah. Finora il gruppo armato sciita libanese non ha commentato l’annuncio.
Ore 11,45 – Libano: “Muore un altro soldato libanese per le ferite riportate in un raid dell’Idf: è il quinto dall’inizio dell’invasione israeliana” – Un altro soldato dell’esercito libanese è morto per le ferite riportate ieri in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito di Beirut in una nota diramata sui social e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il raid aveva colpito una base militare a Bint Jbeil, nel sud del Libano, provocando la reazione delle forze armate locali che, per la prima volta da quasi un anno, avevano risposto al fuoco dell’Idf. È il quinto soldato libanese deceduto finora dall’inizio dell’invasione israeliana del Paese arabo.
Ore 11,40 – Libano, Hezbollah: “Sale a 4 morti il bilancio del raid dell’Idf contro un’ambulanza a Marjeyoun” – È salito a 4 morti il bilancio delle vittime del raid aereo condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) contro un’ambulanza del Comitato sanitario islamico, un’organizzazione affiliata a Hezbollah, davanti all’ospedale di Marjeyoun, nel sud del Libano. Lo riferisce un portavoce della stessa organizzazione legata a Hezbollah in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui le vittime erano tutte operatori sanitari del Comitato.
Ore 11,30 – Iran, Khamenei: “Usa coprono Israele per accaparrarsi le risorse della regione” – Gli Stati Uniti proteggono Israele per meri fini strumentali. L’accusa arriva dall’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema della Rivoluzione islamica in Iran, intervenuto oggi per la prima volta in quasi cinque anni in un sermone pubblico a Teheran. “L’attenzione che gli Stati Uniti prestano nel preservare la sicurezza” di Israele, ha affermato Khamenei, “è una copertura per una politica di accaparramento delle risorse della regione”.
Ore 11,15 – Iran, Khamenei: “Israele non ha più molto tempo e non vincerà mai su Hezbollah e Hamas” – Israele “non ha più molto tempo” e “non vincerà mai su Hezbollah e Hamas”. Lo ha detto oggi l’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema della Rivoluzione islamica in Iran, durante un sermone pubblico a Teheran. “Il popolo palestinese ha il legittimo diritto di difendersi, di opporsi a quei criminali, alle forze di occupazione”, ha rimarcato l’ayatollah. “Non esiste un singolo tribunale o organizzazione internazionale che possa biasimare il popolo palestinese semplicemente per aver difeso la propria patria”. “La brillante azione delle nostre forze armate di un paio di notti fa è stata del tutto legale e legittima”, ha sottolineato il religioso. L’Iran però “non ritarderà né si affretterà a compiere il proprio dovere” contro Tel Aviv, ha proseguito Khamenei, che accusa Israele di “proclamare vittoria, perpetuando omicidi e uccidendo civili”. Ma, ha aggiunto, Israele “non otterrà mai la vittoria su Hezbollah e Hamas”, perché il “recente comportamento” dello Stato ebraico “ha avuto solo l’effetto di aumentare la rabbia della resistenza e di rafforzarne le motivazioni”. Tel Aviv, ha continuato, “non può danneggiare seriamente” i due gruppi. “La resistenza nella regione non si ritirerà”, ha promesso la Guida suprema dell’Iran, che ha definito “un caro fratello e fonte di orgoglio” il defunto leader del gruppo armato libanese, Hassan Nasrallah. La lotta di Hezbollah, ha proseguito, rende un “servizio vitale all’intera regione”. Israele, ha minacciato Khamenei, “non ha più molto tempo”.
Ore 11,00 – Iran, l’ayatollah Ali Khamenei: “Il 7 ottobre fu un attacco legittimo: Israele è nemico di tutti i musulmani” – Gli attentati terroristici di Hamas e della Jihad Islamica dello scorso 7 ottobre e l’attacco missilistico compito il 1° ottobre dall’Iran contro Israele sono entrambi legittimi, perché Teheran, i palestinesi e i Paesi musulmani hanno “un solo nemico”, lo Stato ebraico. Così, parlando con accanto un fucile, si è rivolto l’ayatollah Ali Khamenei, Guida suprema della Rivoluzione islamica in Iran, alla folla riunita oggi per la preghiera del venerdì nella moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran. “Le politiche adottate dal nostro nemico sono quelle di seminare i semi della divisione e della sedizione, di creare una spaccatura tra tutti i musulmani. Sono gli stessi nemici dei palestinesi, dei libanesi, degli egiziani e degli iracheni. Sono nemici del popolo yemenita e siriano”, ha detto Khamenei nel suo primo sermone pronunciato in pubblico dal gennaio 2020, dopo la morte a Baghdad del comandante delle Guardie della Rivoluzione, Qassem Soleimani, ucciso in raid Usa a Baghdad. “Il nostro nemico è uno solo”. “Ogni Paese ha il diritto di difendersi dai propri aggressori”, ha aggiunto Khamenei davanti a migliaia di sostenitori che portavano i ritratti dei leader del cosiddetto “Asse della resistenza” assassinati da Israele: il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e il generale dei Pasdaran, Abbas Nilforoushan. “Le nazioni musulmane devono allacciare la cintura e difendersi contro il nemico comune, dall’Afghanistan allo Yemen, dall’Iran a Gaza e al Libano”, ha continuato Khamenei, definendo “totalmente legittimo” sia l’attentato dello scorso 7 ottobre in Israele che il recente attacco missilistico dell’Iran contro lo Stato ebraico. “Gli attacchi del Diluvio di Al-Aqsa che hanno avuto luogo in questo periodo l’anno scorso sono stati una mossa internazionale logica e legale e i palestinesi avevano ragione”, ha detto Khamenei riferendosi agli attentati del 7 ottobre scorso.
Ore 10,50 – Libano, Afp: “Nasrallah è stato provvisoriamente sepolto in una località segreta” – Il defunto segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre in un attacco aereo di Israele a Beirut, è stato sepolto “temporaneamente” in una località segreta per timore che le esequie potessero diventare un obiettivo per le forze armate di Tel Aviv (Idf). Lo riporta l’agenzia di stampa francese Afp, che cita una fonte vicina al gruppo armato sciita libanese. “Sayyed Hassan Nasrallah è stato sepolto in un luogo temporaneo, in attesa che le circostanze consentano un funerale popolare”, ha detto la fonte in via anonima ad Afp.
Ore 10,45 – Libano: “Muore un altro soldato libanese per le ferite riportate in un raid dell’Idf” – Un soldato dell’esercito libanese è morto per le ferite riportate ieri in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) nel sud del Libano. Lo riferisce l’esercito di Beirut in una nota diramata sui social e citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il raid aveva colpito la località di Taybé, nel distretto di Marjayoun del governatorato di Nabatiyé, uccidendo sul colpo un altro militare libanese e ferendo quattro operatori della Croce Rossa locale, tutti impegnati nell’evacuazione dei feriti in un altro bombardamento israeliano. È il quarto soldato libanese deceduto finora dall’inizio dell’invasione israeliana del Paese arabo.
Ore 10,40 – Israele, Idf: “Intercettati due razzi lanciati dal Libano contro Haifa: nessun ferito” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno intercettato e abbattuto due razzi lanciati dal Libano nella zona di Haifa, nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono le Idf in una nota, secondo cui grazie all’intervento della contraerea non si registrano feriti. I missili sparati presumibilmente dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah aveva fatto scattare le sirene in numerose località circostanti Haifa, come Yokneam, Nesher, Tirat Carmel, Atlit, Haifa, Daliyat al-Karmel, Isfiya, Cesarea e Zikhron Ya’akov.
Ore 10,35 – Libano: Hezbollah rivendica un attacco contro una base militare nel nord di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco contro la base militare di Ilania, nel nord di Israele. Lo riferisce la stessa organizzazione in un comunicato diramato su Telegram e citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il raid è stato effettuato a colpi di razzi alle 10,20 ora locale (le 9,20 in Italia) “in risposta ai continui attacchi di Israele contro la popolazione libanese e palestinese”. Le Idf non hanno confermato la notizia né si segnalano per ora vittime, feriti o danni.
Ore 10,30 – Usa: la sottosegretaria di Stato Barbara Leaf riceve il ministro degli Esteri libanese Bou Habib – Il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib ha incontrato oggi a Washington la sottosegretaria del dipartimento di Stato degli Stati Uniti per gli affari del Vicino Oriente, Barbara Leaf, per discutere la possibilità di un cessate il fuoco in Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui durante il colloquio Leaf ha insistito “sull’importanza di eleggere un presidente della Repubblica il più rapidamente possibile, soprattutto nelle circostanze che sta attraversando il Libano”.
Ore 10,25 – Libano, Idf: “Uccisi 100 miliziani di Hezbollah. 9 soldati caduti” – Almeno 100 miliziani del gruppo armato sciita Hezbollah sono stati uccisi in Libano dalle forze armate israeliane (Idf), che contano 9 caduti in combattimento tra i propri ranghi. Lo hanno reso noto le Idf in comunicato diramato oggi online, secondo cui i miliziani del gruppo libanese “sono stati uccisi sia durante attacchi aerei che in combattimenti a terra”. Il 2 ottobre, si legge nella nota, nove soldati israeliani sono rimasti uccisi in diversi scontri nel Libano meridionale. Le Idf affermano inoltre di aver scovare anche decine di armi abbandonate dai miliziani di Hezbollah durante una serie di operazioni condotte nei villaggi del sud del Paese arabo, pubblicando anche un filmato in cui vengono mostrati lanciamissili anticarro, munizioni e altre armi rinvenute dalle truppe della 188esima Brigata corazzata dell’esercito.
Ore 10,20 – Libano, Unicef: “690 bambini feriti nelle ultime settimane” – Almeno 690 minori sono rimasti feriti in Libano nelle ultime sei settimane a causa della guerra in corso tra Israele e il gruppo armato sciita Hezbollah. La denuncia arriva dall’agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), che in una nota firmata dalla direttrice regionale Adele Khodr ha lanciato un appello per un immediato cessate il fuoco nel Paese arabo, sottolineando come “le lesioni fisiche e la sofferenza psicologica” dei minori libanesi siano aumentate in modo significativo nelle ultime settimane. “Questo conflitto catastrofico sta avendo un impatto pesante sui bambini”, ha affermato Khodr nel comunicato. “I dottori ci raccontano di bambini sanguinanti, feriti e con fratture che soffrono sia fisicamente che psicologicamente: molti soffrono di ansia, flashback e incubi correlati alle esplosioni. Nessun bambino dovrebbe essere esposto a situazioni così orribili.” Secondo l’Unicef, le lesioni più comuni registrate in Libano tra i minori includono “commozioni cerebrali, ferite da schegge e perdita dell’udito dovuta alle esplosioni”.
Ore 10,15 – Libano, Idf confermano raid aereo notturno a Beirut: “Colpito il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah”. Nessuna notizia del leader in pectore del gruppo – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato di aver compiuto nella notte un attacco aereo alla periferia sud di Beirut, nel quartiere Dahiyeh, ma non hanno fornito informazioni sulla presenza o meno nell’edificio colpito del leader in pectore di Hezbollah, Hashem Safieddine. Secondo una nota diramata dalle Idf, il raid aveva come obiettivo il bunker sotterraneo usato come quartier generale dall’intelligence del gruppo armato sciita. I militari israeliani però non hanno fornito informazioni sugli esponenti di Hezbollah presenti nell’edificio al momento dell’attacco. Secondo il New York Times e Axios, l’obiettivo del raid era il capo del consiglio esecutivo di Hezbollah e leader in pectore del gruppo, Hashem Safieddine. Ma non è chiaro se questi fosse effettivamente presente nell’edificio al momento dell’attacco né quali siano le sue condizioni. Al momento, Hezbollah non ha confermato né smentito la sua presunta morte.
Ore 10,00 – Libano: 2 morti in un raid dell’Idf contro un’ambulanza a Marjeyoun – Almeno due persone sono rimaste uccise oggi a Marjeyoun, nel sud del Libano, a seguito di un raid aereo condotto con un drone da parte delle forze armate israeliane (Idf) che ha colpito un’ambulanza del Comitato sanitario islamico, un’organizzazione affiliata a Hezbollah, davanti all’ospedale di zona. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Quest’organizzazione è stata presa di mira numerose volte negli ultimi giorni dalle Idf, in particolare durante un raid senza precedenti compiuto nel distretto di Bachoura, in pieno centro a Beirut, contro un ospedale del Comitato, che ha provocato nove morti, inclusi sette operatori sanitari, e 14 feriti.
Ore 9,50 – Cisgiordania: sale a 18 morti, compresi due minori, il bilancio delle vittime del raid dell’Idf a Tulkarem – Almeno 18 persone, compresi due minori, sono rimasti uccisi nel raid aereo delle forze armate israeliane (Idf) che ieri sera ha colpito il campo profughi di Tulkarem, nella Cisgiordania occupata, uccidendo anche il capo di Hamas nella zona, Zahi Yasser Abdel Razak Ofi. Lo riferisce il ministero della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, secondo cui tra le vittime figurano quattro membri della stessa famiglia: Muhammad Abu Zahra, sua moglie Saja e i loro due figli, Kerem e Sham. L’Idf ha giustificato il raid affermando che l’obiettivo era Ofi, responsabile di numerosi attacchi contro le truppe dello Stato ebraico in Cisgiordania.
Ore 9,40 – Libano: Hezbollah non conferma e non smentisce la morte del successore di Nasrallah – Il gruppo armato sciita Hezbollah non ha confermato né smentito la presunta morte del successore in pectore di Hassan Nasrallah, Hashem Safieddine, capo del consiglio esecutivo dell’organizzazione, obiettivo secondo il New York Times e Axios di un raid aereo condotto nella notte da Israele a sud di Beirut. Una fonte del gruppo armato sciita ha dichiarato in via ufficiale al quotidiano libanese L’Orient-Le Jour di “non avere ancora alcuna informazione” sulla sorte di Safieddine.
Ore 9,30 – Gaza, al-Jazeera: “9 morti nei raid dell’Idf nella Striscia” – Almeno 9 persone sono rimaste uccise in una serie di raid aerei condotti oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera che cita i propri corrispondenti sul campo e fonti degli ospedali della zona, secondo cui un raid ha colpito l’abitazione della famiglia Jaber a Deir el-Balah, nella zona centrale del territorio costiero palestinese, uccidendo almeno tre persone. Un altro attacco aereo ha centrato la casa della famiglia Abu Jazar nella zona di Maen, a est di Khan Younis, nel sud della Striscia, provocando diversi morti e feriti.
Ore 9,20 – Libano: il ministro degli Esteri iraniano atterra a Beirut – Il ministro degli Esteri dell’Iran Abbas Araghchi è atterrato oggi a Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il primo ministro Najib Mikati e il presidente del parlamento Nabih Berri. Si tratta della prima visita di un alto funzionario di Teheran in Libano dall’inizio dell’invasione terrestre di Israele in Libano e dall’uccisione a Beirut del segretario generale del gruppo armato sciita Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un raid di Tel Aviv.
Ore 9,15 – Libano: 37 morti e 151 feriti nei raid di Israele nelle ultime 24 ore – Almeno 37 persone sono state uccise e 151 sono rimaste ferite ieri in Libano a causa degli attacchi condotti dalle forze armate israeliane (Idf). Lo riferisce il ministero della Sanità di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui dall’8 ottobre sono rimaste uccise 2.011 persone e circa 9.535 sono state ferite nei raid di Israele. “Il numero degli sfollati fuggiti dalle aree esposte all’aggressione israeliana ha superato il milione”, si legge nella nota, che cita l’Unità di crisi del ministero, secondo cui dal 23 settembre oltre 239 mila persone, tra cui più di 176 mila siriani e di 63 mila libanesi, sono fuggite nella vicina Siria.
Ore 9,00 – Libano: Idf ordinano l’evacuazione di altre 37 località nel sud – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato ai civili libanesi di evacuare immediatamente 37 località nel sud del Libano, invitando la popolazione a dirigersi a nord del fiume Awali, situato a nord di Saida e dello spesso citato fiume Litani. “L’attività di Hezbollah costringe l’Idf ad agire”, ha fatto sapere sui social il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dei militari israeliani. “L’Idf non desidera farvi del male. Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi vicino agli operativi di Hezbollah, alle loro strutture o alle loro armi, si mette a rischio”. Altre ordinanze simili erano state emesse negli scorsi giorni dai militari israeliani in un’altra settantina di località del Libano meridionale, compresa la città di Nabatiyé, una delle più grandi della zona. Da giorni, l’Idf ha messo in guardia i civili contro qualsiasi spostamento a bordo di autoveicoli dal nord al sud del fiume Litani. L’esercito dello Stato ebraico ha definito le operazioni di terra in corso in Libano meridionale come “incursioni limitate, localizzate e mirate”, con l’obiettivo di “demolire l’infrastruttura di Hezbollah” al confine.
Ore 8,30 – Libano: Hezbollah rivendica il primo attacco della giornata contro Israele – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato il primo attacco della giornata contro Israele, effettuato intorno alle 7,00 del mattino ora locale (le 6,00 in Italia). In un comunicato diramato su Telegram e citato dall’emittente al-Manar e dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il gruppo afferma di aver colpito, con una “raffica di missili”, la località di Krayot, a nord di Haifa, a una trentina di chilometri dal confine con il Libano. Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato l’attacco, precisando di aver intercettato alcuni razzi lanciati da Hezbollah mentre altri sono precipitati in spazi aperti, senza causare vittime né feriti. Ieri il gruppo armato sciita libanese aveva rivendicato ben 32 attacchi contro Israele, tra lanci di razzi, missili e droni nel territorio dello Stato ebraico e imboscate volte a respingere l’invasione delle Idf nel sud del Libano.
Ore 8,15 – Libano: raid attribuito a Israele colpisce il valico di frontiera di Masnaa con la Siria – Un attacco attribuito alle forze armate di Israele (Idf) ha colpito questa mattina l’area del valico di frontiera di Masnaa, al confine tra il Libano e la Siria. Lo ha confermato all’agenzia di stampa britannica Reuters il ministro dei Trasporti libanese Ali Hamieh, secondo cui il raid ha creato un cratere largo ben quattro metri. L’attacco, ha rivelato il ministro, ha colpito il lato libanese del confine, bloccando una strada utilizzata dai libanesi sfollati per fuggire in Siria. Le Idf accusano il gruppo armato sciita Hezbollah di utilizzare il valico per ricevere aiuti militari dall’Iran. “Le Idf non consentiranno il contrabbando di queste armi e non esiteranno ad agire se costrette a farlo, come fatto durante tutta questa guerra”, aveva scritto ieri su X il portavoce dei militari israeliani in lingua araba, Avichay Adraee.
Ore 8,00 – Israele, Idf: “Oltre 20 razzi lanciati dal Libano” – Oltre una ventina di razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui la prima raffica di circa 20 missili è stata lanciata verso la zona di Haifa, dove la contraerea ne ha abbattuti la maggior parte mentre altri sono precipitati in spazi aperti, senza causare feriti. Altri missili, prosegue la nota, sono stati invece sparati verso l’Alta Galilea, nel nord dello Stato ebraico, anche qui senza provocare vittime.
Ore 7,30 – Libano, Nyt: “Il raid di Israele contro un ospedale a Beirut mirava al nuovo leader di Hezbollah” – L’attacco aereo condotto nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) alla periferia sud di Beirut aveva come obiettivo una riunione organizzata in un bunker sotterraneo a cui stava partecipando il leader in pectore di Hezbollah, Hashem Safieddine, insieme ad altri importanti esponenti del gruppo armato sciita libanese Lo riportano il quotidiano statunitense The New York Times, che cita in proposito le dichiarazioni rese in via anonima da tre funzionari israeliani, e il portale Axios. Non è ancora chiara la sorte di Safieddine.
Ore 7,00 – Iran: Khamenei guiderà la preghiera a Teheran dopo la commemorazione di Nasrallah – La Guida suprema della Rivoluzione islamica in Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, guiderà oggi la preghiera del venerdì nella moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, pronunciando un sermone pubblico dopo la cerimonia di commemorazione del defunto segretario generale del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre in un raid aereo di Israele a Beirut. La notizia è stata confermata dal sito-web ufficiale della Guida suprema, secondo cui la cerimonia si terrà alle 10,30 ora locale (le 9,00 in Italia). L’ultima volta che Khamenei guidò la preghiera del venerdì nella moschea intitolata a Khomeini a Teheran fu nel gennaio 2020, dopo la ritorsione iraniana contro una base dell’esercito statunitense in Iraq, in risposta all’omicidio del comandante delle Guardie della Rivoluzione, Qassem Soleimani, ucciso in raid Usa a Baghdad.
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