Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, venerdì 25 ottobre
Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 25 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Libano: Beirut inserita nella lista grigia del GAFI – Il Libano è stato inserito nella “Lista grigia” del Groupe d’action financière (GAFI), un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1989 su iniziativa del G7 per elaborare politiche volte a combattere il riciclaggio di denaro. Il provvedimento, atteso da tempo e annunciato oggi dall’organismo internazionale di riferimento per la lotta contro la criminalità finanziaria, inserisce il Paese arabo tra le giurisdizioni sotto “sorveglianza rafforzata” a causa delle carenze mostrate dalle autorità di Beirut nel contrasto a fenomeni come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Il GAFI ha tuttavia riconosciuto i progressi compiuti da Libano in materia di riforme finanziarie.
Ore 17,15 – Israele, Idf: “Abbattuto un drone lanciato dal Libano” – Un drone lanciato dal Libano è stato abbattuto oggi dalla contraerea israeliana sulla Galilea occidentale, nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui l’incidente non ha causato vittime né feriti.
Ore 17,00 – Libano: Hezbollah rivendica un attacco contro una base militare a est di Safed – Hezbollah ha rivendicato un attacco condotto “con uno squadrone di droni” contro la base militare israeliana di Filon, a est della città di Safed. Secondo la rivendicazione, contenuta in una nota diramata su Telegram citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’attacco è stato condotto nel pomeriggio intorno alle 17:00 ora locale (le 16:00 in Italia). La base ospita il quartier generale e i depositi di armi della 36esima e della 201esima divisione delle forze armate israeliane (Idf), che non hanno commentato la rivendicazione del gruppo armato sciita libanese.
Ore 16,45 – Irlanda: il premier Simon Harris riceve il suo omologo libanese Najib Mikati – Il primo ministro libanese ad interim Najib Mikati è arrivato oggi in Irlanda dove ha incontrato il suo omologo irlandese, Simon Harris. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui i due hanno avuto un incontro a porte chiuse. Nessun comunicato ufficiale è stato ancora diramato a margine dell’incontro. All’inizio della giornata, Mikati aveva incontrato il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, a Londra.
Ore 16,30 – Israele, media: “Morti due feriti nell’attacco missilistico di Hezbollah a Majd al-Krum” – Due delle nove persone rimaste ferite oggi nella città araba di Majd al-Krum, nel nord di Israele, a causa di un attacco missilistico rivendicato da Hezbollah, sono decedute. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, che cita fonti del servizio di emergenza Magen David Adom, senza riferire le generalità delle vittime. L’attacco, condotto con una raffica di una trentina di razzi, aveva ferito gravemente almeno tre persone, tra cui una donna di 35 anni e due uomini di 21. Un altro uomo di circa 80 anni era rimasto ferito gravemente mentre gli altri cinque soggetti coinvolti non versavano in gravi condizioni. In una nota diramata su Telegram citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, Hezbollah aveva rivendicato il raid affermando di aver preso di mira la vicina città di Karmiel.
Ore 16,15 – Gaza, Wafa: “9 morti in un altro raid dell’Idf nel campo profughi di Shati, 81 vittime in tutta la Striscia” – Almeno 9 persone sono morte oggi nella Striscia di Gaza a seguito di un raid aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) nel campo profughi di Shati, a nord-ovest di Gaza City. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui almeno 81 persone sono morte oggi nel territorio costiero a causa degli attacchi aerei israeliani, di cui 42 uccise nel nord della Striscia. Secondo l’emittente qatariota al-Jazeera, il raid nel campo profughi di Shati ha provocato anche 11 feriti.
Ore 16,00 – Gaza, Idf: “3 soldati uccisi in azione nella Striscia” – Altri tre soldati israeliani sono stati uccisi in combattimento nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui le vittime prestavano tutte servizio presso il 196esimo Battaglione Corazzato dell’esercito. I caduti sono stati identificati come il capitano Barak Israel Sagan, di 22 anni, originario di Petah Tikva; il sergente Ido Ben Zvi, di 21 anni, originario di Shomrat; e il sergente Hillel Ovadia, di 22 anni, di Gerusalemme. Le famiglie, riferiscono i militari israeliani, sono già state avvisate. Almeno 361 militari israeliani sono caduti nella Striscia dall’inizio dell’offensiva di terra dell’Idf cominciata il 27 ottobre 2023.
Ore 15,30 – Gaza, Wafa: “20 morti in due raid dell’Idf a Beit Lahiya” – Almeno 20 persone sono rimaste uccise e “decine” sono state ferite in due raid aerei condotti oggi dalle forze armate di Israele (Idf) a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui gli attacchi hanno colpito due abitazioni civili. Le Idf non hanno ancora confermato il raid.
Ore 15,00 – Israele: 9 feriti in un attacco di Hezbollah – Almeno 9 persone sono rimaste ferite oggi nella zona di Majd al-Krum, una città araba dell’Alta Galilea, nel nord di Israele, a seguito di un altro attacco missilistico lanciato dal Libano e rivendicato dal gruppo armato sciita Hezbollah. Lo riferisce il servizio di emergenza Magen David Adom in una nota citata dal quotidiano locale Haaretz, secondo cui almeno tre persone, tra cui una donna di 35 anni e due uomini di 21 anni, versano in condizioni critiche mentre un uomo di circa 80 anni è rimasto ferito gravemente. Gli altri cinque feriti invece non sarebbero in gravi condizioni. Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato l’attacco affermando che è stato effettuato con un raffica di una trentina di razzi lanciati dal Libano verso la Galilea. In una nota diramata su Telegram citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, Hezbollah rivendica il raid affermando di aver preso di mira la vicina città di Karmiel.
Ore 14,45 – Libano, Idf: “Bombardati nella notte obiettivi di Hezbollah a Beirut” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte diversi obiettivi di Hezbollah a Beirut, in Libano. Lo riferiscono in una nota diramata sui social le Idf, secondo cui tra gli obiettivi colpiti figurano “diversi siti di produzione di armi” e “centri di comando appartenenti alla divisione di intelligence e all’unità di difesa aerea” del gruppo armato sciita libanese. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, nella notte le Idf hanno compiuto almeno 12 raid nelle zone di Haret Hreik, Burj al-Barajneh, Choueifat e Hadath, a sud della capitale.
Ore 14,30 – Gaza: truppe dell’Idf irrompono in un ospedale a Beit Lahiya. Oms: “Persi i contatti con il personale della struttura” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno fatto irruzione nell’ospedale Kamal Adwan a Beit Lahiya, nel nord della Striscia di Gaza, con cui l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) afferma di “aver perso i contatti”. La notizia del raid, confermato in una nota dell’Idf, è stata divulgata dall’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui i militari israeliani hanno ordinato ai pazienti di recarsi nel cortile principale. Fonti della struttura hanno riferito all’emittente qatariota al-Jazeera che le finestre di alcune stanze dell’ospedale sono andate in frantumi a causa dei continui bombardamenti israeliani nelle vicinanze. Uno di questi attacchi avrebbe anche colpito il “deposito di stoccaggio dell’ossigeno” della struttura. Intanto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha confermato sui social che le Nazioni Unite hanno perso i contatti con il personale dell’ospedale dopo l’assalto di questa mattina dei soldati israeliani. La situazione, ha dichiarato il direttore generale dell’Oms, è “profondamente inquietante”. L’ultimo contatto con la struttura, ha ricordato Tedros Adhanom Ghebreyesus, è avvenuto ieri sera, quando 23 pazienti e 26 operatori sanitari sono stati trasferiti all’ospedale al-Shifa a causa dei continui attacchi israeliani. “Il Kamal Adwan Hospital traboccava di quasi 200 pazienti, un flusso costante di casi di traumi orribili”, ha detto il direttore generale dell’Oms. “È anche pieno di centinaia di persone in cerca di rifugio”. In una nota diramata oggi, l’Idf ha dichiarato che l’irruzione è stata effettuata in seguito alla ricezione di alcune “informazioni di intelligence sui terroristi e sulle infrastrutture terroristiche nella zona”. I militari israeliani hanno fatto sapere di aver reso possibile, nelle scorse settimane, l’evacuazione dei pazienti e del personale dall’ospedale, garantendo al contempo il funzionamento dei sistemi di emergenza del centro medico.
Ore 14,00 – Cisgiordania: arrestati 65 palestinesi a est di Gerusalemme – Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato oggi 65 residenti di Anata, a est di Gerusalemme. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui i soldati israeliani hanno fatto irruzione in numerose abitazioni, causando diversi danni.
Ore 13,50 – Libano: Unifil denuncia un altro attacco dell’esercito israeliano – La missione Unifil ha denunciato un altro attacco compiuto in settimana contro una postazione dei Caschi blu da parte dell’esercito israeliano, a Dhaira, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano. In una nota diramata oggi, Unifil afferma che il 22 ottobre, le forze di pace “in servizio presso un posto di osservazione permanente vicino a Dhaira hanno osservato i soldati israeliani effettuare operazioni” nelle case vicine. “Rendendosi conto di essere osservati”, questi soldati “hanno sparato contro il posto di osservazione”. Le forze di pace in servizio “si sono ritirate, per evitare di essere colpite”, conclude la nota.
Ore 13,40 – Blinken: “Urgente soluzione diplomatica in Libano” – “È davvero urgente raggiungere una soluzione diplomatica” in Libano. L’appello arriva oggi dal segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken, in visita a Londra dove ha incontrato il premier libanese Najib Mikati. “Riteniamo che ci sia una reale urgenza di raggiungere una soluzione diplomatica e la piena attuazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in modo che possa esserci una reale sicurezza lungo il confine tra Israele e Libano”, ha detto Blinken dopo aver incontrato il premier libanese.
Ore 13,30 – Libano, il premier Mikati incontra Blinken a Londra e accusa: “Israele viola il diritto internazionale attaccando civili, giornalisti e operatori sanitari” – Il primo ministro ad interim del Libano, Najib Mikati, ha Mikati ha accusato Israele di aver violato il diritto internazionale attaccando civili, giornalisti e operatori sanitari e ha ribadito l’impegno di Beirut a rispettare la risoluzione n. 1701 approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel 2006, senza alcuna modifica. In visita a Londra per incontrare il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken, durante la conferenza a margine dell’incontro, Mikati ha denunciato lo “attacco deliberato” che all’alba di oggi a ucciso 3 giornalisti a Hasbaya, definendolo un “nuovo capitolo dei crimini di guerra” dello Stato ebraico, commesso senza alcuna reazione da parte della comunità internazionale. Questa aggressione “deliberata” mira a intimidire i media per nascondere i crimini e le distruzioni in corso” in Libano, ha aggiunto il premier, che ha annunciato di aver incaricato il ministero degli Affari Esteri “di aggiungere questo nuovo crimine alla serie di dossier che documentano i crimini israeliani, che sarà sottoposto alle competenti autorità internazionali”. Dall’inizio della guerra tra Hezbollah e Israele, l’8 ottobre 2023, il Libano ha presentato diverse decine di denunce contro Israele davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu, senza mai ricevere riscontro.
Ore 13,00 – Israele, media: “6 feriti in un altro attacco missilistico lanciato dal Libano che ha colpito la Galilea occidentale” – Almeno sei persone sono rimaste ferite oggi nella zona di Shomera, nella Galilea occidentale, nel nord di Israele, a seguito di un altro attacco missilistico lanciato dal Libano. Lo riferiscono il quotidiano online The Times of Israel, che cita le dichiarazioni dei primi soccorritori, e la testata Haaretz, secondo cui nessuna delle vittime versa in gravi condizioni. Le forze armate di Israele (Idf) non hanno ancora commentato l’attacco.
Ore 12,45 – Gaza: sale a 38 morti il bilancio delle vittime del raid dell’Idf a Khan Younis – È salito a 38 morti e “decine di feriti” il bilancio delle vittime del raid condotto all’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella zona di al-Manara, a sud della città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, in una nota diramata su Telegram. Le Idf non hanno ancora confermato il raid. Secondo l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito diverse fonti del Nasser Medical Complex dove sono stati trasferiti i feriti, tra le vittime figurano almeno 14 minori.
Ore 12,30 – Libano, Israele conferma il raid contro il valico di Qaa con la Siria: “Impediamo a Hezbollah di contrabbandare armi” – L’Aviazione israeliana ha confermato l’attacco aereo condotto nella notte contro il valico di frontiera di Qaa, tra Libano e Siria, che secondo i militari di Tel Aviv sarebbe stato utilizzato dal gruppo armato sciita Hezbollah per contrabbandare armi. Il raid, denunciato questa mattina dal ministro dei Trasporti libanese Ali Hamieh, secondo cui ormai resta praticabile un solo valico di confine tra i due Paesi, avrebbe preso di mira, secondo una nota diramata sui social dalle forze armate di Israele (Idf), “le infrastrutture di Hezbollah” nella zona. Il gruppo armato libanese, secondo l’Idf, “avrebbe sfruttato il valico di Jusiyah, dal lato siriano, vicino alla zona settentrionale della valle della Beqaa e alla città libanese di Qaa, per contrabbandare armi”. Dietro le attività di contrabbando, si legge nella nota, c’era l’Unità 4400 di Hezbollah. Negli ultimi mesi Israele ha attaccato altri valichi tra Libano e Siria nel tentativo dei impedire all’Iran di rifornire di armi il gruppo armato sciita.
Ore 11,50 – Libano, il ministro della Salute Abiad: “163 operatori sanitari uccisi e 272 feriti nei raid di Israele dall’inizio della guerra” – Almeno 163 operatori sanitari sono rimasti uccisi negli attacchi condotti da Israele in Libano dall’8 ottobre 2023. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il ministro della Sanità libanese Firass Abiad, citato dal quotidiano locale L’Orient-Le Jour, secondo cui alle vittime si aggiungono anche 272 feriti.
Ore 11,30 – Israele: 7 residenti di Haifa incriminati per spionaggio a favore dell’Iran – Sette cittadini israeliani, arrestati il 21 ottobre scorso, sono stati incriminati oggi per spionaggio a favore dell’Iran. Secondo l’atto d’accusa presentato dalla Procura di Stato al tribunale distrettuale di Haifa, citato dal quotidiano israeliano Haaretz, gli imputati, tutti immigrati dall’Azerbaigian e residenti a Haifa e in altre località del nord dello Stato ebraico, avrebbero portato a termine centinaia di missioni per Teheran, fotografando e raccogliendo informazioni su strutture sensibili, comprese basi militari e batterie del sistema anti-missile Iron Dome, e su alcuni importanti funzionari israeliani. Secondo i magistrati, l’intelligence iraniana avrebbe fornito agli accusati l’ubicazione dei siti da fotografare e talvolta anche il luogo da cui dovevano effettuare gli scatti. La Procura di Stato precisa che gli imputati hanno fotografato, tra l’altro, le basi aeree di Ramat David, Tel Nof, Palmahim, l’unità di controllo aereo di Miron e Mitzpe Ramon, nonché la base di Nabatim, il giorno dopo l’attacco missilistico condotto ad aprile da Teheran contro lo Stato ebraico. Inoltre, secondo l’accusa, gli imputati avrebbero fotografato i porti di Haifa, Ashdod ed Eilat, la centrale elettrica di Hadera e un dispositivo di sorveglianza militare nell’area dell’importante svincolo Golani, situato a est di Haifa e a ovest di Tiberiade, all’intersezione tra le autostrade 65 e 77, nel nord di Israele.
Ore 11,20 – Israele, media: “Il direttore del Mossad Barnea ha visto ieri al Cairo il capo dell’intelligence egiziana Rashad” – Il direttore del Mossad David Barnea ha incontrato ieri al Cairo il nuovo capo dei servizi segreti egiziani, Hassan Mahmoud Rashad, con cui ha discusso del ruolo dell’Egitto nei negoziati per arrivare a una tregua nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi israeliani e della possibilità di promuovere una nuova proposta al vertice dei mediatori previsto a Doha, in Qatar, domenica 27 ottobre, a cui non sarà presente il responsabile dell’intelligence egiziana. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui Barnea e Rashad hanno inoltre discusso del “contrasto alle attività terroristiche di Hamas” e della “prevenzione del contrabbando tra l’Egitto e Gaza”.
Ore 11,05 – Israele, Idf: “Abbattuto un drone lanciato dalla Siria” – Un drone lanciato dalla Siria è stato abbattuto oggi dalla contraerea israeliana sulle alture meridionali del Golan. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui il velivolo senza pilota era entrato nello spazio aereo israeliano, facendo scattare le sirene di allerta in diverse città del Golan e nei pressi del Mar di Galilea.
Ore 10,55 – Gaza, al-Jazeera: “Sale a 33 morti il bilancio delle vittime del raid dell’Idf a Khan Younis” – È salito a 33 morti, compresi 14 minori, il bilancio delle vittime del raid condotto all’alba di oggi dalle forze armate di Israele (Idf) nella zona di al-Manara, a sud della città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito diverse fonti del Nasser Medical Complex dove sono stati trasferiti i feriti, secondo cui molte vittime sono morte soffocate. La distruzione dell’edificio preso di mira dal raid, secondo al-Jazeera, ha provocato il crollo di diverse altre abitazioni vicine, uccidendo le persone si trovavano all’interno. Le Idf non hanno ancora confermato il raid.
Ore 10,30 – Israele: Hezbollah rivendica un attacco contro una base militare a sud di Haifa – Hezbollah ha rivendicato un attacco con una “raffica di missili” contro la base militare israeliana di Karmel, a sud di Haifa. Secondo la rivendicazione, contenuta in una nota diramata su Telegram citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, l’attacco è stato condotto questa mattina intorno alle 9:30 ora locale (le 8:30 in Italia) nell’ambito dell’operazione “Khaybar”, lanciata dopo l’assassinio del segretario generale del gruppo armato sciita Hassan Nasrallah, ucciso il 27 settembre scorso in un raid israeliano a Beirut. L’attacco, si legge nella nota, vuole essere una “risposta ai massacri commessi” dall’esercito israeliano ed è stato compiuto “al grido di ‘Ai tuoi ordini Nasrallah'”.
Ore 10,00 – Libano, il ministro dei Trasporti Hamieh: “Raid israeliano in Siria ha reso impraticabile un secondo valico di confine” – Un attacco aereo israeliano condotto in Siria ha reso impraticabile un secondo valico di confine tra il Libano e la Siria. La denuncia arriva dal ministro dei Trasporti libanese Ali Hamieh, che in un’intervista all’agenzia di stampa francese Afp ha confermato che ormai resta operativo un solo valico di frontiera tra i due Paesi. “Il valico di Qaa è stato reso impraticabile dopo un attacco israeliano sul territorio siriano, a centinaia di metri dalle guardie di frontiera siriane”, ha detto il ministro Hamieh ad Afp, aggiungendo che il raid ha bloccato il passaggio dei veicoli tra i due lati del confine.
Ore 9,45 – Libano, Idf: “5 soldati uccisi e altrettanti feriti in azione” – Cinque soldati israeliani sono stati uccisi e altrettanti sono rimasti gravemente feriti durante gli scontri avvenuti tra la scorsa notte e questa mattina nel Libano meridionale. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui le vittime prestavano tutte servizio nell’89esimo Battaglione dell’Ottava Brigata Corazzata. I caduti sono stati identificati come il maggiore Dan Maori, 43 anni, di Beit Yitzhak-Sha’ar Hefer, vicecomandante del battaglione; il capitano Alon Safrai, 38 anni, di Gerusalemme; il tenente Omri Lotan, 47 anni, di Bat Hefer; il tenente Guy Idan, 51 anni, di Shomrat; e il sergente maggiore Tom Segal, 28 anni, di Ein HaBesor. Un altro riservista è rimasto gravemente ferito questa mattina in combattimento. Tutti i feriti sono stati trasportati in ospedale per ricevere le cure necessarie.
Ore 9,30 – Libano, Croce Rossa Internazionale: “Strutture sanitarie e personale medico presi di mira negli attacchi nel sud” – Gli ospedali e le strutture sanitarie in tutto il Libano operano con sempre maggiori difficoltà, mentre nel sud del Paese arabo gran parte dei centri medici sono stati colpiti e persino il personale sanitario è stato preso di mira. La denuncia arriva dal Comitato Internazionale della Croce Rossa, secondo cui in Libano c’è un urgente bisogno di aiuti umanitari e, mentre il Comitato lavora per distribuire cibo, forniture mediche e offrire rifugi alla popolazione sfollata, l’accesso sicuro all’assistenza umanitaria resta una sfida.
Ore 9,00 – Libano: 3 morti in un altro raid di Israele nel distretto di Tiro – Almeno tre persone sono rimaste uccise in un attacco aereo condotto oggi dalle dalle forze armate di Israele (Idf) a Bazouriyeh, nel distretto di Tiro, nel Libano sud-occidentale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, senza fornire ulteriori dettagli.
Ore 8,30 – Libano, il ministro dell’Informazione Makary: “L’uccisione di tre giornalisti è un crimine di guerra” – Il ministro libanese dell’Informazione Ziad Makary ha definito un “crimine di guerra” l’uccisione di tre giornalisti in un raid condotto all’alba da Israele contro un hotel frequentato dalla stampa a Hasbaya, nel sud del Paese arabo. I tre giornalisti assassinati dei canali televisivi al-Mayadeen e al-Manar, ha scritto il ministro Makary in sulla piattaforma X, trasmettevano al mondo i “crimini” israeliani. “Si tratta di un assassinio, avvenuto dopo un monitoraggio e un tracciamento, con premeditazione e pianificazione, poiché erano presenti 18 giornalisti in rappresentanza di sette istituzioni mediatiche”, ha aggiunto il ministro. “Questo è un crimine di guerra”.
Ore 8,00 – Israele, Idf: “6 missili lanciati dal Libano” – Almeno sei missili sono stati lanciati oggi dal Libano verso il nord di Israele. Lo riferiscono in due diverse note le forze armate di Israele (Idf), secondo cui il primo razzo, che aveva fatto scattare le sirene di allerta in numerose città del Paese, tra cui Cesarea, è stato intercettato alle prime ore di oggi. Solo alcuni degli altri cinque missili lanciati verso la zona di Haifa sono invece stati intercettati dalla contraerea mentre il resto è precipitato in spazi all’aperto. Non si segnalano al momento vittime né feriti.
Ore 7,30 – Libano, Idf: “Ucciso un comandante della forza d’élite di Hezbollah” – Un comandante della Forza Radwan di Hezbollah, Abbas Adnan Moslem, è rimasto ucciso in un raid aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) ad Aitaroun, nel distretto di Bent Jbeil, in Libano meridionale. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui la vittima era “responsabile di numerosi attacchi missilistici contro le truppe e le città israeliane” proprio dalla zona di Aitaroun.
Ore 7,15 – Gaza, Wafa: “28 morti in un raid di Israele a Khan Younis” – Almeno 28 persone sono rimaste uccise in un raid aereo condotto all’alba dalle forze armate di Israele (Idf) nella zona di al-Manara, a sud della città di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, secondo cui la maggior parte delle vittime del raid sono “donne e minori”. Le Idf non hanno ancora confermato il raid.
Ore 7,00 – Libano, raid dell’Idf su un hotel che ospita giornalisti: uccisi tre cronisti – Tre giornalisti sono rimasti uccisi e altrettanti sono rimasti feriti in un raid aereo condotto all’alba dalle forze armate di Israele (Idf) contro un hotel che ospitava alcuni cronisti a Hasbaya, nel governatorato di Nabatiye, nel sud del Libano, non lontano dal confine con la Siria. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui tra le vittime figurano un cameraman e un fonico del canale televisivo al-Mayadeen, nonché un fotografo dell’emittente al-Manar. Il raid è avvenuto intorno alle 3:30 del mattino e, secondo alcuni reporter presenti il bungalow in cui si trovavano le tre vittime “è stato preso di mira direttamente”.
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