Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, lunedì 21 ottobre
Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 21 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Israele, razzo lanciato dal Libano colpisce un’area vicino a Tel Aviv: nessun ferito – Un razzo lanciato dal Libano ha colpito un’area all’aperto nella zona di Ramat HaSharon, poco a nord di Tel Aviv. Lo riferiscono le forze armate di Israele (Idf), secondo cui l’attacco non ha fatto scattare le sirene di allerta “nel rispetto della politica secondo cui non vengono emessi avvisi se si accerta che il razzo non rappresenta una minaccia”. Non si segnalano feriti né vittime.
Ore 17,45 – Siria, fonti Osservatorio: “L’attacco a Damasco è stato effettuato da Israele” – L’attacco a un veicolo nel sobborgo residenziale di al-Mazzeh di Damasco, in Siria, che ha provocato una vittima vicino al Golden Mazzeh Hotel sarebbe stato condotto dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferiscono fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani all’emittente Sky News Arabia, secondo cui il missile usato nell’attacco sarebbe stato sparato da un drone israeliano. Secondo il portale dell’opposizione The Voice of the Capital, il veicolo preso di mira si trovava vicino a una commemorazione del defunto capo politico di Hamas, Yahya Sinwar.
Ore 17,15 – Siria, media di regime: “Almeno un morto in un raid a Damasco” – Almeno una persona è rimasta uccisa oggi a Damasco in un “attacco con un missile guidato” contro un’auto nel sobborgo residenziale di al-Mazzeh, nella capitale Damasco. Lo ha reso noto la tv di stato siriana.
Ore 17,00 – Siria, media di regime: “Raid colpisce un’auto a Damasco” – Una serie di esplosioni sono state udite oggi nel sobborgo residenziale di al-Mazzeh, nella capitale Damasco. Lo riferiscono sia la stazione radio siriana Sham FM che l’agenzia di stampa ufficiale del regime Sana, secondo cui le esplosioni sono state il risultato di un attacco a un veicolo.
Ore 16,50 – Israele: Tajani incontra il premier Netanyahu – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riferisce in una nota la Farnesina, che cita le parole del leader di Forza Italia: “Nell’incontro con il primo ministro israeliano Netanyahu ho ribadito la ferma condanna per l’attacco alla missione Unifil”, ha detto Tajani. “Ho assicurato il sostegno dell’Italia al diritto di Israele di difendersi. È cruciale evitare ulteriore escalation regionale e lavorare per un cessate il fuoco”.
Ore 16,30 – Israele, media: “Netanyahu riceverà domani Blinken a Gerusalemme” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà domani a Gerusalemme il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken. Lo riferisce il portale israeliano Ynet, secondo cui in serata Blinken incontrerà poi il presidente Isaac Herzog a Tel Aviv.
Ore 16,20 – Cisgiordania: Tajani incontra il premier palestinese Mustafa a Ramallah – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato oggi a Ramallah il primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mohammad Mustafa. Lo riferisce in una nota la Farnesina, che cita le parole del leader di Forza Italia. “A Ramallah ho incontrato il premier palestinese Mustafa al quale ho ribadito che l’Italia continua a lavorare per una soluzione due Popoli due Stati”, ha detto Tajani. “Rafforziamo gli aiuti per la popolazione civile a Gaza e in Cisgiordania anche nel quadro della conferenza umanitaria di domani al G7 di Pescara”. Il vicepremier e ministro degli Esteri è arrivato oggi in Israele, dove ha incontrato il suo omologo Israel Katz a cui ha “ribadito la necessità di assicurare la massima tutela al contingente italiano dell’Unifil” in Libano. “Prosegue l’impegno italiano per la de-escalation: l’obiettivo è la pace in Medio Oriente”, ha detto Tajani. “Il cessate il fuoco e liberazione ostaggi restano prioritari”.
Ore 16,15 – Israele, Idf: “Intercettati 5 droni sul Mediterraneo” – Almeno 5 droni sono stati intercettati oggi dalle forze armate di Israele (Idf) sul Mar Mediterraneo prima che entrassero in territorio israeliano. Lo hanno reso noto in un comunicato le Idf, che hanno anche chiarito come non sia stato segnalato alcun “incidente” all’aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv.
Ore 16,00 – Israele valuta la revoca della cittadinanza alle sospette spie dell’Iran. Il ministro Zohar: “Pena di morte per i traditori” – Il governo di Israele sta valutando la possibilità di revocare la cittadinanza a sette cittadini israeliani sospettati di spionaggio a favore dell’Iran, mentre un ministro della maggioranza ha chiesto di introdurre la pena di morte per chi viene condannato per tradimento in tempo di guerra. Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, il ministro degli Interni Moshe Arbel ha ordinato oggi al comitato consultivo del suo ministero di esaminare la possibilità di revocare la cittadinanza ai sette cittadini arrestati oggi per spionaggio a favore di Teheran. “Lo Stato di Israele, in quanto nazione che ama la vita, intensificherà l’applicazione delle sanzioni contro gli atti di tradimento e inoltre espellerà e condannerà coloro che agiscono contro di esso”, ha affermato Arbel. “Questo è il giusto corso d’azione e, con l’aiuto di Dio, lo seguiremo”. Intanto, secondo una nota diramata dal ministero israeliano della Cultura e dello Sport, il ministro Miki Zohar ha chiesto di introdurre la pena di morte per chi viene condannato per tradimento in tempo di guerra. “Il fenomeno dei traditori del Paese che danneggiano la sicurezza di Israele per denaro mentre noi stiamo combattendo per il nostro futuro in una guerra esistenziale richiede le misure più severe, tra cui una legge che consenta la pena di morte per aver aiutato il nemico in tempo di guerra. Questo è l’unico modo in cui possiamo creare un deterrente chiaro che impedirà ulteriori casi simili”, ha dichiarato Zohar secondo la nota diramata dal suo ufficio.
Ore 15,50 – Israele: limitati per 30 minuti i decolli dall’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv – Le autorità israeliane hanno limitato per 30 minuti i decolli dall’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, dove poco dopo i collegamenti aerei sono tornati normali. Lo riferisce il portale israeliano Ynet, che cita l’Autorità aeronautica dello Stato ebraico, secondo cui lo scalo è tornato operativo. Non è stata fornita alcuna motivazione per la breve sospensione dei decolli dall’aeroporto.
Ore 15,40 – Libano, media: “Il presidente del Parlamento Berri ha informato l’inviato speciale Usa che la Camera potrebbe eleggere un nuovo presidente durante la tregua” – Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha informato l’inviato speciale della Casa bianca Amos Hochstein che la Camera di Beirut potrebbe eleggere un nuovo presidente della Repubblica durante la prima settimana di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Lo riferisce l’emittente Sky News Arabia, citando fonti anonime a conoscenza del colloquio tra Hochstein e Berri. Il nuovo presidente, secondo Berri, supervisionerebbe l’attuazione della risoluzione n. 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e avrebbe lavorato per un cessate il fuoco permanente. Secondo l’emittente, dopo la visita di Hochstein gli Stati Uniti avrebbero rinunciato all’idea di modificare la risoluzione Onu n. 1701.
Ore 15,30 – Gaza, al-Jazeera: “Solo oggi 41 morti nei raid di Israele in tutta la Striscia” – È salito ad almeno 41 morti il bilancio delle vittime rimaste uccise dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid compiuti dalle forze armate di Israele (Idf) nel territorio costiero palestinese. Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita diverse fonti mediche, secondo cui 33 vittime sono state registrate soltanto nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Dall’inizio delle operazioni militari israeliane nella zona settentrionale del territorio costiero palestinese, secondo fonti sanitarie citate da al-Jazeera, più di 640 persone sono rimaste uccise nei raid delle Idf.
Ore 15,15 – Libano, il segretario generale della Lega araba Aboul Gheit in visita a Beirut: “Israele si ritiri, tregua subito” – Il segretario generale della Lega araba, Ahmed Aboul Gheit, in visita oggi a Beirut, ha dichiarato che la priorità dell’organizzazione è raggiungere un cessate il fuoco immediato in Libano e ha chiesto il ritiro immediato di Israele da tutti i territori libanesi che lo Stato ebraico ha occupato o che ha invaso. Lo riporta l’agenzia di stampa britannica Reuters, secondo cui ad Aboul Gheit è stato anche chiesto se Hezbollah può distrutto. “Non si può distruggere un’idea”, ha risposto il segretario generale della Lega araba.
Ore 15,00 – Israele, Idf: “60 razzi lanciati oggi dal Libano: un ferito lieve” – Almeno 60 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso verso il nord di Israele. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui una persona è rimasta lievemente ferita nella regione dell’Alta Galilea.
Ore 14,30 – Gaza, al-Jazeera: “Solo oggi 33 morti nei raid di Israele in tutta la Striscia” – Almeno 33 persone sono rimaste uccise dall’alba di oggi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid compiuti dalle forze armate di Israele (Idf) nel territorio costiero palestinese. Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita diverse fonti mediche, secondo cui 18 vittime sono state registrate soltanto nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Dall’inizio delle operazioni militari israeliane nella zona settentrionale del territorio costiero palestinese, secondo fonti sanitarie citate da al-Jazeera, almeno 640 persone sono rimaste uccise nei raid delle Idf.
Ore 14,00 – Israele: 7 israeliani arrestati per spionaggio a favore dell’Iran – Sette cittadini israeliani sono stati arrestati con l’accusa di spionaggio a favore dell’Iran. Lo ha annunciato la Procura di Stato in una nota, citata dal quotidiano israeliano Haaretz, secondo cui gli accusati, tutti ebrei residenti ad Haifa e nel nord del Paese, avrebbero fornito informazioni di intelligence, tra cui indicazioni sulle basi delle forze armate (Idf) e sulle batterie antimissilistiche Iron Dome, per un periodo di due anni. Tra i fermati figurano anche un soldato che avrebbe disertato dall’Idf e due minorenni. Gli indagati, secondo la Procura di Stato israeliana, sono accusati di aver fotografato e raccolto informazioni sulle basi e sulle strutture delle Idf, tra cui il quartier generale della Difesa di Kirya a Tel Aviv e le basi aeree di Nevatim e Ramat David, prese di mira dall’Iran e da Hezbollah, nonché i siti delle batterie antimissilistiche Iron Dome. I sospettati sono anche accusati di aver ricevuto mappe di siti strategici, tra cui la base Golani colpita all’inizio del mese da un attacco con un drone. Tre dei sospettati sono stati arrestati mentre fotografavano siti sensibili nel sud di Israele mentre la polizia ha scoperto decine di documenti riservati in loro possesso. La polizia e gli investigatori dello Shin Bet, secondo la Procura, hanno scoperto che i sospettati hanno svolto “una serie di compiti diversi per le agenzie di intelligence iraniane” e che “erano in contatto con agenti iraniani”. In cambio, gli indagati “hanno ricevuto centinaia di migliaia di dollari, alcuni dei quali in criptovalute” da turisti russi. Secondo l’ufficio della Procura di Stato, si tratta di uno dei casi più gravi di spionaggio in Israele degli ultimi anni. Il 25 ottobre, la Procura di Stato presenterà un atto di accusa contro i sette sospettati e chiederanno che vengano tenuti in custodia cautelare fino alla conclusione del processo.
Ore 13,30 – Libano, l’inviato Usa Hochstein vede il presidente del Parlamento Berri: “La risoluzione n. 1701 non è sufficiente per assicurare la pace” – Il semplice impegno del Libano e di Israele a rispettare la risoluzione n. 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è sufficiente per garantire la pace ma gli Stati Uniti stanno lavorando per elaborare una formula che ponga fine al conflitto una volta per tutte. Lo ha annunciato oggi l’inviato speciale della Casa bianca Amos Hochstein, arrivato oggi in visita a Beirut. “Legare il futuro del Libano ad altri conflitti nella regione non era e non è nell’interesse del popolo libanese”, ha affermato Hochstein dopo aver incontrato il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, alleato di Hezbollah. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, vogliono porre fine al conflitto “il prima possibile”. La risoluzione n. 1701 delle Nazioni Unite, che pose fine all’ultimo conflitto tra Israele e Hezbollah nel 2006, richiede che in Libano meridionale possano operare soltanto l’esercito libanese e i Caschi blu dell’Unifil.
Ore 13,15 – Lufthansa sospende i voli per Tel Aviv fino al 10 novembre – La compagnia aerea tedesao Lufthansa ha prorogato la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 10 novembre. “Le compagnie aeree del gruppo Lufthansa. hanno deciso di estendere la sospensione dei loro voli per Tel Aviv fino al 10 novembre 2024 incluso”, annuncia la compagnia in una nota.
Ore 13,00 – Israele: atteso oggi in visita anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken – Il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken comincerà oggi il suo 11esimo tour diplomatico in Israele e in diversi Paesi arabi per tentare di ottenere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e in Libano. Lo ha annunciato oggi in una nota il Dipartimento di Stato di Washington, secondo cui il viaggio di Blinken si concluderà venerdì 25 ottobre. Durante i colloqui con le autorità dei Paesi visitati, si legge nel comunicato, il segretario di Stato “discuterà dell’importanza di porre fine alla guerra a Gaza, garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e alleviare le sofferenze del popolo palestinese”.
Ore 12,30 – Gaza, al-Jazeera: “Raid di Israele su una scuola Onu trasformata in rifugio per sfollati: almeno 7 morti” – Almeno 7 persone sono rimaste uccise in un raid aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un’ex scuola trasformata dalle Nazioni Unite in un rifugio per sfollati a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riporta l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita una serie di fonti sul campo, secondo cui alcuni “droni israeliani dotati di altoparlanti hanno ordinato alle famiglie ospitate nel rifugio di uscire dal complesso: una volta che la folla si è riunita al cancello principale, l’artiglieria israeliana ha colpito i presenti, uccidendo almeno sette” persone. La folla si è così dispersa fuggendo nuovamente all’interno della scuola gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Ore 12,15 – Libano, Idf: “Distrutti 15 lanciarazzi di Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno distrutto una quindicina di lanciarazzi a corto raggio nel Libano meridionale usati da Hezbollah per attaccare il nord di Israele. In una nota diramata oggi, le Idf hanno fatto sapere che gli obiettivi colpiti dai raid in Libano erano stati usati per “i recenti attacchi alla Galilea occidentale”. L’esercito israeliano afferma inoltre di aver colpito alcuni edifici usati da Hezbollah in diverse zone del Libano meridionale.
Ore 12,00 – Libano, il premier Mikati: “Nessun contatto con Hezbollah da un mese” – Il primo ministro ad interim libanese Najib Mikati ha dichiarato oggi in un’intervista all’emittente televisiva saudita al-Arabiya che “non ci sono stati contatti con Hezbollah dalla metà del mese scorso”.
Ore 11,30 – Libano, le Idf si scusano per aver ucciso 3 soldati libanesi: “Pensavamo di aver preso di mira Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) si sono scusate per l’attacco condotto ieri contro un veicolo nel Libano meridionale che ha provocato 3 vittime tra i soldati dell’esercito libanese. In una nota diramata oggi le Idf affermano che le truppe israeliane non erano a conoscenza del fatto che il mezzo appartenesse all’esercito libanese. Israele, si legge nel comunicato, “non sta operando contro l’esercito libanese e si scusa per queste circostanze indesiderate”. Il raid, condotto lungo la strada che collega il villaggio di confine di Ain Ebel alla vicina città di Hanin, ha colpito un veicolo di trasporto truppe in un’area in cui in precedenza era stato preso di mira un mezzo simile, che secondo l’Idf era usato dai miliziani di Hezbollah per trasportare un lanciarazzi e una serie di missili. L’attacco ha portato a 8 le vittime militari libanesi dall’inizio dell’invasione israeliana a fine settembre.
Ore 11,00 – Gaza: l’Oms trasferirà in Europa 1.000 donne e minori dalla Striscia – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) trasferirà in Europa un migliaio tra donne e minori dalla Striscia di Gaza per permettere di prestare loro cure mediche urgenti. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il dott. Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms in Europa, secondo cui Israele “si è impegnato a effettuare altre 1.000 evacuazioni mediche nell’Unione europea nei prossimi mesi”. “Questo non sarebbe mai successo se non avessimo mantenuto aperto il dialogo… La medicina più importante è la pace”, ha aggiunto il medico belga. Lo scorso maggio, Rik Peeperkorn, rappresentante dell’Oms nei Territori palestinesi occupati, aveva dichiarato che circa 10mila persone avevano bisogno di essere evacuate da Gaza per ricevere cure mediche urgenti.
Ore 10,45 – Israele: Tajani arriva a Tel Aviv – Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è arrivato oggi a Tel Aviv per una visita in Israele e Palestina che prevede incontri con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Israel Katz e con il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa a Ramallah. “Lavoreremo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”, ha detto Tajani in un video messaggio diramato dalla Farnesina. “Negli incontri con le autorità israeliane e dell’Autorità nazionale palestinese insisteremo sulla necessità di dar vita a due Stati, che si riconoscono a vicenda, per avere una pace stabile e duratura”. Prepareremo anche, ha aggiunto, una conferenza internazionale che inaugurerà il G7 della cooperazione a Pescara.
Ore 10,30 – Libano: Beirut chiede il sostegno internazionale alla missione Unifil – Il ministero degli Esteri libanese ha invitato la comunità internazionale ad assumere una “posizione ferma” nel sostenere la missione Unifil al confine tra il Paese arabo e Israele per garantire “la continuità del suo lavoro nonché la sua sicurezza e protezione”. In una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, il ministero di Beirut ha esortato la comunità internazionale a condannare gli “atti ostili” di Israele nei confronti dei Caschi blu. “A seguito delle consultazioni con il presidente del Parlamento (Nabih Berri, ndr)) e il primo ministro (Najib Mikati, ndr), il ministero degli Esteri esprime la sua più profonda gratitudine all’Unifil e il suo profondo apprezzamento per il ruolo che ha assunto sin dalla sua istituzione nel 1978”. Dall’inizio della sua ultima invasione del Libano, cominciata alla fine di settembre, Israele ha lanciato una serie di attacchi contro le forze schierate dalle Nazioni Unite in Libano, ferendo quasi una decina di Caschi blu e violando le basi della missione Unifil, anche quelle in cui sono insediati i militari italiani.
Ore 10,15 – Iran: il ministro degli Esteri Araqchi oggi in visita in Bahrein e Kuwait – Il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araqchi, si recherà oggi in visita in Bahrein e Kuwait, proseguendo il suo tour diplomatico regionale che lo ha già visto impegnato in diversi colloqui in Libano, Siria, Arabia Saudita, Qatar, Iraq, Oman, Giordania, Egitto e Turchia. Lo ha annunciato oggi il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, nel corso della consueta conferenza stampa settimanale, come riportato dall’agenzia ufficiale Irna.
Ore 10,00 – Cisgiordania, ong: 18 palestinesi arrestati nelle ultime 24 ore – Almeno 18 palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui tra gli arrestati figurano anche due minori e alcuni ex detenuti nelle prigioni dello Stato ebraico. Dal 7 ottobre 2023, secondo l’ong, sono stati arrestati più di 11.400 palestinesi nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme Est.
Ore 9,30 – Libano, raid di Israele a Baalbeck: “Almeno 6 morti e 8 feriti” – Almeno 6 persone sono rimaste uccise e altre 8 sono state ferite in un attacco aereo condotto questa mattina dalle forze armate di Israele (Idf) nel distretto di Baalbeck, nel Libano nord-orientale. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il raid è stato effettuato da un drone israeliano. Tra le vittime, secondo l’agenzia di stampa libanese, figurano anche donne e minori.
Ore 9,15 – Gaza, Wafa: “Due morti in un raid dell’Idf a Gaza City” – Almeno due persone sono rimaste uccise oggi a nord-ovest di Gaza City in un raid delle forze armate di Israele (Idf), che ha provocato anche un imprecisato numero di feriti. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Wafa, che cita una serie di fonti sul campo, secondo cui l’artiglieria israeliana ha bombardato alcune abitazioni nella zona di Saftawi, a nord-ovest di Gaza City, causando la morte di due residenti. Secondo le fonti citate, successivamente si sono verificate altre esplosioni a Gaza City e nel nord della Striscia.
Ore 9,00 – Israele, Idf: “25 razzi sparati dal Libano contro il territorio israeliano” – Almeno 25 razzi sono stati lanciati oggi dal Libano verso la regione della Galilea, in Israele, senza provocare vittime né feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui l‘attacco ha fatto scattare le sirene di allerta nelle comunità di “Ma’alot-Tarshiha, Sakhnin, Karmiel e in diverse altre città”. Solo alcuni razzi, secondo l’Idf, sono stati intercettati dalla contraerea. Al momento non si segnalano vittime né feriti.
Ore 8,30 – Libano: oggi in visita a Beirut l’inviato speciale Usa – L’inviato speciale degli Stati Uniti, Amos Hochstein, arriverà oggi in visita diplomatica a Beirut, in Libano, per una serie colloqui per porre fine alla guerra in corso tra Israele e Hezbollah. Secondo l’agenzia di stampa britannica Reuters, nel corso della missione nella capitale libanese Hochstein incontrerà il primo ministro ad interim Najib Mikati e il presidente del Parlamento Nabih Berri. Come riporta il portale israeliano Ynet, Tel Aviv ha presentato alcune richieste per raggiungere un accordo di cessate il fuoco in Libano. Intanto il presidente del Parlamento Berri ha dichiarato all’emittente al-Arabiya che la visita di Hochstein è “l’ultima possibilità prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti” per raggiungere una tregua in Libano ma che Beirut respingerà qualsiasi modifica alla risoluzione n. 1701 delle Nazioni Unite, che ha posto fine all’ultimo sanguinoso conflitto tra Hezbollah e Israele nel 2006. Secondo il portale statunitense Axios, che cita due funzionari di Washington e due di Tel Aviv, in una proposta di cessate il fuoco condivisa con gli Usa lo Stato ebraico ha chiesto libertà d’azione per la sua Aeronautica nello spazio aereo libanese e per le sue forze di terra all’interno del territorio del Paese arabo per impedire a Hezbollah di minacciare il confine con Israele.
Ore 8,00 – Libano, Idf: “Bombardate nella notte le sedi della ‘banca informale’ di Hezbollah” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte “decine di siti collegati a un’organizzazione che finanzia Hezbollah” a Beirut e nel Libano meridionale. Lo annunciano in una nota le Idf, secondo cui la maggior parte dei raid ha preso di mira le filiali dell’organizzazione al-Qard al-Hassan, che “detiene centinaia di milioni di dollari” di Hezbollah, “compresi fondi direttamente associati alle attività del braccio militare del gruppo”. Questo denaro, secondo i militari israeliani, viene “utilizzato per l’acquisto di armi e per il pagamento e la distribuzione degli stipendi ai miliziani dell’ala militare di Hezbollah”.
Ore 7,30 – Usa: il sistema antimissile THAAD è “in funzione” in Israele – Il sistema antimissile statunitense sistema Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) è “in funzione” in Israele. Lo ha annunciato il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, che non ha però specificato se il THAAD sia già operativo. “Siamo in grado di metterlo in funzione molto rapidamente e siamo al passo con le nostre aspettative”, ha dichiarato Austin da Kiev, secondo una nota diramata dal dipartimento alla Difesa statunitense.
Ore 7,00 – Tajani in visita oggi in Israele e Palestina – ll vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, andrà oggi in visita in Israele e Palestina. Lo riferisce in una nota la Farnesina, secondo cui nel corso del tour diplomatico del leader di Forza Italia sono previsti incontri con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Israel Katz, mentre a Ramallah Tajani incontrerà il primo ministro palestinese Mohammad Mustafa. “L’impegno per la pace dell’Italia è senza sosta”, ha indicato Tajani. “Ribadirò alle autorità israeliane e palestinesi la necessità di arrivare a un cessate il fuoco e al rilascio di tutti gli ostaggi”, ha proseguito. “La morte del capo di Hamas, responsabile del brutale attacco del 7 ottobre e dell’avvio dell’escalation di violenza nella regione, potrebbe portare a una svolta nell’attuale conflitto nella striscia di Gaza”, ha spiegato il vicepremier, evidenziando la necessità di rilanciare i negoziati per il processo di pace verso l’obiettivo, che l’Italia sostiene da sempre, di “due popoli – due Stati”.