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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza, al-Jazeera: “17 morti nei raid di Israele”. Unrwa: 355mila vaccinati contro la polio. Cisgiordania: attivista turco-americana uccisa dall’Idf. Blinken: “Accettato il 90% dei contenuti della proposta di tregua: le parti concludano l’accordo” | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 6 Set. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 6 Set. 2024 alle 15:17

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 6 settembre

    Malgrado la pausa umanitaria negli scontri per consentire la somministrazione del vaccino anti-polio centinaia di migliaia di bambini sotto i 10 anni, non accenna a fermarsi la guerra di Israele contro Hamas scoppiata nella Striscia di Gaza dopo i brutali attentati del 7 ottobre scorso. Da allora i morti sono almeno 40.878 e i feriti quasi 94.500. I negoziati per una tregua nella Striscia e la liberazione degli ostaggi israeliani invece sono ancora in stallo: ieri il premier dello Stato ebraico Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che l’accordo “non è vicino”. Intanto proseguono gli scambi di colpi al confine del Libano tra Tel Aviv e il gruppo armato sciita Hezbollah, che ieri hanno provocato una nuova vittima. Nella notte si sono registrati altri scontri tra la polizia e i dimostranti scesi in piazza nella capitale di Israele per chiedere un accordo con Hamas che consenta la liberazione degli ostaggi. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 6 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 15,15 – Gaza, al-Jazeera: “Salgono a 17 i morti nei raid di Israele” – Almeno 17 persone sono state uccise e un numero imprecisato sono rimaste ferite oggi nella Striscia di Gaza a seguito di una serie di raid aerei compiuti dalle forze armate di Israele (Idf) in tutto il territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita fonti sanitarie nella Striscia, secondo cui gli attacchi aerei israeliani avrebbero colpito il campo profughi di al-Bureij, il quartiere Zeitoun di Gaza City, il campo profughi di Nuseirat e varie zone della città di Rafah. Al momento le Idf non hanno confermato gli attacchi.

    Ore 15,00 – Gaza, Unrwa: “Vaccinati contro la polio oltre 355mila bambini” – Oltre 355mila bambini sotto i 10 anni di età sono già stati vaccinati contro la poliomielite nella Striscia di Gaza nell’ambito della campagna vaccinale guidata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo ha reso noto oggi sui social l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), secondo l’obiettivo della campagna è immunizzare 640mila minori del territorio costiero palestinese.

    Ore 14,30 – Cisgiordania, Wafa: “Attivista statunitense uccisa dall’Idf” – Un’attivista statunitense di origini turche, Aysenur Ezgi Eygi, è stata uccisa oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nella città di Beita, vicino a Nablus, in Cisgiordania, durante la marcia cittadina settimanale di protesta contro gli insediamenti illegali. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui la 26enne era arrivata martedì 3 settembre in Cisgiordania per lavorare come volontaria presso l’International Solidarity Movement (Ism) nell’ambito di una campagna a tutela degli agricoltori palestinesi. La donna, uccisa a colpi di arma da fuoco dalle truppe israeliane, è la terza volontaria dell’Ism a morire in Palestina per mano dalle forze dello Stato ebraico, dopo Rachel Corrie, uccisa a Rafah, nella Striscia di Gaza nel 2003, e Tom Hurndall, deceduto anch’egli a Gaza nel 2004.

    Ore 14,00 – Gaza, al-Jazeera: “Altri 4 morti nei raid dell’Idf a Nuseirat” – Almeno 4 persone sono rimaste uccise e diverse altre sono state ferite oggi nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza, a seguito di una raid aereo compiuto dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, che cita un corrispondente sul campo, secondo cui l’attacco aereo ha colpito una tenda che ospitava alcuni sfollati a ovest del campo profughi.

    Ore 13,40 – Israele, Idf: “Riservisti hanno condotto un’esercitazione che simulava combattimenti in Libano” – I riservisti della Brigata Yiftah delle forze armate di Israele (Idf) hanno condotto un’esercitazione la scorsa settimana, simulando operazioni di combattimenti in Libano. Lo hanno fatto sapere oggi in una nota le Idf, secondo cui tali manovre rientrano negli sforzi profusi “per aumentare la prontezza in vista delle crescenti tensioni al confine settentrionale”. L’esercitazione, hanno fatto sapere i militari, prevedeva combattimenti e manovre in terreni complessi, avanzando lungo un “percorso montagnoso” e utilizzando armi da fuoco in vari scenari. I membri della brigata di fanteria di riserva, si legge nella nota, si sono anche esercitati nel recupero di soldati feriti sotto il fuoco nemico e nella cooperazione con il quartier generale. Questa è solo l’ultima di una lunga serie di esercitazioni condotte dalle Idf in vista di un potenziale conflitto con il gruppo armato sciita Hezbollah in Libano.

    Ore 13,10 – Libano: Idf bombardano un edificio di Hezbollah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato un edificio a Matmoura, nel Libano meridionale, dove era stato avvistato un gruppo di miliziani del gruppo armato sciita Hezbollah. Lo riferiscono le Idf in una nota diramata sui social in cui sono allegati i video dell’attacco aereo. In un comunicato, i militari hanno confermato il lancio di alcuni razzi dal Libano, rivendicato da Hezbollah.

    Ore 12,55 – Gaza, al-Jazeera: “12 morti nei raid di Israele” – Almeno 12 persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di una serie di raid aerei compiuti dalle forze armate di Israele (Idf) in tutto il territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera Arabic, che cita alcuni corrispondenti sul campo e diverse fonti sanitarie nella Striscia, secondo cui gli attacchi aerei israeliani avrebbero colpito una serie di abitazioni. I raid, secondo l’emittente qatariota, hanno colpito il campo profughi di Bureij, il quartiere Zeitoun di Gaza City, il campo profughi di Nuseirat e varie zone della città di Rafah. Al momento le Idf non hanno confermato gli attacchi.

    Ore 12,25 – Israele, tre razzi sparati dal Libano danneggiano alcuni edifici nel nord: nessun ferito – Tre razzi anticarro sparati dal Libano hanno centrato la località di Metula, nel nord di Israele, danneggiando alcuni edifici. Lo riferisce l’emittente televisiva pubblica israeliana Kan, secondo cui l’attacco non ha provocato vittime. Al momento nessun gruppo ha rivendicato il lancio.

    Ore 12,10 – Israele, la ministra degli Esteri tedesca Baerbock in visita a Tel Aviv: “Un approccio puramente militare a Gaza non è una soluzione” – La Germania ritiene che Israele non dovrebbe adottare “un approccio puramente militare” per risolvere “la situazione a Gaza”. Lo ha detto oggi alla stampa la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock dopo aver incontrato a Tel Aviv il suo omologo israeliano Israel Katz. “Lo scorso fine settimana ha dimostrato in modo drammatico che un approccio puramente militare non è la soluzione alla situazione a Gaza”, ha detto Baerbock, riferendosi al ritrovamento, avvenuto il 1 settembre, dei corpi di sei ostaggi israeliani trucidati nella Striscia da Hamas. “Alcuni membri del governo israeliano chiedono un’azione simile a quella di Gaza in Cisgiordania, questo è esattamente ciò che potrebbe mettere seriamente in pericolo la sicurezza di Israele”, ha poi aggiunto la leader dei Verdi tedeschi. “Alcuni nel governo israeliano sostengono che il rafforzamento dell’Autorità nazionale palestines significhi premiare il terrorismo”, ha sottolineato la ministra degli Esteri tedesca. “Ma, come Unione europea e come Germania, stiamo cercando di rafforzare l’Anp ed è esattamente ciò che stiamo facendo”, ha proseguito Baerbock. “Lo facciamo perché siamo profondamente convinti che solo con passi credibili verso uno Stato palestinese, con la riforma e il rafforzamento dell’Autorità nazionale palestinese, la sicurezza di Israele potrà essere garantita e il terrorismo potrà essere combattuto”.

    Ore 11,30 – Israele: il ministro della Sicurezza Nazionale Ben-Gvir chiede a Netanyahu di includere la Cisgiordania tra gli obiettivi militari – Il ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir ha chiesto oggi al premier Benjamin Netanyahu di includere la sconfitta di Hamas in Cisgiordania tra gli obiettivi della guerra a Gaza. “Mi sono rivolto al Primo Ministro chiedendo di includere tra gli obiettivi della guerra la sconfitta di Hamas e delle altre organizzazioni terroristiche in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr)”, ha scritto Ben-Gvir sul suo profilo X, allegando copia di una lettera ufficiale rivolta a Benjamin Netanyahu. “Non dobbiamo ripetere gli stessi errori: guerra a Hamas anche in Giudea e Samaria Samaria (Cisgiordania, ndr)!”. L’esponente dell’estrema destra israeliana ha ripetutamente e apertamente chiesto l’annessione della Cisgiordania da parte di Israele.

    Ore 10,50 – Unrwa: “Vaccinati contro la polio oltre 160mila bambini nel sud di Gaza” – Oltre 160mila bambini sotto i 10 anni di età sono già stati vaccinati contro la poliomielite nel sud della Striscia di Gaza nel primo giorno della campagna vaccinale organizzata dall’Oms. Lo ha reso noto oggi sui social l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). “Oggi continueremo a vaccinare quanti più bambini possibile”, ha annunciato l’Agenzia Onu su X. Negli scorsi giorni, l’Oms aveva completato la prima fase della campagna con oltre 187mila somministrazioni nel centro del territorio costiero palestinese. La seconda fase, in corso da ieri nel sud della Striscia, prevede l’immunizzazione di circa 340mila bambini sotto i 10 anni di età. La terza, prevista nel nord di Gaza, comincerà invece la prossima settimana e sarà destinata a 150mila minori.

    Ore 10,15 – Cisgiordania, Idf smentiscono il ritiro da Jenin: “Continueremo le operazioni fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi” – Le forze armate israeliane (Idf) non si sono ritirate da Jenin, in Cisgiordania, e hanno ribadito che “le truppe continueranno le operazioni finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi”. Le Idf hanno così smentito in una nota la notizia divulgata dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Negli ultimi 10 giorni, si legge nel comunicato, le truppe israeliane hanno ucciso 14 uomini armati a Jenin, tra cui il comandante di Hamas in città, e arrestato più di 30 palestinesi ricercati. Nel corso dell’operazione, riferiscono i militari, sono anche stati effettuati quattro attacchi con droni e neutralizzati oltre 30 ordigni esplosivi piazzati sotto le strade della città. Dal 28 agosto, secondo il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese, le Idf hanno ucciso 21 persone a Jenin.

    Ore 9,45 – Cisgiordania: incendiata un’auto e comparsi murales con la scritta in ebraico “vendetta” in un villaggio palestinese vicino Ramallah – Durante la notte un’auto è stata incendiata e una serie di graffiti con la scritta “vendetta” in ebraico e la stella di Davide sono comparsi su alcuni muri nel villaggio palestinese di Khirbet Abu Falah, vicino a Ramallah, in Cisgiordania. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan.

    Ore 9,30 – Gaza, al-Jazeera: “8 morti nei raid dell’Idf a Rafah” – Almeno otto persone sono rimaste uccise nelle ultime ore a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito di una serie di raid aerei compiuti in città dalle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita due corrispondenti sul campo, secondo cui sei persone sono morte durante gli attacchi aerei condotti nella notte a Rafah dall’Idf mentre altre due vittime sono state registrate in un altro raid compiuto questa mattina nel nord della città. Le Idf non hanno confermato gli attacchi.

    Ore 9,15 – Israele: il ministro degli Esteri Katz riceve la sua omologa tedesca BaerbockIl ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha ricevuto oggi a Tel Aviv la sua omologa tedesca Annalena Baerbock, impegnata da ieri in un tour diplomatico in Medio Oriente. Lo riferiscono diversi media israeliani, secondo cui in mattinata i due ministri terranno una conferenza stampa congiunta. Ieri, durante la sua visita ad Amman, in Giordania, Baerbock ha denunciato l’attacco militare di Israele nella Cisgiordania occupata, esortando anche gli esponenti del governo Netanyahu a smettere di aumentare le tensioni religiose. Azioni come la visita del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir al complesso della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme Est, ha detto la ministra degli Esteri tedesca, “sono irresponsabili e stanno già alimentando una situazione assolutamente esplosiva”. “Ci aspettiamo che la parte israeliana fermi queste provocazioni”, ha affermato Baerbock, secondo cui Berlino aumenterà di 55 milioni di dollari gli aiuti umanitari ai palestinesi a Gaza.

    Ore 9,00 – Libano, media: “Un altro raid dell’Idf nel sud” – Un raid aereo attribuito alle forze armate di Israele (Idf) ha colpito la città di Aitaroun, nel Libano meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, senza fornire ulteriori dettagli in merito. Le Idf, che hanno effettuato diversi attacchi aerei contro obiettivi del gruppo armato sciita Hezbollah nel sud del Paese arabo, non hanno confermato il raid.

    Ore 8,30 – Gaza, sondaggio: “Il 48% degli israeliani favorevole al ritiro dal Corridoio Philadelphi” – Il 48 per cento degli israeliani si è detto favorevole al ritiro delle truppe dello Stato ebraico dal cosiddetto “Corridoio Philadephi” lungo il confine tra Gaza e l’Egitto pur di arrivare a un accordo con Hamas che consenta la liberazione degli ostaggi. È quanto emerge da un nuovo sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano israeliano Maariv condotto da Lazar Research, secondo cui solo il 37 per cento degli intervistati è favorevole a mantenere una presenza militare nella zona, anche a costo di sacrificare un’intesa per liberare gli ostaggi.

    Ore 8,00 – Cisgiordania, Wafa: “Idf si ritirano da Jenin: uccisi 21 palestinesi in 10 giorni” – Le forze armate israeliane (Idf) si sono ritirate dal campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, dopo 10 giorni di operazioni antiterrorismo. Lo ha reso noto oggi l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che cita anche una nota del ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), secondo cui in questo periodo le truppe dello Stato ebraico hanno ucciso 21 persone in città e nel campo profughi. Dal 28 agosto, secondo il ministero dell’Anp, le Idf hanno ucciso 21 persone a Jenin, 8 a Tubas, 8 a Tulkarem e 3 a sud di Hebron. Tra le vittime, ha fatto sapere l’Anp, figurano anche almeno otto minori e due persone anziane. Secondo le Idf invece, durante le operazioni antiterrorismo lanciate in Cisgiordania sono stati uccisi più di 30 uomini armati, tra cui il comandante di Hamas a Jenin e il capo della Jihad islamica nell’area di Tulkarm.

    Ore 7,30 – Libano: Israele bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno bombardato nella notte una serie di obiettivi del gruppo armato sciita Hezbollah nel Libano meridionale. Lo hanno reso noto le Idf in un comunicato diramato sui social, secondo cui un raid ha colpito un deposito di armi del gruppo a Blida, mentre altri attacchi aerei hanno centrati alcuni edifici utilizzati da Hezbollah nelle località di Ayta ash-Shab e Yarine. 

    Ore 7,00 – Blinken: “Accettato il 90% dei contenuti della proposta di tregua: Israele e Hamas concludano l’accordo” – Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha confermato che Israele e Hamas hanno accettato il 90 per cento dei contenuti della proposta statunitense per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e ha invitato le parti a concludere l’accordo. “Spetta a entrambe le parti raggiungere un accordo sulle questioni rimanenti”, ha detto Blinken durante una conferenza stampa tenuta nella notte italiana a Haiti. “Nei prossimi giorni, noi condivideremo con Israele e Qatar ed Egitto condivideranno con Hamas le nostre idee su come risolvere esattamente le restanti questioni in sospeso e poi sarà il momento per le parti di decidere sì o no e poi vedremo”, ha aggiunto il segretario di Stato Usa, secondo cui i principali ostacoli alla conclusione di un’intesa restano il ritiro delle truppe di Israele dal cosiddetto “Corridoio Philadephi” lungo il confine tra Gaza e l’Egitto e il numero di detenuti palestinesi da rilasciare in cambio della liberazione degli ostaggi. Ogni giorno che passa senza un accordo, ha sottolineato Blinken, lascia spazio a “eventi intermedi, che semplicemente rimanda le cose e corre il rischio di far deragliare quello che è un carro di mele piuttosto fragile”. Tuttavia, ha concluso il capo della diplomazia statunitense, “se riusciremo a ottenere un cessate il fuoco a Gaza, potremo andare avanti sulla via della normalizzazione” tra Israele e Arabia Saudita, un obiettivo che, secondo Blinken, può essere raggiunto entro la fine del mandato del presidente Joe Biden, prevista nel gennaio 2025. Tale accordo però, ha riconosciuto, richiederà non solo un cessate il fuoco a Gaza ma anche un “percorso credibile per uno Stato palestinese”.

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