Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 5 settembre
La guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma nonostante quasi undici mesi di ostilità dopo i brutali attentati del 7 ottobre scorso. Da allora i morti hanno raggiunto i 40.861 e i feriti sono oltre 94mila. I negoziati per una tregua e la liberazione degli ostaggi sono ancora in stallo: la questione irrisolta riguarda il ritiro delle truppe di Israele dal cosiddetto “Corridoio Philadelphi” al confine tra la Striscia e l’Egitto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la necessità per lo Stato di ebraico di impedire il contrabbando di armi che consentirebbe a Hamas di rimpinguare il proprio arsenale e riprendere la guerra. Nel frattempo continuano le somministrazioni dell’anti-polio a Gaza: secondo i dati diffusi dall’Unicef, finora sono oltre 189mila i bambini sotto i dieci anni che hanno ricevuto il vaccino. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 5 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Hamas conferma il suo impegno per l’accordo di tregua proposto da Biden e accusa: “Lo stallo è colpa di Netanyahu” – Hamas conferma il proprio impegno a favore della proposta presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden per raggiungere un cessate il fuoco con Israele nella Striscia di Gaza. Lo ha ribadito oggi l’attuale numero due del gruppo nella Striscia, Khalil al-Hayya, membro del Politburo e vice capo dell’Ufficio politico regionale di Hamas a Gaza dal febbraio 2017, attualmente residente a Doha, in Qatar. Il gruppo, ha detto al-Hayya secondo l’emittente qatariota al-Jazeera, “conferma” il suo impegno e torna ad accusare Netanyahu di continuare a “eludere l’obbligo di raggiungere un accordo”. La che ostacola l’intesa, ha aggiunto l’esponente di Hamas, sta “commettendo massacri e ponendo nuove condizioni”. “La politica di escalation militare e di altri massacri per liberare i prigionieri (gli ostaggi, ndr) con la forza si è rivelata un fallimento”, ha proseguito al-Hayya. “L’amministrazione statunitense deve abbandonare il suo cieco pregiudizio nei confronti di Israele se vuole raggiungere un’intesa e impegnarsi a rispettare gli accordi”.
Ore 17,40 – Gaza, la Casa bianca: “Hamas è il più grande ostacolo al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco” – Per la Casa bianca il mancato raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza è da attribuirsi a Hamas, che rappresenta “il più grande ostacolo” a un’intesa. Lo ha detto oggi in conferenza stampa il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, secondo cui “le parti non hanno ancora raggiunto un accordo”. Incalzato sulla possibilità che lo stallo sia dovuto all’intransigenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu sul mancato ritiro delle truppe dello Stato ebraico dal cosiddetto “Corridoio Philadelphi” lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, il funzionario statunitense ha ribadito che “il più grande ostacolo al raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco è Hamas”. “Sono stati loro a prendere gli ostaggi, in primo luogo”, ha detto Kirby, ricordando anche la recente esecuzione di 6 sequestrati, che ha reso i colloqui più difficili. “Per quanto frustrante sia stato a volte e per quanto inutili siano stati non solo i commenti pubblici ma anche le macchinazioni private ai fini dei negoziati, ciò non ha minimamente indebolito l’impegno del presidente Biden nel cercare di portare a termine l’accordo”, ha spiegato Kirby, ricordando le critiche del presidente Usa al capo del governo di Israele.
Ore 17,25 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 40.878 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 40.878 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 94.454, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 17 persone e altre 56 sarebbero rimaste ferite.
Ore 16,00 – Egitto: il capo di stato maggiore delle forze armate visita il confine con Gaza – Il capo di stato maggiore delle forze armate dell’Egitto, il geneerale Ahmed Fathy Khalifa, si è recato oggi al confine con la Striscia di Gaza per una visita a sorpresa. “È in visita per esaminare la situazione della sicurezza e le misure lungo il confine”, si legge in un comunicato diramato oggi dall’esercito del Cairo, secondo cui il generale ha visitato il lato egiziano del valico di Rafah.
Ore 15,40 – Arabia Saudita: oggi in visita a Riad la ministra degli Esteri tedesca Baerbock – La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha discusso oggi a Riad, prima tappa del suo tour in Medio Oriente, gli “ultimi sviluppi a Gaza” con il suo omologo saudita, Faisal bin Farhan. Lo ha annunciato una delle sue portavoce, Kathrin Deschauer, durante una conferenza stampa a Berlino, citata dall’agenzia Dpa, secondo cui i due ministri hanno discusso degli “ultimi sviluppi sulla scena regionale e internazionale, in particolare degli sviluppi nella Striscia”. Dopo il Regno del Golfo, Baerbock si recherà in Giordania, quindi in Israele e nei Territori palestinesi.
Ore 15,15 – Germania: il sospetto ucciso a Monaco era un austriaco di 18 anni che aveva come obiettivo il Consolato israeliano – L’uomo armato ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia di Monaco di Baviera era un cittadino austriaco di 18 anni, apparentemente di origine bosniaca e religione musulmano, che aveva come obiettivo il Consolato generale di Israele. L’età e la nazionalità del sospetto sono state rivelate oggi in conferenza stampa da un portavoce della polizia della città tedesca, secondo cui il movente del sospettato è tuttora oggetto di indagine. L’uomo, sconosciuto alle forze di sicurezza tedesche, era attenziato dalle autorità austriache ed era residente vicino a Salisburgo, da cui sarebbe arrivato da pochi giorni in auto in Germani. Intanto, il governo bavarese ha fatto sapere che l’obiettivo della sparatoria era proprio la rappresentanza diplomatica israeliana. Il ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann ha definito la sparatoria un “possibile attacco a un’istituzione israeliana”.
Ore 14,00 – Gaza, Oms avvia la campagna vaccinale anti-polio nel sud della Striscia: “Ottimisti” – L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è “ottimista” sulla riuscita della campagna vaccinale anti-polio avviata oggi nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato oggi all’emittente al-Jazeera il direttore del programma anti-polio dell’Oms nel Mediterraneo orientale, Hamid Jafari, secondo cui sono stati effettuati “intensi preparativi” per l’avvio del programma vaccinale nel sud del territorio costiero. “Penso che l’aspetto più importante di tutto questo, sia nella zona centrale che nel sud, sia l’adesione alla pausa umanitaria. Questa è la cosa più importante che deve realizzarsi”, ha detto Jafari. “Questa è una comunità molto informata in materia di salute, che dà valore alla vaccinazione e quindi, dal modo in cui abbiamo visto la risposta della comunità e la diligenza degli operatori sanitari nella zona centrale della Striscia, siamo molto ottimisti sul fatto che questo continuerà anche nella zona sud”. Secondo Jafari, entro la fine della giornata l’Oms riceverà un rapporto su eventuali “problemi operativi”, ma la prima fase del programma di vaccinazione avviata oggi nel sud della Striscia ha creato “fiducia sia tra le comunità che tra gli operatori sanitari”. Intanto, in una nota diramata sui social, il ministero della Salute palestinese ha accusato l’esercito israeliano di essersi rifiutato di coordinare l’ingresso delle squadre mediche affiliate alla campagna vaccinale anti-polio in alcune aree del territorio costiero. “Facciamo appello a tutte le istituzioni e autorità interessate affinché intervengano con urgenza per garantire il successo della campagna di vaccinazione raggiungendo tutti i bambini, ovunque si trovino”, su legge nel comunicato. Ieri, l’Oms aveva annunciato il completamento della prima fase della campagna nella zona centrale della Striscia, dove sono stati immunizzati oltre 189mila bambini sotto i 10 anni di età. La seconda fase, cominciata oggi, dovrebbe invece interessare altri 340mila minori nel sud di Gaza. La terza fase, con cui l’Oms intende vaccinare altri 150mila bambini, dovrebbe invece cominciare la prossima settimana.
Ore 13,00 – L’ambasciatore Usa in Israele: “Tutti devono fare di più per una tregua a Gaza” – L’ambasciatore statunitense in Israele Jack Lew ha dichiarato che “tutte le parti devono fare di più” per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Intervenendo oggi alla conferenza dell’Institute for National Security Studies (Inss), Lew ha minimizzato la critica mossa dal presidente Joe Biden al primo ministro Benjamin Netanyahu, accusato di non fare abbastanza per promuovere un accordo di tregua nella Striscia. “Gli è stata posta una domanda e ha dato una risposta di una sola parola: ‘No’. Non darei troppo peso a una parola. Tutti devono fare di più”, ha detto Lew, secondo cui i colloqui continuano. “I negoziati riguardano le questioni più difficili, alcune delle quali non sono quelle che spiccano nel dibattito pubblico”, ha aggiunto il diplomatico. Intanto, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Reuters, durante un incontro in teleconferenza con la stampa dalla Casa bianca un alto funzionario americano ha fatto sapere in Hamas ha chiesto il rilascio di un numero maggiore di detenuti come condizione per aderire a un cessate il fuoco a Gaza e liberare gli ostaggi israeliani. “Hamas ha messo sul tavolo questioni problematiche, diverse da quelle di qualche mese fa”, ha detto il funzionario, secondo cui però “questo non costituisce un ostacolo significativo” a un’intesa. Secondo la fonte citata, finora sono state concordate 14 delle 18 clausole dell’accordo.
Ore 12,30 – Germania: ucciso il sospetto aggressore di Monaco – Il sospettato della sparatoria avvenuta nei pressi del consolato israeliano e del museo di storia nazista di Monaco è morto sul colpo, dopo essere stato colpito durante uno scontro a fuoco dalla polizia Lo ha fatto sapere in una nota il ministero degli Interni della Baviera.
Ore 12,00 – Germania, la ministra degli Interni Faeser: “La protezione delle istituzioni israeliane una questione della massima priorità” – La Germania considera la protezione delle istituzioni israeliane una questione della massima priorità. Lo ha ribadito oggi la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser, citata dall’agenzia di stampa Reuters, dopo la sparatoria avvenuta oggi a Monaco di Baviera nei pressi del Centro di documentazione nazista e del Consolato generale di Israele. Faeser ha definito la sparatoria “un incidente grave” e ha affermato di essere in contatto con i servizi di emergenza, ma ha aggiunto di non voler fare speculazioni su ulteriori dettagli della vicenda. Un uomo armato ha sparato oggi alcuni colpi d’arma da fuoco a Monaco, prima di essere ferito e fermato dalla polizia tedesca.
Ore 11,30 – Libano: un morto e un ferito in un raid di Israele – Un uomo è morto e un altro è rimasto ferito oggi in un raid di Israele nel sud del Libano. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui il bombardamento ha colpito la città di Kafra, nel sud del Paese arabo. L’attacco era stato confermato dalle forze armate israeliane (Idf).
Ore 11,15 – Germania, la polizia di Monaco: “Sospetto ferito, non ci sono altri aggressori” – L’uomo armato, che stamattina ha sparato alcuni colpi di arma da fuoco nei pressi del consolato israeliano a Monaco di Baviera in Germania, è rimasto ferito e non ci sono altri sospetti sulla scena. Lo riferisce su X la polizia cittadina, secondo cui gli agenti hanno aperto il fuoco dopo aver visto un uomo armato di pistola tra il Centro di documentazione sul nazismo e il Consolato generale israeliano, nel centro di Monaco. “Il sospettato è rimasto ferito e non ci sono indicazioni di altri sospetti o incidenti nel capoluogo della Baviera”, afferma la polizia di Monaco sulla piattaforma social X.
Ore 10,40 – Germania, un uomo armato apre il fuoco vicino al consolato israeliano a Monaco di Baviera: “Neutralizzato” – Un uomo armato ha sparato alcuni colpi di arma da fuoco nei pressi del consolato israeliano a Monaco di Baviera, in Germania, prima di essere “neutralizzato” dalle forze di polizia tedesche, che non segnalano altri feriti. La conferma ufficiale della notizia, divulgata dall’agenzia di stampa tedesca Dpa, è arrivata dal ministero degli Esteri israeliano, secondo cui nessun diplomatico o membro del personale del consolato è rimasto ferito. L’edificio era chiuso per la cerimonia annuale in commemorazione degli 11 atleti israeliani uccisi durante le Olimpiadi di Monaco del 1972. Secondo il quotidiano locale Süddeutsche Zeitung, l’aggressore è stato ferito. Una vasta operazione di polizia è in corso nei quartieri di Briennerstrasse e Karolinenplatz, con un elicottero che sorvola la zona. Le autorità chiedono di evitare la zona. Secondo il quotidiano Bild, gli spari sono avvenuti tra il Centro di documentazione sul nazismo e il Consolato generale israeliano, nel centro di Monaco.
Ore 10,15 – Israele, arrestato un palestinese armato a Gerusalemme: “Ha tentato di aggredire gli agenti” – La polizia israeliana ha arrestato oggi a Gerusalemme un palestinese di circa 50 anni, residente a Nablus, armato di coltello, forbici e due proiettili. Secondo una nota della polizia, citata dal portale Ynet, durante l’arresto il sospetto ha tentato di aggredire gli agenti che lo avevano fermato. Dopo essere stato sottoposto a interrogatorio, l’uomo è stato portato in carcere.
Ore 10,00 – Gaza, Wafa: “3 morti in un raid dell’Idf a sud-est di Gaza City” – Almeno tre persone sono rimaste uccise a seguito di un raid aereo condotto nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) a est di Gaza City. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui l’attacco aereo “ha preso di mira un gruppo di persone nelle vicinanze della Scuola dei Martiri e dell’Al-Ahli Arab Hospital, nel quartiere di Al-Zaytoun, a sud-est di Gaza City”. Finora l’Idf non ha confermato l’attacco.
Ore 9,45 – Cisgiordania, media: “Truppe dell’Idf si ritirano da Tulkarem” – Le truppe delle forze armate di Israele (Idf) si stanno ritirando dalla città palestinese di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. Lo riferisce il portale online palestinese Quds Network, che cita alcune fonti sul campo. Al momento non è possibile verificare la notizia.
Ore 9,30 – Israele, Shin Bet: “1.307 razzi lanciati da Libano e Siria solo ad agosto. 116 da Gaza” – Almeno 1.307 razzi sono stati lanciati contro Israele Libano e Siria, pari a una media di poco più di 40 al giorno, soltanto nel mese di agosto, quando da Gaza ne sono stati sparati almeno 116. Lo riferisce un rapporto dei servizi di sicurezza interni israeliani dello Shin Bet, citato questa mattina dalla radio dell’esercito dello Stato ebraico Galei Tzahal, secondo cui lo scorso agosto è stato il mese in cui sono stati lanciati il maggior numero di razzi dal Libano contro obiettivi israeliani. A luglio, secondo lo Shin Bet, il dato era pari a 1.091 razzi, a giugno 855, a maggio 1.000, ad aprile 744, a marzo 746, a febbraio 534 e a gennaio 334. La stragrande maggioranza dei razzi, ha fatto sapere l’emittente radiofonica Galei Tzahal, è stata lanciata dal Libano e non dalla Siria. Secondo l’ultimo rapporto dello Shin Bet invece, il mese scorso sono stati lanciati verso Israele ben 116 razzi soltanto dalla Striscia di Gaza.
Ore 9,15 – Cisgiordania, Anp: “40 palestinesi uccisi dall’Idf dal 28 agosto” – Almeno 40 persone sono state uccise e 145 sono rimaste ferite in Cisgiordania dalle forze armate di Israele (Idf) durante le nuove operazioni militari cominciate lo scorso 28 agosto. Lo denuncia in una nota il ministero della Salute dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), citato dall’agenzia di stampa Wafa, secondo cui dal 7 ottobre scorso i morti sono 692 e i feriti oltre 5.700. Dal 28 agosto, secondo il ministero dell’Anp, le Idf hanno ucciso 21 persone a Jenin, 8 a Tubas, 8 a Tulkarem e 3 a sud di Hebron. Tra le vittime, ha fatto sapere l’Anp, figurano anche almeno otto minori e due persone anziane.
Ore 9,00 – Gaza, Idf: “Raid nella zona umanitaria di Deir el-Balah” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno compiuto un raid aereo nella notte in una zona definita “umanitaria” dalle stesse autorità dello Stato ebraico nel centro della Striscia di Gaza. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui durante la notte alcuni elicotteri d’attacco israeliani hanno compiuto un raid aereo contro un imprecisato numero di miliziani di Hamas e della Jihad islamica palestinese presso un centro di comando situato nella zona umanitaria designata da Israele nella zona di Deir al-Balah, presumibilmente nei pressi dell’Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa. Non è stato divulgato alcun bilancio ufficiale delle vittime ma fonti palestinesi sui social, che non è stato possibile verificare, parlano di almeno cinque tra morti e feriti.
Ore 8,30 – Cisgiordania: ucciso dall’Idf il figlio dell’ex comandante del braccio armato di Fatah a Jenin – Tra le vittime dei tre raid aerei compiuti nella notte dalle forze armate di Israele (Idf) nella città palestinese di Tubas, nel nord della Cisgiordania, che hanno provocato almeno cinque morti, figura anche il 21enne Mohammed Zubeidi, figlio di Zakaria Zubeidi, ex comandante delle Brigate dei Martiti di Al-Aqsa, il braccio armato del partito Fatah, a Jenin. Lo riferisce in una nota citata dall’agenzia di stampa Wafa il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), che ha identificato tutte le vittime dei raid israeliani: Ahmed Abu Dawas, 24 anni, Mohammed Abu Juma, 30 anni, Qusay Abd al-Razeq, 26 anni, Mohammed Abu Zagha, 23 anni, e appunto Mohammed Zubeidi, 21 anni.
Ore 8,00 – Usa, media: “La Casa bianca prepara una nuova proposta di tregua”. Hamas: “Non c’è bisogno di altri piani. Israele accetti l’accordo” – “Nei prossimi giorni” gli Stati Uniti intendono presentare una nuova proposta per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che consenta anche la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas, secondo cui però non c’è alcun bisogno di nuovi piani ma bisognerebbe semplicemente fare pressione su Israele affinché accetti la bozza di accordo attualmente sul tavolo. Lo riferiscono all’agenzia di stampa Reuters due funzionari statunitensi, altrettante fonti della sicurezza egiziane e un altro funzionario a conoscenza dei negoziati, secondo cui la nuova proposta mira a superare le principali divergenze alla base dello stallo nei colloqui mediati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto per una tregua tra Israele e Hamas. Il gruppo terroristico palestinese però ha già fatto sapere che non c’è bisogno di nuove proposte di cessate il fuoco a Gaza ma che invece si dovrebbe fare pressione su Israele affinché accetti il piano statunitense che Hamas ha già accettato. In una nota citata dall’emittente al-Jazeera, Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di aver tentato di ostacolare l’accordo insistendo sul mancato ritiro delle truppe dello Stato ebraico dal cosiddetto “Corridoio Philadelphi” lungo il confine tra la striscia e l’Egitto. “Vi mettiamo in guardia dal cadere nella trappola e nei trucchi di Netanyahu, che usa i negoziati per prolungare l’aggressione contro il nostro popolo”, si legge nel comunicato, secondo cui Hamas ha già accettato la proposta avanzata dagli Stati Uniti il 2 luglio.
Ore 7,30 – Libano, media: raid dell’Idf nel sud – Una serie di raid aerei attribuiti a Israele hanno colpito oggi le località di Siddiqin e Kafra, nel Libano meridionale. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna.
Ore 7,00 – Cisgiordania, tre raid dell’Idf a Tubas: “6 morti, compreso un 16enne” – Almeno sei persone sono state uccise e altre due sono rimaste ferite, di cui una in modo grave, nella notte nella città palestinese di Tubas, nel nord della Cisgiordania, a seguito di tre diversi raid aerei delle forze armate di Israele (Idf). Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui cinque uomini sono stati uccisi in un raid che ha colpito un veicolo nei pressi di Tubas mentre un’adolescente di 16 anni è stato ucciso nel campo profughi di al-Far’a. Gli attacchi aerei sono stati confermati anche dall’Idf, secondo cui le vittime erano miliziani di gruppi armati palestinesi che “rappresentavano una minaccia per le truppe” israeliane.