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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 40.861 morti dal 7 ottobre. Unicef: “Vaccinati contro la polio oltre 189mila bambini”. Idf: “Più di 200 terroristi uccisi a Rafah nell’ultima settimana”. Anp: “Tel Aviv ha ucciso 33 palestinesi dall’inizio delle operazioni in Cisgiordania”. Il ministro israeliano Dermer: “Nessun ritiro dal Corridoio Philadelphi nella prima fase dell’accordo di tregua” | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 4 Set. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 4 Set. 2024 alle 17:00

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 4 settembre

    A quasi undici mesi dagli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, la guerra nella Striscia di Gaza continua. Neanche la pausa umanitaria delle ostilità per consentire all’Oms di condurre una campagna vaccinale contro la poliomelite ha fermato gli scontri: soltanto ieri sono rimaste uccise almeno 16 persone nei raid aerei compiuti dalle forze armate israeliane (Idf) nel territorio costiero palestinese. Intanto i negoziati per un accordo che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani sembra sempre più lontano. Nel frattempo però, continuano le somministrazioni dell’anti-polio a Gaza: finora sono oltre 161mila i bambini sotto i dieci anni che hanno ricevuto il vaccino, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 4 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 17,00 – Turchia, Erdogan riceve il presidente egiziano al-Sisi: “Porre fine alla guerra a Gaza è una priorità” – Per la Turchia come per l’Egitto, secondo il presidente Recep Tayyip Erdogan, porre fine alla guerra a Gaza è “una priorità”. “Stiamo facendo tutto il possibile per porre fine allo spargimento di sangue e continuare a consegnare gli aiuti umanitari a Gaza”, ha dichiarato oggi Erdogan durante una conferenza stampa congiunta tenuta ad Ankara insieme al suo omologo egiziano, Abdel Fatah al-Sisi. “Questo resta in cima alle nostre priorità”. Oltre a sganciare migliaia di tonnellate di bombe sui civili, ha accusato il presidente turco, Israele ha continuato ad “affamare” la Striscia. “Ogni singolo cittadino o bambino palestinese che muore di fame resta una responsabilità di Israele e di coloro che lo sostengono”, ha aggiunto Erdogan, secondo cui alcuni Stati continuano a fornire “sostegno incondizionato” allo Stato ebraico, a cui bisogna “impedire” di far sprofondare l’intera regione in guerra. “In questo modo, sono complici dei crimini di Israele. Sono complici dei loro crimini nei massacri e nei pogrom perpetrati contro la popolazione civile di Gaza”, ha concluso Erdogan.

    Ore 16,30 – Gaza, ong: “Gli ordini di evacuazione di Israele hanno riguardato l’86% degli abitanti della Striscia” – I ripetuti ordini di evacuazione emanati dalle forze armate israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza hanno costretto l’86 per cento della popolazione del territorio costiero palestinese ad abbandonare le proprie case. La denuncia arriva dal direttore del Consiglio norvegese per i rifugiati Jan Egeland, secondo cui alcune famiglie sono state costrette a trasferirsi più di dieci volte. “Ogni nuovo sfollamento rende più difficile per le agenzie umanitarie svolgere il proprio lavoro”, ha denunciato Egeland sui social.

    Ore 16,00 – Israele, il ministro Dermer: “Non ci ritireremo dal Corridoio Philadelphi durante la prima fase dell’accordo di tregua” – Israele non si ritirerà dal cosiddetto “Corridoio Philadelphi” al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto durante la prima fase dell’accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che consenta la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo ha confermato oggi in un’intervista alla Bloomberg Television il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer. “Nella prima fase, Israele rimarrà su quella linea finché non avremo una soluzione pratica sul campo che possa convincere il popolo di Israele… che ciò che è accaduto il 7 ottobre non accadrà di nuovo”, ha dichiarato Dermer. “Che Hamas non si riarmerà”. “La prima fase di questo accordo, ciò che richiede… è di avere dei negoziati sulle condizioni di un cessate il fuoco permanente”, ha spiegato il ministro nonché stretto consigliere del premier Benjamin Netanyahu. “Solo una volta conclusi quei colloqui, mentre è in atto il cessate il fuoco per la prima fase, per arrivare alla seconda fase e a una tregua permanente, è allora che si possono discutere accordi di sicurezza a lungo termine sul Corridoio Philadelphi“. Il 2 settembre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva sostenuto la necessità di una presenza israeliana permanente al confine tra Gaza e l’Egitto. Alle 19,00 di oggi ora locale (le 18,00 in Italia), il premier terrà una conferenza stampa in inglese per spiegare la propria posizione, che gli ha attirato diverse critiche da parte di Stati Uniti, Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Kuwait e del Consiglio di cooperazione del Golfo.

    Ore 15,30 – Cisgiordania, Anp: “Uccisi 33 palestinesi in una settimana” – Almeno 33 persone sono state uccise e più di 130 sono rimaste ferite nell’ultima settimana in Cisgiordania dalle forze armate di Israele (Idf). Lo denuncia in una nota il ministero della Salute dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), citato dall’agenzia di stampa Wafa, secondo cui tra le vittime figurano anche sette minori.

    Ore 15,15 – Gaza, Unicef: “Vaccinati oltre 189mila minori di 10 anni contro la polio: superato l’obiettivo fissato per i primi tre giorni” – La campagna di vaccinazione contro la poliomielite nella Striscia di Gaza ha già immunizzato 189mila bambini sotto i 10 anni di età, superando gli obiettivi stabiliti per i primi tre giorni. Lo ha reso noto oggi l’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Infanzia (Unicef), secondo cui più di 500 squadre sono state dispiegate nella parte centrale di Gaza per somministrare il vaccino anti-polio. Israele e Hamas, ha sottolineato l’Unicef, hanno parzialmente sospeso le ostilità per agevolare la campagna vaccinale. Ieri, l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere che domani comincerà un’altra campagna di vaccinazione contro la poliomielite nel sud della Striscia di Gaza, dove intende immunizzare oltre 300mila minori sotto i 10 anni. Una volta conclusa, le somministrazioni cominceranno anche nel nord del territorio costiero palestinese, dove saranno vaccinati altri 150mila bambini.

    Ore 14,30 – Gaza, Idf: “Oltre 200 terroristi uccisi a Rafah nell’ultima settimana” – Oltre 200 miliziani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi sono stati uccisi nell’ultima settimana nell’area di Tel al-Sultan di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dalle truppe di Israele. Lo hanno comunicato oggi in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui negli ultimi sette giorni le truppe della 401esima Brigata della 162esima Divisione dell’esercito hanno condotto nella zona “operazioni precise basate su informazioni di intelligence”. “Ad oggi, le truppe hanno eliminato oltre 200 terroristi e localizzato decine di armi in strutture civili”, si legge nella nota.

    Ore 14,15 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 40.861 – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.664 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 94.398, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 42 persone.

    Ore 14,00 – Libano: l’Idf bombarda altri obiettivi di Hezbollah – L’Aeronautica militare delle forze armate israeliane (Idf) ha bombardato una serie di lanciarazzi del gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Kounine e Qabrikha, nel Libano meridionale, utilizzati in precedenti attacchi contro Israele. Lo hanno comunicato oggi in una nota diramata sui social le forze armate di Israele (Idf) in cui sono stati divulgati i filmati dei raid.

    Ore 13,15 – Israele, un uomo cerca di superare il confine con la Siria: ferito dall’Idf – Un uomo, avvicinatosi al confine israeliano dalla Siria, sulle alture del Golan, è stato ferito a colpi di arma da fuoco dai soldati dello Stato ebraico di pattuglia lungo la frontiera. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane (Idf) , secondo cui il sospetto era stato individuato vicino alla recinzione israeliana ed era stato avvisato con una serie di colpi di avvertimento. Una volta colpito l’uomo, che non è riuscito a superare la recinzione, è stato trasportato in un ospedale in Israele per ricevere le cure necessarie.

    Ore 12,30 – Israele, pioggia di razzi di Hezbollah dal Libano: colpiti edifici a Qiryat Shmona senza provocare feriti – Una pioggia di razzi sparati dal Libano dal gruppo armato sciita Hezbollah ha danneggiato almeno un edificio e scatenato una serie di incendi in diverse aree all’aperto nella città di Qiryat Shmona, nel nord di Israele, senza provocare feriti né vittime. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz, che cita sia fonti dei vigili del fuoco che della polizia locale. Secondo una nota diramata sui social dalle forze armate israeliane (Idf), nelle ultime ore sono stati lanciati circa 65 razzi dal Libano verso il nord dello Stato ebraico. Alcuni missili sono stati intercettati dalla contraerea mentre altri hanno colpito zone all’aperto: diversi hanno centrato l’area di Qiryat Shmona, colpendo almeno un’abitazione. In una nota su Telegram, il gruppo armato sciita libanese ha rivendicato l’attacco, sostenendo di aver preso di mira una serie di postazioni militari israeliane.

    Ore 12,00 – Gaza, media: “Tre morti in due raid dell’Idf a Nuseirat e Khan Younis” – Almeno tre persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di due raid delle forze armate di Israele (Idf) che hanno colpito il campo profughi di Nuseirat e la città di Khan Younis. Lo riportano l’emittente tv al-Jazeera e l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Secondo un corrispondente sul campo del canale televisivo qatariota, una persona è morta a Nuseirat quando un attacco aereo israeliano ha colpito un’abitazione del campo profughi. Altre due persone sono invece morte a Khan Younis, secondo l’agenzia di stampa palestinese, che riporta tra le vittime anche un minore.

    Ore 11,30 – Cisgiordania, ong: 30 palestinesi arrestati nella notte – Almeno 30 palestinesi sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui tra gli arrestati figurano anche minori ed ex carcerati nelle prigioni dello Stato ebraico. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, oltree 10.400 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.

    Ore 11,00 – Libano: 2 feriti in un raid dell’Idf nel sud – Almeno due persone sono rimaste ferite in un raid aereo condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) a Khiam, nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui le vittime – i cui nomi non sono stati rivelati – sono state trasportate al Marjayoun Governmental Hospital. L’attacco era stato confermato in una nota delle Idf, secondo cui l’aviazione dello Stato ebraico aveva attaccato un imprecisato numero di “strutture militari” del gruppo armato sciita Hezbollah nelle località di Khiam e Ayta ash-Shab, nel Libano meridionale.

    Ore 10,30 – Gaza, Protezione civile: “Ucciso un medico in un raid dell’Idf sulla sua casa a Gaza City” – Un raid aereo delle forze armate israeliane (Idf) ha colpito nella notte un’abitazione a Gaza City, uccidendo il medico palestinese Nihad al-Madhoun e ferendo altre sei persone, per lo più familiari della vittima. Lo ha reso noto su Telegram la Palestinian Civil Defence, la protezione civile di Gaza, che ha pubblicato un video dei soccorritori impegnati a scavare tra le macerie alla ricerca dei sopravvissuti.

    Ore 10,15 – Norvegia: il fondo sovrano potrebbe disinvestire dalle aziende che aiutano Israele nella guerra a Gaza – Il fondo sovrano norvegese, il più ricco al mondo con un patrimonio gestito da oltre 1.500 miliardi di euro, potrebbe smettere di investire nelle aziende che aiutano Israele nella guerra a Gaza e in Cisgiordania. Il 30 agosto scorso, secondo quanto rivela l’agenzia di stampa Reuters, il Consiglio per l’etica del fondo ha inviato una lettera al ministero delle Finanze di Oslo, in cui riassume la definizione – recentemente ampliata – di comportamento societario non etico. Le società che violano la nuova e più severa interpretazione degli standard etici dell’organismo di controllo, sostenendo le operazioni di Israele nei Territori palestinesi occupati, rischiano di veder disinvestire il fondo sovrano norvegese dalle proprie azioni. La missiva citata da Reuters non elencava le aziende coinvolte né specificava quante di esse rischiano di veder vendere le azioni detenute dal fondo, ma suggeriva che si sarebbe trattato di un numero esiguo, qualora il consiglio della Banca centrale norvegese, a cui spetta l’ultima parola, avesse seguito le raccomandazioni formulate dal Consiglio. Il fondo sovrano norvegese possiede l’1,5 per cento di tutte le azioni quotate nel mondo e investe in circa 8.800 società.

    Ore 9,45 – Libano, Idf: “Bombardati obiettivi di Hezbollah nel sud del Paese” – L’Aeronautica militare delle forze armate israeliane (Idf) ha bombardato un lanciarazzi del gruppo armato sciita Hezbollah a Zibqin, nel Libano meridionale, utilizzato dal gruppo in un precedente attacco contro Israele. Lo hanno comunicato oggi in una nota diramata sui social le forze armate di Israele (Idf), secondo cui altri raid hanno colpito alcuni edifici usati da Hezbollah nelle località di Khiam e Ayta ash-Shab, sempre nel Libano meridionale.

    Ore 9,30 – Danimarca: Greta Thunberg arrestata durante una manifestazione contro la guerra a Gaza – La polizia danese ha arrestato oggi l’attivista ambientalista Greta Thunberg durante una manifestazione organizzata all’Università di Copenaghen contro la guerra a Gaza. Lo riporta il quotidiano locale Ekstra Bladet, secondo cui l’attivista svedese è accusata di aver partecipato all’occupazione di un edificio dell’ateneo. Thunberg aveva condiviso un video su Instagram registrato davanti all’Università di Copenaghen in cui annunciava: “Gli studenti contro l’occupazione ed io siamo nell’edificio amministrativo dell’Università di Copenaghen”. “Non lasceremo il sito finché l’Università di Copenaghen non porrà fine alla cooperazione con le università israeliane”, aveva aggiunto, sempre su Instagram, il collettivo degli studenti contro l’occupazione. Secondo il quotidiano danese però, poco dopo la polizia è intervenuta per sgomberare l’edificio, arrestando sei persone, compresa l’attivista svedese. “È troppo presto per dire qualcosa su quanto accaduto all’interno dell’università”, si legge in una nota dell’ufficio stampa della polizia danese, citata dal quotidiano locale.

    Ore 9,00 – Israele: Idf abbattono un drone lanciato dall’Iraq – Le forze armate di Israele (Idf) hanno abbattuto nella notte un drone diretto verso Israele da est, in un attacco successivamente rivendicato da un milizia irachena. In una nota diramata questa mattina, le Idf hanno fatto sapere che il velivolo senza pilota non è entrato nello spazio aereo israeliano. In seguito, la “Resistenza islamica in Iraq”, una milizia filo-iraniana, ha rivendicato l’attacco affermando di aver preso di mira la città di Haifa.

    Ore 8,30 – Israele, il ministro della Sicurezza Nazionale Ben-Gvir: “Al lavoro per porre fine ai negoziati con Hamas” – Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha annunciato di essere al lavoro per porre fine ai negoziati tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza, che consentirebbe anche la liberazione degli ostaggi, e ha proposto persino di bloccare le forniture di carburante ed elettricità nella Striscia. “Al lavoro per fermare le trattative con Hamas”, ha scritto oggi l’esponente dell’estrema destra israeliana sul suo profilo X. “Un Paese che si vede uccidere sei ostaggi a sangue freddo non negozia con gli assassini ma interrompe le trattative, smette di fornire loro carburante ed elettricità e li schiaccia finché non rinunciano a provocare sempre più terrore anche dalla Giudea e dalla Samaria (Cisgiordania, ndr)”.

    Ore 8,15 – Egitto, il ministero degli Esteri: “Netanyahu responsabile dell’aumento delle tensioni” – Il governo del Cairo considera il premier israeliano Benjamin Netanyahu “responsabile dell’aumento delle tensioni nella regione” a causa delle sue affermazioni secondo cui Israele dovrebbe mantenere una presenza militare “a tempo indeterminato” lungo il cosiddetto “Corridoio Philadelphi” al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto per impedire il contrabbando di armi nel territorio costiero palestinese. L’accusa è contenuta in una nota diramata oggi dal ministero degli Esteri egiziano, secondo cui il Cairo “respinge le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e lo ritiene responsabile dell’aumento delle tensioni nella regione”. In particolare, il governo egiziano smentisce l’accusa secondo cui il Cairo avrebbe permesso a Hamas di contrabbandare armi dalla penisola del Sinai a Gaza e accusa il premier israeliano di attaccare l’Egitto “per distrarre l’opinione pubblica dello Stato ebraico dalle crescenti critiche” alla sua gestione della guerra. Anche il Qatar, l’Arabia Saudita, la Giordania, il Kuwait e il Consiglio di cooperazione del Golfo hanno difeso il Cairo e respinto al mittente le accuse di Netanyahu.

    Ore 8,00 – Israele, media: “Idf avvisano il governo: qualsiasi allargamento delle operazioni di terra a Gaza mette a rischio la vita degli ostaggi” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno avvisato il governo di Tel Aviv che qualsiasi allargamento delle operazioni di terra a Gaza metterebbe a rischio la vita degli ostaggi. Lo riporta l’emittente israeliana Channel 13, che cita una fonte militare di alto livello, secondo cui un accordo di tregua che consenta la liberazione dei rapiti consentirebbe invece alle Idf di operare più liberamente nella Striscia, anche in zone in cui finora non sono ancora intervenute.

    Ore 7,30 – Turchia: atteso oggi in visita il presidente egiziano al-Sisi – Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si recherà oggi in visita ufficiale in Turchia, la prima in 12 anni, dove incontrerà il presidente Recep Tayyip Erdogan, che lo scorso febbraio era stato ricevuto al Cairo (per la prima volta dal 2012). “Le relazioni tra Turchia ed Egitto saranno esaminate in tutti i loro aspetti e saranno discusse possibili misure congiunte nel prossimo periodo per sviluppare ulteriormente la cooperazione”, si legge in una nota diramata oggi dall’ufficio per le comunicazioni della presidenza turca. “Oltre alle relazioni bilaterali, ci sarà uno scambio di opinioni sulle attuali questioni regionali e globali, in particolare sugli attacchi israeliani a Gaza e ai Territori palestinesi occupati”.

    Ore 7,00 – Israele, tv pubblica Kan: “Tel Aviv si ritirerà dal Corridoio Philadelphi”. L’ufficio di Netanyahu non smentisce – Malgrado le affermazioni rese il 2 settembre dal premier Benjamin Netanyahu, secondo cui Israele dovrebbe mantenere una presenza militare “a tempo indeterminato” lungo il cosiddetto “Corridoio Philadelphi” al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, nei giorni scorsi i negoziatori dello Stato ebraico hanno assicurato ai mediatori del Cairo, degli Usa e del Qatar che sono ancora d’accordo su un ritiro completo delle forze armate israeliane (Idf) dall’area durante la seconda fase dell’intesa che porti a un cessate il fuoco nel territorio costiero palestinese e alla liberazione degli ostaggi. Lo riporta l’emittente televisiva pubblica israeliana Kan, secondo cui venerdì 6 settembre gli Stati Uniti intendono presentare alle parti in conflitto una proposta definitiva per una tregua nella Striscia. Secondo i quotidiani locali Haaretz e The Times of Israel, che citano fonti diplomatiche straniere, a poche ore dall’ultima conferenza stampa di Netanyahu, il direttore del Mossad David Barnea si è recato a Doha per informare il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani della posizione di Tel Aviv. L’indiscrezione delle testate israeliane non è stata smentita dall’ufficio del premier dello Stato ebraico, che ha invece fatto sapere come il gabinetto di sicurezza israeliano non abbia ancora discusso della seconda fase di un potenziale accordo per un cessate il fuoco a Gaza. La Casa bianca ha intanto assicurato che Israele ha accettato l’ultima proposta di tregua, che prevede il ritiro dell’Idf dalle aree densamente popolate lungo il cosiddetto “Corridoio Philadelphi” durante la prima fase dell’accordo, che dovrebbe durare sei settimane. Resta tuttavia aperta la possibilità che le truppe israeliane mantengano alcune posizioni in altre zone del corridoio, non adiacenti alle aree più densamente popolate del tratto di confine tra l’Egitto e la Striscia.

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