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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza, Oms: “Vaccinati contro la polio oltre 161mila bambini”. Al-Jazeera: “16 morti nei raid compiuti oggi da Israele”. Cisgiordania, Wafa: “16enne uccisa dall’Idf vicino a Jenin”. Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano. Anadolu: “Arrestato il tesoriere del Mossad in Turchia”. Israele, media: “Netanyahu tornerà negli Usa a fine mese” | DIRETTA

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 3 Set. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 3 Set. 2024 alle 17:23

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 3 settembre

    Mentre in Israele esplode la rabbia contro il governo e il premier Netanyahu, il presidente Usa Joe Biden, che si è detto “devastato e indignato per omicidio degli ostaggi di Hamas”, ha fatto sapere che un accordo finale per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza è molto vicino, ma, al tempo stesso, ha anche “bacchettato” il primo ministro israeliano affermando che Netanyahu non stia facendo abbastanza. Il premier israeliano, in serata, ha poi ribadito che non ci sarà nessun ritiro dell’esercito dal Corridoio Filadelfia. Nel frattempo, continuano le vaccinazioni anti-polio a Gaza: finora sono circa 87mila i bambini che hanno ricevuto il vaccino secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 3 settembre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 17,15 – Israele, media: “Netanyahu tornerà negli Usa a fine mese” – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu tornerà negli Stati Uniti entro la fine del mese per tenere un discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Lo ha riferito un un funzionario dello Stato ebraico al giornale online The Times of Israel, secondo cui Netanyahu dovrebbe presenziare alla 79esima sessione dell’UNGA a New York City il 26 settembre. A margine dell’incontro, secondo la fonte citata, il premier israeliano dovrebbe incontrare anche alcuni leader mondiali, anche se il programma è ancora in fase di definizione.

    Ore 16,30 – Israele: due coloni incriminati per terrorismo e lesioni contro cinque arabi israeliani – Due coloni dell’avamposto illegale di Givat Ronen, in Cisgiordania, tra cui un uomo sottoposto a sanzioni dagli Stati Uniti, sono stati incriminati per terrorismo, lesioni personali aggravate e danneggiamento di proprietà con l’aggravante del razzismo contro cinque cittadini arabi israeliani da parte della Procura di Stato di Israele. La notizia è stata divulgata dal portale online The Times of Israel, secondo cui la vicenda risale allo scorso 9 agosto quando le vittime, residenti nella città beduina di Rahat, nel sud di Israele, sono state aggredite, minacciate e insultate da David Hasdai, un noto colono estremista sanzionato dagli Stati Uniti a febbraio, e da Yaakov Goelman, che accusavano i cinque di essere entrati per errore nell’insediamento illegale. Hasdai è stato incriminato per terrorismo, lesioni personali aggravate, incendio doloso e danneggiamento di un veicolo e di altre proprietà con l’aggravante del razzismo, accusa mossa anche contro Goelman. I due sospettati hanno inseguito il veicolo di una delle vittime su cui si trovavano anche la figlia di due anni e altre tre parenti, danneggiando l’auto con pietre e sassi, rompendo il parabrezza e ferendo le donne all’interno. Le vittime alla fine sono riuscite a fuggire a piedi finché non hanno incontrato una pattuglia delle forze di sicurezza israeliane. L’auto intanto è stata data alle fiamme dai coloni, mentre Goelman urlava alle donne: “Dovete essere di Gaza” e “Eravate felici il 7 ottobre”. Quindi il sospettato, secondo l’accusa, avrebbe sottratto il telefono di una delle vittime, chiamando la nonna e minacciando di uccidere la nipote. Le incriminazioni per la violenza dei coloni sono rare, soprattutto quando coinvolgono vittime palestinesi.

    Ore 16,00 – Gaza, Oms: “Il 5 settembre parte la campagna vaccinale anti-polio nel sud della Striscia” – Il 5 settembre l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) comincerà una campagna di vaccinazione contro la poliomielite nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato oggi all’emittente al-Jazeera il direttore del programma anti-polio nel Mediterraneo orientale dell’Oms, Hamid Jafari, secondo cui è proprio nel sud del territorio costiero palestinese che “si trova la maggior parte dei bambini” da immunizzare. “Si stima che 300.040 bambini si trovino nel sud” della Striscia, ha osservato ai microfoni dell’emittente qatariota. “Una volta completato, circa quattro giorni dopo, ricominceremo nel nord, che ha di nuovo una popolazione stimata di bambini target sotto i 10 anni di età di 150mila individui”. Oggi il rappresentante dell’Oms per la Cisgiordania e Gaza, Rik Peeperkorn, ha annunciato che, durante i primi due giorni della campagna vaccinale nel centro della Striscia, l’Oms ha già somministrato il vaccino anti-polio a oltre 161mila bambini sotto i 10 anni, superando l’obiettivo previsto delle 150mila somministrazioni.

    Ore 15,30 – Libano: Hezbollah rivendica un attacco contro il nord di Israele. Le Idf: “Nessun ferito. Abbiamo risposto con due raid” – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha lanciato oggi dal Libano un numero imprecisato di missili anticarro verso la località beduina di Arab al-Aramshe, nel nord di Israele, senza provocare feriti. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane (Idf), secondo cui le truppe di Tel Aviv hanno risposto all’attacco rivendicato da Hezbollah con un raid su un edificio a Markaba in cui si nascondevano alcuni miliziani del gruppo, e con un altro attacco aereo a Rihan, entrambe località del Libano meridionale. In un comunicato diramato sui social, il gruppo armato sciita libanese aveva affermato di aver preso di mira un’unità di intelligence israeliana nel nord dello Stato ebraico.

    Ore 15,00 – Israele: prorogata di altri 45 giorni l’interruzione delle trasmissioni di al-Jazeera – Il governo di Israele ha prorogato per la quarta volta di altri 45 giorni l’interruzione delle trasmissioni dell’emittente televisiva del Qatar al-Jazeera, accusata da Tel Aviv di sostenere Hamas. Lo riporta lo stesso canale televisivo qatarino. Il provvedimento è stato adottato ai sensi di una legge approvata all’inizio di aprile dalla Knesset, che consente all’esecutivo di bandire le trasmissioni dei media stranieri che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale.

    Ore 14,00 – Cisgiordania, Wafa: “Una ragazza di 16 anni uccisa vicino a Jenin dall’Idf” – Un’adolescente di 16 anni è rimasta uccisa oggi nel villaggio palestinese di Kafr Dan durante un’operazione militare israeliana in corso nei pressi della città di Jenin, in Cisgiordania. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui Lujain Osama Musleh è stata uccisa da alcuni colpi di arma da fuoco. Secondo la Palestine Red Crescent Society, citata dalla Wafa, la squadra di pronto intervento è stata fermata per circa 30 minuti prima di raggiungere la zona della sparatoria. Anche una seconda persona sarebbe rimasta ferita nell’incidente.

    Ore 13,45 – Gaza, al-Jazeera: “Almeno 16 morti nei raid compiuti oggi da Israele” – Almeno 16 persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito degli attacchi compiuti dalle forze armate di Israele (Idf). Il dato è stato confermato da diverse fonti mediche all’emittente qatarina al-Jazeera, i cui corrispondenti sul campo hanno assistito al trasferimento di almeno 10 cadaveri, ritrovati nelle città meridionali di Khan Younis e Rafah, portati all’ospedale Nasser di Khan Younis.Un’altra persona invece è rimasta uccisa in un bombardamento dell’artiglieria israeliana nel quartiere Zeitoun di Gaza City.

    Ore 13,30 – Israele, media: “La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in visita a Tel Aviv il 6 settembre” – La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock si recherà il 6 settembre in visita ufficiale in Israele. Lo ha confermato oggi una fonte del ministero degli Esteri israeliano al quotidiano digitale locale The Times of Israel, secondo cui Baerbock incontrerà a Tel Aviv il suo omologo Israel Katz e il ministro della Difesa Yoav Gallant. La ministra degli Esteri tedesca si è recata in visita in Israele per l’ultima volta a giugno, quando intervenne alla Conferenza sulla sicurezza di Herzliya.

    Ore 13,o0 – Cisgiordania, ong: 22 palestinesi arrestati nelle ultime 24 ore – Almeno 22 palestinesi sono stati arrestati nelle ultime 24 ore dalle forze di sicurezza israeliane nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, che monitora i detenuti nelle carceri israeliane, secondo cui tra gli arrestati figura anche ex detenuti nelle prigioni dello Stato ebraico.

    Ore 12,30 – Lufthansa riprenderà i voli da e per Israele a partire dal 5 settembre – La compagnia aerea tedesca Lufthansa riprenderà i suoi voli  da e per Tel Aviv a partire da giovedì 5 settembre. Lo ha annunciato il vettore aereo, che all’inizio di agosto aveva sospeso i collegamenti con lo Stato ebraico, prorogando più volte lasospensione fino alla giornata di domani (compresa). Al contrario i voli Lufthansa per la capitale libanese Beirut rimarranno sospesi fino al 30 settembre compreso.

    Ore 12,00 – Gaza, Oms: “Vaccinati oltre 161mila minori di 10 anni contro la polio: superato l’obiettivo fissato per i primi due giorni” – L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha già vaccinato oltre 161mila bambini sotto i 10 anni nel centro della Striscia di Gaza durante i primi due giorni della campagna vaccinale contro la poliomielite, superando l’obiettivo previsto delle 150mila somministrazioni. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il rappresentante dell’Oms per la Cisgiordania e Gaza, Rik Peeperkorn, secondo cui “finora le cose stanno andando bene”. “Queste pause umanitarie, fino ad ora funzionano”, ha sottolineato il funzionario dell’Oms. “Ma mancano ancora 10 giorni”.

    Ore 11,45 – Netanyahu: “Vergognosa la sospensione delle licenze di export di armi a Israele del Regno Unito” – Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha definito “vergognosa” la decisione del governo britannico di sospendere 30 licenze di fornitura di armi a Israele. Sui social, il capo del governo dello Stato ebraico ha ribadito che la mossa “non cambierà la determinazione di Israele a sconfiggere Hamas” che, ha ricordato, ha “ucciso selvaggiamente 1.200 persone il 7 ottobre, tra cui 14 cittadini britannici”. “Invece di stare al fianco di Israele, un’altra democrazia che si difende dalla barbarie, questa decisione sbagliata non farà altro che incoraggiare Hamas”, ha scritto Netanyahu su X. “Con o senza le armi britanniche, Israele vincerà questa guerra”. Intanto in mattinata il ministro della Difesa di Londra, John Healey, ha sottolineato come “la sospensione di 30 delle 350 licenze di esportazione di armi verso Israele”, decisa ieri da Downing Street, “non minaccerà la capacità” di Tel Aviv “di difendersi”. “Non avrà un impatto materiale sulla sicurezza di Israele”, ha dichiarato Healey a Times Radio.

    Ore 11,30 – Turchia, media: “Arrestato il tesoriere del Mossad a Istanbul” – Un cittadino kosovaro, identificato come Liridin Rexhepi e sospettato di aver effettuato trasferimenti di denaro in Turchia per conto dei servizi segreti di Israele, è stato arrestato il 30 agosto scorso a Istanbul. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu, secondo cui i servizi segreti turchi del MIT, “che da cinque giorni monitoravano il sospettato sin dal suo ingresso nel territorio nazionale”, lo avrebbero visto effettuare trasferimenti di denaro a persone che lavoravano per il Mossad israeliano in Turchia e Siria. Rexhepi, secondo l’intelligence turca, gestiva la rete finanziaria del Mossad in Turchia, inviando denaro a informatori che “filmavano con i droni, conducevano una guerra psicologica contro i politici palestinesi e raccoglievano informazioni sulla situazione in Siria”. I trasferimenti di denaro, secondo Anadolu, provenivano da diversi Paesi dell’Europa dell’Est e in particolare dal Kosovo. Una trentina di persone sospettate di spionaggio a favore di Israele sono state arrestate soltanto a gennaio in Turchia con l’accusa di preparare una serie di sequestri.

    Ore 11,00 – Libano, media: “Raid dell’Idf nel sud” – L’Aeronautica militare delle forze armate di Israele (Idf) ha effettuato un raid alla periferia della città di Aita as-Shaab, nel distretto di Tiro, nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui al momento non si segnalano vittime né feriti. I caccia di Tel Aviv, secondo l’agenzia, hanno anche sorvolato a bassa quota alcuni villaggi della zona e della costa. L’emittente locale Nbn riporta la notizia di una serie di esplosioni udite nell’area.

    Ore 10,30 – Israele: il comandante delle forze terrestri delle Idf si dimette “per ragioni personali” – Il comandante delle forze terrestri delle Israel Defense Forces (Idf), il maggior generale Tamir Yadai, si è dimesso “per ragioni personali”. Lo hanno reso noto in un comunicato le forze armate israeliane, secondo cui capo di Stato maggiore delle Idf, il tenente generale Herzi Halevi, e il ministro della Difesa, Yoav Gallant, hanno accettato le dimissioni di Yadai, che resterà ancora in carica finché non sarà trovato un sostituto. Il militare, si legge nella nota, andrà comunque in congedo e in seguito potrà candidarsi per altre “posizioni di rilievo” nell’esercito.

    Ore 10,00 – Cisgiordania: Idf fanno irruzione a Tulkarem e impongono il coprifuoco nel campo profughi – Le forze armate israeliane (Idf) hanno lanciato un assalto nella città palestinese di Tulkarem, in Cisgiordania, e imposto il coprifuoco nel campo profughi locale. Lo riportano sia l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa che l’emittente tv qatarina al-Jazeera, secondo cui il raid segue una serie di bombardamenti effettuati dalle Idf a colpi di droni. Le riprese pubblicate online e verificate da al-Jazeera mostrano alcuni veicoli militari e bulldozer israeliani lungo le strade della città palestinese. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, le forze israeliane hanno imposto il coprifuoco nel campo profughi di Tulkarem, impedendo ai residenti di entrare e di uscire dall’area.

    Ore 9,30 – Gaza, Idf: “Ucciso uno dei comandanti di Hamas responsabili del 7 ottobre” – Il comandante di Hamas, Ahmed Fawzi Nasser Muhammad Wadiyya, è rimasto ucciso insieme ad altri sette miliziani del gruppo terroristico palestinese durante un raid aereo compiuto “di recente” dalle forze armate di Israele (Idf) contro un complesso vicino all’ospedale al-Ahli di Gaza City. Lo hanno reso noto oggi le Idf in un comunicato congiunto con i servizi interni dello Shin Bet, secondo cui la vittima era il comandante di una compagnia della forza Nukhba (unità d’élite del braccio armato di Hamas) che il 7 ottobre scorso guidò l’attacco contro l’insediamento agricolo di Netiv Ha’asara, nel Negev. “Ahmed Fawzi Nasser Muhammad Wadiyya figura tra gli otto terroristi di Hamas uccisi in un attacco aereo su un complesso utilizzato dal gruppo vicino all’ospedale al-Ahli di Gaza City”, si legge nella nota. “Il 7 ottobre fece irruzione a Netiv Ha’asara usando un parapendio e da lì supervisionò il massacro”. Secondo le Idf, anche gli altri sette miliziani uccisi nell’attacco a Gaza City erano membri del battaglione Daraj-Tuffah della forza Nukhba, di cui Wadiyya comandava una compagnia. Secondo le forze armate israeliano, uno di questi sarebbe stato coinvolto nella fornitura delle bombe utilizzate dal gruppo terroristico per violare la barriera di sicurezza di Gaza il 7 ottobre.

    Ore 9,00 – Gaza, Wafa: “Otto morti in un raid di Israele a Jabalia” – Almeno otto persone sono rimaste uccise ieri sera nel nord di Jabalia, nella Striscia di Gaza, a seguito di un attacco aereo delle forze armate di Israele (Idf) che ha colpito alcuni profughi in fila per il pane. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui un numero imprecisato di persone rimaste ferite nell’attacco compiuto dall’Idf di fronte alla scuola di al-Fakhoura, nel campo profughi di Jabalia, sono state trasportate all’ospedale Kamal Adwan.

    Ore 8,30 – Mar Rosso: l’armatore saudita smentisce l’attacco degli Houthi alla petroliera Amjad – La compagnia di navigazione saudita Bahri ha smentito l’attacco alla petroliera Amjad che, secondo il Comando centrale delle Forze armate degli Stati Uniti (Centcom), sarebbe stata presa di mira da un raid compiuto ieri dai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi nel Mar Rosso, al largo della costa dello Yemen. “Affermiamo inequivocabilmente che l’Amjad non è stata presa di mira e non ha riportato feriti o danni”, si legge in un comunicato divulgato oggi dall’armatore saudita. “La nave rimane pienamente operativa e sta procedendo verso la sua destinazione prevista senza ritardi”. Ieri l’imbarcazione si trovava nel Mar Rosso vicino a un’altra petroliera, la Blue Lagoon I che batte bandiera panamense, attaccata dai ribelli yemeniti. Nella notte, il Centcom aveva definito “atti di terrorismo sconsiderati” l’attacco degli Houthi alle petroliere. I ribelli avevano però rivendicato solo il raid contro la Blue Lagoon.

    Ore 8,00 – Hamas minaccia: “Gli ostaggi torneranno in Israele nelle bare se Tel Aviv continua le operazioni militari invece di cercare un accordo” – Hamas ha avvertito ieri che gli ostaggi sequestrati lo scorso 7 ottobre torneranno in Israele “nelle bare” se Tel Aviv dovesse continuare a esercitare la propria pressione militare nella Striscia di Gaza. La minaccia è contenuta in una nota divulgata ieri da Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, il braccio armato del gruppo terroristico palestinese. “La determinazione di Netanyahu a liberare i prigionieri (gli ostaggi, ndr) attraverso la pressione militare invece di raggiungere un accordo significa che torneranno alle loro famiglie nelle bare”, ha minacciato Obeida, secondo cui “sono state date nuove istruzioni” alle guardie degli ostaggi nel caso in cui i soldati israeliani si fossero avvicinati a dove sono tenuti prigionieri.

    Ore 7,30 – Mar Rosso, Usa: “Houthi hanno colpito due petroliere” – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi hanno attaccato ieri due petroliere nel Mar Rosso al largo della costa dello Yemen. Lo ha reso noto nella notte il Comando centrale delle Forze armate degli Stati Uniti (Centcom), secondo cui gli attacchi all’Amjad, battente bandiera saudita, e alla Blue Lagoon I, battente bandiera panamense, costituiscono “atti di terrorismo sconsiderati”. Ieri sera gli Houthi avevano rivendicato il raid contro la Blue Lagoon, attaccata con diversi missili e droni, senza però fare alcun riferimento alla petroliera saudita Amjad. Secondo il Centcom, gli Houthi hanno attaccato le due petroliere con altrettanti missili balistici e con un drone, riuscendo a centrare entrambe le imbarcazioni, cariche di petrolio greggio. L’Amjad, secondo il Centcom, trasporta circa due milioni di barili di petrolio. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, le navi stavano navigando vicine quando sono state colpite ma hanno comunque proseguito la rotta, senza subire gravi danni e senza registrare vittime o feriti tra gli equipaggi. A seguito degli attacchi, come riporta il Centcom in un altro comunicato, le Forze armate Usa “hanno distrutto due sistemi missilistici in una zona dello Yemen controllata dagli Houthi”. “È stato stabilito che questi sistemi rappresentavano una minaccia imminente per le forze statunitensi e della coalizione, e per le navi mercantili nella regione”, conclude la nota.

    Ore 7,00 – Israele: decine di arresti nelle proteste contro Netanyahu per la liberazione degli ostaggi a Gaza – La polizia israeliana ha arrestato ieri decine di persone durante le proteste contro il premier Benjamin Netanyahu, invitato dalla piazza ad accettare un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che consenta la liberazione degli ostaggi trattenuti da oltre 10 mesi nel territorio costiero palestinese. Lo riferisce il portale israeliano Ynet, secondo cui i fermi sono seguiti agli scontri avvenuti a Gerusalemme e Tel Aviv, dove sono stati appiccati diversi incendi fuori dalla sede del partito Likud e una serie di strade sono state bloccate dai manifestanti. L’associazione Hostages & Missing Families Forum ha accusato Netanyahu di aver scelto di sacrificare gli ostaggi confermando che Israele non si ritirerà dal cosiddetto “Corridoio di Filadelfia” lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, tra le principali richieste di Hamas per giungere a un accordo.

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