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    Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Gaza: 41.689 morti dal 7 ottobre. Libano: 1.873 vittime in un anno di attacchi di Israele. “Scontri ravvicinati” tra Idf e Hezbollah nel sud del Paese. Il gruppo lancia razzi contro lo Stato ebraico. Anche gli Houthi rivendicano attacchi missilistici. Tel Aviv ammette “danni limitati” alle basi militari dopo l’attacco dell’Iran. Il governo Netanyahu dichiara il segretario Onu Guterres “persona non grata”. Per il 7 ottobre Papa Francesco indice un “giorno di preghiera e digiuno per la pace” | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 2 Ott. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 2 Ott. 2024 alle 13:59

    Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, mercoledì 2 ottobre

    A quasi un anno dagli attentati dello scorso 7 ottobre e dopo quasi 42mila morti e 96mila feriti nella Striscia di Gaza, il fronte si è ormai allargato anche al Libano e all’Iran. Dopo aver ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e decine di comandanti del gruppo armato sciita, i raid di Israele hanno provocato oltre 1.100 morti e più di un milione di sfollati tra la capitale Beirut, la valle della Beqaa e il sud del Libano. Ieri intanto l’Iran ha attaccato lo Stato ebraico con due ondate successivi di missili balistici per vendicare la morte dei leader di Hamas e Hezbollah, Ismail Haniyeh e Hassan Nasrallah, e il generale dei Pasdaran, Abbas Nilforoushan, uccisi in diversi attacchi di Israele. Ora si attende la risposta di Tel Aviv. Torna ad affacciarsi anche l’incubo del terrorismo, dopo l’uccisione di almeno 7 persone in un attentato compiuto da due uomini armati alla fermata di un tram a Giaffa. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 2 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 14,00 – Israele: Idf conferma “danni a diverse basi militari” nell’attacco dell’Iran – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato che diverse basi dell’Aeronautica militare sono state colpite dall’attacco lanciato ieri dall’Iran contro lo Stato ebraico. In una nota diramata oggi, citata da diversi media locali tra cui il quotidiano Haaretz, l’esercito di Tel Aviv riconosce una serie di “danni minori” alle infrastrutture che ai beni immobili, causati principalmente dai frammenti dei missili intercettori sparati dalla contraerea. Nell’attacco, si legge nel comunicato, non sono stati danneggiati sistema d’arma o aerei né si registrano feriti tra il personale militare. I raid, prosegue il testo, non hanno inficiato le capacità militari delle forze armate israeliane. Le Idf non hanno però divulgato il tasso di successo della contraerea nell’intercettare i missili lanciati ieri da Teheran, “per non fornire all’Iran e a Hezbollah informazioni che possano aiutarli a imparare la lezione”. Tuttavia, secondo i militari israeliani, i sistemi di difesa aerea “hanno funzionato in modo impressionante con elevati risultati relativi all’intercettazione” dei missili.

    Ore 13,50 – Qatar: il presidente dell’Iran Pezeshkian in visita a Doha – Il presidente dell’Iran Massoud Pezeshkian ha lasciato oggi Teheran per recarsi in visita ufficiale in Qatar il giorno dopo l’attacco lanciato dalla Repubblica islamica contro Iran. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Irna, secondo cui la visita, in programma da tempo, si svolge su invito dello sceicco Tamim bin Hamad Al Thani, emiro del Qatar, con cui Pezeshkian avrà un colloquio bilaterale. Il presidente dell’Iran, “accompagnato da una delegazione politica ed economica di alto livelllo”, parteciperà inoltre al Forum di dialogo per la cooperazione asiatica.

    Ore 13,45 – Papa Francesco indice una “giornata di preghiera e digiuno per la pace” per il 7 ottobre – Papa Francesco ha indetto una “giornata di preghiera e digiuno per la pace nel mondo” per lunedì 7 ottobre, che segnerà il primo anniversario degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele. “Il 7 ottobre chiedo a tutti di vivere una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo”, ha dichiarato al termine della messa celebrata in piazza San Pietro. Una necessità, secondo il Pontefice, “in quest’ora drammatica della nostra storia, in cui i venti di guerra e il fuoco della violenza continuano a sconvolgere popoli e nazioni intere”. Bergoglio ha poi annunciato che domenica 6 ottobre si recherà nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma per pregare per la pace. Già il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, aveva indetto una giornata di preghiera, penitenza e digiuno per la pace in Terra Santa per il 7 ottobre.

    Ore 13,30 – Iran, Khamenei: “La presenza americana ed europea nella regione è fonte di conflitti” – La Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, ha duramente criticato la presenza americana ed europea in Medio Oriente nel suo primo discorso pronunciato in pubblico dall’attacco lanciato ieri sera da Teheran contro Israele. “Le nazioni della regione possono gestirsi da sole e vivranno insieme in pace”, ha affermato Khamenei, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Irna. La presenza degli Stati Uniti e delle nazioni europee nell’area invece, secondo l’ayatollah, è fonte di “conflitti, guerre, preoccupazioni e inimicizie”. Per questo, ha aggiunto, Teheran spera di “sbarazzarsi della malvagità dei nemici”.

    Ore 13,20 – Libano: Idf confermano “scontri ravvicinati” con Hezbollah. Il gruppo: “È solo l’inizio” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno confermato gli “scontri ravvicinati” scoppiati con il gruppo armato sciita Hezbollah nel Libano meridionale. In una nota diramata sui social, le Idf hanno pubblicato alcuni filmati della 98esima Divisione in azione nel sud del Paese arabo. Secondo il comunicato, le truppe sono state “impegnate in combattimenti ravvicinati con i miliziani di Hezbollah” e hanno “guidato attacchi aerei contro uomini armati e postazioni del gruppo” armato sciita. Nel corso delle operazioni, prosegue il testo, l’Aeronautica militare israeliana ha colpito più di 150 siti di Hezbollah. “Vi assicuriamo, nemici, che questo è solo il primo round”, ha detto oggi il portavoce di Hezbollah, Mohammad Afif, a un gruppo di giornalisti libanesi e stranieri durante una visita organizzata dal gruppo armato ai quartieri distrutti della periferia sud di Beirut. “Quello che è successo a Maroun al-Ras e in altre aree, tra cui Odaisseh, non è altro che la punta dell’iceberg”, ha aggiunto Afif. “Il nemico sta iniziando a riconoscere le proprie perdite, cosa molto rara nel suo caso”, ha insistito. “Abbiamo abbastanza combattenti coraggiosi e ben addestrati, e abbiamo abbastanza armi, per resistere sul fronte meridionale”, ha continuato il portavoce di Hezbollah, che si è infine rivolto alle Idf: “Avete vinto qualche round con i vostri raid aerei e omicidi, ma la guerra continua e noi vinceremo”.

    Ore 13,15 – Israele, Idf: “Lanciati altri 40 razzi dal Libano” – Altri 40 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Israele, senza provocare vittime né feriti. Lo riferiscono in una nota di aggiornamento le forze armate israeliane (Idf), secondo cui l’attacco ha preso di mira la Galilea occidentale, nel nord di Israele. Alcuni missili, secondo le Idf, sono stati intercettati e altri sono precipitati ed esplosi in aree all’aperto.

    Ore 12,45 – Libano: Hezbollah annuncia nuovi “scontri” con le truppe dell’Idf – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha annunciato nuovi “scontri” contro gruppi di soldati delle forze armate israeliane (Idf) “infiltratisi” nel sud del Libano. Lo riferisce il gruppo in una nota diramata su Telegram, citata anche dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui i combattimenti sarebbero avvenuti nelle località di confine di Adaissé e Maroun el-Ras, vicino a Yaroun e Bint Jbeil, nel Libano meridionale, e avrebbero causato “vittime” tra le truppe israeliane. Le Idf non hanno confermato gli scontri. Tuttavia, secondo un comunicato diramato dall’esercito libanese, citato da Nna, alcune pattuglie dell’esercito israeliano hanno attraversato la Linea Blu e sono penetrate “per circa 400 metri” in territorio libanese, all’altezza delle località di confine di Yaroun e Adaissé, ritirandosi “poco dopo”.

    Ore 12,10 – Israele, media: “Il ministro degli Esteri Katz dichiara il segretario dell’Onu Guterres persona non grata e gli vieta l’ingresso nel Paese” – Il ministero degli Esteri di Israele ha bollato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “persona non grata”, vietando all’ex premier portoghese l’ingresso nello Stato ebraico. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri Israel Katz, citato dal quotidiano Haaretz, secondo cui la decisione è stata motivata dalla “risposta” di Guterres “all’attacco criminale dell’Iran contro Israele”. Il segretario generale delle Nazioni Unite, secondo Katz, “non ha menzionato il nome ‘Iran’ e non ha condannato aspramente la sua grave aggressione” contro lo Stato ebraico.

    Ore 11,45 – Gaza: sale a 41.689 morti il bilancio delle vittime dal 7 ottobre – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.689 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 96.625, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 51 persone e altre 82 sarebbero rimaste ferite.

    Ore 11,20 – Israele, la polizia identifica gli attentatori di Jaffa: “Uno è stato ucciso, l’altro gravemente ferito” – I due attentatori che ieri sera hanno ucciso 7 persone e ne hanno ferite 16 a una fermata del tram a Giaffa, nei sobborghi di Tel Aviv, sono stati identificati dalla polizia israeliana, secondo cui uno dei due giovani è stato ucciso dopo l’attacco mentre l’altro è stato gravemente ferito. Il primo sospetto, ucciso dalla polizia, è il diciannovenne Muhammad Masik, mentre il secondo, gravemente ferito, è il venticinquenne Ahmed Chimoni, entrambi residenti a a Hebron, in Cisgiordania. Nella notte, secondo i media locali, le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato un numero imprecisato di altre persone a Hebron, sospettate di complicità nell’attentato. In particolare avrebbero agevolato l’acquisto delle armi usate nell’attacco e il loro trasporto nel territorio di Israele.

    Ore 11,10 – Libano: Hezbollah rivendica un attacco missilistico contro Haifa e il nord di Israele – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato un attacco missilistico contro le aree a nord della città portuale israeliana di Haifa e l’insediamento di Avivim, nel nord di Israele. La rivendicazione è contenuta in due brevi comunicati diramati dal gruppo su Telegram, citati anche dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui gli attacchi sono stati effettuati “con una massiccia raffica di missili”. Al momento i raid non sono stati confermati dalle forze armate israeliane (Idf) né si segnalano vittime, danni o feriti in Israele, dove le sirene di allerta sono però scattate in varie località.

    Ore 11,00 – Libano: 4 morti e 39 feriti nei raid di Israele a sud di Beirut – Almeno 4 persone sono rimaste uccise e 39 sono rimaste ferite nei raid aerei condotti nelle ultime 24 ore dalle forze armate israeliane (Idf) a Jnah, alla periferia sud di Beirut, in Libano. Lo riferisce la Protezione civile libanese, in una nota citata dal quotidiano locale L’Orient-Le Jour, secondo cui due persone sono rimaste uccise e altre sei sono state ferite ieri sera in un attacco aero che ha preso di mira un edificio nella zona di Gondoline, tra Ghobeiri e Jnah. Sempre a Jnah, una squadra di vigili del fuoco ha spento un incendio provocato in tre appartamenti di un edificio colpito da un bombardamento dell’Idf, che ha provocato altri due morti e 33 feriti. Altri raid, secondo l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, hanno colpito i dintorni dei sobborghi di Choueifat, Saint Therese, il quartiere Hadath, un deposito di una fabbrica a Gandour e alcuni appartamenti nei settori di Kafaat e Roueiss/Jamous. Tra gli obiettivi colpiti, come denunciato oggi sui social dal ministro libanese uscente delle Telecomunicazioni Johnny Corm, figura anche una stazione di trasmissione del segnale telefonico.

    Ore 10,45 – Gaza, al-Jazeeera: “80 morti nei raid compiuti da Israele in tutta la Striscia” – Almeno 80 persone sono state uccise in una serie di raid condotti nelle ultime 24 ore dalle forze armate israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l’emittente qatariota al-Jazeera, che cita in proposito fonti ospedaliere locali, secondo cui 30 persone sono morte nella città meridionale di Khan Younis; 25 a nord di Gaza City; e almeno altre 25 nella parte centrale della Striscia.

    Ore 10,30 – Libano, media: “3 morti in una raid di Israele nel sud” – Almeno tre persone sono rimaste uccise in una raid aereo delle forze armate israeliane (Idf) che ha colpito un’abitazione città di Dibel, vicino a Bint Jbeil, nel Libano meridionale. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Le Idf non hanno confermato l’attacco.

    Ore 10,15 – Israele, Idf: “Abbiamo collaborato con le forze armate Usa prima, durante e dopo l’attacco dell’Iran” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno collaborato con le controparti degli Stati Uniti “diversi giorni prima, durante e dopo l’attacco iraniano” contro lo Stato ebraico. È quanto emerge da un comunicato diramato oggi sui social dalle Idf che informa di una telefonata avvenuta ieri tra il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il generale Herzi Halevi, e il capo del Comando centrale delle Forze armate Usa (Centcom), il generale Michael Kurilla. “A seguito dell’attacco iraniano di ieri contro Israele”, si legge nel testo, entrambi hanno ribadito “il loro impegno per rafforzare la stabilità regionale e il coordinamento tra i due eserciti”.

    Ore 10,00 – Libano, media: “Nuovo raid di Israele a sud di Beirut” – Un nuovo raid attribuito alle forze armate israeliane (Idf) ha colpito questa mattina un sobborgo a sud di Beirut, in Libano. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui l’attacco aereo ha colpito l’area di Choueifat, a sud della città. Altre fonti locali segnalano un’esplosione nella zona mentre alcuni filmati in circolazione sui social media mostrano una colonna di fumo sopra il quartiere. Non è chiaro quale fosse l’obiettivo del raid, al momento non ancora confermato dalle Idf.

    Ore 9,55 – Israele, media: “Cento case danneggiate a nord-est di Tel Aviv nell’attacco dell’Iran” – Un centinaio di abitazioni sono state danneggiate ieri nella città di Hod Hasharon, a nord-est di Tel Aviv, a seguito dell’attacco condotto dall’Iran contro Israele. Lo riferisce il portale israeliano Ynet, che cita diversi funzionari del comune, secondo cui “decine di altre case sono state colpite in misura minore”. “Si tratta di un impatto molto significativo”, ha detto una fonte delle autorità cittadine al portale israeliano. In molti casi si tratta di danni provocati da schegge e dalla caduta di frammenti di missile.

    Ore 9,45 – Israele, Idf: “Lanciati 100 razzi dal Libano” – Almeno un centinaio di razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso Israele, senza provocare vittime né feriti. Lo riferiscono in una nota di aggiornamento le forze armate israeliane (Idf), secondo cui l’ultimo attacco, compiuto con una decina di missili, ha preso di mira la Galilea occidentale (nel nord di Israele) e la zona della baia di Haifa.

    Ore 9,30 – Yemen: Houthi rivendicano un attacco missilistico contro Israele – Il gruppo armato sciita yemenita Houthi ha rivendicato un attacco missilistico contro “basi militari” in Israele. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo Yahya Sarea in un discorso televisivo citato dall’agenzia di stampa locale Saba, secondo cui l’attacco è stato compiuto con “con tre missili da crociera Quds 5” che hanno colpito “in profondità” lo Stato ebraico. Il portavoce non ha precisato la data dell’attacco ma ha assicurato che i razzi “hanno raggiunto i loro obiettivi”, anche se “il nemico mantiene segreti i risultati dell’operazione”. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato l’attacco. Al momento non si segnalano danni né vittime in Israele.

    Ore 9,00 – Israele, Idf: “Lanciati 50 razzi dal Libano” – Una raffica di almeno una cinquantina di razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso il nord di Israele, senza provocare vittime né feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui i missili hanno colpito diverse località della Galilea settentrionale e occidentale. Nella città di Metula, in gran parte evacuata, una decina di case sono state danneggiate dai razzi lanciati dal Libano.

    Ore 8,45 – Libano: Idf ordinano l’evacuazione di altri 24 villaggi nel sud – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato ai civili libanesi di evacuare immediatamente altri 24 villaggi nel sud del Libano. “L’attività di Hezbollah costringe l’Idf ad agire”, ha fatto sapere sui social il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dei militari israeliani. “L’Idf non desidera farvi del male. Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi vicino agli operativi di Hezbollah, alle loro strutture o alle loro armi, si mette a rischio”. Qualsiasi casa utilizzata da Hezbollah per scopi militari, ha precisato il portavoce dell’esercito di Tel Aviv, è un bersaglio. Ai civili libanesi è stato chiesto dirigersi verso nord. “Attenzione, non spostatevi a sud! Ogni movimento verso sud potrebbe mettere a repentaglio la vostra vita”, si legge nel comunicato firmato dal colonnello Avichay Adraee, secondo cui le Idf avviseranno la popolazione sulla data di rientro alle loro case. Un’altra ordinanza simile era stata emessa ieri dai militari israeliani in altri 28 villaggi del Libano meridionale. Da giorni, l’Idf ha messo in guardia i civili contro qualsiasi spostamento a bordo di autoveicoli dal nord al sud del fiume Litani. L’esercito dello Stato ebraico ha definito le operazioni di terra in corso in Libano meridionale come “incursioni limitate, localizzate e mirate”, con l’obiettivo di “demolire l’infrastruttura di Hezbollah” al confine.

    Ore 8,40 – Iran, il ministro degli Esteri Araghchi: “Non abbiamo avvisato gli Usa prima dell’attacco a Israele” – Il governo della Repubblica islamica dell’Iran non ha avvisato gli Stati Uniti prima dell’attacco condotto ieri contro Israele. Lo ha assicurato oggi alla tv pubblica iraniana il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, negando qualsiasi “coordinamento” con Washington attraverso altri Paesi. “Prima dell’attacco non c’è stato alcuno scambio di messaggi”, ha dichiarato Araghchi, secondo cui l’Iran ha comunicato con gli Stati Uniti ma solo dopo aver lanciato i missili. “Abbiamo avvisato le forze statunitensi di ritirarsi e di non interferire”, ha aggiunto il ministro, secondo cui questo messaggio è stato recapitato agli tramite l’ambasciata svizzera a Teheran.

    Ore 8,30 – Libano, Idf: “Schierata un’altra divisione dell’esercito nel sud” – Le forze armate israeliane (Idf) hanno schierato un’altra divisione per partecipare alle operazioni di terra contro Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno annunciato oggi in una nota le Idf, secondo cui la 36esima Divisione dell’esercito si è unita alla 98esima entrata in Libano nella notte di lunedì 30 settembre. L’esercito israeliano ha definito le operazioni di terra in corso in Libano meridionale come “incursioni limitate, localizzate e mirate”, con l’obiettivo di “demolire le infrastrutture di Hezbollah” al confine.

    Ore 8,15 – Libano: 1.873 morti negli scontri con Israele dall’8 ottobre – Almeno 1.873 persone sono state uccise e 9.134 sono rimaste ferite in Libano dallo scorso 8 ottobre a causa degli attacchi condotti dalle forze armate israeliane (Idf) a seguito della ripresa degli scontri con il gruppo armato sciita Hezbollah. Lo riferisce l’Unità di gestione dei rischi e delle catastrofi del governo di Beirut in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui “il numero degli sfollati fuggiti dalle aree esposte all’aggressione israeliana ha superato il milione, di cui 155.600 già registrati negli appositi rifugi”.

    Ore 8,00 – Iran: sospesi tutti i collegamenti aerei fino a domani – Tutti i voli in Iran rimarranno sospesi fino alle 5,00 del mattino ora locale (le 14,30 in Italia) di domani. Lo ha annunciato oggi l’Organizzazione per l’aviazione civile iraniana in una nota citata secondo dall’agenzia di stampa locale Tasnim un giorno dopo l’attacco di Teheran contro Israele, che ha promesso una dura risposta contro la Repubblica islamica.

    Ore 7,30 – Libano, Hezbollah: “Respinti soldati dell’Idf a Odaisseh” – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha fatto sapere di aver affrontato questa mattina un gruppo di soldati delle forze armate israeliane (Idf) “infiltratisi” nella città libanese di Odaisseh, costringendoli a ritirarsi. Lo riferisce il gruppo armato in una nota citata dall’emittente locale al-Manar e dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui i miliziani di Hezbollah hanno affrontato “una forza di fanteria nemica israeliana che ha cercato di infiltrarsi nel villaggio di Odaisseh e si sono scontrati con loro”, si legge nel comunicato. Finora le Idf non hanno confermato lo scontro. In un’altra nota il gruppo armato sciita libanese ha rivendicato tre diversi attacchi oltre confine con razzi e colpi di artiglieria.

    Ore 7,15 – L’Iran avvisa Usa ed Europa di “non interferire” in Medio Oriente dopo gli attacchi a Israele – Il governo della Repubblica islamica dell’Iran ha avvisato gli Stati Uniti e i Paesi europei di “non interferire” in Medio Oriente dopo l’attacco missilistico lanciato ieri da Teheran contro Israele. È quanto emerge, come riporta l’agenzia di stampa locale Tasnim, da una serie di colloqui telefonici tenuti ieri sera dal ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi “con i suoi omologhi di Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e altri Paesi”. “L’Iran ha dato prova di autocontrollo per oltre due mesi dopo l’assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh da parte di Israele a Teheran e il proseguimento della guerra a Gaza e in Libano, che ha causato la morte di più di 42mila persone”, ha detto il ministro, chiarendo come Teheran abbia “solo esercitato il proprio legittimo diritto all’autodifesa, nel rispetto dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite”, prendendo di mira “esclusivamente le basi militari e di sicurezza” dello Stato ebraico. “L’operazione dell’Iran contro Israele è terminata, a meno che il regime sionista (Israele, ndr) non pianifichi una rappresaglia, nel qual caso la risposta di Teheran sarà più decisa”, ha avvertito Araqchi, secondo cui la Repubblica islamica “non persegue l’escalation, ma non ha nemmeno paura della guerra”. “Avvertiamo le terze parti di non interferire nel conflitto”, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano.

    Ore 7,00 – Gaza, raid di Israele su tre scuole: 9 morti. L’Idf: “Erano centri di comando di Hamas” – Almeno 9 persone sono state uccise e “decine” sono rimaste ferite in una serie di raid condotti nella tarda serata di ieri dalle forze armate israeliane (Idf) contro tre scuole nella Striscia di Gaza in cui si erano rifugiati centinaia di sfollati. Lo riferiscono l’emittente qatariota al-Jazeera e l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, che citano i propri corrispondenti e altre fonti presenti sul campo. I raid sono stati confermati dalle Idf, secondo cui i plessi venivano utilizzati come centri di “comando e controllo” di Hamas nella Striscia.

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