Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 2 agosto
A quasi 10 mesi dagli attentati del 7 ottobre in Israele, la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas nella Striscia di Gaza non si ferma: i morti sfiorano ormai i 39.500 e i feriti hanno già superato i 91mila. Ma il fronte più caldo resta quello con Hezbollah in Libano e con l’Iran in Medio Oriente, dopo gli attacchi a Beirut e Teheran in cui sono rimasti uccisi il principale consigliere militare del gruppo armato sciita, Fuad Shukr, e il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, la cui salma sarà seppellita oggi a Doha, in Qatar. Il gruppo terroristico ha invocato per oggi una “giornata della rabbia furiosa” in tutti i territori palestinesi per protestare contro l’omicidio di Haniyeh, mentre ieri Israele ha confermato anche la morte di Muhammad Deif, comandante dell’ala militare di Hamas a Gaza, che secondo le forze armate dello Stato ebraico (Idf) sarebbe rimasto ucciso il 13 luglio in un attacco aereo a Khan Younis, nel sud della Striscia. Intanto, proprio durante il funerale di Shukr tenuto ieri a Beirut, il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha avvisato Israele che con i suoi raid, ha detto, ha “oltrepassato una linea rossa” e ora deve aspettarsi “rabbia e vendetta su tutti i fronti, a sostegno di Gaza”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Tel Aviv è in stato di massima allerta ed è pronta a qualsiasi scenario, sia in termini di difesa che di attacco. Teheran nel frattempo, secondo indiscrezioni di stampa, ha cominciato una serie di consultazioni con i rappresentanti delle milizie alleate in Libano, Iraq e Yemen per valutare come rispondere agli attacchi dello Stato ebraico. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 2 agosto 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, con Hezbollah in Libano e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Ue: mai così tanti insediamenti sviluppati da Israele in Cisgiordania dal 1993 – Nel 2023 Israele ha sviluppato il più alto numero di insediamenti in Cisgiordania dai tempi degli accordi di Oslo del 1993. La denuncia arriva dall’ufficio di rappresentanza dell’Unione europea nei Territori palestinesi, secondo cui i piani per 12.349 nuove unità abitative in Cisgiordania risultano attualmente in fase di approvazione mentre i progetti per altre 18.333 unità immobiliari sono già stati avviati nell’ambito del processo di pianificazione a Gerusalemme Est. “Il totale, pari a 30.682 unità in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, è il numero più alto dal 2012”, denuncia la rappresentanza diplomatica. “L’Ue ha ripetutamente invitato Israele a non procedere con i piani previsti dalla sua politica di insediamento e a interrompere tutte queste attività”, si legge nel rapporto dell’ufficio dei rappresentanza dell’Unione. “Resta ferma la posizione dell’Ue secondo cui gli insediamenti sono illegali ai sensi del diritto internazionale. La decisione di Israele di promuovere piani per l’approvazione e la costruzione di nuove unità di insediamento nel 2023 mina ulteriormente le prospettive di una soluzione praticabile a due Stati”.
Ore 17,30 – Gaza, media: “Uccisi due leader politici e tre comandanti militari di Hamas in un raid dell’Idf” – Due leader del politburo e tre comandanti militari di Hamas nella Striscia di Gaza sono rimasti uccisi in un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un tunnel sotto Gaza City. Lo riferisce il quotidiano arabo con sede a Londra Asharq Al-Awsat, secondo cui tra le vittime figurano i leader politici dell’organizzazione, Rawhi Mushtaha e Sameh al-Siraj, e tre comandanti delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, Abdul Hadi Siam, Sami Odeh e Muhammad Hadid.
Ore 17,15 – Israele, arrestato l’imam della moschea di al-Aqsa: “Ha elogiato Haniyeh nel suo sermone” – L’imam Sheikh Ekrima Sabri della Moschea di al-Aqsa è stato arrestato oggi in Israele perché accusato di aver pronunciato un sermone in elogio del defunto capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, durante le preghiere del venerdì. Lo ha annunciato sui social il ministro israeliano della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir: “La mia politica nei confronti degli istigatori di odio è chiara: tolleranza zero”, ha scritto Ben-Gvir su X. Nel suo sermone, secondo vari media israeliani, Sabri avrebbe detto che “gli abitanti di Gerusalemme pregano Dio di avere pietà del martire: chiediamo che riceva compassione e vada in paradiso”.
Ore 16,30 – Libano: il vice di Nasrallah promette una reazione “significativa e di impatto” contro Israele – La risposta di Hezbollah all’ultimo raid di Israele contro Beirut, in cui è rimasto ucciso il principale consigliere militare del gruppo armato sciita libanese Fouad Shukr, “sarà un passo verso la vittoria”. Lo ha detto oggi il vicesegretario generale di Hezbollah Naim Qassem, citato dall’emittente libanese al-Manar, considerata vicina al gruppo armato. Secondo il vice di Hassan Nasrallah, la reazione di Hezbollah all’attacco aereo israeliano del 30 luglio scorso “sarà significativa e di impatto”.
Ore 16,00 – Gaza, al-Jazeera: “Almeno 9 morti nei raid di oggi dell’Idf” – Almeno nove persone sono morte oggi nella Striscia di Gaza a seguito dei raid aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf) in diverse località del territorio costiero palestinese. Lo riferisce l’emittente al-Jazeera, secondo cui gli attacchi aerei dell’Idf hanno colpito la città di Gaza, Khan Younis e il campo profughi di Maghazi.
Ore 15,30 – Israele, razzo sparato da Gaza precipita in un’area all’aperto: nessun ferito – Un razzo sparato dal sud della Striscia di Gaza è precipitato in in un’area all’aperto, senza causare feriti. Lo riferiscono in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui il missile è stato lanciato verso la zona di Kiryat Malachi, nel sud di Israele, a circa 65 chilometri dalla Striscia.
Ore 15,15 – Israele: il ministro della Difesa Gallant riceve il suo omologo britannico Healey – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ricevuto oggi a Tel Aviv il suo omologo britannico John Healey. Lo riferisce in una nota il ministero israeliano, che sui social ha pubblicato la foto dell’incontro. I due ministri, secondo il comunicato ufficiale, hanno discusso del rafforzamento dei legami di sicurezza e della preservazione della “cooperazione di intelligence” tra Tel Aviv e Londra. “Ho sottolineato l’importanza di creare una coalizione per difendere Israele dall’Iran e dai suoi alleati, soprattutto di questi tempi”, ha poi scritto Gallant su X.
Ore 15,00 – Libano, Hezbollah lancia razzi contro il nord di Israele. Idf: “Bombardati i siti di lancio, colpito un miliziano” – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha lanciato una serie di razzi verso il nord di Israele, che non hanno causato feriti. Per tutta risposta, forze armate dello Stato ebraico (Idf) hanno bombardato a colpi di artiglieria i siti di lancio, colpendo con un raid aereo compiuto nel sud del Paese arabo un miliziano del gruppo, responsabile degli attacchi. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui “tutti i razzi lanciati” dal Libano non hanno oltrepassato il confine con Israele, pur avendo fatto scattare le sirene di allarme nella comunità di confine di Arab al-Aramshe. I riservisti della brigata Oded, si legge nella nota, hanno individuato l’autore dell’attacco, che poco dopo è stato colpito da un drone. Diversi altri proiettili, secondo l’Idf, sono stati sparati da Hezbollah verso il nord di Israele nelle ultime ore, tutti precipitati in aree all’aperto, senza causare feriti. L’esercito israeliano ha quindi fatto sapere di aver bombardato i siti di lancio con l’artiglieria.
Ore 14,00 – Libano, media: “Hezbollah evacua i posti di comando a Beirut” – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha iniziato a evacuare i posti di comando dell’organizzazione dal quartiere Dahieh di Beirut, in Libano, in previsione di altri possibili attacchi da parte di Israele. Lo riferisce l’emittente saudita al-Hadath e altri media arabi, secondo cui il gruppo avrebbe spostato parte dell’equipaggiamento militare immagazzinato nella periferia della capitale in altre zone lontane dalla città.
Ore 12,00 – Israele: il ministro degli Esteri convoca il vice ambasciatore turco a Tel Aviv – Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha convocato oggi il vice ambasciatore turco a Tel Aviv per chiedere spiegazioni circa la bandiera issata a mezz’asta dalla rappresentanza diplomatica di Ankara in memoria del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio in Iran in un attacco attribuito allo Stato ebraico. “Israele non accetterà espressioni di partecipazione al lutto per un assassino come Ismail Haniyeh”, ha dichiarato Katz, secondo una nota diramata oggi dal suo ufficio. “Se i rappresentanti dell’ambasciata vogliono vestire il lutto, che vadano in Turchia e partecipino al cordoglio insieme al loro padrone Erdogan, che abbraccia l’organizzazione terroristica Hamas e sostiene i suoi atti omicidi”. Il governo della Turchia ha decretato per oggi una giornata di lutto nazionale in memoria di Haniyeh, mentre il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan si è recato a Doha, in Qatar, per presenziare alla sepoltura della salma dopo aver incontrato i vertici politici dell’organizzazione terroristica palestinese.
Ore 11,30 – Israele: i ministri degli Esteri e della Difesa britannici arrivano in visita diplomatica – I ministri degli Esteri e della Difesa britannici, David Lammy e John Healey, sono arrivati oggi in visita in Israele nel quadro del loro tour diplomatico regionale per impedire un’ulteriore escalation in Medio Oriente e promuovere un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi a Gaza. “È assolutamente fondamentale che ci impegniamo a stretto contatto con partner come il Qatar, che svolgono un ruolo chiave nella mediazione del conflitto a Gaza, in modo da poter porre fine a questa guerra devastante”, aveva affermato Lammy il 31 luglio all’inizio del viaggio in Medio Oriente, secondo una nota del Foreign Office.
Ore 11,15 – Israele: l’ambasciata turca a Tel Aviv issa la bandiera a mezz’asta per onorare Haniyeh – L’ambasciata della Turchia in Israele ha issato la bandiera a mezz’asta per onorare la memoria del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio in Iran in un attacco attribuito a Israele, prima della sepoltura della salma, prevista oggi a Doha, in Qatar. Le foto della bandiera turca a mezz’asta sulla rappresentanza diplomatica a Tel Aviv sono state pubblicate sui social da diversi quotidiani israeliani. Una “fonte politica anonima” ha dichiarato al portale israeliano Ynet: “È disgustoso che l’ambasciata turca in Israele abbia ritenuto opportuno issare la bandiera a mezz’asta per la morte di un uomo responsabile dell’omicidio di centinaia di israeliani”.
Ore 10,45 – Gaza, Wafa: “4 morti in un raid dell’Idf contro un’abitazione” – Almeno quattro palestinesi sono rimasti uccisi e un numero imprecisato di altre persone è rimasto ferito, “compresi donne e bambini”, in un attacco aereo condotto oggi dalle forze armate di Israele a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, secondo cui il raid ha colpito un’abitazione nei pressi della rotonda Abu Hamid.
Ore 10,15 – La Turchia: “Khaled Mashaal capo ad interim di Hamas” – Khaled Mashaal, già leader dell’Ufficio politico di Hamas dal 1996 al 2017, assumerà la guida “ad interim” dell’organizzazione dopo l’omicidio di Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio a Teheran, in Iran, in un attacco attribuito a Israele. È quanto emerge da una nota diramata oggi dal ministero degli Esteri della Turchia dopo un colloquio avvenuto a Doha, in Qatar, proprio tra Mashaal e il capo della diplomazia turca Hakan Fidan. All’incontro, in cui Mashaal viene “il capo ad interim del politburo di Hamas”, erano presenti anche i figli di Haniyeh, Abdul Salam e Hemmam, a cui il ministro turco ha porto le proprie condoglianze.
Ore 10,00 – Emirati Arabi: colloquio tra il ministro degli Esteri e il segretario di Stato Usa – Il Segretario di Stato Usa Antony Blinken ha discusso con il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Abdullah bin Zayed Al Nahyan, gli sforzi diplomatici in corso per garantire un cessate il fuoco a Gaza, liberare gli ostaggi e aumentare l’assistenza umanitaria nella Striscia. Lo ha annunciato oggi in una nota la missione diplomatica statunitense nello Stato arabo del Golfo.
Ore 9,30 – Gaza, Idf: “Ucciso un comandante della Jihad Islamica. Uccisi altri 30 uomini armati” – Un importante comandante della Jihad islamica palestinese è rimasto ucciso in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza, dove le truppe dello Stato ebraico hanno ucciso altri “30 uomini armati”. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui la vittima si chiamava Muhammad al-Jabari ed era il vice capo e responsabile delle finanze di un’unità costituita per la produzione di armi. Ad al-Jabari, si legge nel comunicato, “era stata affidata la produzione di armi dell’organizzazione nel nord della Striscia di Gaza e la distribuzione di stipendi e denaro ai terroristi dell’organizzazione”. Secondo i militari israeliani, l’uomo poi “aveva preso parte attiva nel tentativo di rilanciare le capacità di produzione di razzi e le infrastrutture dell’organizzazione”. L’esercito, prosegue la nota, ha adottato “molte misure” per mitigare i danni ai civili durante l’attacco, tra cui l’uso di sorveglianza aerea e munizioni di precisione. Intanto, annuncia il comunicato delle Idf, le truppe continuano le operazioni militari a Rafah e nel cosiddetto “Corridoio di Netzarim”, nel centro della Striscia. Nei giorni scorsi, spiega la nota, i soldati della 162esima Divisione hanno ucciso più di 30 uomini armati in combattimento e negli attacchi aerei richiesti a Rafah, nella zona meridionale di Gaza. Nel corridoio di Netzarim, prosegue il comunicato, i riservisti della Brigata Gerusalemme della 252esima Divisionehanno individuato una cellula armata che usciva da un tunnel e hanno ordinato un attacco con droni. Nella stessa zona, conclude la nota, un elicottero d’attacco della Brigata corazzata Harel della riserva ha colpito un edificio utilizzato come deposito di armi.
Ore 9,00 – ITA sospende i voli da e per Tel Aviv fino al 6 agosto – ITA Airways ha sospeso fino al 6 agosto i voli da e per Tel Aviv “a causa degli sviluppi geopolitici in Medio Oriente e per garantire la sicurezza dei suoi passeggeri e degli equipaggi”. Lo ha annunciato la compagnia in una nota diramata sul suo sito-web. Negli ultimi giorni diverse compagnie aeree hanno cancellato o sospeso i voli per Israele e per il Libano a causa delle tensioni crescenti in Medio Oriente.
Ore 8,30 – La Turchia blocca l’accesso a Instagram. Il portavoce di Erdogan accusa: “Censura i post di cordoglio per Haniyeh” – La Turchia ha bloccato l’accesso a Instagram. Lo ha annunciato oggi in una nota l’Autorità nazionale turca per le comunicazioni senza fornire spiegazioni in merito al provvedimento. Nelle scorse ore, Fahrettin Altun, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aveva accusato il social di Meta di “impedire attivamente alle persone di pubblicare messaggi di cordoglio per la scomparsa del leader di Hamas Haniyeh, senza citare alcuna violazione delle norme”.
Ore 8,00 – Giordania: il ministro degli Esteri tiene un colloquio telefonico con il suo omologo dell’Iran per evitare una “pericolosa escalation” nella regione – I ministri degli Esteri della Giordania, Ayman Safadi, e dell’Iran, Ali Bagheri Kani (che ha assunto l’incarico ad interim), hanno tenuto un colloquio telefonico per evitare una “pericolosa escalation” nella regione. Lo riferisce in una nota il ministero degli Esteri del regno arabo, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Petra, secondo cui i due hanno discusso i modi per “proteggere la regione dalle conseguenze catastrofiche” di un’ulteriore escalation. Denunciando l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh, avvenuto il 31 luglio a Teheran e attribuito a Israele, Safadi e il suo omologo iraniano hanno anche discusso di come fermare “l’aggressione contro Gaza”, che è considerato il primo passo verso la de-escalation. I due ministri, si legge nel comunicato, hanno anche discusso delle ripercussioni dell’assassinio di Haniyeh, “che la Giordania ha condannato come un crimine che porta all’escalation e come una violazione del diritto internazionale”. In un post pubblicato sui social media, Bagheri Kani ha affermato di aver avuto dei colloqui anche con i ministri degli Esteri di Qatar, Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Oman, Russia, Algeria e con alcuni alti funzionari delle Nazioni Unite e dell’Unione europea. “Pur condannando fermamente l’atto terroristico del regime sionista che ha portato al martirio di Ismail Haniyeh, ho messo in guardia sulle conseguenze del proseguimento dei crimini del regime occupante”, ha affermato Bagheri Kani.
Ore 7,30 – Haniyeh sarà sepolto oggi in Qatar. Hamas invoca una “giornata della rabbia” – Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio in Iran in un attacco attribuito a Israele, sarà sepolto oggi a Doha, in Qatar, dopo la cerimonia funebre tenuta ieri a Teheran. Intanto, in una nota diramata su Telegram, il gruppo terroristico palestinese ha chiesto ai musulmani di tutto il mondo di pregare per la vittima ma ha anche invocato una “giornata della rabbia” per il suo omicidio e per la guerra a Gaza. “Chiediamo di pregare oggi, venerdì, per l’anima del leader mujahid Ismail Haniyeh, in tutte le moschee del mondo”, si legge nel comunicato. “Che venerdì sia un giorno di rabbia travolgente nella condanna dell’assassinio e nel rifiuto del genocidio nella Striscia di Gaza”.
Ore 7,00 – Gaza, Biden a Netanyahu: “Ci sono le basi per un cessate il fuoco. Ma l’uccisione di Haniyeh non aiuta” – Per il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, “ci sono le basi per un cessate il fuoco” a Gaza ma l’uccisione del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, morto il 31 luglio in Iran in un attacco attribuito a Israele, “non aiuta”. Parlando alla stampa presso la Joint Base Andrews dopo aver accolto i cittadini americani liberati nell’ambito di uno storico scambio di prigionieri con la Russia , Biden ha anche espresso preoccupazione per l’escalation delle tensioni in Medio Oriente dopo che l’Iran e Hezbollah hanno promesso una rappresaglia per gli attacchi di Israele a Beirut e Teheran. “Siamo molto preoccupati”, ha detto il presidente Usa, aggiungendo di aver discusso ieri la questione in un colloquio telefonico con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla presenza della vicepresidente Kamala Harris. “Ho avuto un colloquio franco con il primo ministro. E molto diretto”, ha detto Biden. “Ci sono le basi per un cessate il fuoco. Lui dovrebbe andare avanti”. Il contenuto della telefonata, durata circa trenta minuti, è stato riassunto in una nota diramata dalla Casa bianca. “Il Presidente ha ribadito il suo impegno per la sicurezza di Israele contro tutte le minacce provenienti dall’Iran, compresi i suoi gruppi terroristici per procura Hamas, Hezbollah e gli Houthi”, si legge nel comunicato. “Il Presidente ha discusso gli sforzi per sostenere la difesa di Israele contro le minacce, compresi i missili balistici e i droni, per includere nuovi schieramenti militari difensivi degli Stati Uniti. Insieme a questo impegno per la difesa di Israele, il Presidente ha sottolineato l’importanza degli sforzi in corso per ridurre le tensioni nella regione. Anche la Vicepresidente Harris si è unita all’appello”.
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