Diretta live della guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah oggi, martedì 1 ottobre
A quasi un anno dagli attentati dello scorso 7 ottobre e dopo quasi 42mila morti e 96mila feriti nella Striscia di Gaza, il fronte si è ormai allargato al Libano: dove Israele, dopo aver ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e decine di comandanti del gruppo armato sciita, oltre a centinaia di civili, ha avviato nella tarda serata di ieri anche un’operazione di terra nel sud del Paese arabo. Il premier libanese ad interim Najib Mikati ha chiesto alle Nazioni Unite aiuti d’emergenza per gli sfollati dopo l’avvio delle operazioni di terra da parte dello Stato ebraico, mentre la Casa bianca ha fatto sapere che le azioni “limitate per distruggere l’infrastruttura di Hezbollah che potrebbe essere utilizzata per minacciare i cittadini israeliani” sono “in linea con il diritto di Israele di difendere i propri cittadini e di riportare i civili nelle loro case in sicurezza”. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 1 ottobre 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas a Gaza, contro Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen e la crisi in corso con l’Iran in Medio Oriente.
Ore 19,50 – Israele: nessuna nuova minaccia, possibile lasciare rifugi – L’esercito israeliano ha ordinato ai residenti di continuare a monitorare la situazione e di seguire future indicazioni. Il portavoce dell’Idf Hagari ha anche detto che in questa fase non sono state rilevate ulteriori minacce dall’Iran.
Ore 19,40 – Idf: “Attacco avrà conseguenze” – Il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che l’attacco lanciato dall’Iran “avrà delle conseguenze”. “Abbiamo dei piani e agiremo quando e dove vorremo”, ha detto Hagari, aggiungendo che il paese rimane in stato di massima allerta.
Ore 19,36 – Haaretz: due feriti a Tel Aviv – Due persone sono rimaste leggermente ferite a Tel Aviv dopo l’attacco missilistico iraniano. Lo ha riportato il quotidiano israeliano Haaretz, aggiungendo che altri sono rimasti feriti mentre si dirigevano verso un rifugio.
Ore 19,35 – Iran: “Risposta legale, razionale e legittima” – L’attacco dell’Iran a Israele è una “risposta legale, razionale e legittima agli atti terroristici”. Lo ha dichiarato la missione iraniana alle Nazioni Unite. “Se il regime sionista osasse rispondere o commettere ulteriori atti di malevolenza, ne conseguirebbe una successiva e schiacciante risposta. Si consiglia agli stati regionali e ai sostenitori dei sionisti di separarsi dal regime”, ha scritto la missione su X.
Ore 19,30 – Biden ordina all’esercito statunitense di abbattere i missili iraniani – Lo ha dichiarato la Casa bianca poco dopo l’inizio dell’attacco dell’Iran a Israele.
Ore 19,25 – L’attacco in risposta alle uccisioni di Nasrallah e Haniyeh – “In risposta al martirio del martire Ismail Haniyeh, di Sayyed Hasan Nasrallah e del martire Nilforooshan abbiamo colpito il cuore delle terre occupate”. Lo hanno dichiarato le Guardie rivoluzionarie iraniane, secondo quanto riporta l’agenzia iraniana Mehr. Il riferimento è agli ex leader di Hamas e di Hezbollah e al generale iraniano Abbas Nilforooshan, comandante in Libano della Forza Quds, ucciso a Beirut venerdì scorso assieme a Nasrallah.
Ore 19,15 – Iran: “Se Israele risponderà attaccheremo ancora” – Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno dichiarato di aver lanciato decine di missili verso Israele e hanno avvertito che, in caso di reazione israeliana, la risposta di Teheran sarà ancora “più schiacciante e rovinosa”. Lo ha riportato la tv di Stato iraniana.
Ore 19,10 – L’Iran lancia missili verso Israele: “Quasi 200” – Secondo la radio dell’esercito israeliano, quasi 200 missili sono stati lanciati dall’Iran.
Ore 18,50 – Idf: “L’Iran ha lanciato missili in direzione di Israele” – “Poco fa missili sono stati lanciati dall’Iran verso lo Stato di Israele”. Lo ha annunciato l’esercito israeliano dando istruzioni alla popolazione di seguire con precisione le istruzioni del fronte interno. “Entrate immediatamente nei rifugi non appena sentite le sirene”, hanno dichiarato le Idf.
Ore 18,05 – Israele, media: “Imminente riunione del gabinetto di sicurezza in vista del possibile attacco dell’Iran” – Il gabinetto di sicurezza del governo di Israele si riunirà alle 19,30 di oggi ora locale (le 18,30 in Italia) a seguito dell’allarme lanciato dagli Stati Uniti per un imminente attacco missilistico dell’Iran contro lo Stato ebraico. L’incontro, secondo fonti dell’ufficio del premier citate dal quotidiano online The Times of Israel, avrà luogo a Gerusalemme.
Ore 18,00 – Gaza, Protezione civile: “29 morti nei raid dell’Idf in tutta la Striscia” – Almeno 29 persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito dei diversi raid aerei condotti dalle forze armate israeliane (Idf) in tutto il territorio costiero palestinese. Lo riferisce la Difesa civile palestinese in una nota citata dall’emittente al-Jazeera, secondo cui 13 persone sono rimaste uccise in due attacchi dell’Idf contro un rifugio e un’abitazione del campo profughi di Nuseirat; altre 13 in due raid contro una tendopoli e una vettura a ovest di Khan Younis; e 3 in un bombardamento nella località di Musabbeh, a nord di Rafah. Le Idf non hanno finora confermato gli attacchi.
Ore 17,55 – Israele, Idf: “missile lanciato dal Libano” esplode un’area all’aperto vicino Tel Aviv – Un “missile lanciato dal Libano” è esploso in un’area all’aperto nei pressi di Bat Yam, vicino a Tel Aviv, in Israele. Lo riferisce la radio dell’esercito israeliano Galatz, secondo cui anche in altre località del centro dello Stato ebraico sono scattati gli allarmi antiaerei. L’attacco è stato confermato dalle forze armate israeliane (Idf), che non hanno però fornito ulteriori dettagli.
Ore 17,50 – Yemen: Houthi rivendicano attacchi contro due navi nel Mar Rosso e nel Mar Arabico – Il gruppo armato sciita yemenita Houthi ha rivendicato tre attacchi contro due navi in transito nel Mar Rosso e nel Mar Arabico. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo Yahya Sarea in un discorso televisivo citato dall’agenzia di stampa locale Saba, secondo cui gli attacchi hanno preso di mira la petroliera battente bandiera panamense Cordelia Moon nel Mar Rosso e Marathopolis nel Mar Arabico. Il primo raid, avvenuto a circa 110 chilometri (70 miglia nautiche) dalla città portuale di Hodeida, è stato effettuato con otto missili balistici e due droni. Il secondo invece, ha richiesto l’impiego di un missile e di un drone. Gli attacchi sono stati confermati dall’agenzia di sicurezza marittima Ambrey.
Ore 17,40 – La Turchia collabora con 20 Paesi per l’evacuazione dei cittadini stranieri dal Libano – La Turchia sta collaborando con le autorità di una ventina di Paesi per preparare un’eventuale evacuazione dei cittadini stranieri ancora rimasti in Libano. Lo ha annunciato oggi in una nota il ministero degli Esteri di Ankara, secondo cui le autorità turche hanno istituito un centro di coordinamento per gestire le richieste di evacuazione dal Paese arabo dopo l’inizio dell’invasione israeliana.
Ore 17,30 – Libano: il premier Mikati sente Meloni e ringrazia l’Italia per gli sforzi a favore della pace – Il primo ministro libanese uscente Najib Mikati ha espresso gratitudine all’Italia, al Qatar e alla Giordania “per gli sforzi volti a porre fine all’aggressione israeliana contro il Libano, nonché per il loro sostegno nelle difficili circostanze in cui versa il Paese”. È quanto riferisce un comunicato stampa diramato oggi dal Grand Serail, l’ufficio del premier libanese. “Il capo del governo ha ricevuto una telefonata dal primo ministro italiano Giorgia Meloni, che ha confermato la sua solidarietà al Libano, sottolineando gli sforzi diplomatici dell’Italia per ottenere un cessate il fuoco e proteggere i civili”, si legge nella nota. Meloni, prosegue il comunicato, “ha inoltre offerto assistenza e soccorso in collaborazione con le Nazioni Unite”. “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati”, riferisce invece una nota di Palazzo Chigi. “Nel rinnovare la vicinanza dell’Italia al Libano e al popolo libanese e nel ricordare i primi aiuti immediati alla popolazione civile stanziati ieri dal Governo, il Presidente del Consiglio ha ribadito l’impegno italiano per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica al conflitto che permetta agli sfollati di tornare alle proprie case. L’Italia, anche quale Presidenza di turno del G7, continuerà a lavorare per una de-escalation a livello regionale”.
Ore 17,20 – Onu: il segretario generale Guterres chiede “un cessate il fuoco immediato” in Libano – Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiede “un cessate il fuoco immediato” in Libano e il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale del Paese arabo. Lo ha affermato oggi in una nota il portavoce del segretario generale dell’Onu, Stéphane Dujarric, secondo cui “la guerra totale in Libano deve essere evitata a tutti i costi”. Guterres, ha aggiunto il portavoce, ha avuto un colloquio con il primo ministro libanese uscente Najib Mikati, promettendo aiuti dalle Nazioni Unite. “Il segretario generale continuerà i suoi colloqui e anche i suoi rappresentanti sul campo proseguiranno gli sforzi per disinnescare l’escalation”, ha proseguito Dujarric.
Ore 17,10 – New York Times: “L’attacco dell’Iran a Israele è atteso nelle prossime ore” – L’atteso attacco dell’Iran contro Israele è previsto “nelle prossime ore” e includerà il ricorso a droni armati e missili, anche balistici. È quanto afferma il quotidiano statunitense The New York Times, che cita in proposito tre funzionari israeliani e uno dell’amministrazione americana, secondo cui Teheran prenderà probabilmente di mira tre basi aeree israeliane e “il quartier generale dell’intelligence a nord di Tel Aviv”, che secondo il quotidiano statunitense sarebbe già stato evacuato. Il raid, secondo diplomatici ed esperti citati dal The New York Times, dovrebbe essere simile a quello effettuato dall’Iran lo scorso aprile ma questa volta Israele potrebbe “reagire duramente”.
Ore 17,00 – Gaza: Hamas rivendica attacchi contro l’Idf nella Striscia – Le Brigate Ezzeddine al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno rivendicato diversi attacchi contro le forze armate israeliane (Idf) nel centro e nel sud della Striscia di Gaza. In una nota diramata su Telegram, citata dall’emittente qatariota al-Jazeera, il gruppo terroristico ha fatto sapere che i raid hanno preso di mira un carro armato Merkava e due bulldozer militari D9 con razzi al-Yassin 105 nella zona di al-Fukhari, a est della città di Khan Younis, nel sud del territorio costiero palestinese. Un altro attacco sarebbe invece avvenuto nel cosiddetto “Corridoio Netzarim”, nella parte centrale di Gaza, compiuto con razzi Rajum e pesanti colpi di mortaio.
Ore 16,55 – Usa: le Forze armate inviano altri quattro squadroni aerei in Medio Oriente – Le forze armate degli Stati Uniti hanno annunciato di aver inviato “tre squadroni aerei aggiuntivi” in Medio Oriente a causa di un possibile imminente attacco iraniano con “missili balistici” contro il territorio di Israele. Lo ha annunciato oggi in una nota il Comando centrale delle forze armate Usa (Centcom), secondo cui “altri tre squadroni di aerei F-15E, F-16 e A-10 stanno arrivando nella regione, mentre un altro è già arrivato”.” Gli Stati Uniti sostengono attivamente i preparativi per difendere Israele da questo attacco “, ha detto un alto funzionario della Casa Bianca all’agenzia di stampa Reuters, secondo cui “un attacco militare diretto dell’Iran contro Israele avrebbe gravi conseguenze per l’Iran”.
Ore 16,50 – Libano, media: “Il secondo raid compiuto oggi da Israele a Beirut ha colpito un edificio vicino all’ambasciata dell’Iran” – L’edificio preso di mira dal secondo attacco aereo di Israele, che nel pomeriggio ha colpito la periferia sud di Beirut, si trova a poche centinaia di metri dalla sede dell’ambasciata dell’Iran in Libano. Lo riferisce il quotidiano locale L’Orient-Le Jour.
Ore 16,45 – Israele: l’ambasciata Usa invita i dipendenti e le loro famiglie a “a restare al riparo fino a nuovo avviso” – L’ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha invitato i propri dipendenti e le loro famiglie “a restare al riparo fino a nuovo avviso”. L’avvertimento, contenuto in un alert diramato oggi dalla rappresentanza diplomatica statunitense a Gerusalemme, è simile a un altro diramato ad aprile in vista di un attacco iraniano e giunge in concomitanza con le indicazioni provenienti dall’intelligence statunitense secondo cui Teheran sta pianificando un imminente attacco missilistico contro lo Stato ebraico.
Ore 16,30 – Paesi Bassi: il governo rimpatrierà i suoi cittadini dal Libano – Il governo dei Paesi Bassi rimpatrierà i propri cittadini dal Libano a seguito dell’invasione terrestre delle truppe di Israele. Lo riporta l’agenzia di stampa olandese Anp. Decine di compagnie aeree internazionali hanno già cancellato i voli per Beirut a causa dell’escalation e altre hanno sospeso i collegamenti per Tel Aviv.
Ore 16,15 – Israele, Idf: “Usa hanno avvisato Tel Aviv di un possibile attacco missilistico dell’Iran” – Gli Stati Uniti hanno aggiornato Israele sull’intenzione dell’Iran di lanciare un attacco missilistico contro lo Stato ebraico. Lo ha reso noto in un comunicato il portavoce delle forze armate israeliane (Idf), Daniel Hagari, secondo cui finora non è stata lanciata alcuna minaccia aerea contro Israele dall’Iran. “Un attacco iraniano contro lo Stato di Israele avrà delle conseguenze”, ha avvertito Hagari.
Ore 16,10 – Libano, media: “Un secondo raid aereo dell’Idf ha colpito la periferia sud di Beirut” – Un secondo attacco aereo israeliano ha colpito la periferia sud di Beirut, prendndo di mira un altro appartamento non lontano dall’ambasciata del Kuwait. Lo riferisce l’emittente locale al-Jadeed, secondo cui l’edificio colpito si trova vicino all’autostrada che porta all’aeroporto internazionale di Beirut. Le forze armate israeliane (Idf) avevano confermato poco fa di aver lanciato un raid aereo “mirato” sulla capitale libanese, senza fornire ulteriori dettagli. Secondo i media locali, il primo attacco aveva colpito un edificio vicino all’ospedale al-Zahraa.
Ore 16,00 – Libano: nuovo raid aereo di Israele su Beirut – Un nuovo raid aereo condotto dall’Aeronautica militare di Israele ha colpito oggi la capitale del Libano, Beirut. Secondo il quotidiano locale L’Orient-Le Jour, l’attacco ha colpito la periferia sud della città, tra le zone di Jnah e Ouzai, dove si sono udite diverse esplosioni. Per l’emittente al-Jadeed, il raid sarebbe collegato a un tentativo di omicidio mirato, che ha preso di mira un appartamento in un edificio vicino all’ospedale al-Zahraa. L’attacco è stato confermato in una nota dalle forze armate israeliane (Idf), che affermano di aver condotto un raid aereo “mirato” a Beirut, senza però fornire ulteriori dettagli.
Ore 15,55 – Usa, l’allarme della Casa bianca: “L’Iran prepara un attacco missilistico contro Israele” – Gli Stati Uniti hanno indicazioni secondo cui l’Iran si sta preparando a lanciare un attacco con missili balistici contro il territorio di Israele. L’allarme arriva dalla Casa bianca che, in una nota citata dall’agenzia di stampa Reuters e dall’emittente statunitense Cnn, ammonisce: “Un attacco militare diretto dell’Iran contro Israele comporterà gravi conseguenze” per Teheran. Secondo il portale israeliano Ynet, il raid potrebbe avvenire nelle “prossime ore”
Ore 15,45 – Israele: Idf richiama quattro brigate di riservisti da schierare in Libano – Le forze armate israeliane (Idf) hanno richiamato “quattro brigate della Riserva e altre forze” per prendere parte alle operazioni in corso sul fronte settentrionale con il Libano. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le Idf, secondo cui il provvedimento “consentirà la continuazione della lotta” contro Hezbollah. Una brigata israeliana è generalmente composta da diverse migliaia di soldati.
Ore 15,30 – Turchia, Erdogan: “Sosterremo il Libano con tutti i mezzi a nostra disposizione” – Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che la Turchia resterà “al fianco del Libano” e sosterrà il Paese arabo “con tutti i mezzi” a sua disposizione di fronte all’invasione militare di Israele. “Non lasceremo mai soli i nostri fratelli libanesi in questi giorni difficili e li sosterremo con tutti i mezzi a nostra disposizione”, ha affermato Erdogan durante un discorso pronunciato oggi in occasione della riapertura del Parlamento di Ankara. Il presidente turco, come riporta l’agenzia di stampa ufficiale Anadolu, ha poi condannato le operazioni di terra israeliane in Libano ed esortato le Nazioni Unite e altre organizzazioni internazionali a fermare Israele senza “perdere altro tempo”. “Qualunque cosa accada, Israele verrà fermato prima o poi”, ha concluso Erdogan.
Ore 15,20 – Cina: Pechino “si oppone a qualsiasi violazione della sovranità, della sicurezza e dell’integrità territoriale” del Paese – La Cina “è molto preoccupata per l’attuale situazione tra Libano e Israele e per la nuova escalation delle tensioni nella regione dovuta alle azioni militari collegate”. È quanto si legge in una nota diramata oggi dal ministero degli Esteri di Pechino, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua. La Repubblica popolare, si legge nel comunicato, “si oppone a qualsiasi violazione della sovranità, della sicurezza e dell’integrità territoriale del Libano e (…) a qualsiasi atto che esacerba i conflitti e porti alla continua escalation della situazione regionale”. La Cina, prosegue la nota, esorta Israele ad “adottare tutte le misure necessarie per allentare la tensione”.
Ore 15,00 – Libano, media: “Centinaia di persone cercano riparo in un monastero per sfuggire ai raid di Israele” – Almeno 600 persone hanno cercato rifugio in un monastero al confine tra Israele e Libano dopo che le forze armate dello Stato ebraico (Idf) ha intimato agli abitanti del villaggio cristiano di Ain Ebl di abbandonare l’area. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, che cita in proposito alcuni testimoni sul posto, secondo cui gli abitanti del villaggio si sono recati presso il monastero della città di Rmeish, che non ha ricevuto alcun avvertimento da parte di Israele, dove stanno aspettando un convoglio dell’esercito che li scorti fino nella capitale Beirut. In giornata, le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato l’evacuazione di oltre una ventina di località nel sud del Libano dove i militari di Tel Aviv intendono prendere di mira le postazioni di Hezbollah, che nega usare strutture civili per i propri attacchi contro Israele.
Ore 14,30 – La Russia “condanna” l’attacco di Israele al Libano – La Russia chiede a Israele di ritirare le proprie truppe dal Libano, avvisando che l’attacco porterà a un’ulteriore escalation della violenza in Medio Oriente. “La Russia condanna fermamente l’attacco al Libano e invita le autorità israeliane a cessare immediatamente le ostilità, a ritirare le loro truppe dal territorio libanese e a impegnarsi in una reale ricerca di soluzioni pacifiche per risolvere il conflitto in Medio Oriente”, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Ria Novosti.
Ore 14,00 – Israele: Idf impongono restrizioni agli spostamenti e all’assembramento di civili anche a Tel Aviv e Gerusalemme – Le forze armate israeliane (Idf) hanno imposto una serie di restrizioni agli spostamenti e all’assembramento dei civili nel nord e nel centro dello Stato ebraico, comprese le città di Tel Aviv e Gerusalemme, le regioni di Sharon e del Monte Carmelo e nella Cisgiordania settentrionale, a causa del lancio di decine di razzi dal Libano da parte del gruppo armato sciita Hezbollah. Secondo una nota diramata dall’Idf, le attività didattiche e i luoghi di lavoro potranno restare aperti solo se nelle vicinanze è presente un rifugio adeguato raggiungibile in tempi brevi. Sono previste anche restrizioni agli assembramenti: fino a 30 persone all’aperto e 300 persone al chiuso. Le spiagge inoltre, hanno fatto sapere i militari, resteranno chiuse. Il provvedimento resterà in vigore fino a sabato 5 ottobre. Secondo l’emittente Channel 12, al momento non sono state imposte restrizioni all’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, mentre lo spazio aereo israeliano resta aperto.
Ore 13,45 – Libano: il presidente del Parlamento Berri chiede all’Onu “ponte aereo” per soccorrere gli sfollati – Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, alleato di Hezbollah, ha chiesto alle Nazioni Unite di creare un corridoio aereo per fornire aiuti umanitari a quasi un milione di sfollati provocati dalle incursioni israeliane in diverse regioni del Paese arabo. L’appello di Berri è contenuto in un comunicato diramato dal suo ufficio stampa, citato dall’agenzia di stampa francese Afp, secondo cui il presidente del parlamento libanese ha invitato l’Onu a “costituire un ponte aereo che garantisca la consegna dei materiali di soccorso”. Allo stesso tempo, Berri ha anche invitato il Comitato internazionale della Croce Rossa e la Croce Rossa libanese ad “adempiere al loro dovere” consegnando cibo e forniture mediche ai libanesi nel sud del Paese.
Ore 13,30 – Gaza: sale a 41.638 morti il bilancio delle vittime dal 7 ottobre – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 41.638 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 96.460, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 23 persone e altre 101 sarebbero rimaste ferite.
Ore 13,20 – Israele: colloquio telefonico tra il ministro della Difesa Yoav Gallant e il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin – Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha tenuto un colloquio telefonico con il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin in merito all’operazione militare dello Stato ebraico in Libano. “Abbiamo concordato sull’importanza di smantellare le infrastrutture di attacco lungo il confine settentrionale per prevenire gli attacchi di Hezbollah contro i cittadini israeliani”, ha scritto oggi Gallant su X.
Ore 13,15 – Israele, Idf: sparati 30 razzi dal Libano verso il nord dello Stato ebraico – Una raffica di una trentina di razzi sono stati sparati nelle ultime ore dal Libano verso il nord di Israele, senza provocare feriti o danni gravi. Lo hanno reso noto le forze armate israeliane (Idf), secondo cui “almeno 15 razzi sono stati lanciati contro l’Alta Galilea”, colpendo aree all’aperto, innescando diversi incendi, mentre “altri 15 sono stati lanciati contro la Galilea occidentale”, precipitando anche in questo caso in aree all’aperto.
Ore 13,00 – Libano, il premier Mikati: “È uno dei momenti più pericolosi della nostra storia” – “Il Libano sta affrontando uno dei momenti più pericolosi della sua storia e il governo è al lavoro per garantire aiuti umanitari ai civili sfollati”. Lo ha detto oggi il primo ministro ad interim Najib Mikati durante un incontro avvenuto a Beirut con i rappresentanti delle agenzie Onu e gli ambasciatori dei Paesi donatori in Libano. Al termine dell’incontro, le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato un appello per oltre 400 milioni di dollari per aiuti urgenti alle centinaia di migliaia di persone sfollate a causa degli attacchi israeliani in Libano
Ore 12,45 – Libano: Hezbollah smentisce scontri ravvicinati con le truppe di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha smentito “scontri diretti sul campo” con le forze armate israeliane (Idf). “Tutte le affermazioni sioniste secondo cui le forze di occupazione (israeliane, ndr) sarebbero entrate in Libano sono false”, ha detto oggi ad al-Jazeera il portavoce di Hezbollah Mohammad Afif Naboulsi, secondo cui “non c’è ancora stato uno scontro diretto sul campo” tra il gruppo armato sciita libanese e le Idf. “I combattenti della resistenza sono pronti allo scontro diretto con le forze nemiche che osano o tentano di entrare nel territorio libanese”, ha detto Naboulsi, secondo cui Hezbollah è “pronto a infliggere gravissime perdite” a chiunque tenti di entrare in Libano. Gli attacchi alle sedi dell’intelligence israeliana, ha aggiunto il portavoce del gruppo armato, “sono solo l’inizio”.
Ore 12,30 – Cisgiordania, Idf: “4 soldati feriti a Nablus” – Almeno 4 soldati delle forze armate di Israele (Idf) sono rimasti feriti negli scontri scoppiati oggi a Nablus, nel nord della Cisgiordania occupata, dopo un’incursione delle truppe dello Stato ebraico nel campo profughi di Balata, dove almeno 2 palestinesi sono rimasti uccisi e altri 4 sono stati feriti, compresi tre paramedici della Mezzaluna rossa. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui un soldato delle forze speciali versa in condizioni gravi mentre altri tre militari dell’unità commando Duvdevan sono rimasti lievemente feriti durante lo scontro a fuoco scoppiato nel campo profughi. Le truppe, si legge nella nota, avevano tentato di effettuare un arresto in un edificio del campo come parte di un’operazione iniziata domenica sera, quando sono state bersagliate dall’interno. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale Wafa, due uomini palestinesi sono rimasti uccisi nello scontro.
Ore 12,25 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di razzi contro il quartier generale dell’intelligence di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili Fadi-4 contro la base israeliana di Glilot, che ospita l’unità di intelligence militare 8200, nonché contro il “quartier generale del Mossad” alla periferia di Tel Aviv.
Ore 12,20 – Libano, Unifil a Israele: “Incursione viola la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza Onu” – La Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite (Unifil) ha ricordato oggi a Israele che qualsiasi incursione nel territorio del Libano è una “violazione della sovranità” del Paese arabo, esortando tutte le parti in conflitto a fare un passo indietro. “Ogni incursione in Libano viola la sovranità e l’integrità territoriale del Libano, nonché la risoluzione n. 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, si legge in una nota diramata dall’Unifil.
Ore 12,10 – Libano: Israele ordina l’evacuazione di 28 villaggi nel sud – Le forze armate israeliane (Idf) hanno ordinato ai residenti di 28 villaggi nel sud del Libano di “evacuare immediatamente le loro case” e di dirigersi a nord del fiume Awali per “salvare le proprie vite”. “Le forze di difesa non vogliono farvi del male e per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi nelle vicinanze di agenti, installazioni e mezzi di guerra di Hezbollah sta mettendo in pericolo la propria vita in qualsiasi casa utilizzata da Hezbollah per le sue esigenze militari e rischia di essere preso di mira”, si legge in una nota diramata sui social dalle Idf e rivolta alla popolazione del sud del Libano. I villaggi coinvolti sono: Yaroun, Aïn Ebel, Maroun el-Ras, Tiri, Haddatha, Aïta el-Jabal (al-Zat), Jemaïjmé, Touline, Deir Aamès, Bourj Qalaweyh, Bayada, Zebqine, Jabal el-Botom , Serbine, Cheaïtiyé, Kneissé, Henniyé Maaraké, Ghandouriyé, Deir Qanoun, Malkiyet Sahel, Bourj al-Chamali, Ibl el-Saki, Srifa, Deir Qanoun al-Nahr, Abbasiyé, Rachidié, Bint Jbeil e Aïtaroun. Il fiume Awali si trova a nord del più volte citato Litani e il suo corso segue da vicino il limite amministrativo tra il governatorato del Monte Libano e quello del Libano meridionale, di cui costituisce il confine naturale.
Ore 12,00 – Israele, l’ambasciatore in Francia: “Non invaderemo il Libano come nel 1982” – Israele “non intende invadere il Libano”, né restarvi “per mesi”. Lo ha affermato oggi l’ambasciatore di Tel Aviv in Francia, Joshua Zarka, in un’intervista concessa a Radio France Inter mentre l’esercito dello Stato ebraico ha annunciato nella notte l’avanzata delle proprie truppe nel sud del Libano per combattere il gruppo armato sciita Hezbollah. “Non abbiamo alcuna intenzione di invadere il Libano e di ripetere l’errore commesso nel 1982”, ha detto Zarka. “Non so se è una questione di ore o di giorni, ma certamente non di mesi”, ha proseguito il diplomatico israeliano rispondendo a una domanda sulla durata dell’intervento militare di Tel Aviv in Libano.
Ore 11,30 – Cisgiordania: salgono a 2 i morti nel raid dell’Idf a Nablus – È salito a 2 morti e 4 feriti, compresi tre addetti della Mezzaluna rossa palestinese, il bilancio delle vittime del raid condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Balata, a Nablus, nella Cisgiordania occupata. Un altro uomo di 33 anni, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, è morto per le ferite riportate dopo essere stato colpito da alcuni soldati israeliani.
Ore 11,15 – Israele: 2 feriti nel raid missilistico di Hezbollah sulla Route 6 – È salito a due feriti il bilancio dell’attacco missilistico condotto oggi dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah nel centro di Israele. Lo riferisce in una nota il servizio di emergenza sanitaria israeliano Magen David Adom, secondo cui le vittime sono un autista di autobus di 54 anni, che versa in condizioni non gravi, e un automobilista di 31 anni, rimasto lievemente ferito durante un attacco di Hezbollah, che ha colpito l’autostrada Route 6 nei pressi di Kafr Qasim, non lontano dallo svincolo di Horeshim, nell’area di Sharon, nel centro di Israele. Il 54enne è stato colpito alla testa da alcune schegge del razzo sparato dal Libano.
Ore 11,00 – Cisgiordania: 1 morto e 3 feriti in un raid dell’Idf a Nablus – Almeno una persona è stata uccisa e altre quattro sono rimaste ferite, compresi tre addetti della Mezzaluna rossa palestinese, durante un raid condotto oggi dalle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Balata, a Nablus, nella Cisgiordania occupata. Il bilancio delle vittime è contenuto in una nota del ministero della Salute palestinese, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Wafa, e in un comunicato diramato sui social dalla Mezzaluna rossa palestinese, secondo cui un uomo di 25 anni è morto per le ferite riportate dopo essere stato raggiunto all’addome e alla coscia dai colpi di arma da fuoco sparati da alcuni soldati israeliani, che hanno ferito gravemente anche un’altra persona, attualmente ricoverata presso l’ospedale Rafidia di Nablus, mentre anche tre paramedici della Mezzaluna rossa palestinese sono stati feriti dopo essere stati “deliberatamente presi di mira” dalle truppe dell’Idf. “Le forze (israeliane, ndr) stanno bloccando l’ingresso delle ambulanze nel campo per evacuare i feriti”, riferisce la Mezzaluna rossa palestinese su X. “Non siamo ancora stati in grado di evacuare i paramedici feriti”.
Ore 10,30 – Israele: un civile ferito da una scheggia di un razzo di Hezbollah. Il gruppo rivendica altri attacchi contro lo Stato ebraico – Un uomo è rimasto lievemente ferito oggi in Israele dopo essere stato colpito da alcune schegge di un razzo lanciato dal gruppo armato sciita libanese Hezbollah, che ha rivendicato una serie di altri attacchi contro lo Stato ebraico, confermati dalle forze armate Idf. Secondo il servizio di emergenza sanitaria israeliano Magen David Adom, la vittima, sulla cinquantina, è stata colpita alla testa da una scheggia non lontano dallo svincolo di Horeshim, lungo la Route 6, nell’area di Sharon, nel centro di Israele, chiusa poi dalla polizia. L’uomo versa in buone condizioni. Intanto su Telegram il gruppo armato sciita libanese ha rivendicato il lancio di un numero imprecisato di razzi contro un gruppo di soldati israeliani di stanza nel villaggio di Rosh Pinna e contro una caserma a Doviv, oltre il confine libanese, nel nord di Israele.
Ore 10,15 – Libano: l’esercito di Beirut smentisce il ritiro dal sud del Paese – L’esercito libanese non si è ritirato dal sud del Paese arabo. La smentita è arrivata oggi in un comunicato stampa diramato dai militari di Beirut sul loro sito-web e divulgato anche sui canali social ufficiali, secondo cui le forze armate non hanno compiuto alcuni “ritiro dalle posizioni di frontiera” nel sud del Libano. “Le unità dispiegate nel sud stanno riposizionando alcuni posti di sorveglianza avanzata”, si legge nella nota. “Il comando continua la cooperazione e il coordinamento con l’Unifil (la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite, ndr)”.
Ore 10,00 – Libano, Idf: “Operazioni terrestri in corso contro le roccaforti di Hezbollah lungo il confine” – Le operazioni terrestri condotte dalle forze armate israeliane (Idf) in Libano “prenderanno di mira le roccaforti di Hezbollah lungo il confine” con lo Stato ebraico. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’Idf, citato dall’agenzia di stampa Reuters, secondo cui “Hezbollah ha trasformato i villaggi libanesi in basi pronte ad attaccare Israele”. “Non permetteremo un altro attacco simile a quello del 7 ottobre su nessuno dei nostri confini”, ha aggiunto Hagari. “La nostra guerra è contro Hezbollah, non contro il Libano”.
Ore 9,45 – Mar Rosso: un drone colpisce una nave al largo dello Yemen – Una nave in transito nel Mar Rosso è stata colpita da un drone marino a circa 64 miglia nautiche (circa 120 chilometri) a nord-ovest della città di Hodeidah, nello Yemen occidentale controllato dal gruppo armato sciita degli Houthi. Lo riferisce l’agenzia britannica United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), che cita il comandante dell’imbarcazione, secondo cui una cisterna di zavorra è stata forata durante l’attacco. Il comandante ha anche segnalato la tracce di quattro attacchi missilistici nei pressi del naviglio. L’equipaggio è in salvo e la nave sta procedendo verso il successivo porto di scalo. Al momento l’attacco non è stato ancora rivendicato da nessun gruppo.
Ore 9,30 – Yemen: Houthi rivendicano due attacchi contro Israele a Tel Aviv e Eilat – Il gruppo armato sciita yemenita Houthi ha annunciato un attacco contro Tel Aviv e Eilat, in Israele. Lo ha annunciato oggi il portavoce militare del gruppo Yahya Sarea in un discorso televisivo citato dall’agenzia di stampa locale Saba, secondo cui “i droni delle forze armate yemenite hanno preso di mira con un drone un obiettivo militare del nemico israeliano nell’area occupata di Giaffa (nel distretto di Tel Aviv, ndr), nonché altri obiettivi militari nell’area di Eilat con quattro droni modello Samad 4”. Il portavoce ha precisato che queste due operazioni hanno raggiunto i loro obiettivi. Le forze armate israeliane (Idf) non hanno confermato l’annuncio di Sarea, ma la rivendicazione potrebbe essere collegata a un drone intercettato in mattinata dall’Aeronautica militare dello Stato ebraico sul Mediterraneo, decine di chilometri a ovest della costa centrale di Israele.
Ore 9,00 – Libano, Idf: “Pesanti scontri con Hezbollah. La popolazione stia lontana dal sud del fiume Litani. Raid a Beirut” – “Pesanti scontri” sono in corso tra le forze armate israeliane (Idf) e il gruppo armato sciita Hezbollah nel Libano meridionale, in particolare a sud del fiume Litani, dove le Idf hanno diramato un’allerta rivolta alla popolazione locale, invitata a tenersi lontana dall’area dei combattimenti, mentre nella notte i caccia dello Stato ebraico hanno colpito diversi depositi di armi nella capitale Beirut. Lo ha annunciato oggi sulla piattaforma social X il colonnello Avichai Adree, portavoce in lingua araba dei militari israeliani: “Sono in corso intensi combattimenti nel Libano meridionale, dove i miliziani di Hezbollah stanno usando i civili come scudi umani per portare a termine i loro attacchi”. “Per il bene della vostra sicurezza personale, vi chiediamo di evitare di spostarsi in auto verso il sud del fiume Litani (…) fino a nuovo avviso”. Intanto, nella notte, l’Idf ha compiuto diversi raid aerei nel quartiere Dahiyeh a sud di Beirut, prendendo di mira “diversi siti di Hezbollah, tra cui impianti per la produzione di armi e altre infrastrutture militari”.
Ore 8,30 – Libano: Hezbollah rivendica il lancio di razzi contro il nord di Israele – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato un attacco contro un gruppo di soldati israeliani nella città di Avivim, nel nord dello Stato ebraico, al di là del confine di fronte al villaggio libanese di Maroun el-Ras. La rivendicazione è contenuta in un comunicato stampa diramato dal gruppo su Telegram e citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. L’attacco è stato confermato dalle forze armate israeliane (Idf), secondo i razzi non hanno causato vittime né feriti.
Ore 8,00 – Israele, Idf: “15 razzi lanciati dal Libano” – Almeno 15 razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso il nord di Israele, senza causare vittime né feriti. Lo hanno reso noto oggi in un comunicato le forze armate israeliane (Idf), secondo cui i missili sono stati lanciati verso le località di Metula e Avivim. Secondo l’Idf, alcuni dei razzi sono stati intercettati dalla contraerea mentre altri sono precipitati in aree all’aperto.
Ore 7,45 – Libano: 95 morti e 172 feriti nei raid dell’Idf nelle ultime 24 ore – Almeno 95 persone sono state uccise e 172 sono rimaste ferite nei raid compiuti ieri da Israele in Libano. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Beirut in un comunicato diramato nella notte, citato dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui gli attacchi aerei hanno colpito il Sud del Libano e la Valle della Beqaa.
Ore 7,30 – Gli Usa invieranno altri 336 milioni di dollari in aiuti ai palestinesi – Gli Stati Uniti hanno annunciato altri 336 milioni di dollari di aiuti umanitari per i residenti della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, in seguito “ai combattimenti che hanno provocato oltre 1,9 milioni di sfollati tra i palestinesi e affamato oltre 2,1 milioni di persone”. Lo ha annunciato nella notte italiana l’agenzia umanitaria Usaid, secondo cui gli aiuti includeranno cibo, assistenza sanitaria, supporto psicosociale e accesso ad acqua pulita. Il totale degli aiuti stanziati dagli Stati Uniti a favore di palestinesi dallo scorso 7 ottobre ha ormai superato il miliardo di dollari.
Ore 7,00 – Siria: 3 morti e 9 feriti nei raid di Israele sul Golan e a Damasco – Almeno 3 persone sono morte e 9 sono rimaste ferite nella notte in Siria a causa di una serie di raid aerei attribuiti a Israele che hanno colpito le alture del Golan e diverse località della capitale Damasco. Lo ha annunciato il ministero della Difesa siriano in un comunicato citato dall’agenzia di stampa del regime Sana, secondo cui “intorno alle 2,05 (ora locale), il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo con aerei da combattimento e droni dal Golan siriano occupato, prendendo di mira diversi siti a Damasco”. “Il nostro sistema di difesa aerea ha intercettato la maggior parte dei missili e dei droni nemici”, si legge nella nota, che precisa: “l’attacco ha causato la morte di tre civili, il ferimento di altri nove e ha causato ingenti danni materiali”. Tra le vittime uccise a Damasco, secondo la televisione di Stato siriana, figura anche un presentatore della tv di regime, che non ha fornito però ulteriori dettagli sull’identità del defunto.
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