Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 9 luglio
Hamas ha confermato il suo ok al cessate il fuoco con Israele sottolineando che ora “la palla sta nel campo di Netanyahu”. Intanto la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha sentito il premier israeliano chiedendo di arrivare al più presto a una fine delle ostilità “in linea con la Risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza ONU e con l’azione di mediazione americana”. Nel frattempo, però, non si arrestano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza con diversi morti in bombardamenti che sono stati registrati anche nelle scorse ore. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 9 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18,00 – Israele, media: “Direttori Shin Bet e Mossad attesi domani in Qatar per i colloqui su una tregua a Gaza” – I direttori dello Shin Bet, Ronen Bar, e del Mossad, David Barnea, si recheranno domani insieme in Qatar per incontrare il capo della Central Intelligence Agency (Cia) statunitense, William Burns, il responsabile dei servizi segreti egiziani Abbas Kamel e il primo ministro dell’emirato Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Lo riporta l’emittente pubblica israeliana Kan, secondo cui Barnea era già stato a Doha nel fine settimana per tenere i primi colloqui sulla ripresa delle trattative su un possibile accordo di cessate il fuoco con Hamas nella Striscia di Gaza. Ieri invece Bar aveva incontrato Burns al Cairo insieme al Coordinatore per il Medio Oriente e il Nord Africa del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca, Brett McGurk.
Ore 17,30 – Il Brasile ratifica l’accordo di libero scambio con l’Autorità nazionale palestinese (Anp) – Il Brasile ha ratificato un accordo di libero scambio con l’Autorità nazionale palestinese (Anp), in segno di supporto al popolo di Palestina. “L’accordo è un contributo concreto alla creazione di uno Stato palestinese economicamente sostenibile, che possa vivere in pace e armonia con i suoi vicini”, si legge in una nota diramata dal ministero degli Esteri brasiliano. Il Paese sudamericano, che ha riconosciuto lo Stato palestinese e ha consentito la costruzione di un’ambasciata palestinese nella sua capitale nel 2010, ha ratificato un accordo tra il blocco commerciale del Mercosur in Sud America e l’Anp, firmato nel 2011. Non è ancora chiaro se altri membri del Mercosur seguiranno l’esempio del Brasile. L’ambasciatore palestinese a Brasilia, Ibrahim Al Zeben, ha definito la decisione “coraggiosa, solidale e tempestiva”.
Ore 17,00 – Qatar: il premier Al Thani riceve il sottosegretario di Stato Usa Leaf per discutere dei negoziati per una tregua a Gaza – Il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha ricevuto oggi a Doha il segretario di Stato aggiunto degli Stati Uniti per gli Affari del Vicino Oriente, Barbara Leaf, con cui ha discusso degli sforzi di mediazione in corso per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito oggi in una nota pubblicata sui propri canali social il ministero degli Esteri dell’emirato.
Ore 16,30 – Libano-Siria: uccisi 4 miliziani di Hezbollah in due raid dell’Idf, compresa ex guardia del corpo di Nasrallah – Le forze armate di Israele (Idf) hanno ucciso due miliziani di Hezbollah nel sud del Libano e altri due in Siria, al confine con il Paese arabo, compresa un’ex guardia del corpo personale del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah. Al momento, le Idf hanno confermato soltanto l’uccisione di due “agenti operativi” colpiti alle prime ore di questa mattina da un caccia all’interno di un edificio a Rab al-Thalathine, nel Libano meridionale, dove sono stati avvistati a seguito del lancio di alcuni razzi contro Israele. La notizia del raid in Siria invece è stata pubblicata dall’Osservatorio siriano per i diritti umani e confermata in due distinti comunicati di Hezbollah, secondo cui l’attacco aereo – attribuito a Israele – è avvenuto lungo l’autostrada tra Beirut e Damasco, provocando la morte di due miliziani del gruppo armato sciita libanese, compreso Yasser Qarnabash, ex guardia del corpo personale di Nasrallah nonché, secondo l’emittente saudita al-Arabiya, attuale responsabile “del trasporto di personale e armi in Siria”
Ore 16,00 – Gaza, Hamas: “Almeno 29 morti nei raid dell’Idf sul campo profughi di Nuseirat” – Almeno 29 persone sono morte e decine sono rimaste ferite nei diversi attacchi aerei compiuti nelle ultime 24 ore dalle forze armate di Israele nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta l’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, in un comunicato citato dall’emittente al-Jazeera, secondo cui 17 persone, compresi 14 tra donne e bambini, sono rimaste uccise in un solo raid israeliano contro una casa del campo profughi.
Ore 15,45 – Cisgiordania: adolescente palestinese ucciso dall’Idf – Un adolescente di 13 anni, Ghassan Gharib Zahran, a Deir Abu Mishal, nel distretto di Ramallah nella Cisgiordania occupata, a seguito delle ferite riportate dopo essere stato colpito da alcuni soldati israeliani. Lo riporta il ministero della Salute dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) in un comunicato citato dall’agenzia di stampa Wafa.
Ore 15,30 – Israele: almeno 9.250 soldati feriti dal 7 ottobre – Almeno 9.250 soldati israeliani sono rimasti feriti a partire dal 7 ottobre. Lo ha reso noto oggi in un comunicato il ministero della Difesa di Tel Aviv, secondo cui la metà dei feriti ha meno di 30 anni e il 70 per cento sono riservisti. Circa il 37 percento, pari ad almeno 3.600 militari, soffre invece di problemi di salute mentale.
Ore 15,15 – Gaza, media sauditi: “Vicino un accordo per la tregua domani a Doha”. Hamas smentisce – Israele e Hamas hanno raggiunto un “accordo su molti dei punti in sospeso” per una tregua nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani. Lo riporta l’emittente saudita Al Arabiya, secondo cui è possibile raggiungere un’intesa su un cessate il fuoco nel territorio costiero palestinese ai colloqui previsti domani a Doha, in Qatar, e giovedì al Cairo. Una fonte di Hamas però ha smentito alla stessa emittente saudita le indiscrezioni secondo cui il gruppo terroristico palestinese avrebbe accettato in linea di principio un accordo per la liberazione degli ostaggi che non garantisce un “cessate il fuoco completo” a Gaza. Per Hamas, ha precisato la fonte, è fondamentale “un ritiro completo dalla Striscia” delle truppe israeliane. Tel Aviv invece continua a sostenere che metterà fine alle operazioni militari a Gaza prima di aver raggiunto tutti i suoi obiettivi bellici, tra cui la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas e il ritorno a casa di tutti i 120 ostaggi ancora trattenuti nella Striscia. Secondo la medesima fonte citata da Al Arabiya, Israele vuole discutere solo della liberazione degli ostaggi, “mentre Hamas vuole negoziati completi”.
Ore 14,30 – Israele, ministro Difesa Gallant: “Ad agosto cominceremo i reclutamenti degli ultra-ortodossi” – Le forze armate israeliane (Idf) cominceranno ad arruolare uomini appartenenti alla comunità Haredi (ebrei ultra-ortodossi), a partire dal mese prossimo. Lo ha annunciato oggi in una nota il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, che questa mattina ha valutato la questione con il capo di Stato maggiore delle Idf, il generale Herzi Halevi, e con altri funzionari militari. Dopo l’incontro, si legge nel comunicato, Gallant “ha approvato la raccomandazione dell’Idf di emanare ordini” ai membri della comunità Haredi a partire da agosto, “in conformità con le capacità di assorbimento e selezione dell’Idf e dopo che sarà stato portato a termine un significativo processo di perfezionamento dei dati esistenti riguardanti i possibili reclutamenti”. Arruolare gli israeliani ultra-ortodossi nell’esercito, hanno sottolineato Gallant e Halevi durante l’incontro, è una “necessità operativa e una questione sociale complessa”, che richiede di consentire ai soldati della comunità haredi di “mantenere il loro stile di vita”.
Ore 14,00 – Israele: la Commissione Esteri della Knesset approva un ddl che definisce l’Unrwa “un’organizzazione terroristica” – La Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset ha approvato all’unanimità una proposta di legge che definisce l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) una “organizzazione terroristica” e che la prossima settimana dovrebbe essere sottoposto in prima lettura all’esame dell’aula del Parlamento israeliano. Lo riporta il portale israeliano Ynet. “I crimini dell’Unrwa del 7 ottobre e la cooperazione dell’agenzia con le organizzazioni terroristiche sono imperdonabili”, ha detto la promotrice della legge, la deputata Yulia Malinovsky del partito d’opposizione di destra Israel Beitenu dell’ex ministro Avigdor Liberman. “Un’organizzazione i cui dipendenti sono assistenti sociali, dottori e insegnanti di giorno e terroristi di notte è un’organizzazione terroristica a tutti gli effetti”.
Ore 13,45 – Libano: Hezbollah pubblica riprese di droni che sorvolano basi dell’Idf sulle alture del Golan – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha pubblicato oggi un nuovo video di propaganda contenente le riprese effettuate da un drone che ha sorvolato alcune basi militari di Israele sulle alture del Golan, dimostrando la propria capacità di superare le difese aeree dello Stato ebraico. Il filmato della durata di circa 10 minuti, rilanciato dall’emittente libanese al-Mayadeen considerata vicina a Hezbollah, è il secondo della serie “upupa”: il primo video era stato pubblicato alcune settimane fa e si concentrava principalmente su Haifa e altre zone limitrofe nel nord di Israele. Le riprese diffuse oggi mostrano dettagli di alcune basi militari israeliane e si concludono con le immagini di una città non identificata dello Stato ebraico che, secondo il gruppo armato, sarà oggetto della prossima clip. Non è chiaro quando sia stato girato il filmato. Finora le forze armate di Israele (Idf) non hanno commentato la notizia.
Ore 13,30 – Egitto: al-Sisi riceve il direttore della Cia Burns – Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha ricevuto oggi al Cairo il direttore della Central Intelligence Agency (Cia) statunitense William Burns, con cui ha discusso gli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo riferisce la presidenza egiziana in una nota, secondo cui al-Sisi “ha confermato la posizione egiziana respingendo la continuazione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza”.
Ore 13,00 – Gaza, al-Jazeera: “9 morti, compresi 5 bambini, in un raid dell’Idf nel campo profughi di Bureji” – Almeno nove persone sono rimaste uccise oggi nella Striscia di Gaza a seguito di un raid aereo delle forze armate di Israele contro il campo profughi di Bureij, nella zona centrale del territorio costiero palestinese. Lo riporta l’emittente qatarina al-Jazeera, citando un suo corrispondente sul campo, secondo cui tra le vittime figurano “almeno cinque bambini”. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, il raid dell’Idf ha colpito una folla di civili nei pressi della rotonda di Abu Rasas, all’interno del campo profughi.
Ore 12,15 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 38.243 vittime, oltre 88mila i feriti – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 38.243 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 88.033, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 50 persone e altre 130 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 360 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.
Ore 12,00 – Israele, Idf: “Intercettato un razzo lanciato da Rafah” – La contraerea israeliana ha intercettato un razzo lanciato verso il territorio dello Stato ebraico dall’area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo comunicano in una nota le forze armate israeliane (Idf), secondo cui il proiettile è stato distrutto dal sistema Iron Dome. Poco prima le sirene di allarme erano scattate in diverse comunità israeliane di Yevul, Avshalom e Yated vicine alla Striscia. Secondo l’Idf, non sono stati segnalati feriti a seguito dell’attacco.
Ore 11,30 – Libano, Hezbollah: “Ucciso un nostro miliziano in un attacco di Israele” – Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso oggi in un raid attribuito a Israele nel sud del Libano. Lo ha confermato il gruppo armato sciita in una nota citata dall’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna, secondo cui la vittima si chiamava Ali Hussein Wizeni, nato nel 1989 nella città di Shaqra nel sud del Paese. Non sono stati forniti ulteriori dettagli. L’uccisione di Ali Hussein Wizeni porta ad almeno 365 il bilancio delle vittime di Hezbollah dal 7 ottobre.
Ore 10,00 – Yemen: segnalata esplosione vicino a una nave in transito nell’Oceano Indiano – Un’esplosione è stata segnalata in prossimità di una nave in transito nell’Oceano Indiano tra le coste sud-orientali dello Yemen e l’isola di Socotra. Lo riporta l’agenzia di sicurezza marittima britannica Ukmto, che cita il comandante dell’imbarcazione, secondo cui l’incidente è avvenuto a 180 miglia nautiche (oltre 333 chilometri) a est della località di Nishtun, nello Yemen sud-orientale. La nave non ha subito danni e l’equipaggio è in salvo. L’imbarcazione si sta dirigendo verso il successivo porto di scalo.
Ore 9,45 – Gaza, media: “Almeno 16 morti in raid dell’Idf” – Almeno 16 persone sono morte e decine sono rimaste ferite in cinque distinti attacchi aerei compiuti nelle ultime 24 ore dalle forze armate di Israele nella Striscia di Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa. Secondo fonti sanitarie citate dall’agenzia, sette persone sono rimaste uccise in un raid aereo israeliano che ha colpito una casa nel campo profughi di Nuseirat. Altre sei sono morte a seguito del bombardamento di un’abitazione a al-Jalaa Street vicino a al-Ghafri Junction, nel nord di Gaza City, dove un neonato è stato tratto in salvo dalle macerie. Altre tre persone invece sono state uccise e altrettante sono rimaste ferite nella zona di Lababidi, sempre nel nord di Gaza City. Un bambino e diverse persone sono poi state ferite in un raid che ha colpito una casa ad al-Nafaq Street, ancora a Gaza City. Secondo Wafa, le zone occidentali del quartiere di Tal al-Hawa, nella parte sud-occidentale della città, sono state bombardate dall’artiglieria e dagli elicotteri Apache delle truppe israeliane.
Ore 9,30 – Gaza, Idf: “Uccisi decine di uomini armati nelle ultime 24 ore” – Decine di uomini armati sono rimasti uccisi durante la nuova operazione militare lanciata ieri dalle forze armate di Israele (Idf) a Gaza City e nelle azioni e nei raid compiuti dall’Idf in tutta la Striscia. Lo hanno affermato in una nota le Idf, secondo cui il raid – condotto dalla 99esima Divisione dell’esercito – ha colpito i quartieri meridionali e occidentali della città palestinese, dove le truppe israeliane avrebbero individuato una serie di infrastrutture e la presenza di agenti operativi di Hamas e della Jihad islamica, sequestrando anche un deposito di armi. Secondo la nota citata, proseguono inoltre le operazioni militari della 98esima Divisione dell’esercito nel quartiere orientale di Shejaiya, sempre a Gaza City, dove nei giorni scorsi le truppe di Israele hanno ucciso un numero imprecisato di uomini armati, sequestrato armi e demolito un tunnel. Anche a Rafah, all’estremo sud della Striscia, decine di altri miliziani sono stati uccisi nel corso delle ultime 24 ore, alcuni in combattimento e altri in una serie di attacchi aerei. Secondo le Idf, nell’arco di una giornata l’Aeronautica militare israeliana ha colpito numerosi obiettivi in tutto il territorio costiero palestinese, tra cui alcuni “edifici, cunicoli, tunnel e altre infrastrutture usate da gruppi terroristici”.
Ore 9,00 – Siria, media di regime: “Raid dell’Idf contro un sito militare a Baniyas” – Le forze armate di Israele (Idf) avrebbero lanciato un attacco aereo contro un sito militare nelle vicinanze della città siriana di Baniyas, nel governatorato nord-occidentale di Tartus, provocando una serie di danni. La notizia, non confermata né smentita dall’Idf, è stata pubblicata oggi dall’agenzia di stampa ufficiale del regime di Damasco Sana, che cita in proposito una fonte militare. Il lancio parla di non meglio specificate “perdite materiali” dovute al raid attribuito a Israele.
Ore 8,30 – Israele, milizia irachena lancia un drone verso Eilat: nessun danno – La Resistenza Islamica in Iraq, una milizia filo-iraniana, ha lanciato un drone armato contro “un obiettivo vitale” presso il porto di Eilat, nel sud di Israele, ma l’arma è stata intercettata dalle forze armate di Tel Aviv (Idf) prima che entrasse nel territorio dello Stato ebraico. La notizia dell’attacco avvenuto questa mattina è stata confermata dalle Idf, secondo cui “un obiettivo aereo sospetto è stato intercettato da un caccia nelle prime ore di questa mattina”. “L’obiettivo non è entrato nel territorio israeliano e, come da protocollo, non sono scattate le sirene di allarme”, ha fatto sapere l’unità portavoce delle Idf. Poco dopo, la milizia irachena ha rivendicato su Telegram l’attacco lanciato contro “un obiettivo vitale” a Eilat.
Ore 8,00 – Gaza: aggredito un attivista anti-Hamas – Amin Abed, un noto attivista di Gaza impegnato negli scorsi anni nelle proteste contro Hamas, è stato aggredito ieri da un gruppo di uomini armati di bastoni e armi da taglio ed è ora ricoverato in gravi condizioni in un ospedale nel nord della Striscia. La denuncia, rilanciata da diverse agenzie di stampa internazionali, è arrivata su Facebook da parte del padre del 35enne, Salah Abed, che non ha però indicato i responsabili dell’aggressione. Secondo Amer Balousha, un amico della vittima intervistato dall’agenzia di stampa statunitense Associated Press, Abed è stato aggredito da oltre una ventina di uomini a volto coperto. Quando sono intervenuti alcuni presenti, ha aggiunto Balousha, gli aggressori hanno sparato in aria affermando di appartenere alle forze di sicurezza interna di Hamas, che finora non ha rilasciato commenti sulla vicenda. Amin Abed aveva contribuito a organizzare le proteste avvenute a Gaza nel 2019 contro le tasse imposte dal governo di Hamas durante la grave crisi economica causata dall’embargo imposto alla Striscia da Israele dal 2007. Di recente, l’attivista aveva anche criticato gli attentati compiuti il 7 ottobre scorso in Israele da parte di Hamas e della Jihad Islamica che hanno innescato la guerra in corso nel territorio costiero palestinese da oltre nove mesi.