Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, mercoledì 6 dicembre
Mentre nel Sud di Gaza cresce la preoccupazione per il diffondersi di malattie causate dall’acqua contaminata, l’Oms sostiene di essere stata costretta da Israele a svuotare i magazzini dei medicinali per l’avanzare dell’offensiva di terra. Israele, però, smentisce. Intanto, secondo un’indiscrezione del Wall Street Journal, l’esercito israeliano starebbe valutando di allagare i tunnel di Hamas. Secondo l’Onu, intanto, a Gaza si rischia “uno scenario ancora più infernale”. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, mercoledì 6 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 15,00 – Anp: “Morto il palestinese ferito dai soldati israeliani vicino Nablus” – Un palestinese, rimasto gravemente ferito stamane dai soldati israeliani nel campo profughi di Balata vicino a Nablus, è morto a causa delle ferite riportate. Lo ha riferito il ministero della Sanità di Ramallah, precisando che la vittima è il 24enne Abed a-Nasser Ariahi. Degli altri due palestinesi rimasti feriti a Balata, uno è grave.
Ore 14,00 – Un morto e due feriti in un raid di Israele nel Sud del Libano – Un attacco di droni israeliani ha preso di mira il villaggio di Mays el Jabal, nel Sud del Libano, nel primo pomeriggio, provocando un morto e due feriti. È quanto riferiscono una fonte dell’esercito libanese e una fonte della sicurezza al quotidiano libanese L’Orient-Le Jour.
Ore 12,00 – Ministero della Salute di Hamas: “73 persone morte in 24 ore” – Il ministero della Salute, guidato da Hamas, afferma che nelle ultime 24 ore ci sono stati 73 morti. In un aggiornamento, il ministero della Sanità afferma che ieri sono stati trasportati 73 corpi e 123 feriti presso l’ospedale di al-Aqsa, nel centro di Gaza
Ore 11,30 – La denuncia dell’Onu: “I palestinesi a Gaza vivono nell’orrore totale” – L’Onu denuncia le condizioni di vita dei palestinesi a Gaza parlando di “orrore più totale”. I palestinesi di Gaza vivono nell'”orrore totale”, ha denunciato mercoledì l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in una conferenza stampa a Ginevra. Due mesi dopo “gli orribili attacchi perpetrati contro Israele da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi”, “i civili di Gaza continuano ad essere bombardati senza sosta da Israele e puniti collettivamente”, ha aggiunto, affermando di temere “atrocità
Ore 11,00 – Israele: “A Gaza Nord uno dei maggiori siti di armi di Hamas” – L’esercito israeliano ha scoperto uno dei maggiori depositi di armi di Hamas a Gaza Nord, vicino a una clinica e a una scuola. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nel deposito c’erano “centinaia di lancia granate, decine di missili anti tank e di esplosivi, razzi a lunga gittata, granate e molti droni”. “Tutte le strutture terroristiche – ha spiegato – sono state trovate vicino edifici civili nel cuore della popolazione. Un’ulteriore prova dell’uso cinico che l’organizzazione terrorista di Hamas fa dei residenti di Gaza usati come scudi umani”
Ore 9,00 – Israele: “Serve ancora un mese di pressione per una nuova tregua” – Ufficiali della sicurezza israeliana ritengono che potrebbe volerci fino a un mese prima che venga esercitata una pressione militare sufficiente su Hamas affinché si apra una nuova finestra per una tregua e il rilascio di altri ostaggi prigionieri a Gaza. Lo ha riferito la Radio Militare. Secondo le stesse fonti, per raggiungere questo obiettivo le operazioni militari dovranno continuare sia nel nord sia nel sud della Striscia. Si ritiene che a Gaza ci siano ancora 138 ostaggi nelle mani di Hamas e delle altre fazioni palestinesi
Ore 8,00 – Idf: “Colpiti 250 obiettivi nella Striscia nelle ultime 24 ore” – L’esercito israeliano, le cui truppe – ha fatto sapere – sono nel cuore di Khan Yunis per smantellare il centro di comando di Hamas nel Sud della Striscia, ha reso noto che l’aviazione israeliana ha colpito circa 250 obiettivi nell’enclave nelle ultime 24 ore. Martedì l’esercito ha dichiarato di aver vissuto “la giornata più intensa” di combattimenti da quando sono iniziate le operazioni di terra. Khan Younis, la città più grande nel Sud della Striscia, è da settimane meta di decine di migliaia di persone in fuga dal Nord di Gaza, sfollati a cui adesso è stato detto di spostarsi ancora più a Sud
Ore 7,30 – L’Onu si schiera con Hastings: “Ha la nostra piena fiducia” – Il portavoce del segretario generale dell’Onu, Stephane Dujarric, ha confermato alla Cnn che Israele ha revocato il visto di Lynn Hastings, la coordinatrice della risposta umanitaria a Gaza, la settimana scorsa. Tuttavia, ha precisato il funzionario, Antonio Guterres ha “piena fiducia in lei”. “Posso soltanto ribadire la piena fiducia del segretario generale in Hastings, nel modo in cui si è comportata e nel modo in cui ha svolto il suo lavoro”, ha detto Dujarric.
Ore 7,00 – Israele ha revocato il visto al coordinatore umanitario delle Nazioni Unite – Israele ha revocato il visto al coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Lynn Hastings. Lo ha annunciato su X il ministro degli affari esteri israeliano, Eli Cohen. “Non rimarremo più in silenzio di fronte ai pregiudizi delle Nazioni Unite”, ha scritto in un post. In dettaglio, secondo il ministro Lynn Hastings, che è vice coordinatore speciale per il processo di pace in Medio Oriente e coordinatore residente delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, non si è pronunciata contro Hamas per gli atti commessi durante l’attacco del 7 ottobre.
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