Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, venerdì 3 maggio
Sono ore frenetiche per l’eventuale cessate il fuoco tra Israele e Gaza anche se i segnali provenienti dall’Egitto non sono positivi. Da una parte, infatti, Hamas non sarebbe intenzionata ad accettare la proposta, mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu nel corso dell’incontro con il segretario di Stato Usa Blinken ha ribadito l’intenzione di procedere con l’operazione a Rafah e soprattutto affermato di non essere intenzionato ad accettare un “accordo che includa la fine della guerra a Gaza”. Di seguito le ultime notizie di oggi, venerdì 3 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 18 – Israele, Erdogan lavora per Hamas e danneggerà palestinesi – “Erdogan, il dittatore che sogna di essere sultano, lavora al servizio di Hamas, viola gli accordi e vuole danneggiare Israele ma in realtà danneggia i suoi palestinesi che finge di aiutare”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz dopo le decisioni di Ankara di tagliare l’import-export con Israele. “Lavoreremo – ha aggiunto – per ridurre ogni legame finanziario tra lui e l’Autorità nazionale palestinese e Gaza. Coloro che intraprenderanno azioni unilaterali contro l’economia israeliana riceveranno una risposta dolorosa e adeguata. Erdogan vuole danneggiare Israele, ma danneggerà soprattutto l’economia palestinese”.
Ore 17,00 – Mar Rosso: Houti, prenderemo di mira tutte le navi dirette in Israele – “Prenderemo di mira tutte le navi dirette nei porti israeliani nel Mar Mediterraneo in qualsiasi area che saremo in grado di raggiungere”. Lo ha affermato il portavoce dei ribelli yemeniti houti Yahya Sarea durante un discorso televisivo. Lo riporta Al Jazeera. “Alle navi dirette nei porti israeliani verrà impedito di attraversare l’area delle operazioni degli houti, indipendentemente dalla loro nazionalità e destinazione”, ha aggiunto Sarea, secondo cui gli houti sono pronti a “una più ampia escalation sino alla fine della guerra e alla revoca dell’assedio nella Striscia di Gaza”. Il portavoce ha avvertito, infine, che in caso di operazione di terra a Rafah gli houti imporranno “sanzioni su tutte le navi associate ai porti israeliani”.
Ore 15,00 – Erdogan: “Lo stop al commercio con Israele? Finita la pazienza, è ora di agire” – “La pazienza con Israele è finita, è il momento di agire”. Parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha commentato la decisione del proprio governo di interrompere i rapporti commerciali con lo Stato ebraico. “Gli ultimi sviluppi delle operazioni militari di Israele a Gaza non sono accettabili. Per questo riteniamo fosse necessario compiere questo passo. Abbiamo aspettato di vedere l’evoluzione della situazione prima di giungere a queste misure, ma qualcuno nell’opposizione ne ha approfittato per attaccarci. Passate le elezioni siamo passati ai fatti”, ha detto Erdogan. Lo stop all’import e all’export andrà avanti fino a quando non ci sara un cessate il fuoco e alla popolazione non sarà garantito accesso agli aiuti umanitari. “Sono stati uccisi tra i 40 e i 45 mila civili innocenti con la complicità dell’Occidente e in particolare dell’America. Ora la pazienza è finita e abbiamo preso questo provvedimento. Lo scambio commerciale con Israele ammontava a 9,5 miliardi di dollari, per noi non cambia nulla rinunciarvi, la porta è chiusa”, ha ribadito Erdogan.
Ore 14,00 – Autorità Gaza: 34.622 vittime palestinesi da 7 ottobre – Almeno 34.622 palestinesi sono stati uccisi e 77.867 feriti nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre, lo riporta il ministero della Sanità di Gaza controllato da Hamas. Il ministero ha aggiunto che 26 persone sono state uccise e 51 ferite nelle ultime 24 ore.
Ore 13,00 – Al Jazeera: “7 morti in raid notturno a Rafah, 4 bambini” – Un attacco aereo notturno su una casa nel nord di Rafah ha causato 7 vittime, di cui 4 bambini. Lo riferisce Al Jazeera. Anche a Rafah est l’emittente qatarina parla di “un aumento degli attacchi aerei e dei bombardamenti di artiglieria”. Gli attacchi militari israeliani si sono intensificati anche in alcune parti del nord di Gaza, come il quartiere di Sheikh Ijlin, così come nel centro della Striscia, dove testimoni oculari affermano che vi è un “costante intenso bombardamento di artiglieria”, sostiene Al Jazeera.
Ore 11,00 – New York Times: “Per Riad da 3 a 5 anni per avere uno Stato palestinese” – Thomas Friedman, il commentatore del New York Times considerato molto vicino al presidente americano Joe Biden, riferisce le condizioni poste dall’Arabia Saudita nell’ambito dei colloqui tra Washington e Riad riguardo alla normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi e la creazione di uno Stato palestinese. L’Arabia Saudita chiede un “percorso” da tre a cinque anni per la creazione di uno Stato palestinese, la cui nascita, secondo il rapporto, sarà subordinata alle riforme che l’Autorita Palestinese dovrà realizzare per diventare un organismo capace di governo che goda della fiducia dei palestinesi e che sia considerato efficace anche da Israele. La seconda condizione di Riad, riferisce Friedman, è il congelamento degli insediamenti illegali da parte di Israele. Terza condizione è il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. Sullo sfondo ci sono già analisi secondo cui senza un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi non sarà possibile completare l’accordo di normalizzazione tra Washington e Riad. Friedman scrive anche che “i Paesi arabi non possono permettersi di essere percepiti come difensori senza limiti di Israele” .
Ore 9,00 – Media: “Israele promette il rinvio delle operazioni a Rafah fino alla fine della prossima settimana” – L’Egitto avrebbe “ricevuto la promessa” da Israele di “rinviare qualsiasi operazione militare a Rafah almeno fino alla fine della prossima settimana”. Lo scrive il giornale libanese Al Akhbar, citando fonti egiziane.
Ore 8,00 – Usa: “Hamas ha sequestrato il primo carico di aiuti entrato a Gaza attraverso Erez” – Il Dipartimento di Stato afferma che l’Onu “sta recuperando o ha già recuperato” l’assistenza umanitaria rubata dal gruppo terroristico, il primo caso riconosciuto dagli Stati Uniti. Il valico di Erez è stato da poco riaperto.
Ore 7,00 – Il governo israeliano confermato la morte di un ostaggio a Gaza, Dror Or – Il governo israeliano ha confermato la morte di un israeliano tenuto in ostaggio a Gaza dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Dror Or, 49 anni, è stato ucciso e il suo corpo è stato trattenuto a Gaza. Sua moglie Yonat è stata uccisa nell’assalto, mentre due dei loro tre figli, Noam e Alma, di 17 e 13 anni, sono stati rapiti e poi liberati a novembre come parte di un accordo di cessate il fuoco e di scambio di ostaggi con prigionieri tra Israele e Hamas. Il governo non ha dato spiegazioni su come sia venuto a conoscenza della morte di Or, annunciata mentre i Paesi mediatori Qatar, Stati Uniti ed Egitto attendono la risposta di Hamas a una nuova proposta di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.
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