La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 3 dicembre
Continuano i bombardamenti israeliano sulla Striscia, dopo la fine della tregua. “Alla luce del punto morto in cui sono giunte le trattative, dietro istruzione del premier Benyamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato al suo staff di rientrare da Doha”, è stato reso noto in un comunicato ufficiale. Si congela così per il momento ogni possibilità di dialogo e aumentano le preoccupazioni per gli ostaggi in mano ad Hamas a Gaza. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 3 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 17 – Idf: “Inizia l’operazione di terra a Khan Younis” – Israele ha allargato oggi la manovra terrestre al settore sud di Gaza. Lo ha confermato la radio militare. Unità terrestri, ha precisato, “stanno operando a nord di Khan Yunis. In quell’area ci sono mezzi blindati che hanno iniziato ad attaccare obiettivi di Hamas”. Secondo l’emittente, l’esercito intende estendere le proprie attività di terra, dopo che nei giorni scorsi ha fatto ricorso ripetutamente a bombardamenti dell’artiglieria, della aviazione e della marina.
Ore 16 – Hamas: i morti a Gaza sono saliti a 15.523 – È salito a 15.523 morti il bilancio delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Sanità controllato da Hamas, precisando che si contano anche 41.316 feriti.
Ore 15 – Media: vittime nel raid israeliano sul campo di Jabalia – Al Jazeera riferisce, sul suo sito web, che si registrano vittime nell’attacco aereo israeliano sul campo profughi di Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. Secondo l’emittente inoltre, immagini condivise da giornalisti e troupe televisive palestinesi mostrano i residenti che usano le mani per tirare fuori i sopravvissuti da sotto le macerie, mentre altri scoprono cadaveri, incluso un bambino il cui corpo sembra mutilato. Alcuni dei feriti vengono portati via su barelle o anche su materassi, si legge sul sito di Al Jazeera.
Ore 12 – Papa Francesco: “Addolora rottura della tregua, penso agli ostaggi ancora da liberare” – “La situazione in Israele e in Palestina è grave. Addolora che la tregua sia stata rotta, ciò significa morte, distruzione e miseria. Molti ostaggi liberati, ma tanti ancora a Gaza. Pensiamo a loro e alle famiglie che avevano visto una speranza di riabbracciare i loro cari. Serve subito un cessate il fuoco”. Lo ha detto Papa Francesco.
Ore 10 – Attacchi a Gaza City e Jabaliya, centinaia i dispersi – L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha riferito che i bombardamenti avvenuti ieri nella Striscia di Gaza hanno distrutto un blocco di circa 50 edifici residenziali nel quartiere Shijaiyah di Gaza City e un edificio di sei piani nel campo profughi urbano di Jabaliya, alla periferia nord della città. Secondo gli osservatori che citano la Mezzaluna Rossa palestinese, più di 60 persone sono state uccise negli attacchi a Shijaiyah e più di 300 sono rimaste sepolte sotto le macerie. Mahmoud Bassal, portavoce della Difesa Civile di Gaza, ha detto che i soccorritori non hanno bulldozer e altre attrezzature per raggiungere le persone sepolte sotto le macerie, confermando la stima della Mezzaluna Rossa di circa 300 dispersi.
Ore 9.30 – Carri armati vicini a Khan Yunis, nel sud della Striscia – Mezzi blindati israeliani hanno superato la scorsa notte il Wadi Gaza e sono entrati nel settore meridionale della Striscia, assestandosi sulla arteria Khan Yunis-Deir el-Ballah. Altri blindati hanno preso posizione sulla spiaggia di Deir el-Ballah. Lo riferiscono fonti locali secondo cui la scorsa notte ci sono stati combattimenti fra l’esercito e miliziani di Hamas nella vicina zona di Karara. Mentre l’aviazione continua i bombardamenti il portavoce militare Avichay Adraee ha ordinato la evacuazione del centro di Khan Yunis, dopo che ieri erano stati sgomberati alcuni rioni. Gli ordini sono di raggiungere la città di Rafah.
Ore 8 – Oltre 30 morti nei raid israeliani nel sud di Gaza – Più di 30 persone sono state uccise negli attacchi aerei israeliani che questa mattina hanno preso di mira le aree delle città meridionali di Khan Younis e Rafah, nella Striscia di Gaza. A partire dalla scorsa notte, gli attacchi aerei in corso hanno danneggiato gran parte del lato orientale di Khan Younis e ai residenti è stato ordinato di evacuare verso il lato occidentale della città o verso la città di Rafah, riporta al Jazeera. Un reporter dell’emittente del Qatar riferisce che “le persone hanno iniziato a fuggire da Rafah ma sono state bombardate, confermando il fatto che non esiste un posto sicuro a Gaza. Centinaia di residenti sono ancora bloccati nelle aree di Khan Younis prese di mira poiché le strade principali che conducono ad altre parti della città o più a sud sono state distrutte o gravemente danneggiate”. Nel nord, i soccorritori hanno tirato fuori almeno 10 corpi da sotto le macerie dopo che gli attacchi israeliani hanno distrutto 50 case.
Ore 7.45 – Hamas lancia oltre 250 razzi su Tel Aviv e altre città – Il braccio armato di Hamas e quello della Jihad islamica affiliata hanno annunciato di aver lanciato razzi su Tel Aviv e altre città israeliane; secondo l’esercito israeliano i razzi lanciati sono oltre 250; due soldati sono rimasti uccisi.
Ore 7.30 – Hamas, 7 morti per raid Israele nel sud di Gaza – Sette persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite in un attacco dell’IDF contro una casa a est della città di Rafah, nel sud di Gaza, secondo quanto riportato dal ministero degli Interni controllato da Hamas. Hamas ha riferito di “intensi scontri armati” anche a Jenin, senza tuttavia fornire dettagli sulle vittime.
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