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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie in diretta. Gaza, raid israeliano su un campo per sfollati a Rafah: 45 morti. Idf: eliminati 2 comandanti di Hamas. Tel Aviv: “Civili uccisi da un incendio”. Crosetto: “Ingiustificabile”. Ue, Borrell accusa: “Ignorata la Corte de L’Aja”. Qatar: “Complica i negoziati”. Erdogan paragona Netanyahu a Hitler e Milosevic. Lo Stato ebraico apre un’indagine militare. Scontro a fuoco tra Idf e truppe egiziane al valico di Rafah: un morto. Oltre 36mila vittime e più di 81mila feriti dal 7 ottobre | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 27 Mag. 2024 alle 08:21 Aggiornato il 27 Mag. 2024 alle 18:00

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 27 maggio

    A oltre sette mesi e mezzo dagli attentati del 7 ottobre compiuti in Israele da Hamas e dalla Jihad Islamica, la guerra scatenata dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza non accenna a fermarsi: i morti sono quasi 36mila mentre i feriti superano ormai gli 80mila, in maggioranza civili, secondo le Nazioni Unite. Venerdì scorso la Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja ha ordinato a Tel Aviv di fermare l’offensiva su Rafah, nel sud del territorio costiero palestinese, ma i raid dell’Idf sono proseguiti senza sosta. Ieri, a distanza di sei mesi dall’ultima volta, una raffica di razzi è partita dalla Striscia di Gaza diretta verso il centro di Israele facendo suonare le sirene d’allarme in diverse città: l’azione è stata rivendicata dalle Brigate Qassam, il braccio armato di Hamas. Domani a Il Cairo, in Egitto, dovrebbe riprendere i negoziati per una tregua. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 27 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 18,00 – Raid israeliano su Rafah: l’Onu chiede a Tel Aviv “un’indagine approfondita e trasparente” – Il Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, si è detto “profondamente turbato” dal raid aereo compiuto ieri dalle forze armate israeliane (Idf) su un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono morte almeno 45 persone e altre 249 sono rimaste ferite, e ha chiesto a Israele di “un’indagine approfondita e trasparente” sull’accaduto. “Chiedo alle autorità israeliane di condurre un’indagine approfondita e trasparente su questo incidente, di chiamare a rispondere i responsabili di qualsiasi illecito e di adottare misure immediate per proteggere meglio i civili”, ha dichiarato in una nota il diplomatico norvegese. L’Idf ha già fatto sapere che il raid sarà oggetto di un’indagine da parte di “un meccanismo investigativo di alto livello istituito per esaminare tali casi”. Wennesland ha anche chiesto un cessate il fuoco immediato e la restituzione incondizionata degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e dalla Jihad Islamica il 7 ottobre.

    Ore 17,30 – Raid di Israele a Rafah: Netanyahu parla di “tragico incidente” – Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha definito “un tragico incidente” la morte di decine di civili palestinesi durante un raid compiuto ieri dalle forze armate israeliane (Idf) su un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono decedute almeno 45 persone e altre 249 sono rimaste ferite. Le parole di Netanyahu, riportate dal portale israeliano Ynet, sono state pronunciate dal premier durante un discorso alla Knesset. “Nonostante i nostri sforzi per non ferire i civili, si è verificato un tragico incidente. Stiamo indagando sull’accaduto”, ha dichiarato Netanyahu. “Per noi è una tragedia, per Hamas è una strategia”.

    Ore 17,00 – Gaza, il governo controllato da Hamas: “L’ospedale al-Aqsa rischia di chiudere” – L’ospedale dei Martiri di al-Aqsa a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, rischia ancora una volta di chiudere a causa della carenza di carburante per alimentare i generatori della struttura, che sopperiscono ai frequenti black-out di corrente. La denuncia è contenuta in una nota dell’ufficio stampa del governo di Gaza, controllato da Hamas, citata dall’emittente al-Jazeera, secondo cui il tutto è dovuto a un ulteriore blocco delle forniture imposto ieri pomeriggio dalle forze armate israeliane (Idf). Il rischio è che le autorità locali siano costrette a “fermare i servizi sanitari nelle prossime ore in tutti i reparti dell’ospedale”. Il governo della Striscia ha invitato la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinché fornisca 50mila litri di carburante alla struttura per garantire un’operatività di almeno 10 giorni. “L’amministrazione ospedaliera ritiene l’occupante (Israele, ndr) e l’amministrazione americana pienamente responsabili di questo terribile crimine”, si legge nel comunicato riportato da al-Jazeera.

    Ore 16,30 – L’Egitto conferma la morte di un soldato a Rafah – L’Egitto ha confermato oggi che uno dei suoi soldati è rimasto ucciso in una sparatoria avvenuta al valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. “Le forze armate egiziane stanno conducendo un’indagine attraverso le autorità competenti in merito a una sparatoria avvenuta nella zona di frontiera di Rafah, che ha portato al martirio di uno dei membri del personale militare”, ha fatto sapere sulla piattaforma social X l’unità portavoce del ministero della Difesa del Cairo. La dichiarazione egiziana non menziona Israele. Secondo diverse testate sia israeliane che egiziane, la sparatoria ha coinvolto le truppe israeliane di stanza a Rafah, provocando anche diversi feriti tra i militari dell’Egitto.

    Ore 16,15 – Scontro a fuoco Egitto-Israele a Rafah, media: 1 morto e diversi feriti – Un soldato egiziano è stato ucciso e “diversi altri” sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco tra l’esercito israeliano e le truppe dell’Egitto vicino al valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La notizia è stata battuta da diverse testate sia israeliane che egiziane. Non è ancora chiaro chi abbia cominciato a sparare.

    Ore 16,00 – Israele, il portavoce del governo Hyman: “Civili a Rafah uccisi dall’incendio scoppiato dopo il raid” – Le vittime civili del raid compiuto ieri da Israele su un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove sono morte almeno 45 persone e altre 249 sono rimaste ferite, sono state causate da un incendio scoppiato dopo l’attacco aereo. È quanto emerge, secondo il portavoce del governo israeliano Avi Hyman, dalle prime indagini condotte dalle autorità di Tel Aviv. In un’intervista concessa alla Bbc e pubblicata dallo stesso Hyman sulla piattaforma X (ex Twitter), il funzionario ha ribadito che le Idf stavano cercando “due obiettivi di Hamas di alto valore” che avevano “tonnellate di sangue israeliano e britannico sulle proprie mani”. L’esercito dello Stato ebraico, ha aggiunto il portavoce, “sta indagando su ogni incidente di questa natura per capire cosa è successo esattamente”. Alla domanda se Israele abbia designato l’area bombardata come una “zona sicura” per i civili a Rafah, Hyman ha risposto: “Non è chiaro”. Secondo il ministero della Sanità della Striscia, il raid, compiuto ieri sera nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest di Rafah, ha provocato 45 morti, compresi 23 tra donne, minori e anziani, e 249 feriti.

    Ore 15,30 – Israele: Idf confermano lo scontro a fuoco con truppe egiziane a Rafah – Le forze armate di Israele (Idf) hanno confermato la “sparatoria” avvenuta oggi tra alcuni soldati dello Stato ebraico e le truppe egiziane presso il valico di confine di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. “Qualche ora fa c’è stata una sparatoria al confine egiziano, l’incidente è oggetto di indagine”, hanno fatto sapere i militari israeliani in una nota. “Siamo in contatto con la controparte egiziana”. Secondo i media israeliani, nello scontro a fuoco è rimasto ucciso un soldato egiziano. Non si registrano invece vittime tra le forze israeliane.

    Ore 15,00 – Media: scontro a fuoco tra Idf e truppe egiziane al valico di Rafah – Uno scontro a fuoco è scoppiato oggi tra le truppe israeliane e i soldati egiziani presso il valico di Rafah. Lo riferisce l’emittente saudita Al-Hadath. Secondo il quotidiano Al Araby, i primi colpi sono stati sparati dalle forze armate israeliane (Idf). Per l’emittente israeliana Channel 14 invece, sono state alcune guardie di frontiera egiziane ad aprire il fuoco sui soldati israeliani di stanza alla frontiera di Rafah. Nello scontro non si registrerebbero feriti.

    Ore 14,00 – Gaza: oltre 36mila morti e più di 81mila feriti dal 7 ottobre – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 36.050 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche oltre 81.026 feriti, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 66 persone e altre 383 sarebbero state ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 13mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

    Ore 13,30 – Gaza, il ministero della Sanità: “45 morti e 249 feriti nel raid Idf a Rafah” – Almeno 45 persone sono morte e 249 sono rimaste ferite ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito di un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un campo per sfollati, secondo cui invece l’attacco aereo compiuto nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest della città palestinese, ha colpito un complesso di Hamas, uccidendo due comandanti del gruppo terroristico. Il bilancio delle vittime è stato aggiornato dal ministero della Sanità della Striscia, controllato da Hamas, secondo cui tra i morti figurano anche 23 tra donne, minori e anziani.

    Ore 12,30 – Raid di Israele a Rafah: Erdogan paragona Netanyahu e i vertici di Israele a Hitler, Milosevic e Karadzic – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso oggi che Ankara farà “tutto il possibile” per assicurare alla giustizia i responsabili del raid aereo condotto da Israele contro un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, definendo “barbari” il primo ministro Benjamin Netanyahu e le autorità dello Stato ebraico e paragonandoli al dittatore nazista Adolf Hitler, al presidente serbo Slobodan Milosevic e al criminale di guerra serbo-bosniaco Radovan Karadzic. “Proprio come Hitler, Milosevic, Karadzic e altri faraoni della storia che ammirano, non potranno evitare di essere maledetti”, ha detto oggi Erdogan in un discorso tenuto a Istanbul e riportato dall’agenzia di stampa Anadolu. “Faremo tutto il possibile per assicurare alla giustizia questi barbari e assassini che non hanno nulla a che fare con l’umanità”.

    Ore 11,45 – Gaza, Idf: oltre 75 obiettivi colpiti nella Striscia nell’ultime 24 ore – L’aeronautica israeliana ha colpito oltre 75 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo hanno reso noto oggi le forze armate dello Stato ebraico (Idf), secondo cui tra gli obiettivi colpiti figurano “depositi di armi, postazioni lanciarazzi, posti di osservazione ed edifici utilizzati da gruppi terroristici, nonché cellule con agenti operativi”.

    Ore 11,00 – Israele, Procura militare: “Grave l’incidente a Rafah, aperta un’indagine” – La Procuratrice militare capo di Israele, Yifat Tomer Yerushalmi, ha definito “molto grave” il raid aereo condotto ieri dalle forze armate dello Stato ebraico (Idf) su un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che ha ucciso almeno 40 persone, e ha ribadito che l’Idf continuano le indagini sull’accaduto. Lo riferisce il portale israeliano Ynet. “I dettagli dell’incidente sono ancora oggetto di un’indagine, che ci impegniamo a condurre in tutte le direzioni possibili”, ha detto il maggior generale in una conferenza ospitata dall’Ordine degli avvocati israeliani

    Ore 10,30 – Raid di Israele a Rafah, il Qatar: “Complica gli sforzi di mediazione” – Il raid aereo di Israele che ieri ha ucciso 40 persone in un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, rischia di “complicare gli sforzi di mediazione in corso” e di “ostacolare il raggiungimento di un accordo per un cessate il fuoco immediato e permanente (…) e lo scambio tra ostaggi (israeliani, ndr) e detenuti (palestinesi, ndr); esacerbando ulteriormente gli effetti della guerra e le ripercussioni sulla sicurezza regionale e internazionale”. L’allarme è stato lanciato oggi in una nota dal ministero degli Esteri del Qatar, citata dall’agenzia di stampa ufficiale Qna.

    Ore 10,05 – Gaza, la Protezione civile: “Almeno 40 morti nel raid Idf a Rafah” – Almeno 40 persone sono morte ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito di un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf) contro un campo per sfollati, secondo cui invece l’attacco aereo compiuto nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest della città palestinese, ha colpito un complesso di Hamas, uccidendo due comandanti del gruppo terroristico. Il bilancio delle vittime è stato aggiornato dalla Protezione civile della Striscia, citata dall’agenzia di stampa Afp.

    Ore 10,00 – Libano, media: “Un morto in un raid di Israele” – Una persona è stata uccisa oggi in Libano a seguito di un raid aereo attribuito a Israele che ha colpito una motocicletta nelle vicinanze dell’ospedale Salah Ghandour nella città di Bint Jbeil, nel sud del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale libanese Nna. Al riguardo, le forze armate di Israele (Idf) non hanno rilasciato alcun commento.

    Ore 9,45 – Raid di Israele a Rafah, Crosetto: “Ingiustificabile violazione dei diritti” – Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è intervenuto sul raid condotto ieri da Israele a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in cui sono morte almeno 35 persone, in maggioranza civili. “Siamo di fronte a una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso senza tener conto delle drammatiche difficoltà e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas”, ha detto oggi Crosetto a SkyTg24 Live a Milano. “Questa cosa non è più giustificabile”.

    Ore 9,30 – Spagna: “L’Ue si assicura che Israele rispetti l’ordinanza de L’Aja”. Germania: “È vincolante” – La Spagna ha chiesto agli altri Paesi dell’Unione europea di assicurarsi che Israele rispetti l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja che il 24 maggio ha ingiunto a Tel Aviv, tra le altre cose, di fermare l’offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, una decisione che secondo la Germania è “vincolante” e deve essere rispettata. Il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares ha annunciato che chiederà agli altri 26 Stati membri dell’Unione europea di appoggiare ufficialmente l’ordinanza emanata il 24 maggio scorso dalla Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja e di adottare adeguate misure per garantire che Israele ne rispetti le decisioni. “Chiederò agli altri 26 partner di dichiarare il proprio sostegno alla Corte Internazionale di Giustizia e alla sua ordinanza”, ha detto Albares prima della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue durante una conferenza stampa congiunta con i suoi omologhi di Irlanda e Norvegia. “Inoltre, se Israele continua a contrastare le disposizioni della Corte, proveremo a prendere le giuste misure per far rispettare tale decisione”. Al termine della conferenza stampa, la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha ribadito che l’ordinanza del Tribunale dell’Onu è “vincolante” e che deve essere rispettata. “Nessun ostaggio israeliano sarà liberato se più persone dovranno ora rifugiarsi nelle tende”, ha detto Baerbock, riferendosi alla popolazione sfollata di Gaza, nonché agli sforzi in corso da parte di Israele per liberare gli ostaggi trattenuti da Hamas. “Il diritto internazionale umanitario vale per tutti, anche per la condotta bellica di Israele”.

    Ore 9,00 – Israele vieta al consolato spagnolo di Gerusalemme di fornire servizi ai palestinesi dal 1 giugno – Il governo di Israele ha ordinato al Consolato spagnolo a Gerusalemme di smettere di fornire servizi diplomatici ai palestinesi a partire dal 1 giugno, in risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Madrid. A partire da questa data, il consolato spagnolo a Gerusalemme sarà “autorizzato a prestare servizi consolari esclusivamente ai residenti della circoscrizione consolare di Gerusalemme, e non sarà autorizzato a (…) esercitarvi attività consolare” nei confronti “dei residenti dell’Autorità Palestinese”, si legge in una nota nota diramata oggi dal ministero degli Esteri israeliano. La decisione segue un annuncio del capo della diplomazia dello Stato ebraico, Israel Katz, che aveva così reagito anche alle dichiarazioni della vicepremier spagnola nonché ministra del Lavoro e dell’Economia Yolanda Diaz, che aveva lanciato un appello a “liberare la Palestina dal fiume al mare”.

    Ore 8,30 – Ue, Borrell accusa Israele: “Ignora la Corte de L’Aja” – L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ha accusato Israele di aver ignorato l’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia de L’Aja che il 24 maggio ha ingiunto a Tel Aviv, tra le altre cose, di fermare l’offensiva a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Prima della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’Ue, l’ex capo della diplomazia spagnola ha sottolineato come lo Stato ebraico stia portando avanti comunque le operazioni militari. L’ordinanza del Tribunale dell’Onu, ha affermato Borrell, “deve essere attuata”, un argomento che sarà oggetto di discussione dei ministri degli Esteri dell’Ue. L’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione ha poi annunciato che lavorerà per raggiungere un accordo politico sul rilancio di una missione Ue di assistenza alle frontiere presso il valico di frontiera di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Tuttavia, secondo il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg, intervenuto oggi al Consiglio Esteri dell’Ue, il rilancio della missione – istituita nel 2005 e “congelata” da diversi anni – richiederà tempo: “Ciò che vogliamo è che il valico di Rafah venga riaperto”, ha detto Schallenberg rima della riunione del Consiglio.

    Ore 8,00 – Rsf denuncia Israele alla Cpi: “Giornalisti uccisi deliberatamente” – Reporter Senza Frontiere (Rsf) ha presentato una denuncia alla Corte penale internazionale (Cpi) chiedendo di indagare su presunti crimini di guerra commessi dall’esercito di Israele a partire dal 15 dicembre scorso contro almeno nove giornalisti palestinesi. Rsf, si legge in una nota diramata oggi, ha “fondati motivi per ritenere che alcuni di questi giornalisti siano stati uccisi deliberatamente e che altri siano rimasti vittime di attacchi deliberati dell’Idf (le forze armate di Israele, ndr) contro i civili”. La denuncia, la terza presentata dall’organizzazione, riguarda otto giornalisti palestinesi uccisi e un cronista rimasto ferito tra il 20 dicembre e il 20 maggio. “Tutti i giornalisti coinvolti sono stati uccisi (o feriti) durante lo svolgimento del loro lavoro”, denuncia Rsf, secondo cui oltre 100 operatori dei media sono stati uccisi dall’Idf nella Striscia di Gaza a partire dal 7 ottobre.

    Ore 7,30 – Libano, Idf: “Colpiti diversi obiettivi di Hezbollah”. Un drone israeliano precipita in territorio libanese – L’aeronautica militare israeliana ha colpito diversi obiettivi del gruppo armato sciita Hezbollah, nel sud del Libano, dove è precipitato anche un drone dell’Idf. Lo riferiscono due diversi comunicati diramati questa mattina dai militari israeliani. Nella giornata di ieri, riporta una delle note, l’Idf ha colpito una struttura militare di Hezbollah nell’area di Yaroun, nel sud del Libano, mentre nella notte sono stati bombardati altri obiettivi legati al gruppo armato libanese, tra cui un deposito di armi e una struttura militare nell’area di Meiss El Jabal, una serie di edifici nella zona di Khiam e altre strutture nell’area di Houla. Intanto, si legge nel secondo comunicato, un drone israeliano Sky Rider è precipitato in territorio libanese. “L’incidente è oggetto di indagine e non vi è alcun timore di una fuga di informazioni”, prosegue la nota.

    Ore 7,00 – Gaza, raid di Israele a Rafah: 35 morti. L’Idf: uccisi 2 comandanti di Hamas – Almeno 35 persone sono morte ieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, a seguito di un raid condotto dalle forze armate di Israele (Idf), secondo cui l’attacco aereo compiuto nella zona di Tel Sultan, nel nord-ovest della città palestinese, ha colpito un complesso di Hamas, uccidendo due comandanti del gruppo terroristico, Yassin Rabia e Khaled Najjar. Secondo una nota diramata nella tarda serata di ieri dall’Idf, le forze armate israeliane sono a conoscenza del fatto che il raid e l’incendio raid che ne è seguito hanno causato diverse vittime civili. Da parte sua, Hamas ha invitato i palestinesi a “ribellarsi” e a “marciare” contro il “massacro” compiuto dall’esercito di Tel Aviv “contro le tende degli sfollati”. Sul caso sono intervenuti anche gli Stati Uniti: “siamo a conoscenza delle notizie sull’incidente di Rafah e stiamo raccogliendo ulteriori informazioni”, ha detto al quotidiano online The Times of Israel un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca.

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