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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Anp, il governo di Shtayyeh si è dimesso. Idf presentano il piano per evacuare i civili da Rafah. Gaza, il bilancio delle vittime sale a 29.782 morti, oltre 70mila i feriti. Scambio di colpi tra Hezbollah e le Idf in Libano: 2 morti. Israele chiede le dimissioni del segretario generale Onu | DIRETTA

    Credit: AP Photo
    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 26 Feb. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 26 Feb. 2024 alle 17:03

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 26 febbraio

    Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza ha raggiunto i 29.692 morti e i 69.879 feriti ma dopo quattro mesi di guerra comincia a intravedersi qualche spiraglio di tregua. Stati Uniti, Egitto, Qatar e Israele sono giunti a un’intesa di fondo per un accordo che porti a un cessate il fuoco temporaneo nel territorio costiero palestinese. In settimana, il Qatar ospiterà nuovi colloqui con Hamas per concludere l’accordo che, una volta finalizzato, prevede nuovi incontri in Egitto per definire i dettagli sulla liberazione degli ostaggi israeliani e il rilascio dei detenuti palestinesi. Intanto, in vista del dopoguerra il presidente Abu Mazen si appresta a nominare un governo tecnico guidato dal direttore del Palestine Investment Fund, Muhammad Mustafa. La nomina, attesa entro la fine della prossima settimana, è legata a un accordo raggiunto tra il partito del presidente Fatah e Hamas per la formazione di un nuovo esecutivo che dopo la guerra si occupi della ricostruzione e della sicurezza nella Striscia di Gaza, tuttora sotto attacco da parte di Israele dopo i brutali attentati del 7 ottobre scorso. Un uomo si è invece dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington DC, negli Usa.

    DIRETTA

    Ore 17,00 – Libano, media: “Ucciso un comandante di Hezbollah in un raid israeliano” – Un comandante di Hezbollah del settore sud-orientale è stato ucciso in un attacco israeliano in Libano. Lo ha reso noto oggi l’emittente saudita Al-Hadath.

    Ore 16,45 – Israele chiede le dimissioni del segretario generale Onu – L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha chiesto oggi le dimissioni del Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per l’incapacità di condannare il massacro di Hamas e di prendersi cura delle vittime del terrorismo.

    Ore 16,30 – Hezbollah lancia 60 razzi Katyusha contro base militare israeliana in Golan – Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato il lancio di una sessantina di razzi Katyusha contro una base militare israeliana sulle alture del Golan. La notizia è stata confermata dall portavoce militare delle forze armate israeliane (Idf) secondo cui alcuni “sono stati intercettati dall’Iron Dome”. Secondo il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, una “cinquantina di razzi” avrebbero colpito l’area al confine con Libano e Siria. Al momento non si segnalano vittime.

    Ore 15,00 – L’emiro del Qatar riceve il capo dell’ufficio politico di Hamas a Doha – L’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, ha ricevuto oggi a Doha il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Lo riferisce l’agenzia di stampa ufficiale Qna, secondo cui i due hanno discusso degli sviluppi nella Striscia di Gaza e nei Territorio palestinesi occupati. L’emiro del Qatar ha sottolineato gli sforzi del Paese per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l’aiuto del Qatar al popolo palestinese.

    Ore 14,00 – Il ministro dell’Economia israeliano incontra l’omologo saudita negli Emirati – Il ministro israeliano dell’Economia e dell’Industria Nir Barkat ha incontrato oggi il suo omologo saudita Majid bin Abdullah al-Qasabi a margine dei lavori dell’Organizzazione mondiale del commercio ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. Lo riferiscono diversi media israeliani secondo cui, malgrado Riad non riconosca ufficialmente Israele, i due ministri sono apparsi in un video pubblicato online in cui si stringono la mano. “Lo Stato di Israele è interessato alla pace con i paesi in cerca di pace e insieme possiamo fare la storia”, avrebbe detto Barkat a Qasabi, secondo una nota del ministero dell’Economia israeliano. L’incontro è solo l’ultimo segno dell’avvicinamento tra i due Paesi, considerati molto vicini alla normalizzazione delle relazioni prima degli attentati del 7 ottobre scorso e la conseguente guerra ancora in corso nella Striscia di Gaza.

    Ore 13,00 – Libano, Hezbollah: “2 morti nei raid di Israele nella valle della Beqaa” – Almeno due persone sono morte oggi in Libano a seguito dei raid compiuti dall’aviazione di Israele nella valle della Beqaa, nell’est del Paese arabo. Lo riferisce l’agenzia di stampa statunitense Associated Press, che cita un membro del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, secondo cui anche le vittime erano membri del movimento. Secondo la fonte, tre raid hanno colpito la periferia di Buday, vicino alla città di Baalbek, e uno “ha centrato un magazzino di prodotti alimentari parte del progetto Sajjad con cui Hezbollah vende cibo a prezzi inferiori a quelli di mercato”. Le forze armate israeliane hanno confermato i raid in Libano, senza fornire un bilancio di vittime e giustificandoli come una rappresaglia per il lancio di un missile terra-aria con cui il gruppo armato ha abbattuto oggi un drone delle Idf.

    Ore 12,30 – Israele conferma raid nella valle della Beqaa, in Libano – Le forze armate israeliane hanno confermato una serie di raid aerei condotti nella valle della Beqaa, in Libano orientale, contro obiettivi del gruppo armato sciita Hezbollah, alleato di Hamas. “Le Idf continueranno a operare per difendere lo Stato di Israele dalla minaccia dell’organizzazione terroristica Hezbollah, anche con operazioni aeree sul territorio libanese”, si legge in una nota pubblicata dai militari israeliani, secondo cui l’aviazione ha colpito “i siti utilizzati dal sistema di difesa aerea” del gruppo sciita, “in risposta al lancio di un missile terra-aria contro un UAV Hermes-450” abbattuto oggi. In mattinata, Hezbollah aveva rivendicato oggi la distruzione di un drone israeliano in volo sul Libano meridionale, nella regione di Iqlim Al Tuffah, mentre l’agenzia di stampa Reuters aveva riportato la notizia di un raid aereo israeliano nei pressi della città di Baalbek, nel Libano centro-orientale. È la prima volta dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza che lo Stato ebraico colpisce così “in profondità” nel Paese arabo.

    Ore 11,00 – Libano, media: “Raid israeliano su un edificio a Baalbek” – Un raid aereo israeliano ha preso di mira un edificio nei pressi della città di Baalbek, nel Libano centro-orientale. Lo riferisce l’agenzia di stampa Reuters, che cita due fonti interne alle forze di sicurezza libanesi, secondo cui l’obiettivo era un magazzino nelle disponibilità del gruppo armato sciita Hezbollah, alleato di Hamas. Secondo i media locali, è la prima volta dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza che lo Stato ebraico colpisce così “in profondità” in Libano.

    Ore 10,20 – Gaza, il bilancio dei morti sale a 29.782 vittime, superati i 70mila feriti – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 29.782 morti e più di 70mila. Secondo i nuovi dati diffuso dal ministero della Salute controllato da Hamas infatti, nel territorio costiero palestinese si contano anche 70.043 feriti.

    Ore 10,00 – Israele, Idf presentano il piano per evacuare i civili da Rafah – Le forze armate israeliane (Idf) hanno presentano al gabinetto di guerra il piano per evacuare i civili dalla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove si sono rifugiati quasi 1,5 milioni di profughi palestinesi. Lo ha reso noto l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui tale progetto spiana la strada alla prossima offensiva militare prevista nella zona a partire dal 10 marzo, giorno di inizio del Ramadan, termine ultimo fissato da Israele per la liberazione di tutti i 134 ostaggi (di cui solo un centinaio ancora vivi) tuttora nelle mani di Hamas e della Jihad Islamica. L’esercito, si legge nel comunicato, “ha presentato al gabinetto di guerra un piano per l’evacuazione della popolazione dalle zone di combattimento nella Striscia di Gaza, con l’imminente piano operativo”.

    Ore 9,30 – Anp, il governo del premier Shtayyeh si è dimesso – Il premier Mohammed Shtayyeh dell’Autorità Nazionale Palestinese, che governa la Cisgiordania occupata, ha presentato oggi le dimissioni proprie e del proprio governo al presidente Mahmoud Abbas (Abu Mazen). “Ho presentato le dimissioni del governo al signor Presidente il 20 febbraio e le presento oggi per iscritto”, ha dichiarato Shtayyeh da Ramallah, precisando che questa decisione è arrivata in particolare “alla luce degli sviluppi legati all’aggressione contro Gaza”.

    Ore 9,20 – Libano: Hezbollah rivendica l’abbattimento di un drone israeliano – Il gruppo armato sciita Hezbollah ha rivendicato oggi l’abbattimento di un drone israeliano in volo sul Libano meridionale, nella regione di Iqlim Al Tuffah. Non è stato possibile confermare in maniera indipendente la notizia ma sui canali social circolano filmati di un drone aereo in caduta libera nella zona.

    Ore 9,00 – Israele approva un piano di aiuti umanitari nel nord della Striscia – Il gabinetto di guerra israeliano ha approvato l’avvio di un programma sperimentale per il trasferimento degli aiuti umanitari dallo Stato ebraico al nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui i camion con a bordo aiuti alimentari, sanitari e idrici passeranno attraverso i valichi di Kerem Shalom e Nitsana. “Il piano per la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza è stato approvato in modo da prevenire gli effetti dei saccheggi”, si legge nella nota diramata dall’ufficio del premier. A seguito di questa decisione, secondo l’emittente al-Jazeera, lo Stato ebraico ha consentito l’ingresso di 10 camion carichi di aiuti umanitari nel nord della Striscia. In tal modo, Israele intende rispondere alle pressioni degli Stati Uniti affinché Tel Aviv si occupi della grave carenza carestia che sta interessando l’area, dove persino le Nazioni Unite hanno dovuto interrompere le consegne di cibo, acqua e medicine alla popolazione.

    Ore 8,00 – Anp, il governo di Shtayyeh si dimetterà oggi – Il governo del premier palestinese Mohammed Shtayyeh si dimetterà oggi per poi consentire la nomina di un esecutivo tecnico che gestisca la ricostruzione e la sicurezza anche nella Striscia di Gaza dopo la guerra. Shtayyeh ha già informato il presidente dell’Autorità Nazione Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) due settimane fa della sua intenzione di dimettersi. Secondo quanto riportato ieri dall’emittente Sky News Arabia, che citava fonti interne all’Anp, il suo successore dovrebbe essere Muhammad Mustafa, attuale direttore del Palestine Investment Fund, che dovrebbe presiedere un nuovo esecutivo composto da tecnici, la cui nomina sarebbe attesa entro la fine di questa settimana. L’avvicendamento sarebbe legato a un accordo raggiunto nelle scorse settimane tra il partito Fatah del presidente Abu Mazen e Hamas per la formazione di un governo tecnico che si occupi della ricostruzione della Striscia di Gaza e sia responsabile della sicurezza nel territorio costiero palestinese, tuttora sotto attacco da parte di Israele dopo i brutali attentati del 7 ottobre scorso.

    Ore 7,30 – Usa: muore l’uomo che si era dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington – L’uomo che ieri si era dato fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington DC, negli Usa, è morto a causa delle ustioni riportate su tutto il corpo. Aaron Bushnell era un militare dell’aeronautica statunitense e aveva soltanto 25 anni: secondo i media Usa, prima di darsi alle fiamme ha gridato: “Liberate la Palestina”.

    Ore 7,00 –  Mar Rosso, Usa: “L’attacco degli Houthi alla petroliera Torm Thor ha mancato il bersaglio” – I ribelli sciiti filo-iraniani Houthi hanno provato ad attaccare la petroliera MV Torm Thor, battente bandiera statunitense, nel Golfo di Aden ma hanno mancato il bersaglio. Lo ha reso noto oggi il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti (CENTCOM), secondo cui l’attacco rivendicato ieri dal portavoce militare del gruppo armato yemenita Yahya Sarea all’emittente locale al-Masirah, vicina al movimento Ansarullah (il braccio politico dei ribelli), non è andato a buon fine. “Il missile ha colpito l’acqua senza causare né danni né feriti”, ha riferito il Comando Usa sulla piattaforma social X (ex Twitter).

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