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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: oltre 37.650 morti dal 7 ottobre. Uccisa una delle sorelle del capo di Hamas in un raid dell’Idf. Israele, la Corte Suprema: “Il governo deve arruolare anche gli ebrei ultra-ortodossi” | DIRETTA

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 25 Giu. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 25 Giu. 2024 alle 18:03

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 25 giugno

    Mentre non si arrestano i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, il capo della Politica estera europea, Josep Borrell, lancia l’allarme sul possibile allargamento del conflitto in tutto il Medio Oriente. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, sempre più criticato dai cittadini israeliani che continuano a scendere in piazza per chiedere elezioni anticipate e la liberazione degli ostaggi, ha dichiarato che i combattimenti a Rafah sono “quasi finiti”. Nel frattempo, secondo quanto riferisce il ministero della Salute palestinese le vittime dall’inizio della guerra sono 37.626, mentre sono 86.098 le persone rimaste ferite dall’inizio del conflitto. Di seguito le ultime notizie di oggi, martedì 25 giugno 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 18,00 – Israele: la Procura generale ordina l’arruolamento immediato di 3.000 ebrei ultra-ortodossi – L’ufficio del Procuratore generale di Israele ha ingiunto alle forze armate dello Stato ebraico (Idf) l’arruolamento immediato di 3.000 studenti delle yeshivah (le scuole ebraiche) ultra-ortodosse a partire dal 1 luglio, a seguito della sentenza pronunciata oggi dall’Alta Corte di Giustizia, secondo cui anche i membri maschi delle comunità Haredi sono tenuti a prestare servizio militare. “Le autorità delle forze di sicurezza sono tenute ad agire immediatamente per attuare la sentenza e ad arruolare gli studenti delle yeshivah che sono obbligati a svolgere il servizio militare”, si legge in una lettera inviata alle forze armate dal vice procuratore generale Gil Limon, secondo cui 3.000 uomini Haredi devono essere arruolati subito.

    Ore 17,00 – Iran: Usa sanzionano un “sistema bancario ombra” usato dai Pasdaran – Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni a una cinquantina di persone e organizzazioni accusate di aver trasferito miliardi di dollari per conto dell’esercito dell’Iran. Lo riferisce oggi in una nota il dipartimento del Tesoro Usa, secondo cui i soggetti sanzionati costituiscono una “rete bancaria ombra” utilizzata dal ministero della Difesa e della Logistica delle Forze Armate iraniane e dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, entrambi già oggetto di sanzioni da parte di Washington. Dal 2020, secondo il dipartimento Usa, tale rete avrebbe aiutato il ministero e i Pasdaran iraniani ad accedere al sistema finanziario internazionale spostando miliardi di dollari. “Gli Stati Uniti stanno agendo contro un vasto sistema bancario ombra utilizzato dall’esercito iraniano per riciclare miliardi di dollari di proventi petroliferi e altre entrate illecite”, si legge nella nota che cita il vice segretario al Tesoro, Wally Adeyemo. Tra i soggetti sanzionati figurano decine di aziende registrate a Hong Kong, negli Emirati Arabi Uniti e nelle Isole Marshall, nonché imprese con sede in Iran e Turchia. Il provvedimento dispone il congelamento di tutti i beni dei soggetti sanzionati negli Usa e impedisce ai cittadini statunitensi di concludere affari con loro, pena la minaccia di sanzioni.

    Ore 16,30 – Gaza, Oms: “Impedita l’evacuazione di 2.000 palestinesi feriti da Rafah” – La chiusura del valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza ha impedito l’evacuazione di almeno 2.000 pazienti palestinesi. La denuncia è arrivata oggi da parte di Rik Peeperkorn, rappresentante dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) nei Territori palestinesi, secondo cui prima della chiusura del valico “ogni giorno una cinquantina di pazienti in condizioni critiche lasciavano Gaza”. “Ciò significa che dal 7 maggio almeno 2.000 persone non sono state in grado di lasciare la Striscia per ricevere cure mediche”, ha affermato Peeperkorn, che ha chiesto la riapertura del valico chiuso da Israele a seguito del lancio dell’offensiva militare contro la città più meridionale del territorio costiero palestinese. “Almeno 10mila persone hanno bisogno di essere evacuate da Gaza”, ha aggiunto Peeperkorn.

    Ore 16,00 – Israele, media: “Tel Aviv vuole usare Starlink in caso di guerra con Hezbollah” – Israele intende utilizzare la rete Starlink di Elon Musk per mantenere la connessione Internet nel caso di una guerra con il gruppo armato sciita libanese Hezbollah. Lo riporta il quotidiano finanziario israeliano Calcalist, secondo cui i ministeri delle Finanze e delle Comunicazioni di Tel Aviv intendono avvalersi dei quasi cinquemila satelliti in orbita bassa orbita dell’azienda statunitense per garantire un flusso stabile di dati e informazioni per le autorità statali. A febbraio, il ministro israeliano delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha concesso a Starlink di operare in Israele e nella Striscia di Gaza.

    Ore 15,30 – Cisgiordania, ong: 24 palestinesi arrestati nella notte – Almeno 24 palestinesi sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo comunicano in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui 14 dei sospetti sono stati arrestati nel campo profughi di Balata vicino a Nablus mentre altri sono stati fermati a Ramallah e in altre località nel nord della Cisgiordania. Secondo l’Idf, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati in Israele, almeno 4.150 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania, compresi 1.750 membri di Hamas.

    Ore 15,00 – Urnwa: “I nostri fondi si esauriranno ad agosto” – L’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) dispone dei fondi necessari solo “fino alla fine di agosto”. Lo ha denunciato oggi in conferenza stampa da Ginevra il direttore Philippe Lazzarini, secondo cui entro la fine dell’anno l’Unrwa avrà bisogno di almeno 140 milioni di dollari.

    Ore 14,00 – Israele, media: “La moglie di Netanyahu accusa l’Idf di pianificare un golpe contro il premier” – Sarah Netanyahu, moglie del primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, ha accusato i militari delle Idf di pianificareo un colpo di stato per esautorare il marito dal potere. L’indiscrezione, smentita dal premier Netanyahu, è stata pubblicata oggi dal quotidiano israeliano Ha’aretz, secondo cui davanti ai membri delle famiglie degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, la moglie del capo del governo ha dichiarato di non aver fiducia negli alti comandi dell’Idf.

    Ore 13,30 – Israele, sirene di allerta nel nord: si temono attacchi dal Libano – Le sirene di allerta missilistica hanno risuonato nelle comunità settentrionali israeliane di Dishon, Malkia, Iftach, Ramot Naftali e nel Consiglio regionale di Mevuot Hermon, vicino al confine con il Libano. Si temono attacchi aerei da parte del gruppo armato sciita libanese Hezbollah.

    Ore 13,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 37.658 vittime – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 37.658 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 86.237, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 32 persone. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono oltre 300 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

    Ore 12,00 – Hamas conferma l’uccisione di una delle sorelle di Haniyeh in un raid dell’Idf a Gaza – Hamas ha confermato l’uccisione di Zahr Haniyeh, sorella del capo politico del gruppo Ismail Haniyeh, morta in un attacco aereo delle forze armate israeliane (Idf) nel campo profughi di Shati, a Gaza City. In un comunicato ufficiale, il gruppo terroristico ha affermato che almeno un’altra decina di parenti del leader politico sono morti nel raid. La notizia è stata confermata all’agenzia di stampa Afp da Mahmoud Bassal, portavoce della Protezione civile della Striscia.

    Ore 10,30 – Israele, la Corte Suprema: “L’Idf deve arruolare anche gli ebrei ultra-ortodossi” – L’Alta Corte di Giustizia di Israele, il massimo organo giudiziario dello Stato ebraico, ha stabilito oggi all’unanimità che non esiste alcuna base legale per escludere gli uomini della comunità religiosa Haredi (gli ebrei ultra-ortodossi) dalla leva militare obbligatoria e che chi possiede i requisiti per prestare servizio nelle forze armate (Idf) deve essere arruolato. Il verdetto, pronunciato questa mattina, stabilisce inoltre che chi non si è arruola non ha diritto ai sussidi assistenziali e didattici finanziati con fondi pubblici. Non è chiaro se l’Idf potrà procedere subito all’arruolamento dei 67mila uomini haredim attualmente idonei al servizio o se dovrà avviare un processo graduale per la leva nella comunità Haredi. I membri della comunità haredi, come sono conosciuti alcuni movimenti religiosi di ebrei ultraortodossi in Israele, costituiscono circa il 13 per cento della popolazione dello Stato ebraico. Finora, se studiavano a tempo pieno in una yeshiva, le scuole ultraortodosse, o in altri istituti religiosi erano tradizionalmente esentati dal servizio militare e ricevevano persino un sussidio statale fino ai 26 anni. Ma la sentenza di oggi mette a rischio il governo Netanyahu. I 19 deputati dei partiti haredi che appoggiano la coalizione di unità nazionale formatasi dopo gli attentati del 7 ottobre scorso minacciano infatti di ritirare il loro sostegno all’esecutivo, che da otto mesi ha allargato la sua risicata maggioranza di estrema destra. Prima degli attacchi di Hamas e della Jihad Islamica, Netanyahu godeva infatti in Parlamento di soli 5 seggi di vantaggio sull’opposizione mentre ora conta su 17 voti in più.

    Ore 9,30 – Afp: “La nostra redazione a Gaza fu colpita da un carro armato israeliano” – La redazione di Afp a Gaza, gravemente danneggiata il 2 novembre 2023, fu probabilmente colpita dai proiettili di artiglieria sparato da un carro armato israeliano. È quanto emerge da un’inchiesta internazionale pubblicata oggi dall’agenzia di stampa francese in collaborazione con altre tredici testate, tra cui Guardian, Der Spiegel e Le Monde. Una cinquantina di giornalisti hanno indagato per quattro mesi sotto l’egida di Forbidden Stories, una rete internazionale di cronisti specializzati, sul raid che devastò l’ufficio di Afp, fortunatamente senza causare vittime.

    Ore 9,00 – Gaza, media: “Uccisa una delle sorelle del capo di Hamas in un raid dell’Idf” – Una delle sorelle del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è rimasta uccisa in un attacco aereo condotto dalle forze armate di Israele (Idf) nel campo di Shati, a Gaza City. Lo riportano diversi media sia palestinesi che in Israele, secondo cui nel raid sarebbero rimaste uccise anche altre 13 persone. La notizia non è stata ancora confermata da Hamas e non è nemmeno chiaro quale delle sorelle di Haniyeh sia rimasta uccisa nell’attacco aereo. All’inizio dell’anno, la polizia israeliana aveva arrestato un’altra delle sorelle di Haniyeh, una cittadina israeliana che vive a Tel Sheva. Altre due sorelle del leader di Hamas vivono proprio nella cittadina del sud di Israele, dove sono sposate con cittadini arabi israeliani. Due di loro risultano attualmente vedove ed entrambe sono state condannate a otto mesi di carcere con sospensione della pena per aver attraversato illegalmente il confine con la Striscia nel 2015. Nello stesso anno, Israele ha negato la richiesta presentata da Haniyeh di permettere alle sue sorelle di partecipare al matrimonio di suo figlio a Gaza. Ad aprile invece, il gruppo palestinese aveva denunciato l’uccisione di tre figli e quattro nipoti di Haniyeh da parte delle Idf. All’epoca, il capo politico di Hamas residente in Qatar disse ad al-Jazeera: “Ringrazio Dio per averci concesso l’onore del loro martirio”.

    Ore 8,30 – Hamas: “Ostaggi russi saranno liberati solo se ci sarà una tregua” – Due ostaggi israeliani di nazionalità russa, Alex Lobanov e Alexander (Sasha) Trufanov, attualmente trattenuti contro la propria volontà nella Striscia di Gaza, saranno liberati soltanto una volta concordato un accordo di cessate il fuoco nel territorio costiero palestinese. Lo ha dichiarato oggi ai media russi l’esponente di Hamas, Moussa Abu Marzouk.

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