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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Consigliere di Netanyahu: “Israele ha accettato l’accordo per un cessate il fuoco”. Il presidente Herzog: “Il piano Biden ha il mio sostegno”. Anche Emirati e Qatar appoggiano la proposta. Casa Bianca: “Se Hamas accetta l’intesa, anche Israele lo farà” | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 2 Giu. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 2 Giu. 2024 alle 20:25

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 2 giugno

    Non si fermano gli scontri tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza malgrado quasi otto mesi di conflitto e oltre 36mila morti. Le speranze di una tregua, alimentate dalla nuova proposta di accordo elaborata da Israele e presentata in settimana dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sembrano incrinarsi di fronte alla dichiarazione del premier Benjamin Netanyahu, secondo cui l’obiettivo di Tel Aviv resta la “distruzione” di Hamas, che pure aveva giudicato positivamente il piano in tre fasi annunciato dalla Casa bianca. Di seguito le ultime notizie di oggi, domenica 2 giugno 2024, sulla guerra a Gaza tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 20.20 – Nessun accordo sulla riapertura del valico di Rafah. Ma per l’Egitto l’incontro al Cairo è stato positivo – Nell’incontro tenutosi oggi al Cairo con le delegazioni di Israele e Stati Uniti, l’Egitto è rimasto fermo sulla sua posizione secondo cui lo Stato ebraico deve ritirarsi dal lato palestinese del valico di Rafah. Lo riferiscono all’agenzia di stampa Reuters due fonti della sicurezza egiziana, secondo cui l’incontro – nonostante non si sia trovato un accordo sulla riapertura del valico – è stato comunque positivo. La delegazione egiziana si è detta disponibile alla presenza di osservatori europei alla frontiera.

    Ore 17.40 – Hezbollah, due attacchi contro Israele – Il gruppo armato libanese ha rivendicato due attacchi contro postazioni dell’esercito israeliano nelle ultime ore. Il primo, si legge, è stato effettuato “in risposta all’attacco del nemico israeliano alla regione della Bekaa”, avvenuto nelle prime ore di questa mattina (ora locale): ha preso di mira il quartier generale di una divisione dell’esercito israeliano con “due colpi successivi” di razzi Katyusha. Il secondo attacco ha preso di mira il sito di al-Abad dell’esercito israeliano ed è stato effettuato su veicoli militari: l’attacco ha portato alla distruzione e all’incendio di un veicolo “insieme a quelli a bordo”, ha detto Hezbollah.

    Ore 17.00 – Casa Bianca: “Se Hamas accetta l’accordo, anche Israele lo farà” – Il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, John Kirby, afferma che se Hamas accetterà la proposta di cessate il fuoco di Biden per porre fine alla guerra, gli Stati Uniti si aspettano che anche Israele accetti il ​​piano. “Questa era una proposta israeliana. Abbiamo ogni aspettativa che se Hamas accettasse la proposta – come è stata loro trasmessa, una proposta israeliana – allora Israele direbbe sì”, ha detto Kirby in un’intervista al programma “This Week” dell’emittente Abc News.

    Ore 16.30 – Idf annuncia nuova operazione a Rafah – L’esercito israeliano ha annunciato di aver iniziato una nuova operazione a Rafah, all’interno del campo di Yabna, non distante dal confine con l’Egitto. L’Idf ha affermato di aver ucciso diversi terroristi, localizzato un’infrastruttura militare e molte armi, comprese artiglieria anti-aerea.

    Ore 15.30 – Emirati Arabi e Qatar appoggiano la proposta di Biden – Il presidente degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani appoggiano la proposta di cessate il fuoco presentata dal presidente degli Usa Joe Biden. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale degli Emirati Arabi Uniti, secondo cui i due leader hanno sottolineato l’importanza del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e della protezione dei civili nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Emirati e Qatar hanno inoltre affermato il loro sostegno a tutte le iniziative e gli sforzi volti ad allentare la tensione nella Striscia.

    Ore 14.45 – Libano, due civili uccisi in attacchi da Israele – L’agenzia di stampa nazionale del Libano riferisce che due civili sono stati uccisi in nuovi attacchi lanciati oggi nel sud del Paese. In risposta ai raid, Hezbollah ha inviato diversi droni d’attacco contro una posizione militare israeliana nelle alture del Golan.

    Ore 14.00 – Al Cairo vertice Egitto, Usa, Israele su riapertura valico Rafah – Il Cairo ospiterà un incontro tra Egitto, Stati Uniti e Israele per discutere la riapertura del valico di frontiera di Rafah con la Striscia di Gaza. Secondo una fonte egiziana citata dal canale televisivo Al-Qahera News, la richiesta dell’Egitto è per il completo ritiro israeliano dal valico, chiuso dall’inizio di maggio. La fonte ha anche negato le notizie dei media israeliani secondo cui l’Egitto avrebbe accettato di riaprire il valico di Rafah dopo i colloqui con Israele e gli Stati Uniti giovedì scorso.

    Ore 13.50 – Altri 50 corpi trovati a Jabalia – Ambulanze e squadre della protezione civile hanno trovato altri 50 corpi a Jabalia, nel nord di Gaza, portando a 120 il numero totale scoperto negli ultimi giorni. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa. I soccorritori continuano a cercare decine di persone scomparse nella zona, dalla quale le forze israeliane si sono parzialmente ritirate giovedì dopo un’operazione durata 20 giorni.

    Ore 12.40 – Gaza, aggiornato il bilancio delle vittime: 36.439 morti e 82.627 feriti – Il Ministero della Sanità di Gaza ha riferito che il bilancio totale delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre scorso è salito a 36.439. Sono 82.627 i feriti.

    Ore 11.30 – Due droni lanciati dal Libano verso Israele: nessuna vittima – Dopo le sirene di allarme suonate questa mattina nel nord di Israele, l’esercito ha fatto sapere che due droni lanciati dal Libano “sono caduti in aree aperte”. Lo riferisce il portavoce militare aggiungendo che “uno dei due ha provocato un incendio nella zona di Katzrin ma non ci sono vittime”.

    Ore 11.00 – Il presidente di Israele Herzog ringrazia Biden: “Do il mio pieno sostegno all’accordo” – Il presidente di Israele Isaac Herzog ringrazia Joe Biden per la una nuova proposta di cessate il fuoco e scambio di prigionieri. “Voglio ringraziare il presidente Biden per il suo discorso e i suoi continui sforzi per ottenere il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza”, scrive Herzog su X. “In questo contesto, ho detto al primo ministro (Netanyahu, ndr) che darò a lui e al governo il mio pieno sostegno per un accordo che vedrà il rilascio degli ostaggi”. “Non dobbiamo dimenticare – aggiunge il presidente – che, secondo la tradizione ebraica, non esiste comandamento più grande del riscatto dei prigionieri e degli ostaggi, soprattutto quando si tratta di cittadini israeliani che lo Stato di Israele non è stato in grado di difendere e proteggere. È nostro obbligo intrinseco riportarli a casa nel quadro di un accordo che preservi gli interessi di sicurezza dello Stato di Israele”.

    Ore 10.45 – Israele: operazioni “mirate” su Rafah. Ma per la Wafa vengono uccisi anche civili – Nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra, l’esercito israeliano ha affermato che sta continuando operazioni “mirate” a Rafah, dove – sottolinea – le sue truppe hanno ucciso diversi combattenti armati nell’ultimo giorno. L’esercito continua inoltre a condurre attacchi aerei nel centro di Gaza, prendendo di mira infrastrutture militari, depositi di armi e cellule di combattenti. In totale, secondo l’aggiornamento militare, gli aerei israeliani hanno colpito 30 obiettivi nell’ultimo giorno. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, gli ultimi attacchi israeliani in tutta Gaza hanno ucciso anche civili, tra cui una donna e un bambino a Gaza City.

    Ore 09.30 – Consigliere di Netanyahu: “Ci sono ancora dettagli da definire” ma “Israele ha accettato l’accordo per un cessate il fuoco” – Israele ha accettato l’accordo presentato dal presidente americano Biden. Lo ha detto Ophir Falk, consigliere capo per la politica estera del premier Benyamin Netanyahu, intervistato dal Sunday Times. Lo Stato ebraico, ha spiegato Falk, non respinge l’accordo, che “è ciò che abbiamo concordato”. “Non è un buon accordo – ha sottolineato il consigliere di Netanyahu  ma vogliamo con forza il rilascio degli ostaggi. Tutti”. Secondo Falk, quello di Biden è stato “un discorso politico”. “Ci sono ancora molti dettagli da definire – ha aggiunto – e questo include che non ci sarà un cessate il fuoco permanente fino a che tutti gli obiettivi di Israele non saranno raggiunti”.

    Ore 09.00 – Sirene d’allarme al confine col Libano – Le sirene di allarme hanno risuonato nel nord di Israele al confine con il Libano registrando il possibile ingresso nel territorio nazionale di droni provenienti dal Libano.

    Ore 08.00 – A Tel Aviv 120mila israeliani in piazza contro Netanyahu – La scorsa notte a Tel Aviv circa 120mila persone sono in strada a manifestare per chiedere al Governo di portare avanti l’accordo per il rilascio degli ostaggi e per la destituzione del primo ministro Benjamin Netanyahu. Si è trattato della manifestazione più imponente da quella seguita al massacro di Hamas del 7 ottobre scorso. Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, due manifestanti sono stati arrestati e la polizia ha utilizzato un cannone sonoro per disperdere i manifestanti. Il giornale online Ynet riferisce che 14 agenti di polizia, tra cui il vice comandante del dipartimento di polizia di Tel Aviv, sono rimasti feriti durante gli scontri. Il primo oratore alla manifestazione è stato Shaul Meridor, ex capo del Dipartimento Bilancio del Ministero delle Finanze, divenuto noto all’opinione pubblica nel 2020 per essersi dimesso in segno di protesta contro la condotta di bilancio dell’allora ministro delle Finanze Israel Katz. “A un passo da una vittoria che non arriverà mai, siamo circondati da nemici, il mondo intero è contro di noi”, ha detto Meridor, riferendosi alle ripetute affermazioni di Netanyahu durante la guerra secondo cui Israele è vicino al raggiungimento dei suoi obiettivi.

    Ore 07.00 – Netanyahu: la proposta di Biden è un “non-inizio” – Fin quando non saranno soddisfatte le condizioni di lunga data per la fine della guerra, la proposta presentata dal presidente statunitense Joe Biden per un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza rappresenta per Israele un “non-inizio”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui “le condizioni di Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”.

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