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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Bombe su Gaza, scontri in Cisgiordania. Netanyahu ordina ai negoziatori del Mossad di rientrare da Doha | DIRETTA

    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 2 Dic. 2023 alle 07:00 Aggiornato il 2 Dic. 2023 alle 15:55

    La diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 2 dicembre

    L’esercito israeliano annuncia di aver “ripreso i combattimenti” contro Hamas. La proroga di un giorno della tregua, anticipata nella notte dal Wall Street Journal con la citazione di fonti del governo egiziano, non si è tramutata in realtà con la conseguente scadenza dell’accordo  provvisorio e la ripresa delle ostilità. Raid, lanci di razzi dalla Striscia e dal Libano, oltre 170 vittime palestinesi nel primo giorno di ripresa. Proseguono tra mille difficoltà le trattative per i 137 ostaggi ancora in mano ai miliziani. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, sabato 2 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.

    DIRETTA

    Ore 15.50 – Israele: “Erdogan potrà accogliere terroristi Hamas in fuga” – Israele ha detto che la Turchia, se vuole, potrà accogliere i membri dell’ala militare di Hamas che alla fine del conflitto fossero ancora vivi. Commentando il sostegno del presidente Recep Tayyep Erdogan a Hamas, il ministro degli esteri israeliano Ely Cohen ha scritto su X: “L’organizzazione Hamas-Isis cesserà di esistere a Gaza, libereremo Gaza da Hamas, per il bene della sicurezza di Israele e per creare un futuro migliore agli abitanti della regione”. “La vostra presidenza – ha concluso Cohen – potrà poi accogliere nel Suo Paese i terroristi di Hamas che non siano stati eliminati e che siano fuggiti da Gaza”.

    Ore 15 – Hamas, “15.200 morti a Gaza, 70% donne e bambini” – Il numero dei palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani a Gaza è salito a 15.207. Lo ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia – controllato da Hamas – secondo quanto riportato da Al Jazeera. Secondo il ministero, il 70% delle vittime sono donne e bambini, e negli attacchi sono rimaste ferite più di 40.000 persone.

    Ore 14 – Il capo del Mossad richiama i negoziatori da Doha – Il capo del Mossad, David Barnea, ha richiamato il team di negoziatori impegnati a Doha nelle trattative sul cessate il fuoco e rilascio dei prigionieri a causa dello “stallo” nei colloqui. E’ quanto si legge in una nota dell’intelligence israeliana, diffusa dall’ufficio del primo ministro, Benjamin Netanyahu. “A causa dello stallo nei negoziati e su istruzione del primo ministro Benjamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato alla sua squadra a Doha di tornare in Israele. L’organizzazione terroristica Hamas non ha rispettato la sua parte dell’accordo, che prevedeva il rilascio di tutti i bambini e le donne secondo un elenco fornito a Hamas e che ha approvato”, si legge nel comunicato.

    Ore 13 – Scarcerati in Liba quattro membri di Hamas, si trovano in Turchia – Le autorità libiche di Tripoli hanno rilasciato quattro membri di Hamas che erano stati condannati a 17 anni di carcere per traffico di armi e cospirazione contro la sicurezza dello Stato. Lo ha riferito il portale Libya Observer, identificando i quattro come Marwan al-Ashqar, Nasib Shabir, Muayad Abed e Baraa al-Ashqar. Secondo la stessa fonte, i membri di Hamas – che erano stati arrestati nel 2016 e condannati nel 2019- accompagnati da un “alto funzionario libico” sono già volati a Istanbul, dove sono stati accolti da rappresentanti del movimento palestinese.

    Ore 12 – Usa, “Israele consentirà un limitato accesso degli aiuti a Gaza” – Gli Stati Uniti ritengono che Israele inizierà a consentire che parte dell’assistenza affluisca nuovamente nel territorio dopo aver bloccato gli aiuti venerdì dopo la fine del cessate il fuoco. Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che su richiesta di Washington consentirà l’ingresso di alcuni aiuti Si tratterà comunque, ha aggiunto, di un flusso significativamente limitato rispetto alle centinaia di camion al giorno che entravano a Gaza durante la pausa di sette giorni nei combattimenti: si potrebbe trattare ora di “decine di camion contro le centinaia” durante la tregua.

    Ore 9.10 – Media, “Israele vuole zona cuscinetto al confine di Gaza” – Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l’enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.

    Ore 9 – Wsj, Israele pronto a tregua per liberare altri ostaggi – Un funzionario israeliano ha detto al Wall Street Journal che Israele è disposto a prendere in considerazione future pause nella guerra a Gaza per consentire il rilascio del maggior numero possibile di ostaggi. Secondo il giornale, il funzionario ha affermato che “possiamo negoziare mentre ancora combattiamo” e che l’accordo scaduto per fermare i combattimenti è stato “reso possibile grazie alla pressione della nostra operazione militare sul terreno.

    Ore 7 – Unicef: “In Palestina già uccisi 5.300 bambini” – Prima della pausa dai combattimenti più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi in 48 giorni di bombardamenti incessanti, un dato che non include molti bambini ancora dispersi e presumibilmente sepolti sotto le macerie. A dirlo è l’Unicef che aggiunge: “i bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele meritano la pace. Se la violenza dovesse tornare su questa intensità, possiamo presumere che altre centinaia di bambini saranno uccisi e feriti ogni giorno. La Striscia di Gaza è di nuovo, da ieri, il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino”

    Ore 06,00 – Secondo giorno di attacchi: distrutte 3 moschee – Israele ha portato nuovi raid aerei sulla parte meridionale della Striscia di Gaza, distruggendo tre moschee a Khan Yunis. Lo riferiscono media palestinesi.

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