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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Huthi: continueremo a colpire le navi nel Mar Rosso. Gaza: 24.620 palestinesi uccisi dal 7 ottobre | DIRETTA

    “Giordania bombarda il sud della Siria”: sale ancora la tensione in Medio Oriente. Il Pakistan bombarda l’Iran: 9 vittime. Israele, Herzog: “C'è un impero del male che emana da Teheran”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 18 Gen. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 18 Gen. 2024 alle 17:39

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 18 gennaio

    Sale ancora la tensione in Medio Oriente dopo gli attacchi missilistici dell’Iran in Iraq, Siria e Pakistan. La scorsa notte Islamabad ha risposto ai raid bombardando la regione di confine del Sistan-Baluchistan. Negli attacchi, che secondo il ministero degli Esteri pakistano hanno colpito “covi di terroristi”, sono morte 9 persone, tra cui 4 bambini. I raid lanciato dall’Iran sono invece una risposta all’attentato suicida che ha ucciso 85 persone a Kerman il 3 gennaio scorso. Nel frattempo continuano i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, dove oggi è arrivato un carico di medicinali per gli ostaggi tenuti da Hamas. Si tratta del primo accordo tra Israele e Hamas dopo la tregua di fine novembre che ha liberato decine di prigionieri, perlopiù donne e bambini. In base all’intesa mediata da Francia e Qatar, per ogni scatola destinata agli ostaggi sono state inviate 1.000 scatole per i palestinesi di Gaza. Dal 7 ottobre scorso quasi 25mila palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani, di cui circa 10 mila bambini. Il bilancio degli attacchi di Hamas del 7 ottobre è di 1.139 vittime israeliane. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, giovedì 18 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

    DIRETTA

    Ore 17.20 – Hamas, colpiti due mezzi militari israeliani a Jabalia e Khan Yunis – Le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno dichiarato di aver distrutto un veicolo corazzato israeliano con un colpo di mortaio Al-Yassin 105 e di aver colpito un carro armato Merkava con un secondo proiettile vicino al cimitero orientale di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. A Khan Yunis, hanno anche affermato di aver colpito un secondo veicolo per il trasporto delle truppe e due bulldozer a sud-est della città.

    Ore 16.50 – Idf ha distrutto principale struttura per razzi a Gaza” – L’esercito israeliano ha completato la demolizione della principale zona industriale di produzione di razzi e armi nella parte centrale della Striscia. Lo sostiene il portavoce militare aggiungendo che al tempo stessa è stata distrutta “una vasta rete di tunnel sotto la zona che ospitava una arte delle strutture”. La stessa fonte ha aggiunto che i soldati hanno localizzato altri siti nella zona di Maghazi e tra Bureij e Nuseirat, sempre al centro.

    Ore 16.20 – Croce rossa: “Nessun ruolo in consegna farmaci a ostaggi Gaza” – La Croce rossa ha negato di essere coinvolta nel trasferimento dei farmaci, entrati nella Striscia, agli ostaggi. Hamas ha invece detto, secondo i media, che la Croce rossa sta svolgendo un ruolo. L’organizzazione ha spiegato di essere stata “coinvolta con le parti” nel raggiungimento della intesa ma non nel “meccanismo concordato che non riguarda alcuna partecipazione della Croce Rossa nella sua attuazione, inclusa la consegna dei farmaci”.

    Ore 16.10 – Tajani, in nuova missione in Mar Rosso anche paesi non-Ue – L’Italia sta lavorando con Francia e Germania a “una nuova missione europea, Aspis, che ingloberà Emasoh Agenore già operativa nello stretto di Hormuz e opererà anche nel Mar Rosso e Golfo di Aden” per la sicurezza del transito marittimo. “Potrebbero partecipare anche paesi non membri dell’Unione Europea”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo al question time al Senato. “Il nostro obiettivo è quello di prendere una decisione politica già lunedì” al Consiglio Esteri “in modo che la missione possa essere operativa al più presto. Sarà una missione non di attacco, ma di difesa”, ha spiegato.

    Ore 16.00 – Gaza: 24.620 palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dal 7 ottobre – Un totale di 24.620 palestinesi sono stati uccisi e 61.830 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità di Gaza. Circa 172 palestinesi sono stati uccisi e 326 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore, ha aggiunto il ministero.

    Ore 15.50 – Francia: “La Ue adotterà sanzioni contro Hamas” – Il consiglio europeo per gli Affari esteri adotterà lunedì prossimo a Bruxelles “un regime di sanzioni contro Hamas”. È quanto annunciato dal portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Christophe Lemoine, in occasione di un punto stampa a Parigi. Lemoine ha spiegato che quello in preparazione “è un regime di sanzioni che riguarda individui e trasferimento di fondi” finanziari. Le misure restrittive riguardano esclusivamente Hamas e alcuni responsabili del gruppo terroristico coinvolti negli attacchi del 7 ottobre contro Israele.

    Ore 15.40 – Huthi: continueremo a colpire le navi nel Mar Rosso – Le forze yemenite huthi hanno ribadito oggi che continueranno a lanciare attacchi contro le navi militari e commerciali statunitensi nel Mar Rosso, nonostante gli Stati Uniti le abbiano designate nuovamente come organizzazione terroristica globale. “La marina yemenita continuerà a vietare alle navi israeliane, così come ad altre navi associate a Israele, di entrare nel Mar Rosso e nel Mar Arabico. Per quanto riguarda le navi statunitensi, militari o commerciali, così come altre navi che operano nell’interesse dello Stati Uniti, anche loro saranno presi di mira dalle nostre forze”, ha detto un alto funzionario dell’ufficio politico del movimento, Hezam al-Asad, parlando con la Ria Novosti.

    Ore 14.40 – Parlamento europeo chiede un cessate il fuoco “permanente” a Gaza – Il parlamento europeo, per la prima volta dall’inizio del conflitto in Medio Oriente, sottolinea con un testo approvato in Aula “la necessità di un cessate il fuoco permanente a Gaza”. In una risoluzione non vincolante, adottata giovedì con 312 voti favorevoli, 131 contrari e 72 astensioni, gli eurodeputati esprimono “il loro più profondo cordoglio per le vittime innocenti da entrambe le parti del conflitto” e, allo stesso tempo, rilanciano la necessità “di riavviare gli sforzi verso una soluzione politica dopo che tutti gli ostaggi saranno stati rilasciati immediatamente e incondizionatamente e Hamas sarà stato eliminata”.

    Ore 14.30 – Unrwa, popolazione di Rafah quasi quadruplicata durante la guerra – La popolazione di Rafah è passata da persone prima del conflitto a circa 1,2 milioni. Lo ha detto l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). L’agenzia delle Nazioni Unite sta lavorando per fornire aiuti. Durante la guerra, i raid israeliani hanno danneggiato 150 strutture dell’Unrwa e ucciso 150 dipendenti.

    Ore 14.10 – Gaza, ucciso direttore di telegiornale – Wael Fanouneh, direttore del telegiornale dell’emittente al-Quds, è stato ucciso in seguito ai bombardamenti israeliani nella città di Gaza. Lo ha riportato Al Jazeera, secondo cui Fanouneh è il nono dipendente del canale a essere ucciso negli attacchi israeliani. Gli altri giornalisti sono: Ahmed Khair El Din, Jabr Abu Hadros, Hassan Farajallah, Mohammad Nabil al-Zaq, Mohammad al-Thalathini, Hamada al-Yaziji, Mohammad Abu Huwaidi e Mahmoud Mushtaha. Più di 100 giornalisti palestinesi in tre mesi e mezzo di conflitto.

    Ore 13.50 – Libano: “Israele ha usato fosforo bianco in un raid nel sud” – L’esercito israeliano avrebbe bombardato la città di Mays al-Jabal, nel sud del Libano, usando munizioni al fosforo bianco. Lo ha riportato l’agenzia ufficiale libanese, la Nna. Le bombe al fosforo bianco sono vietate a livello internazionale dalla Convenzione di Ginevra del 1980, che ne vieta esplicitamente l’uso come armi incendiarie. Secondo la Nna, sono stati segnalati colpi di artiglieria anche alla periferia delle città di al-Dahaira e Yarin, mentre un drone israeliano ha colpito una casa nella città di confine di Kawkaba.

    Ore 13.40 – Mar Rosso, la Danimarca si unirà alla coalizione – La Danimarca si unirà alla coalizione guidata dagli Stati Uniti istituita per affrontare gli attacchi alle navi commerciali nel Mar Rosso da parte delle forze yemenite huthi. Lo ha detto il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen, specificando che la Danimarca si limiterà a mettere a disposizione un unico ufficiale.

    Ore 13.30 – Guterres incontra a Davos ostaggi israeliani liberati – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha incontrato per la prima volta al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, alcuni ostaggi israeliani liberati, ovvero Nili Margalit, Moran Stella Yanai e Noam Perry, la cui figlia Haim Perry, è ancora detenuta a Gaza. Ha anche incontrato i rappresentanti del quartier generale delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse. Secondo i media israeliani il segretario dell’Onu ha ribadito la richiesta di rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora prigionieri di Hamas nella Striscia di Gaza.

    Ore 13.10 – Idf: “Lanciato intercettore nel Mar Rosso, incidente terminato” – “Poco fa, in seguito alle sirene attivate nella città di Eilat, nel sud di Israele, un intercettore è stato lanciato nella zona del Mar Rosso verso un obiettivo aereo sospetto che si stava avvicinando al territorio israeliano. Le sirene sono state attivate nella zona di Eilat dopo il lancio dell’intercettore. L’incidente si è concluso e non vi è alcun rischio di incidente di sicurezza”. Lo hanno dichiarato le Idf.

    Ore 13.00 – Sirene di allarme ad Eilat sul Mar Rosso – Le sirene di allarme stanno risuonando ad Eilat, punta estrema di Israele sul Mar Rosso. Lo ha dichiarato il portavoce militare. Negli ultimi mesi le sirene ad Eilat sono scattate per l’arrivo di razzi o droni lanciati dalle forze huthi dello Yemen.

    Ore 12.50 – Delegazioni militari Usa e Gb al Cairo per colloqui – Due delegazioni militari di alto livello, una statunitense e una britannica, sono arrivate oggi al Cairo, dove avranno alcuni incontri per monitorare gli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e nel sud di Gaza, nel Mar Rosso. Grant Shapps, ministro della Difesa britannico, ha dichiarato due giorni fa che Londra ha intenzione di espandere la cooperazione con gli alleati per proteggere la navigazione internazionale nel Mar Rosso.

    Ore 12.40 – Raid in Siria, Osservatorio: 9 morti – Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani sono 9 le vittime del raid attribuito alla Giordania contro il villaggio di Orman, nella provincia siriana di Sueida. Amman non ha confermato l’attacco in Siria meridionale in cui, secondo l’Osservatorio, hanno perso la vita 2 bambini e 3 donne.

    Ore 12.30 – La Turchia accusa Israele: “Il genocidio deve finire” – Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha lanciato un appello a “fermare il genocidio” nella Striscia di Gaza. “È assolutamente inaccettabile che Israele giustifichi i suoi attacchi con ragioni di sicurezza”, ha affermato. Durante una conferenza stampa ad Amman, con il suo omologo giordano Ayman Safadi, Fidan ha anche affermato che i palestinesi hanno il diritto di fondare uno stato indipendente. A novembre, il ministero degli Esteri turco ha richiamato il suo ambasciatore a Tel Aviv per il rifiuto di Israele di accettare un cessate il fuoco, “i continui attacchi contro i civili” e il divieto all’ingresso agli aiuti umanitari.

    Ore 12.00 – Herzog, nessun israeliano pensa ora a soluzione di pace – In Israele “nessuno sano di mente è disposto ora a pensare a quale sarà la giusta soluzione degli accordi di pace. Tutti vogliono sapere che non saranno attaccati allo stesso modo da nord, da sud o da est”. Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, al World Economic Forum.

    Ore 11.40 – India, marina soccorre nave attaccata al largo dello Yemen – La Marina indiana ha detto di aver salvato l’equipaggio di una nave di proprietà statunitense nel Golfo di Aden dopo un attacco delle forze yemenite huthi. L’India ha dichiarato di aver dirottato una nave da guerra per salvare i 22 membri dell’equipaggio a bordo della Genco Picardy, tra cui nove indiani. L’equipaggio era tutto salvo e l’incendio a bordo della nave è stato domato. Gli huthi hanno dichiarato di aver colpito la nave portarinfuse in un attacco missilistico. L’operatore Genco ha confermato l’attacco e ha detto che la nave è stata colpita da un proiettile mentre transitava attraverso il Golfo di Aden con un carico di fosforo.

    Ore 11.30 – Gaza, due morti in un bombardamento vicino a Khan Yunis – Due palestinesi sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani nella zona di Abasan, a est di Khan Yunis. Lo riporta Al Jazeera.

    Ore 11.20 – Herzog, nessun israeliano pensa ora a soluzione di pace – In Israele “nessuno sano di mente è disposto ora a pensare a quale sarà la giusta soluzione degli accordi di pace. Tutti vogliono sapere che non saranno attaccati allo stesso modo da nord, da sud o da est”. Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, al World Economic Forum.

    Ore 11.10 – Media, Giordania bombarda il sud della Siria: 10 morti – Attacchi aerei attribuiti alla Giordania hanno ucciso dieci persone nel sud della Siria, tra cui diversi bambini. Lo riporta Reuters citando media siriani. Secondo l’agenzia statunitense, non ci sono stati commenti da parte delle autorità giordane.

    Ore 11.00 – Herzog: “Due Stati? Prima vogliamo garanzie di sicurezza” – “Noi vogliamo dialogare con i palestinesi, ma prima di affrontare la questione dei due Stati dobbiamo affrontarne un’altra fondamentale: quali sono le garanzie per la sicurezza di Israele?”. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog al World Economic Forum di Davos spiegando che Israele considera quella a Gaza una guerra per la sua sopravvivenza. “Il terrorismo è il maggior impedimento alla pace. Non mi giro dall’altra parte davanti alla tragedia umana di Gaza. È doloroso vedere che i nostri vicini stanno soffrendo così tanto ma abbiamo diritto a difenderci”.

    Ore 10.50 – Herzog: “C’è un impero del male che emana dall’Iran” – “C’è un impero del male che emana dall’Iran e che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte”. Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog al World Economic Forum di Davos.

    Ore 10.30 – Lavrov: serve dialogo diretto fra Israele e Palestina – Per risolvere i rapporti fra Israele e Palestina è necessario “solo il dialogo diretto”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in una conferenza stampa. Lo riporta Ria Novosti. Secondo il responsabile della diplomazia di Mosca i dialoghi mediati tramite gli Stati Uniti e Paesi arabi in forma separata “non avranno successo”.

    Ore 10.20 – L’Iran convoca l’incaricato d’affari del Pakistan – Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani ha condannato l’attacco del Pakistan contro la provincia iraniana sud orientale del Sistan-Baluchistan, dove sono morte almeno 9 persone. “Abbiamo ufficialmente inviato ad Islamabad la nostra protesta come anche la richiesta per una spiegazione, dopo avere convocato presso il ministero degli Esteri l’incaricato d’affari del Pakistan a Teheran”, ha aggiunto.

    Ore 10.10 – Attacco Pakistan in Iran: il bilancio sale a 9 vittime – Altri due uomini sono stati uccisi nell’attacco missilistico del Pakistan che stamattina ha colpito un villaggio nella regione iraniana del Sistan-Baluchistan, portando il bilancio delle vittime a 9. Lo ha detto l’agenzia ufficiale iraniana Irna, citando Alireza Marhamati, vice presidente della provincia del Sistan-Balochistan. Marhamati aveva precedentemente affermato che tre donne e quattro bambini erano stati uccisi negli attacchi. In un’intervista televisiva, il ministro degli Interni iraniano Ahmad Vahidi ha detto che tutti i morti “erano cittadini stranieri”.

    Ore 10.00 – Pechino si offre di mediare tra Iran e Pakistan – Pechino, che mantiene rapporti privilegiati con Islamabad e Teheran, è pronta a “svolgere un ruolo costruttivo” per allentare le tensioni tra Pakistan e Iran, dopo i reciproci attacchi sui rispettivi territori. “Se entrambe le parti lo riterranno necessario, siamo disposti a svolgere un ruolo costruttivo per calmare la situazione”, ha detto alla stampa il portavoce della diplomazia cinese, Mao Ning

    Ore 9.50 – Wafa, sale a 19 numero vittime del raid di Israele a Rafah – L’agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che il bilancio delle vittime dell’attacco aereo israeliano su Rafah è salito a 19. Le vittime erano “per lo più bambini e donne”. Secondo Al Jazeera, l’attacco è avvenuto in una zona dichiarata “sicura” da Israele.

    Ore 9.30 – Cisgiordania, arrestati 48 palestinesi durante la notte – Le forze israeliane hanno arrestato 48 palestinesi durante la notte e stamattina nella Cisgiordania occupata. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui un palestinese è stato ucciso a Tulkarem, dove “una casa è stata fatta saltare in aria dalle forze, che ne hanno bruciata un’altra e picchiato un certo numero di civili”. Si stima che Israele abbia arrestato 6.000 palestinesi dall’attacco del 7 ottobre di Hamas nel sud di Israele.

    Ore 9.00 – Israele, operazioni esercito continuano a Gaza sud e nord – L’esercito sta continuando le operazioni nella Striscia di Gaza, soprattutto al sud e al nord, contro le strutture di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nella ultime 24 ore sono “stati circa 60 i terroristi di Hamas uccisi”. Di questi, ha aggiunto , 40 a Khan Yunis dove è stata colpita, tra le altre, “la residenza di un terrorista” dove sono state trovate “granate, fucili mitragliatori, equipaggiamento militare e asset tecnologici”. Nel nord di Gaza, ha continuato il portavoce, sono stati condotti raid aerei su “terroristi armati che erano una minaccia ai soldati, inclusi alcuni vicini ad una scuola”. Sempre nel nord, “i soldati sono entrati in un compound della Jihad islamica”.

    Ore 8.30 – Media, Netanyahu respinge idea Usa su accordo con Riad – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyhau avrebbe respinto una proposta del segretario di Stato americano, Antony Blinken, per la normalizzazione con l’Arabia Saudita in cambio di un “percorso” per la nascita di uno Stato palestinese. Lo ha riferito, ripresa dai media israeliani, Nbc News secondo cui Netanyahu si è detto “impreparato” ad un accordo del genere sullo stato palestinese. Blinken ha obiettato che l’indisponibilità della leadership di Israele su questo dossier, come ha confermato una fonte statunitense a Times of Israel, porterà la storia a ripetersi. Secondo Nbc Netanyahu ha però accettato di contenere gli attacchi ampio in Libano.

    Ore 8.00 – Qatar, medicine per ostaggi arrivate nella Striscia di Gaza – Un carico di medicinali per decine di ostaggi tenuti da Hamas ha raggiunto la Striscia di Gaza. Lo ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, spiegando che i farmaci sono arrivati a Gaza ieri come parte di un accordo mediato da Francia e Qatar. Si è trattato del primo accordo tra Israele e Hamas dopo la tregua di fine novembre che ha liberato decine di prigionieri, per lo più donne e bambini. Per ogni scatola che arriva per un ostaggio, 1.000 scatole arriveranno ai palestinesi di Gaza, ha detto in un post su X il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari senza spiegare come e quando verranno distribuiti gli aiuti.

    Ore 7.00 – Il Pakistan risponde all’Iran, bombardato il Sistan-Baluchistan: 7 morti, tra i quali 4 bambini – Due giorni dopo l’attacco iraniano sul suo territorio, il Pakistan ha effettuato nella notte “attacchi contro i covi dei terroristi” in Iran, che hanno provocato sette morti: 4 bambini e 3 donne, secondo i media statali iraniani. “Questa mattina, il Pakistan ha effettuato una serie di attacchi di precisione, altamente coordinati e mirati contro i covi dei terroristi nella provincia del Sistan-Baluchistan”, nel sud-est dell’Iran, ha annunciato in una nota il ministero degli Esteri pakistano. “Un certo numero di terroristi è stato ucciso”, ha aggiunto. L’agenzia ufficiale iraniana Irna ha riferito che “diverse esplosioni sono state udite in diverse zone intorno alla città di Saravan”, citando un funzionario del Sistan-Baluchistan, dove l’esercito sta affrontando da decenni un’insurrezione a bassa intensità.

     

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