Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Cargo greco colpito da un missile al largo dello Yemen. L’Ue inserisce Yahya Sinwar nella lista dei terroristi | DIRETTA

    L'Iran bombarda obiettivi in Siria e Iraq: “Distrutto il quartier generale del Mossad e Erbil”. Baghdad richiama il suo ambasciatore: “È un attacco alla nostra sovranità”. Israele colpisce decine di obiettivi nel Libano meridionale. Nella Striscia il bilancio delle vittime sale a 24.285. L'Ue: "Numero vittime civili a Gaza inaccettabile"

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 16 Gen. 2024 alle 07:02 Aggiornato il 16 Gen. 2024 alle 18:11

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 16 gennaio

    A 101 giorni dal 7 ottobre, continua ad allargarsi la guerra in Medio Oriente. La scorsa notte l’Iran ha bombardato obiettivi in Iraq, dove sostiene di aver distrutto il “quartier generale” dei servizi di spionaggio israeliani a Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. Raid iraniani anche in Siria, dove Teheran afferma di aver colpito basi dell’Isis. “Ci opponiamo agli sconsiderati attacchi missilistici dell’Iran”, hanno dichiarato gli Stati Uniti, che negli scorsi giorni hanno bombardato lo Yemen in risposta agli attacchi delle forze huthi nel Mar Rosso contro le navi legate a Israele. Continuano intanto i bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza, dove nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 158 palestinesi. Dal 7 ottobre, almeno 24.285 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sulla striscia di Gaza e più di 61.154 sono rimaste ferite, mentre 7.000 risultano disperse. Il bilancio dell’attacco del 7 ottobre è di 1.139 vittime israeliane. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, martedì 16 gennaio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.

    DIRETTA

    Ore 18.00 – Yemen, huthi rivendicano attacco contro nave greca – Gli huthi hanno rivendicato l’attacco compiuto delle scorse ore nel Mar Rosso contro una nave greca. Il portavoce delle forze yemenite, Yahya Saree, ha dichiarato in tv che sono stati lanciati missili contro la portarinfuse ‘Zografia’, battente bandiera di Malta, che era diretta nella “Palestina occupata” e che aveva ignorato le richieste di non recarsi in Israele.

    Ore 17.00 – Al Jazeera: il giornalista Wael al-Dahdouh esce da Gaza, è in Egitto – Le autorità egiziane sono riuscite a far entrare in Egitto da Gaza il giornalista palestinese di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh, che ha perso gran parte della sua famiglia nei bombardamenti israeliani. Lo riporta la stampa egiziana. Il 26 ottobre scorso Al Dahdouh, responsabile dell’ufficio di Al Jazeera a Gaza, ha perso moglie, di un figlio di 16 anni, di una figlia di sette anni e di un nipote in un bombardamento israeliano nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. A metà dicembre, Al-Dahdouh è stato ferito in un raid che ha portato alla morte del cameraman 45enne di Al Jazeera Samer Abu Daqqa. I due stavano coprendo un attacco aereo israeliano contro una scuola utilizzata come rifugio nel sud di Gaza. Abu Daqqa ha dovuto attendere cinque ore prima di ricevere cure mediche, perché i soccorritori non potevano raggiungerlo a causa dei bombardamenti israeliani, ed è morto a seguito delle ferite riportate. Il 7 gennaio scorso Al-Dahdouh ha perso anche il figlio 27enne Hamza, a sua volta giornalista, ucciso in un raid israeliano. Il sindacato dei giornalisti egiziani ha detto di aver contattato Al-Dahdouh dopo il suo arrivo in Egitto, ringraziando le autorità per aver facilitato il suo ingresso. Dall’inizio della guerra, secondo le autorità di Gaza, sono stati uccisi più di 100 giornalisti nella Striscia.

    Ore 16.30 – Ue, approvata missione nel Mar Rosso – Gli stati membri dell’Unione Europea hanno dato il primo via libera alla missione per proteggere le rotte nel Mar Rosso dagli attacchi delle forze huthi. Lo riporta Reuters. L’obiettivo è di istituire la missione entro il 19 febbraio al più tardi, per farla diventare operativa subito dopo.

    Ore 16.10 – Commissione Ue: “Numero vittime civili a Gaza è inaccettabile” – “Dopo oltre tre mesi dall’inizio dell’operazione militare di Israele contro Hamas, scattata a seguito del terribile attacco terroristico del 7 ottobre, la situazione umanitaria a Gaza è tragica. Il numero di vittime civili, inclusa una quota davvero alta di bambini, è inaccettabile. La tutela dei civili è della massima importanza e Israele deve fare di più per esercitare il massimo controllo. Il rispetto del diritto internazionale umanitario è imperativo e non negoziabile: questo è un messaggio che continuiamo a inviare a Israele e Hamas deve liberare senza condizioni gli ostaggi”. Lo ha dichiarato il commissario europeo per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, nel dibattito in plenaria al parlamento europeo sulla situazione a Gaza. “Gli attori umanitari hanno già descritto Gaza, dove il 60% degli alloggi e delle infrastrutture è distrutto, come un posto inabitabile, mentre Israele continua a mantenere il suo obiettivo militare di distruggere Hamas. E’ necessaria una pausa umanitaria, ora. La situazione si aggrava di giorno in giorno con l’85% della popolazione che è sfollata, che spesso vive all’aperto e deve affrontare il rischio di carestie e malattie”, ha detto Lenarcic.

    Ore 16.00 – Shell blocca le spedizioni nel Mar Rosso – La Shell ha sospeso tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso a tempo indeterminato. Lo riporta il Wall Street Journal.

    Ore 15.50 – Israele, Ben-Gvir: il ritiro dell’esercito dal nord di Gaza è “un grave errore” – Il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, ha criticato aspramente la decisione militare di ritirare una divisione dell’esercito dal nord della Striscia di Gaza. “La decisione di ritirare l’esercito israeliano dalle roccaforti di Hamas a Gaza è un errore grave e pericoloso che costerà vite umane”, ha detto il leader di estrema destra su X. Ieri l’esercito ha ritirato la sua 36/ma divisione dalla Striscia di Gaza, mentre altre tre divisioni rimangono nel territorio palestinese.

    Ore 15.40 – Crosetto: “L’Italia accoglierà 100 bimbi palestinesi affetti da gravi complicazioni” – L’Italia accoglierà circa cento bambini palestinesi affetti da gravi complicazioni che, accompagnati dalle loro famiglie, riceveranno assistenza sanitaria presso alcune strutture ospedaliere sul territorio nazionale. Lo ha dichiarato in una nota il ministero della Difesa, dopo il colloquio di ieri tra Guido Crosetto e il suo omologo francese Sebastien Lecornu. “I due ministri hanno affrontato la delicata situazione nel Mar Rosso, evidenziando una sostanziale identità di vedute ed esprimendo la volontà di dare rapido impulso a una missione europea alla quale potrebbero partecipare anche Paesi non UE che condividano l’importanza della libera navigazione e le cui rotte commerciali siano messe in pericolo dagli attacchi terroristici Houthi”, riporta la nota. Nel corso del colloquio si è discusso anche della grave situazione nella Striscia di Gaza, che al momento vede solo Roma e Parigi impegnate a fornire sostegno sanitario con propri ospedali imbarcati e personale militare. L’iniziativa non è stata però seguita da altri paesi e ciò preoccupa non poco anche in relazione al fatto che a breve le navi ospedale dei due paesi dovranno rientrare per motivi logistici e operativi. L’Italia sta pianificando l’invio di un ospedale militare da campo, e in tal senso vi sono in corso interlocuzioni con l’Egitto, viste anche le proibitive condizioni di sicurezza nella Striscia di Gaza. Anche su questo Roma e Parigi potrebbero lavorare assieme e auspicano che all’iniziativa possano aderire anche altri paesi, come ha fatto il Qatar nel caso di nave Vulcano”.

    Ore 15.30 – Onu: a Gaza 2,2 milioni di persone a rischio imminente di carestia – L’emergenza alimentare a Gaza si fa drammatica. L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari ha dichiarato che al momento 2,2 milioni di persone a rischio imminente di carestia e 378.000 si trovano in situazione di “Carestia catastrofica”, la fase 5 nella scala della Integrated Food Security Phase Classification, che indica livelli estremi di carenza di cibo e fame. Altre 939.000 sono alla fase 4, quella di emergenza umanitaria.

    Ore 15.00 – Cargo greco colpito da un missile al largo dello Yemen – Una nave mercantile di proprietà greca è stata colpita da un missile al largo dello Yemen. Lo ha riferito la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. Secondo l’agenzia di stampa greca Ana-mpa, la nave portarinfuse, di nome Zografia, è stata colpita da un missile mentre transitava nella zona del Mar Rosso a 76 miglia nautiche a nord-ovest del porto yemenita di Saleef. Il colpo ha causato gravi danni alla nave, che al momento non ne pregiudicano la navigabilità. A bordo della portarinfuse si trovano 24 membri dell’equipaggio, la cui nazionalità non è ancora stata chiarita.

    Ore 14.30 – L’Ue inserisce Yahya Sinwar nella lista dei terroristi – Il Consiglio dell’Unione europea ha inserito il leader politico di Hamas nella Striscia di Gaza,  Yahya Sinwar, nella lista dei terroristi sanzionati dall’Ue. “La decisione si inserisce nel contesto della risposta dell’Ue alla minaccia rappresentata da Hamas e ai suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati contro Israele il 7 ottobre 2023”, si legge in una nota, secondo cui le sanzioni contro Sinwar, soggetto al congelamento dei fondi personali e al sequestro di altre attività finanziarie nei Paesi europei, entreranno in vigore a partire da oggi stesso. Agli operatori economici attivi nella Comunità europea sarà inoltre vietato mettere a disposizione fondi e risorse al leader di Hamas.

    Ore 14.00 – Riad: “L’Arabia Saudita potrebbe riconoscere Israele se facesse parte degli accordi” – L’Arabia Saudita potrebbe “certamente” riconoscere lo stato di Israele se questo facesse parte di un più ampio accordo per porre fine alla guerra in Medio Oriente e portare alla formazione di due stati. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, intervenuto al World Economic Forum di Davos.

    Ore 13.50 – Gaza: 4.327 studenti uccisi, 346 scuole bombardate dal 7 ottobre – Il Ministero dell’Istruzione palestinese ha dichiarato che 4.327 studenti palestinesi sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’offensiva israeliana il 7 ottobre. Nei bombardamenti sono anche rimasti feriti altri 7.819 studenti. Inoltre sono stati uccisi 231 tra insegnanti e amministratori e 756 sono rimasti feriti. Secondo il ministero, sono state bombardate almeno 281 scuole governative e 65 scuole affiliate all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Di queste 83 sono state danneggiate gravemente e 7 sono state distrutte completamente. Nello stesso periodo, in Cisgiordania, sono stati uccisi dalle forze israeliane 41 studenti, altri 282 sono rimasti feriti e 85 sono stati arrestati.

    Ore 13.45 – Riad: pace solo con uno stato palestinese, ora cessate fuoco – A Gaza “serve una de-escalation con un cessate il fuoco come punto di partenza perché la sofferenza dei palestinesi continua e non si vede la prospettiva della fine”. Lo ha detto il ministro degli Esteri saudita, principe Faisal bin Farhan Al Saud, intervenendo al World Economic Forum di Davos. “Ci sarà la pace soltanto con uno stato palestinese. Su questo c’è un lavoro positivo che va avanti con l’amministrazione statunitense, ma adesso serve un cessate il fuoco”.

    Ore 13.30 – Khamenei elogia gli huthi: “Stanno svolgendo un lavoro magnifico” – “Ciò che la nazione yemenita e il governo Ansar Allah hanno fatto a sostegno del popolo di Gaza è stato magnifico. Gli yemeniti hanno sferrato un duro colpo ai canali vitali del regime sionista. Gli Stati Uniti li hanno minacciati, ma non hanno avuto paura di loro. Quando una persona teme Dio, non teme nessun altro”. Lo ha detto la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, nel corso di un incontro con i leader della preghiera del venerdì provenienti da tutto il Paese. “Onestamente sono un esempio di Jihad sulla via di Allah”, ha aggiunto Khamenei, riferendosi agli attacchi degli huthi contro le navi nel Mar Rosso.

    Ore 13.10 – Giornalisti Egitto, in 100 giorni uccisi 107 reporter a Gaza – “Siamo di fronte al più grande crimine commesso contro il giornalismo nell’era moderna. In 100 giorni abbiamo assistito al martirio di 107 giornalisti, una media di più di un martire al giorno. Questi giornalisti hanno sacrificato la loro vita in difesa della verità”. Lo ha detto il capo del sindacato dei giornalisti egiziani, Khaled El-Balshi, durante una manifestazione organizzata al Cairo, davanti alla sede del sindacato, in occasione dei 100 giorni di guerra a Gaza.

    Ore 13.00 – Usa, sequestrate armi iraniane destinate agli huthi – L’esercito statunitense ha dichiarato di aver sequestrato armi iraniane destinate agli huthi l’11 gennaio. Si tratta del primo sequestro di “armi convenzionali avanzate fornite dall’Iran” agli huthi da quando sono iniziati gli attacchi contro le navi mercantili a novembre.

    Ore 12.50 – Israele: salito a 190 il numero dei soldati uccisi a Gaza – Israele ha annunciato la morte di un altro soldato che era stato ferito in combattimento lo scorso 29 dicembre nella parte centrale di Gaza. Lo ha comunicato il portavoce militare secondo cui si tratta del riservista Noam Ashram (37 anni). Il bilancio dei soldati uccisi in battaglia, dall’avvio delle operazioni nella Striscia, è salito così a 190.

    Ore 12.40 – Israele colpisce decine di obiettivi nel Libano meridionale – Israele ha attaccato oggi, con aerei da combattimenti e con la artiglieria, decine di obiettivi degli Hezbollah nel Wadi Saluki, nel Libano meridionale. Lo hanno riferito la radio militare e la radio pubblica Kan, secondo cui si tratta di un attacco particolarmente significativo. Ieri il comandante della regione militare nord, generale Ori Gordin, ha visitato truppe dislocate al confine con il Libano e ha affermato: “Siamo impegnati in continuazione ed eliminare e a ridurre le capacità offensive degli Hezbollah, e a respingerli più a nord”.

    Ore 12.30 – Iraq, primo ministro del Kurdistan: l’Iran ha attaccato i civili, non una base del Mossad – Il primo ministro del Kurdistan iracheno, Masrur Barzani, ha accusato l’Iran di aver ucciso civili innocenti negli attacchi missilistici su Erbil, capoluogo della regione semi-autonoma irachena. Intervenendo a margine del World Economic Forum di Davos, Barzani ha definito “infondata” la rivendicazione iraniana di aver colpito un quartier generale dei servizi israeliani. “Gli Stati Uniti sono in Iraq su invito del governo iracheno per combattere il terrorismo. Non pensiamo che il terrorismo in Iraq sia finito”, ha detto Barzani.

    Ore 12.20 – Turchia, bombardate milizie curde nel nord dell’Iraq e in Siria – La Turchia ha dichiarato di aver distrutto 23 obiettivi nei raid aerei della scorsa notte contro miliziani curdi nel nord dell’Iraq e in Siria. Venerdì scorso nove soldati turchi sono stati uccisi in scontri con i combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) nel nord dell’Iraq.

    Ore 12.10 – Israele, ministro: Hamas “lungi dall’essere sconfitto” – Il controllo esercitato da Hamas su Gaza, nonostante gli attacchi israeliani, indica che attualmente non esiste alcuna alternativa al suo governo nell’enclave. Lo ha detto Gideon Sa’ar, ministro israeliano membro del gabinetto di guerra.”Hamas è lungi dall’essere sconfitto e se qualcuno pensa che ci sarà un’alternativa al suo governo nella Striscia di Gaza, semplicemente non accadrà”, ha detto Gideon Sa’ar alla radio dell’esercito israeliano. Ieri un altro ministro, Gadi Eisenkot, ha affermato che le autorità israeliane dovrebbero smettere di illudersi e raggiungere un accordo per riportare indietro i prigionieri detenuti a Gaza.

    Ore 12.00 – Israele, capo di stato maggiore lancia monito sul dopoguerra – Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, Herzi Halevi, ha ripetutamente avvertito la leadership politica che i vantaggi militari ottenuti nella Striscia di Gaza potrebbero essere erosi perché non esiste un piano per una Gaza del dopoguerra. Lo riporta Channel 13 citando una fonte non identificata. “Rischiamo l’erosione dei risultati ottenuti fino ad ora nella guerra perché non esiste una strategia per il giorno dopo”, avrebbe detto Halevi al primo ministro Benjamin Netanyahu e al ministro della Difesa Yoav Gallant, secondo l’emittente israeliana. “È possibile che dovremo tornare nelle aree in cui abbiamo già completato i combattimenti”, avrebbe inoltre aggiunto Halevi, secondo la stessa fonte.

    Ore 11.50 – Israele, arrestati 27 sospetti di terrorismo in Cisgiordania – L’esercito israeliano ha arrestato 27 persone in Cisgiordania nel sospetto di coinvolgimento in atti di terrorismo. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui tra questi 2 sono stati fermati dopo l’interrogatorio di decine di persone nel villaggio di Bnei Naim, vicino a Hebron, da cui provenivano gli attentatori che ieri a Raanana, hanno provocato la morte di un’anziana donna e il ferimento di 17 altre persone. Soldati hanno poi “mappato”, per la distruzione, la casa a Ramallah di un palestinese autore dell’attacco all’insediamento ebraico di Ofra in Cisgiordania la scorsa settimana. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, sono 35 i palestinesi arrestati nelle ultime retate delle forze israeliane in Cisgiordania. In totale, dal 7 ottobre Israele ha arrestato più di 5.800 palestinesi in Cisgiordania.

    Ore 11.30 – Qatar: rendere obbligatoria soluzione due stati – “Ora tutti sanno che per quanto riguarda la crisi palestinese la soluzione non può essere che quella di due stati. Ma non possiamo continuare a essere ostaggi di elezioni qua e là. Bisogna rendere la risoluzione dell’Onu obbligatoria, la comunità internazionale non deve lasciare agli israeliani il potere di decidere”. Lo ha detto il primo ministro e ministro degli Affari Esteri del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, intervistato al World Economic Forum di Davos. “Israele controlla tutto, compresa la Cisgiordania. Questo complica la situazione”, ha sottolineato Al Thani osservando che “gli Stati Uniti possono riportare le parti al tavolo” e che la migliore garanzia per gli israeliani è dare uno stato ai palestinesi, perché questo normalizzarebbe i loro rapporti con gli arabi”.

    Ore 11.20 – Francia condanna raid Iran – La Francia ha accusato l’Iran di aver violato la sovranità dell’Iraq dopo il raid contro nella regione del Kurdistan iracheno. “Tali atti rappresentano violazioni palesi, inaccettabili e preoccupanti della sovranità dell’Iraq e un attacco alla sua stabilità e sicurezza, così come a quella del Kurdistan al suo interno”, ha affermato il ministero degli Esteri francese in una nota. “Contribuiscono all’escalation delle tensioni regionali e devono cessare”.

    Ore 11.10 – Iraq richiama il suo ambasciatore a Teheran per consultazioni – Il Ministero degli Affari Esteri iracheno ha richiamato a Baghdad il suo ambasciatore a Teheran in risposta agli attacchi iraniani nel nord di Erbil. L’ambasciatore Naseer Abdul Mohsen è stato convocato “per consultazioni sullo sfondo dei recenti attacchi iraniani a Erbil, che hanno provocato la morte di numerosi martiri e feriti”, riporta una nota. Teheran aveva precedentemente affermato di rispettare l’integrità territoriale dell’Iraq, specificando che non esiterebbe a utilizzare il suo “diritto legittimo e legale” di agire contro coloro che minacciano la sua sicurezza nazionale.

    Ore 11.00 – Giordania: Israele mette “grandi ostacoli” agli aiuti a Gaza – Ayman Safadi, ministro degli Esteri della Giordania, ha dichiarato che Israele sta ponendo molti ostacoli all’ingresso degli aiuti a Gaza. Durante una conferenza stampa con il suo omologo australiano, Safadi ha affermato che al momento è possibile soddisfare solo il 10 percento dei bisogni dei 2,3 milioni di palestinesi a Gaza.

    Ore 10.25 – Gaza, il bilancio delle vittime sale a 24.285 – Secondo le autorità sanitarie della Striscia di Gaza, dal 7 ottobre 24.285 palestinesi hanno perso la vita nei bombardamenti israeliani, mentre 61.154 sono rimasti feriti. Nelle ultime 24 ore, sono stati uccisi 158 palestinesi e 320 sono rimasti feriti. Circa 7.000 persone risultano disperse e non vengono conteggiate nel bilancio ufficiale delle vittime.

    Ore 10.10 – Gaza, più di 50 razzi lanciati verso il sud di Israele – Più di 50 razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso la città di Netivot, a circa 15 km dal confine. Potrebbe trattarsi, secondo quanto riporta il Times of Israel e altri media israeliani, della più grande salva di razzi delle ultime settimane. Il comune di Netivot ha confermato in una nota che i razzi hanno colpito senza causare vittime.

    Ore 10.00 – Iran: “Rispettiamo la sovranità e l’integrità territoriale degli altri paesi” – Teheran “rispetta la sovranità e l’integrità territoriale degli altri paesi”. Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, dopo l’annuncio dei raid contro obiettivi in ​​Iraq e Siria. Secondo Teheran, lo scopo dei bombardamenti è di difendere la sovranità e sicurezza iraniana, nonché per contrastare il terrorismo. Kanaani ha anche rivendicato il “diritto legittimo e legale” dell’Iran di “scoraggiare le minacce alla sicurezza nazionale”.

    Ore 9.50 – Idf: attacco delle forze speciali in Libano – L’esercito israeliano ha dichiarato che le sue forze speciali hanno condotto un attacco nella zona di Ayta ash Shab in Libano. “Le forze speciali dell’IDF hanno colpito per rimuovere una minaccia nella zona di Ayta ash Shab in Libano”, ha detto l’Idf. L’esercito ha anche affermato che un aereo israeliano ha colpito un lanciamissili nel sud del Libano, appartenente a Hezbollah.

    Ore 9.40 – Hamas, morti due dei tre ostaggi mostrati nel video – Le Brigate al-Qassam hanno annunciato la morte di due dei tre ostaggi israeliani comparsi ieri in un video del braccio armato di Hamas nel quale si annunciava che il destino dei tre sarebbe stato svelato nella serata di ieri. Nel nuovo video, il terzo, una dei tre ostaggi, la 26enne Noa Argamani, ha confermato la morte nei raid israeliani di Yossi Sharabi e di Iti Sabirsky. Al termine della clip si vedono i corpi dei due ostaggi deceduti. Hamas aveva detto in precedenza di aver perso i contatti con alcuni ostaggi mentre le forze israeliane bombardavano Gaza, sottolineando che avrebbero potuto essere uccisi nei raid.

    Ore 9.30 – Usa condannano l’attacco iraniano nel nord dell’Iraq – Un portavoce del dipartimento di Stato americano ha detto che l’attacco iraniano vicino alla città di Erbil, nel nord dell’Iraq, “mina la stabilità dell’Iraq”. “Ci opponiamo agli sconsiderati attacchi missilistici dell’Iran”, ha detto il portavoce Matthew Miller, aggiungendo che gli Stati Uniti hanno sostenuto “gli sforzi del governo iracheno e del governo regionale del Kurdistan per soddisfare le aspirazioni del popolo iracheno”. Secondo quanto riporta Reuters, che cita due funzionari statunitensi, nessuna struttura americana è stata colpita dagli attacchi missilistici.

    L’Iran ha affermato che gli attacchi di ieri hanno preso di mira il “quartier generale dello spionaggio” di Israele. Almeno quattro civili sono stati uccisi e sei feriti negli attacchi, ha detto in una nota il consiglio di sicurezza del governo del Kurdistan, descrivendo l’attacco come un “crimine”. Tra le vittime, ci sarebbero il miliardario uomo d’affari curdo Peshraw Dizayee e diversi membri della sua famiglia, uccisi quando almeno un razzo si è schiantato sulla loro casa. Inoltre, riporta The Guardian, un razzo sarebbe caduto sulla casa di un alto funzionario dell’intelligence curda e un altro su un centro dell’intelligence curda.

    Ore 9.20 – L’esercito israeliano: “Nel nord di Gaza localizzate e distrutte 100 postazioni di lancio di razzi” – L’esercito israeliano continua le operazioni per “ripulire” la parte Nord della Striscia mentre continua a incidere in quella Sud, soprattutto nell’area di Khan Yunis. Lo ha detto il portavoce militare spiegando che a Beit Lahiya nel Nord sono “stati localizzate e distrutte 100 postazioni di lancio di razzi” con almeno “60 razzi pronti ad essere tirati”i. Nella battaglia sul posto – secondo la stessa fonte – le truppe “hanno ucciso decine di operativi di Hamas nell’area”. Altri 9 operativi della fazione islamica – ha aggiunto – sono stati “uccisi a Shati” nella periferia di Gaza City. Al Sud dell’enclave palestinese, a Khan Yunis sono state attaccate postazioni di osservazione di Hamas anche con un elicottero da combattimento.

    Ore 9.00 – Ucciso un altro soldato israeliano a Gaza: il bilancio sale a 189 – Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere che il sergente riservista Nitzan Schessler, 21 anni, è stato ucciso ieri combattendo nel Sud della Striscia di Gaza. Sale così a 189 il bilancio dei militari israeliani che hanno perso la vita nell’offensiva di terra contro Hamas. Lo riporta il Times of Israel. Schessler, di Hadera, era nel 7155° battaglione della 55esima brigata.

    Ore 8.30 – Baghdad: “L’attacco a Erbil è un attacco alla nostra sovranità” – Condanniamo fermamente l’“aggressione” a Erbil come un “attacco alla nostra sovranità”. Lo dice il ministero degli Esteri iracheno, riferendosi agli attacchi missilistici rivendicati dai Guardiani della Rivoluzione iraniani nella notte. L’attacco iraniano a Erbil ha preso di mira aree residenziali e ha provocato vittime civili, aggiunge il ministero degli Esteri di Baghdad. “Adotteremo misure legali contro l’aggressione a Erbil, compreso il ricorso al Consiglio di Sicurezza”, aggiunge l’Iraq.

    Ore 8.00 – Guterres, indagare su violenze sessuali Hamas del 7/10 – “I resoconti delle violenze sessuali commesse da Hamas e da altri il 7 ottobre devono essere rigorosamente indagati e perseguiti”: lo ha scritto sul suo account X il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. “Niente può giustificare l’uccisione deliberata, il ferimento e il rapimento di civili. Niente può giustificare il lancio di razzi verso obiettivi civili”, aggiunge Guterres in un post.

    Ore 7.30 – Iran: colpite basi dell’Isis in Siria – Il corpo delle guardie della Rivoluzione islamica (irgc) ha annunciato nella serata di lunedì di aver lanciato raffiche di missili balistici contro le basi siriane dei terroristi coinvolti nei recenti attacchi in Iran. Lo riferisce il sito dell’emittente iraniana in lingua inglese press tv. Secondo le guardie della rivoluzione ad essere colpiti sono stati i luoghi di ritrovo dei comandanti e degli uomini chiave dei recenti attacchi terroristici nelle città iraniane di Kerman e Rask.

    Ore 7.00 – Iran: “Distrutto il quartier generale del Mossad e Erbil” – Le Guardie rivoluzionarie iraniane hanno rivendicato di aver “preso di mira e distrutto uno dei principali quartier generali dello spionaggio del regime sionista (Mossad) nella regione del Kurdistan iracheno” nel raid con “missili balistici” su Erbil nel nord dell’Iraq. Lo rende noto l’agenzia iraniana Fars. Secondo il comunicato, l’obiettivo era “il centro per lo sviluppo di operazioni di spionaggio e la pianificazione di azioni terroristiche nella regione e soprattutto nel nostro amato Paese”. “Le operazioni offensive continueranno fino a quando le ultime gocce del sangue dei martiri non saranno vendicate”, conclude il comunicato.

     

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version