La diretta live della guerra tra Israele e Hamas di oggi domenica 15 ottobre
Prosegue l’evacuazione di civili da Gaza. Solo dopo partiranno le “grandi operazioni” promesse da Israele. Oggi aperto un nuovo corridoio tra le 10 e le 13. L’obiettivo dell’offensiva è l’occupazione del Nord della Striscia. Uccisi due comandanti di Hamas: i capi eliminati sono Abu Murad e Ali Qhadi, uno dei leader della Forza Nakba. Papa Francesco racconta: “Forse miei amici argentini tra le vittime di Hamas”. Oltre 2300 le vittime palestinesi. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 15 ottobre 2023.
Ore 20 – Israele: “600mila hanno lasciato il settore Nord di Gaza” – Seicentomila palestinesi hanno abbandonato negli ultimi giorni le loro abitazioni nel nord della Striscia e a Gaza City e, seguendo le istruzioni giunte da Israele, hanno oltrepassato il Wadi Gaza, nel settore centrale, per mettersi al riparo dai combattimenti. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Nel corso di una conferenza stampa, Hagari ha smentito accuse giunte da Hamas secondo cui Israele avrebbe colpito quanti si stanno dirigendo verso il sud della Striscia.
Ore 19 – Iran, se Israele invade Gaza situazione fuori controllo – “La mancanza di un approccio politico e la continuazione degli attacchi sionisti a Gaza infiammeranno certamente la situazione e la renderanno incontrollabile. In questo caso, la regione e gli attivisti regionali non staranno a guardare”, ha sottolineato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. La questione dei prigionieri di guerra è la linea rossa della Resistenza e i leader di Hamas la considerano una priorità, ha aggiunto il ministro, spiegando che anche gli Hezbollah libanesi hanno determinato la linea rossa e in qualsiasi fase della guerra, agiranno in modo appropriato.
Ore 18.40 – Unifil, razzo ha colpito la nostra base nel sud del Libano – Un razzo ha colpito oggi il quartiere generale del contingente Onu nel sud del Libano (Unifil) senza fare vittime. Lo ha riferito il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, precisando che al momento non è possibile determinare da dove sia stato lanciato il razzo che ha colpito l’interno della base costiera di Naqura, a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele. “In quel momento i nostri peacekeeper non erano nei bunker, ma fortunatamente nessuno è stato ferito”, ha detto Tenenti.
Ore 17.30 – Ripresa fornitura di acqua a Gaza – La decisione di ripristinare le forniture d’acqua nelle aree a sud della Striscia di Gaza è stata concordata dal premier israeliano Benyamin Netanyahu e dal presidente americano Joe Biden. Lo ha detto il ministro dell’Energia dello Stato ebraico Israel Katz.
Ore 17 – Al Sisi a Blinken, reazione Israele è punizione collettiva – La reazione di Israele all’attacco di Hamas è andata oltre l’autodifesa e si è tradotta in una punizione collettiva: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al segretario di Stato americano Anthony Blinken, secondo quanto riportano alcuni media Usa citando i suoi commenti trasmessi in tv durante un incontro con Blinken al Cairo. Al Sisi ha anche affermato di essere contro gli attacchi a qualsiasi civile nel conflitto in corso.
Ore 16.45 – L’aviazione di Israele sta colpendo Hezbollah in Libano – L’aviazione israeliana sta colpendo infrastrutture militari degli Hezbollah nel Libano. Lo ha detto il portavoce militare israeliano.
Ore 15 – Netanyahu: “Hamas pensava di farci crollare. Saremo noi a spezzare Hamas” – “Hamas pensava che saremmo crollati, saremo noi a spezzarlo”. Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, aprendo la riunione settimanale del gabinetto di governo alla quale per la prima volta partecipano cinque membri del partito d’opposizione Unità nazionale, entrato nell’esecutivo dopo l’avvio della guerra contro la Striscia di Gaza.
Ore 14 – Iran: “Non possiamo garantire che la situazione nella regione rimanga la stessa” – “Nessuno può garantire il controllo della situazione se Israele invade Gaza”. È l’avvertimento lanciato dall’Iran, mentre continuano i bombardamenti israeliani sulla Striscia, il lancio di missili di Hamas contro lo Stato ebraico e aumentano tensioni e scontri al confine con il Libano. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un incontro con il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, a Doha la notte scorsa. “Non è sopportabile che il regime sionista uccida centinaia di palestinesi ogni giorno, quindi il regime dovrebbe porre fine al crimine di guerra e all’assedio di Gaza”, ha detto Amirabdollahian, che è all’ultima del suo tour di quattro tappe nella regione (dopo Iraq, Libano e Siria).
Ore 12.30 – Sono 126 gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. 13 uccisi dai bombardamenti – L’esercito israeliano ha reso noto che il numero di ostaggi israeliani confermati, nelle mani di Hamas a Gaza, è di 126. Hamas ha fatto sapere che 13 ostaggi sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti israeliani, e che tra di loro ci sono anche stranieri (senza specificare la nazionalità).
Ore 11 – Esercito israeliano: “In Libano attaccati obiettivi di Hezbollah” – Dopo il lancio di missili anti-tank dal Libano verso Israele, missili che hanno causato un morto in una pattuglia dell’esercito israeliano che operava al confine, l’esercito con la Stella di David ha fatto sapere di aver “attaccato obiettivi militari” di Hezbollah
Ore 10 – Il Papa: “Forse miei amici argentini tra vittime Hamas” – “Penso che sicuramente qualche mio amico è tra loro”: è quanto ha detto il Papa parlando ieri sera al telefono con il giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman che gli aveva detto che molti argentini sono tra le vittime dell’attacco di Hamas in Israele, tra i feriti, i morti e gli ostaggi. “Lo so, lo so”, ha risposto il Papa dicendo di essere “molto vicino” e dando la sua disponibilità ad incontrare le famiglie degli ostaggi israelo-argentini che avrebbero espresso, attraverso il giornalista, questo desiderio. Cymerman gli ha infatti chiesto questo perché questo sarebbe per loro “un grande appoggio”. Il giornalista ha postato il video della telefonata con il Papa sui social.
Ore 9.50 – Esercito israeliano: “Raid su convoglio è menzogna di Hamas” – “È una menzogna di Hamas” che l’esercito israeliano abbiamo colpito in un raid un convoglio di civili palestinesi in fuga dal nord della Striscia di Gaza verso il sud. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari in un briefing con la stampa internazionale.
Ore 9 – Gli Usa offrono agli americani in Israele l’evacuazione via mare verso Cipro – Gli Stati Uniti offrono agli americani in Israele e ai loro parenti stretti l’evacuazione via mare dal nord di Haifa a Cipro. Lo ha detto il portavoce dell’ambasciata Usa.
Ore 8.30 – Israele a popolazione Gaza: “Andate a Sud, oggi corridoio tra le 10 e le 13” – “Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale, ndr) Israele non colpirà l’itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona”: lo ha reso noto su X in lingua araba il portavoce militare, Avichay Adraee. “Per la vostra sicurezza sfruttate questo breve lasso di tempo per andare a Sud. Potete essere certi – conclude Adraee – che i dirigenti di Hamas hanno già provveduto alla protezione loro e delle loro famiglie”.
Ore 8 – Nuovo bilancio vittime a Gaza: “I morti sono 2.329” – Il governo di Hamas a Gaza ha diffuso un nuovo bilancio sulle vittime palestinesi, morte sotto i bombardamenti di rappresaglia israeliani: secondo il ministero della Sanità sono 2.329 palestinesi uccisi e altri 9.042 sono stati feriti.
Ore 7 – Cina: “Le azioni di Israele oltre l’ambito dell’autodifesa” – Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla crisi in Medio Oriente, rilevando che che le azioni di Israele “sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Mentre Tel Aviv “dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del Segretario generale dell’Onu sullo stop alle punizioni collettive del popolo di Gaza”. Entrambi, ha riferito una nota della diplomazia di Pechino diffusa oggi, “hanno espresso preoccupazione per la situazione in Israele e Gaza”.
Ore 5 – Israele: “Grandi operazioni solo dopo l’evacuazione dei civili” – Israele avvierà “operazioni militari significative” solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla Cnn il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). “La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l’area”, ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. “È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore”.
Ore 3 – Medici legali di Israele: corpi smembrati, stupri e un bambino decapitato – Corpi privi di braccia e piedi, un bambino decapitato, diffusi segni di torture e di stupro: è il quadro descritto dai medici legali israeliani che hanno raccontato ai giornalisti in quali condizioni sono state trovate molte vittime dell’attacco compiuto da Hamas il 7 ottobre. Lo riporta la Reuters.
Ore 1 – Gli Usa inviano una seconda portaerei nella zona di Israele – Gli Stati Uniti inviano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale. Lo ha reso noto l’emittente tv statunitense Abc, citando fonti dell’amministrazione statunitense. Il gruppo d’attacco della portaerei Uss Eisenhower si sposterà nel Mediterraneo orientale per unirsi al gruppo d’attacco della portaerei Uss Ford, arrivato in zona all’inizio della settimana, hanno riferito le fonti.