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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Wsj: “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo”. Finito carburante, ospedale europeo di Gaza fuori servizio. Ue: “Con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova” | DIRETTA

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 15 Mag. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 15 Mag. 2024 alle 18:26

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, martedì 14 maggio

    Israele continua ad ammassare tank in attesa di lanciare l’offensiva a Rafah. Nel frattempo, nella giornata di ieri l’esercito israeliano ha effettuato diverse operazioni militari a Rafah e Jabaliya dove i testimoni hanno parlato di “pesanti combattimenti”. La Turchia, intanto, ha ribadito che a Gaza è in corso un genocidio scagliandosi contro gli Stati Uniti che ieri avevano negato che nella Striscia fosse in corso per l’appunto un genocidio. Sembrano definitivamente tramontati ormai, invece, i negoziati per un eventuale cessate il fuoco con l’Egitto che ora potrebbe declassare le relazioni diplomatiche con Israele. Di seguito le ultime notizie di oggi, mercoledì 15 maggio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 18,00 – Gallant: “Accordo o guerra per rientro sfollati Israele nel nord” – “Presto dovremo prendere una decisione: se riportare i nostri sfollati a casa loro al nord o con un accordo o un’azione militare”. Lo ha detto, citato dai media, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in una conferenza stampa. Il ministro si è riferito alle decine di migliaia di israeliani che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni al confine con il Libano a causa dei continui lanci di razzi da parte degli Hezbollah, cominciati subito dopo il 7 ottobre.

    Ore 17,00 – Israele invierà una delegazione all’Aja – Una delegazione legale israeliana si recherà nei prossimi giorni all’Aja per rappresentare il Paese nelle sedute della Corte internazionale di giustizia chieste dal Sudafrica per esaminare la situazione a Gaza dopo l’operazione militare a Rafah. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri sottolineando che la delegazione andrà nonostante “il corto preavviso” sulle sedute annunciato dalla Corte.

    Ore 16,00 – Ankara pressa gli Usa: “Israele abbandoni Rafah subito” – Il governo turco chiede agli Stati Uniti di intensificare la pressione su Israele per porre fine alle operazioni militari a Rafah. La richiesta è stata ribadita in una telefonata tra il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan e il Segretario di Stato americano Anthony Blinken. A renderlo noto fonti diplomatiche citate dai principali media turchi. Il capo della diplomazia di Ankara, fedelissimo del presidente Recep Tayyip Erdogan, ha detto al collega americano che la Turchia ritiene l’occupazione del valico di Rafah da parte di Israele “un crimine di guerra”, ha chiesto il ‘ritiro immediato’ delle truppe israeliane, la cui presenza nell’area e’ “inaccettabile”. Fidan ha anche ribadito la necessita’ di giungere a un cessate il fuoco “il prima possibile” e garantire il flusso di aiuti umanitari diretti alla popolazione civile “attraverso l’eliminazione di tutti gli ostacoli” al passaggio dei convogli.

    Ore 15,00 – Netanyahu, inutile parlare futuro Gaza se Hamas intatto – Per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è inutile “parlare del giorno dopo a Gaza, mentre Hamas è ancora intatto”. “Contrariamente a quanto si è detto, da mesi siamo impegnati in vari tentativi per trovare una soluzione a questo problema complesso”, ha affermato. “Alcuni tentativi sono nascosti (all’opinione pubblica) e questo è un bene. In ogni caso, non c’è nulla che possa sostituire la vittoria militare”, ha proseguito Netanyahu.

    Ore 14,00 – Idf chiede di evacuare quartieri a Nord di Gaza – Le forze di difesa israeliane chiedono ai palestinesi dei quartieri del nord di Gaza di evacuare l’area. Lo riporta il Times of Israel mentre prosegue l’operazione contro Hamas a Jabaliya. Il tenente colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell’Idf, ha pubblicato un elenco delle nuove zone che devono essere evacuate. Durante il fine settimana, l’Idf ha emesso un avviso di evacuazione per Jabaliya prima di attaccare l’area. Ieri ha esteso l’avviso alle aree di al-Atatra e Salatin. L’ultimo riguarda invece i quartieri di Sheikh Za’id e al-Mansheya, vicino a Beit Lahiya. “Hamas e altre organizzazioni terroristiche stanno conducendo attività terroristiche e lanciando razzi verso le città israeliane”, afferma Adraee in un post su X. Ai civili palestinesi è stato detto di spostarsi nei rifugi a ovest di Gaza City.

    Ore 13,00 – A Gaza entrati 52 camion commerciali, ancora fermi aiuti – Cinquantadue camion commerciali privati sono entrati ieri sera dal valico di Kerem Shalom, mentre sia quel passaggio che quelli di Rafah e Al Awja restano chiusi per il nono giorno consecutivo agli aiuti umanitari per la popolazione di Gaza e all’ingresso in Egitto di feriti e stranieri. Lo riferisce il capo della Mezzaluna Rossa egiziana del Nord Sinai Khaled Zayed, mentre fonti dell’Aereonautica hanno fatto sapere che Israele continua anche a non autorizzare il lancio di aiuti dagli aerei, e questo per il sesto giorno consecutivo. “Nonostante la presenza di numerosi aerei dei Paesi della coalizione internazionale in una delle basi militari giordane, tra cui un aereo cargo militare Airbus C295M appartenente all’aeronautica egiziana – precisa la fonte – le autorità israeliane continuano a rifiutare il permesso di sorvolare la Striscia”. L’ultimo lancio è stato effettuato il 9 maggio scorso. Davanti al valico di Rafah restano in coda migliaia di camion di alimentari e medicine, con i carichi sempre più deperiti, e di carburante.

    Ore 12,00 – Erdogan, se Israele non sarà fermato punterà alla Turchia – “Non pensate che Israele si fermerà a Gaza, se questo Stato terrorista non viene fermato, prima o poi metterà gli occhi sull’Anatolia con l’illusione che sia una terra promessa”. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. “Continueremo a stare dalla parte di Hamas che lotta per l’indipendenza del suo territorio e difende l’Anatolia”, ha aggiunto Erdogan, durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Erdogan, dopo avere ribadito che non considera il gruppo palestinese un’organizzazione terroristica.

    Ore 11,00 – Ue: con operazione Rafah relazioni con Israele a dura prova – L’Unione europea esorta Israele a porre immediatamente fine alla sua operazione militare a Rafah altrimenti verrebbero messe inevitabilmente a dura prova le relazioni dell’Ue con Israele. “Questa operazione sta ulteriormente interrompendo la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza e sta portando a ulteriori sfollamenti interni, all’esposizione alla carestia e alla sofferenza umana”, afferma l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell. “Più di un milione di civili si stanno rifugiando a Rafah e dintorni e a loro è stato detto di evacuare in aree che, secondo le Nazioni Unite, non possono essere considerate sicure. Sebbene l’Ue riconosca il diritto di Israele a difendersi, Israele deve farlo in linea con il diritto internazionale umanitario e garantire sicurezza ai civili”, si legge nella dichiarazione. “L’Unione europea invita Israele ad astenersi dall’aggravare ulteriormente la già terribile situazione umanitaria a Gaza e a riaprire il valico di Rafah. Se Israele dovesse continuare la sua operazione militare a Rafah, ciò metterebbe inevitabilmente a dura prova le relazioni dell’Ue con Israele”, evidenzia il capo della diplomazia europea.

    Ore 10,00 – Ue chiede a Israele stop immediato a operazioni a Rafah – L’Ue chiede a Israele di porre fine “immediatamente” alle operazioni militari in corso a Rafah perchè queste stanno ulteriormente peggiorando una situazione umanitaria già molto difficile e porteranno “inevitabilmente” nuove tensioni nei rapporti tra l’Unione e Israele. E’ quanto scrive in una nota l’Alto rappresentante Ue per l’azione esterna Josep Borrell.

    Ore 9,00 – Idf, ucciso comandante Hezbollah del Fronte Sud in raid in Libano – L’esercito israeliano (Idf) ha confermato che un alto comandante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco con droni condotto ieri sera nel sud del Libano e ha identificato la persona uccisa come Hussein Ibrahim Makki, comandante di alto livello nella cosiddetta unità del Fronte Sud di Hezbollah, che in passato aveva comandato la divisione costiera del gruppo. Lo riporta il Times of Israel. Hezbollah ha annunciato la morte di Makki in seguito all’attacco aereo vicino a Tiro, ma non ha fatto riferimento a lui come comandante. L’Idf afferma che Makki “ha pianificato e condotto molti attacchi terroristici contro il fronte interno israeliano durante la guerra”.

    Ore 8,00 – Finito carburante, ospedale europeo di Gaza fuori servizio – L’ospedale europeo di Gaza, nella città di Khan Younis, è fuori servizio dopo che i generatori di elettricità hanno smesso di funzionare a causa dell’esaurimento del carburante. Lo riferiscono fonti mediche citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. L’ospedale si trova nel sud della Striscia ed era uno dei pochi ancora in funzione a Gaza.

    Ore 7,30 – Gaza: Gantz sente Sullivan, ‘aumentare la pressione su Hamas’ – Il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha parlato ieri sera al telefono con il consigliere per la sicurezza nazionale americano degli Stati Uniti Jake Sullivan, atteso in Arabia Saudita e Israele nel fine settimana. Lo rende noto lo stesso Gantz, in un post sul suo account X. Nella chiamata il ministro israeliano ha sottolineato “l’imperativo di aumentare la pressione internazionale su Hamas oltre a continuare con quella militare per garantire un accordo per la restituzione degli ostaggi e rimuovere la minaccia” del movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza. Gantz aggiunge di aver discusso con Sullivan anche degli sforzi degli Stati Uniti di mediare un accordo di normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita, espandendo “l’alleanza regionale dei moderati” e la gestione postbellica dell’enclave palestinese.

    Ore 7,00 – Wsj, “Biden procede con pacchetto armi a Israele da 1 miliardo” – L’amministrazione Biden ha notificato al Congresso che intende procede con la vendita di armi per un miliardo di dollari a Israele. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la decisione di procedere mette in evidenza la riluttanza dell’amministrazione a ampliare ancora di più il divario con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Il pacchetto dovrebbe includere 700 milioni di dollari di munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari di veicoli tattici e 60 milioni di colpi di mortaio. Il pacchetto di armi arriva una settimana dopo la pausa alle spedizioni delle bombe ad alta carica.

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