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    Guerra Israele-Hamas, le ultime notizie. Gaza: 37.232 morti dal 7 ottobre, oltre 85mila i feriti. Biden invita il G7 a sostenere i negoziati per la tregua. Libano: Idf bombarda obiettivi di Hezbollah. Il gruppo armato sciita risponde con una pioggia di oltre 100 razzi: “2 feriti”. Tel Aviv convoca il Gabinetto di sicurezza. Yemen, un razzo colpisce un mercantile diretto a Venezia: è in fiamme. Attaccata anche un’altra nave nel Mar Rosso | DIRETTA

    Credit: AGF
    Di Redazione TPI
    Pubblicato il 13 Giu. 2024 alle 07:00 Aggiornato il 13 Giu. 2024 alle 17:58

    Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, giovedì 13 giugno

    Mentre proseguono i negoziati sulla proposta Usa per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza approvata anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tra accuse reciproche fra Israele, Hamas e la Casa bianca di ritardare la tregua, nel territorio costiero palestinese si continua a morire: dal 7 ottobre le vittime superano ormai le 37.200 mentre i feriti sfiorano gli 85mila. Tesa anche la situazione al confine con il Libano, dove l’uccisione in un raid aereo di Israele di un comandante di alto grado di Hezbollah ha provocato la reazione del gruppo armato sciita, che ha lanciato oltre 200 razzi contro il nord dello Stato ebraico. Di seguito le ultime notizie di oggi, giovedì 13 giugno 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.

    DIRETTA

    Ore 18,00 – Libano: Idf bombarda altri obiettivi di Hezbollah nel sud – L’Aeronautica militare delle forze di difesa di Israele (Idf) ha bombardato nel tardo pomeriggio una serie di infrastrutture legate al gruppo armato sciita Hezbollah a Deir Seryan, nel Libano meridionale. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui la contraerea ha anche abbattuto tre obiettivi aerei sospetti, forse droni, lanciati dal Libano contro le alture del Golan. Intanto i Vigili del Fuoco e i servizi di emergenza israeliani continuano a fronteggiare i numerosi incendi scoppiati in diverse località del nord dello Stato ebraico a seguito delle centinaia di razzi sparati da Hezbollah. Le fiamme stanno divampando nella foresta di Biriya e vicino alle località di Katzrin e Kidmat Tsvi. Per domare gli incendi ai pompieri si sono unite anche le truppe dell’Idf, le forze di sicurezza locali, del servizio forestale Keren Kayemet Le’Israel e dell’Autorità israeliana per la tutela della natura e dei parchi.

    Ore 17,30 – Turchia: Erdogan invita il Consiglio di Sicurezza Onu e gli Usa a fare pressioni su Israele per una tregua a Gaza – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato i membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e in particolare gli Stati Uniti a fare pressione su Israele per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Durante una conferenza stampa congiunta tenuta oggi a Madrid insieme al premier Pedro Sanchez in occasione della sua visita in Spagna, Erdogan ha ribadito che Ankara accoglie con favore qualsiasi proposta di cessate il fuoco che possa porre fine alle ostilità a Gaza. “È importante che questi progetti vengano attuati e non siano solo parole”, ha aggiunto il presidente turco, criticando il sostegno di Washington al governo israeliano. “La posizione degli Stati Uniti ci rattrista seriamente”.

    Ore 17,15 – G7 preoccupato per l’escalation al confine tra Israele e Libano – I leader del G7 sono molto preoccupati per la situazione al confine tra Israele e Libano e sostengono gli sforzi degli Stati Uniti per arrivare a un accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. È quanto emerge da una bozza del comunicato finale che dovrebbe essere pubblicata al termine del summit in corso a Borgo Egnazia, in Puglia, citata dall’agenzia di stampa Reuters. Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Italia e Giappone, secondo il testo, hanno ribadito il proprio impegno per una soluzione a due Stati affinché israeliani e palestinesi possano vivere in pace fianco a fianco. Inoltre, chiedono a Israele di astenersi da un’offensiva su vasta scala a Rafah, nel sud della Striscia, “in linea con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”.

    Ore 16,45 – Israele, Idf: “Concluse due settimane di esercitazione al combattimento in Libano” – Le forze armate di Israele (Idf) hanno concluso un’esercitazione di due settimane in cui le truppe dello Stato ebraico hanno simulato operazioni di combattimento in Libano. Lo riferiscono in una nota le Idf, secondo cui alle manovre hanno preso parte i riservisti della Brigata Corazzata “Kiryati” e della 226a Brigata Paracadutisti. L’esercitazione, hanno fatto sapere i militari, ha simulato uno scenario di combattimento che prevedeva spostamenti su un territorio complesso e l’avanzamento lungo un “percorso montuoso”. “Le truppe si sono anche esercitate nel supporto logistico e nelle comunicazioni in territorio nemico, nell’evacuazione di soldati ferite e nelle operazioni dal quartier generale di brigata”, si legge nella nota. Il comunicato è stato pubblicato nel bel mezzo di un’escalation tra Israele e il gruppo armato sciita Hezbollah al confine con il Libano.

    Ore 16,15 – Mar Rosso: attaccato un altro mercantile al largo dello Yemen – Una nave mercantile in transito nel Mar Rosso è stato investito da un’esplosione mentre navigava al largo delle coste dello Yemen. Lo riporta l’agenzia britannica United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), secondo cui l’incidente è avvenuto a 82 miglia nautiche (quasi 152 chilometri) a nord-ovest del porto di Hodeidah controllato dai ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. L’esplosione, secondo l’agenzia britannica, è avvenuta in prossimità della nave. Il mercantile però “non ha subito danni” e “l’equipaggio è in salvo”. La nave “sta procedendo come previsto verso il successivo porto di scalo”.

    Ore 16,00 – Yemen, un razzo colpisce un mercantile diretto a Venezia al largo di Aden: incendio a bordo – Una nave mercantile partita dalla Malesia e diretta a Venezia è stata colpita da almeno un missile mentre navigava nel Golfo di Aden, al largo dello Yemen. Lo riferisce la società di sicurezza privata Ambrey, che non fornisce ulteriori dettagli sull’imbarcazione ma lancia il sospetto che possa trattarsi di un attacco dei ribelli sciiti filo-iraniani Houthi. La nave, secondo Ambrey, era “allineata con il profilo target degli Houthi”. Secondo l’agenzia britannica United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto), l’attacco è avvenuto a 98 miglia nautiche (circa 181,4 chilometri) a est di Aden. L’imbarcazione, secondo l’Ukmto, sarebbe stata colpita da due proiettili, che hanno provocato un incendio a bordo.

    Ore 15,15 – Israele: il governo convoca il Gabinetto di sicurezza alle 21,00 (le 20,00 italiane) – I ministri del Gabinetto di sicurezza israeliano si riuniranno oggi a Gerusalemme alle 21,00 ora locale (le 20,00 in Italia). Lo riferisce il portale israeliano Ynet, secondo cui la riunione affronterà l’escalation in corso con il gruppo armato sciita Hezbollah al confine con il Libano.

    Ore 14,30 – Israele, Idf: “Almeno 100 razzi lanciati dal Libano”. Hezbollah rivendica l’attacco – Almeno un centinaio di razzi lanciati dal Libano hanno attraversato oggi pomeriggio il confine nord di Israele e solo alcuni sono stati intercettati dalle difese aeree dello Stato ebraico. Lo riferiscono in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui alcuni missili sono precipitati in campi agricoli, provocando diversi incendi. L’Aeronautica militare israeliana ha fatto decollare gli aerei da combattimento per dare la caccia a cinque droni armati infiltratisi dal Libano. Secondo il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom, due uomini intorno ai 20 anni sono rimasti lievemente feriti nella città di Katzrin, sulle alture del Golan, ma non versano in gravi condizioni. Il gruppo armato sciita libanese Hezbollah ha rivendicato l’attacco definendolo il più ampio dall’8 ottobre. Il lancio di un centinaio di razzi contro sei basi militari dello Stato ebraico, secondo Hezbollah, ha lo scopo di “scoraggiare” Israele dagli attacchi oltre confine e di “vendicare” l’uccisione di un alto comandante del gruppo armato ucciso negli scorsi giorni in un raid aereo dello Stato ebraico.

    Ore 14,00 – Casa bianca: “Biden inviterà il G7 a sostenere i negoziati per la tregua a Gaza” – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden inviterà i leader delle nazioni del G7 convocato in Puglia a sostenere i negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e a incoraggiare Hamas ad accettare l’accordo approvato sia da Israele che dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’ha detto oggi alla stampa il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan a margine del G7 previsto a Borgo Egnazia.

    Ore 13,30 – Israele, piovono razzi dal Libano sul nord: “2 feriti” – Due uomini intorno ai 20 anni sono rimasti lievemente feriti oggi nel nord di Israele dopo essere stati colpiti da alcune schegge di missili lanciati dal Libano. Lo riferisce il servizio di emergenza israeliano Magen David Adom, citato dal quotidiano online The Times of Israel, secondo cui le vittime sono state colpite nella città di Katzrin, sulle alture del Golan, ma non versano in gravi condizioni. Nella zona, i razzi lanciati dal Libano hanno provocato diversi incendi.

    Ore 13,00 – Gaza: il bilancio dei morti sale a 37.232 vittime, oltre 85mila i feriti – Il bilancio delle vittime della guerra in corso nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre si è attestato a 37.232 morti. Secondo i nuovi dati diffusi dal ministero della Salute controllato da Hamas, nel territorio costiero palestinese si contano anche 85.037, mentre solo nelle ultime 24 ore sarebbero morte 30 persone e altre 105 sarebbero rimaste ferite. Secondo le autorità israeliane, le forze armate (Idf) avrebbero ucciso non meno 15mila membri di Hamas dall’inizio del conflitto, mentre sono 299 i soldati di Tel Aviv caduti nella Striscia. Per le Nazioni Unite invece, la maggior parte delle vittime della guerra sono donne e minori.

    Ore 12,30 – Israele: il ministero delle Finanze trasferisce 34 mln euro di tasse dell’Anp alle vittime del terrorismo – Il ministero delle Finanze israeliano ha trasferito alle famiglie delle vittime del terrorismo 130 milioni di shekel (circa 34,3 milioni di euro) di tasse e imposte raccolte dallo Stato ebraico per conto dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), fondi che sono stati congelati da Tel Aviv dopo gli attentati del 7 ottobre prima di essere messi a disposizione dell’Anp. Lo ha annunciato oggi sulla piattaforma social X (ex Twitter) il titolare del dicastero Bezalel Smotrich, secondo cui tale mossa costituisce un gesto di “giustizia storica”. “L’Autorità (nazionale, ndr) palestinese incoraggia e favorisce il terrorismo pagando le famiglie dei terroristi, dei detenuti e dei carcerati rilasciati”, ha scritto l’esponente di estrema destra del governo Netanyahu. “In conformità con le sentenze che hanno concesso risarcimenti alle vittime del terrorismo, compensiamo gli stessi importi dai fondi dell’Autorità (nazionale, ndr) palestinese e trasferiamo il denaro alle famiglie delle vittime del terrorismo”. “In questo momento, ho firmato un ordine che trasferisce circa 130 milioni di shekel dai fondi congelati all’Autorità palestinese alle vittime del terrorismo”.

    Ore 12,00 – Israele, media: “Stato maggiore dell’Idf costituisce una divisione di soldati ultra-ortodossi” – Lo Stato maggiore delle forze armate di Israele (Idf) ha approvato la costituzione di un contingente di soldati provenienti dalla comunità haredi composto da 3.000 militari ebrei ultra-ortodossi. Lo riferisce la radio militare israeliana Galei Tzahal, secondo cui la Divisione Haredi comprenderà tre battaglioni, due di fanteria regolare e il terzo di riserva.

    Ore 11,30 – Cisgiordania, ong: 12 palestinesi arrestati nella notte – Almeno 12 palestinesi, compreso un minorenne e diversi ex detenuti rilasciati dalle carceri israeliane, sono stati arrestati nella notte dalle forze di sicurezza dello Stato ebraico nei Territori occupati della Cisgiordania. Lo riporta la Palestinian Prisoners’ Society, secondo cui gli arresti sono avvenuti nei governatorati di Hebron, Nablus, Salfit e Qalqilya e nella città di Jenin, dove è ancora in corso un’operazione militare delle truppe israeliane. Secondo l’ong, dal 7 ottobre scorso, giorno degli attentati di Hamas e della Jihad Islamica in Israele, almeno 9.185 palestinesi sono stati arrestati nei Territori occupati della Cisgiordania.

    Ore 11,00 – Israele, l’ambasciatore all’Onu Erdan: “Valuteremo la possibilità di espellere alti funzionari delle Nazioni Unite” – Israele valuterà la possibilità “espellere” dal Paese “alti funzionari delle Nazioni Unite”. Lo ha detto oggi l’ambasciatore dello Stato ebraico all’Onu, Gilad Erdan, intervenendo alla radio pubblica Kan. “Entro pochi giorni Israele studierà la possibilità di espellere alti funzionari delle Nazioni Unite dal proprio territorio”, ha detto il diplomatico all’emittente radiofonica. “È giunto il momento per Israele di considerare seriamente i pro e i contro del ritiro dalle Nazioni Unite”.

    Ore 10,30 – Usa, Casa Bianca: “Israele sostiene l’accordo di tregua, il mondo deve fare pressione su Hamas” – Israele sostiene la proposta per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza in cambio della liberazione degli ostaggi presentata dagli Stati Uniti e approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu ma bisogna fare pressioni su Hamas affinché accetti l’accordo. L’ha detto oggi alla stampa il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan a margine del G7 previsto a Borgo Egnazia, in Puglia. L’obiettivo, ha detto Sullivan, è colmare il divario con Hamas e raggiungere presto un accordo. Il mondo, ha aggiunto, dovrebbe incoraggiare Hamas ad accettare la proposta e a evitare lo stallo dei negoziati.

    Ore 10,00 – Gaza, Idf: “45 obiettivi colpiti nella Striscia nelle ultime 24 ore. Uccisi oltre 10 terroristi” – Nelle ultime 24 ore l’aeronautica israeliana ha colpito 45 obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre le truppe dello Stato ebraico hanno ucciso oltre una decina di terroristi, compreso uno dei partecipanti agli attentati del 7 ottobre. Lo hanno comunicato oggi in una nota le forze armate di Israele (Idf), secondo cui tra gli obiettivi colpiti figurano “edifici utilizzati da organizzazioni terroristiche, cellule di gruppi armati, siti per il lancio di razzi, tra cui uno a Rafah, pozzi d’ingresso ai tunnel sotterranei e altre strutture”. Intanto, le truppe israeliane continuano le operazioni militari a Rafah, nel sud di Gaza, e nel corridoio Netzarim, nel centro della Striscia. Proprio a Rafah, secondo l’Idf, le truppe della Brigata Givati ​​hanno ucciso in combattimento “diversi uomini armati”. “Almeno altri 10 terroristi, compreso uno dei partecipanti all’attacco del 7 ottobre, sono stati uccisi nel centro di Gaza”, hanno concluso i militari.

    Ore 9,30 – Gaza, media: “Raid di Israele nella zona sicura di Mawasi”. L’Idf nega – Le forze armate di Israele (Idf) starebbero conducendo, secondo l’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, una serie di attacchi nella zona sicura di al-Mawasi, a ovest della città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, un’accusa respinta dalle Idf. Secondo Wafa, i raid sulla zona costiera dove sono rifugiati decine di migliaia di sfollati sono stati condotti per via aerea, terrestre e marittima. In una breve nota diramata stamattina però l’Idf nega di aver condotto raid nell’area designata da Israele come “zona umanitaria”. “Contrariamente a quanto riportato nelle ultime ore, nessun attacco da parte dell’Idf ha avuto luogo nella zona umanitaria di al-Mawasi”, si legge nel comunicato.

    Ore 9,00 – Hamas: “Le modifiche richieste alla proposta Usa di tregua a Gaza non sono significative” – Le modifiche richieste da Hamas alla proposta di cessate il fuoco a Gaza presentata dagli Stati Uniti e approvata dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu non sono “significative” ma prevedono il completo ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia. Lo ha detto oggi all’agenzia di stampa Reuters un leader del gruppo terroristico palestinese. Ieri, il segretario di Stato Usa Antony Blinken aveva rivelato che Hamas ha proposto numerosi cambiamenti alla bozza di accordo, tra cui alcuni risulterebbero impraticabili, ma che i mediatori sono determinati a colmare il divario tra le parti. Il gruppo terroristico, ha fatto sapere uno dei suoi leader a Reuters, chiede di poter selezionare 100 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane con lunghe pene ancora da scontare, che dovranno poi essere rilasciati nell’ambito di un accordo di scambio con gli ostaggi. Hamas, ha aggiunto, si oppone all’esclusione dalla proposta Usa di questa condizione, così come alla restrizione della finestra temporale utile al rilascio dei detenuti a cui non resta da scontare più di 15 anni di carcere. “Non ci sono modifiche significative che, secondo la leadership di Hamas, meritino obiezioni”, ha dichiarato a Reuters l’esponente del gruppo terroristico.

    Ore 8,30 – Libano: Idf bombarda obiettivi di Hezbollah – Le forze armate di Israele (Idf) hanno bombardato nella notte una serie di obiettivi legati al gruppo armato sciita Hezbollah nel sud del Libano. Lo riferiscono in una nota diramata oggi dalle Idf, secondo cui nelle scorse ore aerei da combattimento israeliani hanno colpito diversi edifici utilizzati da Hezbollah nelle località di Ayta ash-Shab e Aynata, nel sud del Paese arabo.

    Ore 8,00 – Israele, media: “I negoziati per la tregua a Gaza continuano” – I negoziati per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e per la liberazione degli ostaggi israeliani continuano nonostante i dubbi sulla risposta di Hamas alla proposta di tregua presentata dal presidente Usa e approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz, che cita le dichiarazioni rese in forma anonima da un funzionario dello Stato ebraico e da un diplomatico di un altro Paese straniero, entrambi coinvolti nelle trattive in corso per porre fine alle ostilità. “I colloqui continueranno attraverso i rappresentanti del Qatar e dell’Egitto in coordinamento con gli Stati Uniti, per vedere se è possibile raggiungere un accordo”, ha detto una fonte al quotidiano israeliano.

    Ore 7,00 – Gaza, think tank Usa: “Idf attaccheranno a Rafah ovest nelle prossime 24 ore” – Le forze armate di Israele (Idf) dovrebbero lanciare nelle prossime 24 ore un attacco nella zona occidentale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. La previsione arriva dai think tank statunitensi Institute for the Study of War (ISW) e Critical Threats Project (CTP), che citano un attivista palestinese secondo cui, malgrado l’esercito dello Stato ebraico non abbia ancora emesso nuovi ordini di evacuazione in città, l’Idf ha lanciato un avvertimento alla popolazione della zona di al-Alam, nella parte occidentale di Rafah circa un’imminente operazione militare nelle prossime 24 ore. Secondo i due centri studi americani, anche il Comitato Internazionale della Croce Rossa è stato avvisato di un possibile prossimo attacco delle truppe israeliane nella zona occidentale di Rafah.

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