Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, sabato 10 febbraio
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è pronto a sferrare l’offensiva di terra sulla città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, al confine con l’Egitto, dove si contano per ora almeno 1,4 milioni di profughi palestinesi in fuga dall’assedio in corso nel Nord della Striscia. Secondo l’emittente israeliana Channel 12, Netanyahu intende completare l’operazione entro un mese, prima del 10 marzo, quando inizierà il Ramadan. Il premier dello Stato ebraico ha ordinato all’apparato di difesa di preparare i piani per evacuare i civili dall’area di Rafah, mentre cresce la preoccupazione del Cairo per una possibile ondata di migranti in arrivo. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza “è ora stipata a Rafah senza nessun posto dove andare”, avvertendo che gli sfollati “non hanno casa” e “nessuna speranza”. Intanto, il numero delle vittime palestinesi dall’inizio del conflitto è salito sopra quota 28mila. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 11 febbraio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 17.10 – Netanyahu: “Per Biden abbiamo esagerato? Non so cosa intenda” – Netanyahu non ha più parlato con Joe Biden dopo che il presidente Usa ha definito “esagerata” la reazione di Israele ai fatti del 7 ottobre. In un’intervista a Fox News Sunday, il primo ministro israeliano ha detto: “Apprezzo il sostegno del presidente Biden a Israele dall’inizio della guerra. Non so esattamente cosa intendesse con questo”.
Ore 14.10 – Brigate Qassam: “Nei raid di Israele uccisi due ostaggi” – Secondo quanto riferiscono le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, i continui bombardamenti da parte dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza hanno provocato l’uccisione di due prigionieri israeliani e il ferimento di altri otto.
Ore 12.20 – Gallant: “Rafforzamento operazioni a Gaza ci avvicina al rilascio degli ostaggi” – “L’approfondimento delle operazioni a Gaza ci porta più vicini ad un accordo realistico per il ritorno degli ostaggi”. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant parlando al Direttorato dell’intelligence. “Siamo entrati nel cuore dei più sensibili luoghi di Hamas e – ha aggiunto – stiamo usando la loro intelligence contro di loro”.
Ore 11.30 – Hamas: colloqui in corso per il cessate il fuoco – Mohammed Nizal, figura di spicco di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che sono in corso colloqui per raggiungere un cessate il fuoco, in cui il movimento chiede “il minimo” quando si tratta delle loro richieste. “Netanyahu vuole che la guerra continui per restare al potere”, ha detto Nizal. “Vuole continuare a combattere fino alle elezioni americane di novembre affinché Trump vinca”.
Ore 10.50 – Aggiornato il bilancio delle vittime palestinesi – Il Ministero della Sanità di Gaza afferma che il numero dei palestinesi uccisi negli attacchi israeliani dal 7 ottobre è salito a 28.176, mentre almeno altri 67.784 sono rimasti feriti. Nelle ultime 24 ore, il ministero ha affermato che 112 persone sono state uccise e altre 173 ferite. Altre migliaia risultano disperse e si presume siano morte, intrappolate e disperse sotto le macerie e sulle strade, con le forze israeliane – sottolinea il Ministero – che impediscono alle ambulanze e agli equipaggi della protezione civile di raggiungerli.
Ore 09.25 – Ministro Trasporti Israele: “Dialogo in corso con l’Egitto” – Il ministro israeliano dei Trasporti Miri Regev ha affermato che il governo israeliano prende sul serio la sensibilità dell’Egitto riguardo all’operazione militare a Rafah. “C’è un dialogo in corso con l’Egitto riguardo all’operazione a Rafah e penso che saremo in grado di raggiungere un accordo”, ha detto in un discorso citato dalla radio dell’esercito israeliano.
Ore 08.30 – Netanyahu: “Entreremo a Rafah” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu promette un “passaggio sicuro” per i civili sfollati a Rafah. In un’intervista con l’emittente statunitense Abc News, Netanyahu ha ribadito la sua intenzione di estendere l’operazione militare israeliana alla città nonostante l’allarme internazionale sul rischio di un bagno di sangue: “Lo faremo. Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra”, afferma il premier dello Stato ebraico. Ma, aggiunge, “lo faremo fornendo un passaggio sicuro alla popolazione civile in modo che possano andarsene”.
Ore 08.00 – Israele chiede le dimissioni del capo dell’Unrwa – Il rappresentante israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, chiede le dimissioni del capo dell’Unrwa (l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi) dopo che l’esercito israeliano ha affermato che ci sono tunnel di Hamas sotto le scuole dell’Agenzia. Il capo dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha negato di essere a conoscenza dei tunnel. “Non è che non lo sapevi, non volevi sapere”, attacca Erdan.
Ore 07.30 – Raid di Israele su Rafah: almeno 25 morti – L’emittente araba Al Jazeera riferisce che almeno 25 persone sono morte e altre decine rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
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