Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, domenica 10 dicembre
A Gaza “stiamo raggiungendo il punto di non ritorno”. E’ la denuncia dell’Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che parla di “palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale”. Intanto, dopo il veto americano alla risoluzione per un cessate il fuoco immediato, è arrivata la presa di posizione del presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Abu Mazen, secondo cui gli Stati Uniti sono “responsabili del bagno di sangue” nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha poi denunciato che “Hamas lancia razzi dalla ‘zona umanitaria’”. Mentre il ministero della Sanità di Hamas ha reso noto che 17.700 palestinesi sono rimasti uccisi nei raid israeliani. Di seguito tutti gli aggiornamenti di oggi, domenica 10 dicembre 2023, sulla guerra tra Israele e Hamas.
Ore 15,00 – Israele: a Cipro sventato attacco iraniano contro obiettivi israeliani ed ebraici – L’ufficio del Premier israeliano conferma le notizie secondo cui è stato sventato un piano iraniano contro obiettivi israeliani ed ebraici a Cipro. Le autorità locali sono intervenute, guidate dal Mossad. L’arresto della cellula è stato reso possibile grazie a informazioni di intelligence sui terroristi, i loro metodi operativi e gli obiettivi che si proponevano di colpire, è stato precisato. Due iraniani, entrambi membri del Corpo dei Guardiani della rivoluzione, sono stati arrestati a Cipro, dove pianificavano attacchi contro interessi israeliani ed ebraici. “Dallo scorso sette ottobre, il regime iraniano ha esteso i suoi sforzi per promuovere le attività terroristiche in tutto il mondo”, ha denunciato l’ufficio del Premier israeliano. Israele e Cipro collaborano nello sforzo di estrazione del gas del Mediterraneo occidentale e Cipro è una popolare metà di vacanza per molti israeliani.
Ore 14,50 – Putin: “Mosca condanna il terrorismo, ma la lotta alle minacce terroristiche non può avere conseguenze così terribili per i civili – Nel suo colloquio telefonico col primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente russo Vladimir Putin ha definito “catastrofica” la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e “confermato la posizione di principio di rifiuto e condanna del terrorismo in tutte le sue manifestazioni”. Lo ha riferito in una nota il Cremlino. “Allo stesso tempo, è estremamente importante che la lotta alle minacce terroristiche non porti a conseguenze così terribili per la popolazione civile”, ha ammonito Putin. “La parte russa”, ha assicurato, “è pronta a fornire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili e allentare il conflitto”. Il Cremlino ha aggiunto che, inoltre, “è stato espresso interesse reciproco per continuare a cooperare sulle questioni relative all’evacuazione dei cittadini russi e dei membri delle loro famiglie, nonché sul rilascio degli israeliani detenuti a Gaza”. Si è convenuto di proseguire i contatti, conclude il comunicato.
Ore 13,25 – Netanyahu al telefono con Putin critica la “pericolosa cooperazione tra Russia e Iran” – Nel colloquio telefonico di 50 minuti con Vladimir Putin, Benjamin Netanyahu “ha criticato con forza la pericolosa cooperazione tra Russia e Iran”. E’ quanto si legge in una nota dell’ufficio del premier israeliano, che dà conto della telefonata, la seconda tra i due leader dopo quella del 16 ottobre scorso, nella quale ha espresso anche “disappunto” per le parole pronunciate venerdì al Consiglio di sicurezza dell’Onu dal rappresentante russo.
Ore 11,20 – L’Onu: “A Gaza c’è l’inferno in terra” – Un cessate il fuoco è vitale per porre fine all'”inferno sulla Terra” a Gaza: così il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, al Forum di Doha (Qatar), riporta la Bbc. “La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza”, ha detto Lazzarini, sottolineando che l’agenzia è sull’orlo del collasso. “E’ sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto”, ha aggiunto: “Le persone vengono all’Onu per chiedere protezione, ma anche la bandiera blu non è più protetta. La situazione ha raggiunto un carattere catastrofico”.
Ore 11,10 – Sui media israeliani nuove immagini di presunti miliziani di Hamas che si arrendono e cedono le armi – I media israeliani hanno segnalato numerose foto sui social che mostrano decine di palestinesi arrestati o che sembrano essersi arresi nel nord della Striscia di Gaza. Le foto, circolate nelle ultime ore appaiono – secondo Times of Israel – arrivare dalla città di Jabalya. Nei giorni scorsi – dopo le prime immagini apparse – il portavoce militare Daniel Hagari ha detto che l’esercito sta interrogando le persone arrestate e quelle che si sono arrese su possibili legami con Hamas. Anche il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore Herzi Halevi hanno parlato di decine di persone che si sono arrese nella Striscia.
Watch: Dozens of armed Hamas terrorists surrender to the IDF and beg to be taken out of Gaza pic.twitter.com/RiB92dmMJu
— נועה מגיד | noa magid (@NoaMagid) December 9, 2023
Ore 10,25 – Guterres: “L’Onu paralizzata dalle divisioni geostrategiche. Ma io prometto di non arrendermi” – Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, lamenta il fallimento del Consiglio di Sicurezza e condanna le “divisioni” che lo “paralizzano”. “Il Forum più importante per la risoluzione pacifica delle dispute internazionali è paralizzato da divisioni geostrategiche – ha detto Guterres al Forum di Doha – E questo sta compromettendo soluzioni dall’Ucraina a Myanmar, al Medio Oriente”. Secondo Guterres, “l’autorità e la credibilità del Consiglio sono state gravemente compromesse”. Parole che arrivano dopo il veto Usa a una risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza. “Avevo ribadito il mio appello per un cessate il fuoco umanitario – ha detto Guterres che nei giorni scorsi ha invocato l’articolo 99 della Carta dell’Onu – Purtroppo il Consiglio di Sicurezza non ci è riuscito, ma questo non lo rende meno necessario. Posso quindi promettere che non mi arrenderò”.
Ore 9,35 – Una fregata francese nel Mar Rosso abbatte droni dallo Yemen – I militari francesi hanno reso noto che una fregata della Marina ha intercettato e abbattuto sul Mar Rosso droni lanciati dallo Yemen. “La Fregata Multi Missione Languedoc (Fremm) della Marina ha abbattuto due droni che dirigevano contro di lei, provenienti dalle coste dello Yemen”, hanno fatto sapere in una nota diffusa nelle ultime ore su X. Secondo il comunicato, “queste due minacce” sono state “intercettate e distrutte” nella tarda serata di ieri a circa 110 chilometri dalla costa yemenita all’altezza di Al Hudaydah.
Ore 9,00 – Combattimenti proseguono a Khan Yunis a Gaza sud – Sono proseguiti i combattimenti durante la notte a Khan Yunis nel sud della Striscia. Lo ha detto il portavoce militare, secondo cui l’aviazione ha colpito “infrastrutture nelle quali operavano terroristi e anche imbocchi di tunnel”.
Ore 8,35 – Fonti Israele: “guerra a Gaza andrà avanti per 2 mesi” – Fonti israeliane, citate dalla tv Kan, hanno stimato che la guerra dentro Gaza possa andare avanti per “due mesi”. Le stesse fonti hanno aggiunto che dopo questo periodo non ci sarà alcun cessate il fuoco, ma operazioni localizzate condotte da forze che resteranno in prossimità della Striscia.
Ore 7,30 – Onu: “Metà della popolazione sta morendo di fame” – Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele: lo afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau. Solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia e in alcune aree 9 famiglie su 10 non riescono a mangiare tutti i giorni, ha aggiunto il funzionario, sottolineando che le condizioni a Gaza hanno reso le consegne di aiuti umanitari “quasi impossibili”.
Ore 1,40 – Gli Stati Uniti non hanno fissato alcuna scadenza alle operazioni dell’esercito israeliano a Gaza – Il consigliere per la sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hangebi, ha affermato che gli Stati Uniti non hanno comunicato a Israele alcuna scadenza per completare le operazioni militari contro Hamas a Gaza. “Capiscono che non sono nella posizione di poter dire all’IDF quanto tempo ha bisogno per raggiungere gli obiettivi. La cosa buona è che condividono gli stessi obiettivi. Secondo alcuni funzionari del governo americano, gli Usa si aspettano che l’operazione israeliana nella zona meridionale della Striscia duri diverse settimane prima di passare, possibilmente entro gennaio, a una strategia a bassa intensità e iper-localizzata che prende di mira militanti e leader specifici di Hamas.
Ore 1,15 – Netanyahu a Biden: “Combattimenti a Khan Younis ancora per un mese” – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in una telefonata che l’attuale operazione dell’Idf, le forze di difesa israeliane, a Khan Younis, nel sud di Gaza, andrà avanti per altre 3-4 settimane.