Diretta live della guerra tra Israele e Hamas oggi, lunedì 1 luglio
Mentre il premier Netanyahu ha ribadito che Israele non “fermerà la guerra finché non avrà raggiunto tutti i suoi obiettivi”, compresa la sconfitta di Hamas, proseguono i raid sulla Striscia di Gaza che finora, secondo il ministero della salute palestinese, hanno provocato quasi 38mila morti. Intanto, i negoziati, portati avanti da Usa, Egitto e Qatar, sono ancora a un punto morto. Di seguito le ultime notizie di oggi, lunedì 1 luglio 2024, sulla guerra tra Israele e Hamas e la crisi in corso in Medio Oriente.
Ore 16,00 – Ucciso soldato israeliano a Rafah: dal 7 ottobre il bilancio sale a 319 vittime – Un soldato israeliano è stato ucciso durante i combattimenti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l’esercito dello Stato ebraico, precisando che il militare si chiamava Ori Itzchak Hadad, aveva 21 anni, era originario di Beersheba ed apparteneva al 931mo battaglione della Brigata Nahal. Con la sua morte, salgono a 319 i militari israeliani morti nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni in risposta alla strage del 7 ottobre. Nel bilancio è incluso un funzionario di polizia rimasto ucciso in una missione per la liberazione di ostaggi.
Ore 14,00 – Gaza, vittime a quota 37.900 – Il Ministero della Sanità di Gaza, diretto da Hamas, afferma che almeno 37.900 palestinesi sono stati uccisi e almeno 87.060 feriti nella Striscia dall’inizio della guerra.
Ore 11,00 – Rilasciato il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza. L’ira di Gantz: “Il governo vada a casa” – Israele ha rilasciato Muhammad Abu Salmiya, direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza City, arrestato a novembre durante la prima operazione militare israeliana nel complesso medico. Salmiya è tornato a Gaza insieme ad almeno altri 50 detenuti palestinesi, liberati – secondo la Israeli Broadcasting Corporation – perché le carceri sono sovraffollate. L’ex direttore del più grande ospedale di Gaza era stato arrestato il 23 novembre per essere interrogato sulle “attività terroristiche” dell’organizzazione islamista Hamas nella clinica, dopo che l’esercito israeliano aveva scovato sotto alla struttura uno dei tunnel dell’organizzazione terrorista. La liberazione di Abu Salmiya ha scatenato un’ondata di polemiche in Israele. Il primo ad attaccare è stato Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, l’esponente di ultradestra Itamar Ben Gvir, che ha parlato di “negligenza in materia di sicurezza”. Ancora più duro Benny Gantz, il leader centrista che ha abbandonato il gabinetto di guerra tre settimane fa tornando all’opposizione: “Un governo che libera coloro che hanno dato rifugio agli assassini del 7 ottobre e hanno contribuito a nascondere i nostri ostaggi ha commesso un errore operativo morale ed etico e quindi non è adatto a guidare la nostra guerra esistenziale e deve tornare a casa”, ha detto. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto di essere stato tenuto all’oscuro della liberazione. Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato l’apertura di un’inchiesta.
Ore 9,00 – Israele, ultra-ortodossi in piazza contro la leva – Scontri e cinque arresti Migliaia di uomini ebrei ultra-ortodossi si sono scontrati domenica con la polizia israeliana nel centro di Gerusalemme durante una protesta contro l’ordine della Corte Suprema di iniziare ad arruolarsi per il servizio militare. Decine di migliaia di uomini si sono radunati in un quartiere ultraortodosso per protestare. Ma dopo il tramonto, la folla si è diretta verso il centro di Gerusalemme ed è diventata violenta. La polizia israeliana ha detto che i manifestanti hanno lanciato sassi e hanno attaccato l’auto di un ministro del governo ultra-ortodosso, colpendola con pietre. Per disperdere la folla sono stati utilizzati idranti con acqua puzzolente e la polizia a cavallo. E cinque persone sono state arrestata. Il servizio militare è obbligatorio per la maggior parte degli uomini e delle donne ebrei in Israele. Ma i partiti ultra-ortodossi hanno sempre ottenuto esenzioni affinché i loro seguaci saltino il servizio militare e studino invece nei seminari religiosi. Questo accordo ha suscitato risentimento tra l’opinione pubblica, un sentimento che è diventato più forte durante la guerra di otto mesi contro Hamas. Oltre 600 soldati sono stati uccisi nei combattimenti e decine di migliaia di riservisti sono stati attivati, sconvolgendo carriere, affari e vite.
Ore 8,00 – 15-20 razzi da Gaza verso il Sud d’Israele – Secondo l’esercito israeiano sono stati lanciati circa 15-20 razzi dalla Striscia di Gaza contro le comunità israeliane di confine. L’attacco è uno dei più pesanti delle ultime settimane. Non ci sono segnalazioni di feriti. Secondo l’esercito i razzi sono stati sparati da Khan Yunis, la principale città meridionale di Gaza. L’Idf ha subito preso di mira il presunto sito di lancio. “Un certo numero di proiettili sono stati intercettati e alcuni di essi sono caduti nel sud di Israele”, hanno detto fonti militari. Il braccio armato della Jihad islamica ha rivendicato l’attacco.
Ore 7,00 – Attacco droni Hezbollah in Golan, feriti 18 soldati israeliani – Diciotto soldati israeliani sono rimasti feriti ieri mattina in un attacco di droni carichi di esplosivi lanciati da Hezbollah sul nord delle alture del Golan, rendono noto le forze armate di Israele. I miliziani sciiti del Libano hanno rivendicato l’attacco, affermando di aver preso di mira un sito militare in risposta a precedenti raid delle Forze di difesa israeliane (Idf) contro loro postazioni. Uno dei feriti è in gravi condizioni, specificano le Idf in un comunicato pubblicato sul loro account X.
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