Il principale responsabile della morte del ragazzo palestinese pestato e bruciato vivo nel luglio del 2014 è stato condannato all’ergastolo.
Yosef Chaim Ben-David e due complici, entrambi minorenni, avevano rapito il sedicenne Mohammed Abu Khdeir il 2 luglio, vicino la sua casa nel quartiere di Shofoat, Gerusalemme Est, e lo avevano ucciso per vendicare la morte di tre ragazzi israeliani.
Ben-David aveva tentato di difendersi dalle accuse di rapimento, lesioni aggravate e omicidio adducendo una presunta incapacità di intendere e di volere, ma martedì 3 maggio 2016 l’uomo è stato condannato all’ergastolo e a ulteriori venti anni di reclusione.
Anche i suoi due complici sono stati condannati, uno all’ergastolo e l’altro a una pena detentiva di 21 anni. Inoltre, entrambi dovranno pagare un risarcimento di quasi 7 mila euro ciascuno alla famiglia della vittima.