Nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2019 Israele ha bombardato la Striscia di Gaza dopo che un razzo è stato lanciato dall’enclave palestinese contro la città di Tel Aviv.
Nonostante il cessate il fuoco raggiunto da Hamas con la mediazione dell’Egitto, la tensione ha continuato a salire con il passare delle ore.
Secondo quanto comunicato dalla radio militare israeliana, da Gaza sono stati lanciati verso Israele una sessantina di razzi: non si sono registrate vittime.
Fonti militari di Israele hanno anche riferito di aver colpito 15 ”obiettivi terroristici” nella notte e di aver disposto la chiusura delle scuole nelle zone sl confine con la Striscia in via precauzionale.
Intanto il premier Benjamin Netanyahu sta rientrando in Israele dagli Stati Uniti, dove si era recato per incontrare il presidente americano Donald Trump in occasione del riconoscimento da parte di Washington della sovranità di Israele sulle alture del Golan.
Il presidente palestinese, Abu Mazen, ha invece condannato l’escalation sulla Striscia di Gaza e ha chiesto alla comunità internazionale di “mobilitarsi per fermare gli attacchi di Israele”.
Sul fronte interno, il candidato alle elezioni del 9 aprile Gantz, leader del partito Blu e Bianco, ha accusato Netanyahu di non essere capace di garantire la sicurezza.
“Sarà soddisfatto della dichiarazione di Hamas che parla di un errore o finalmente si concentrerà sulla sicurezza dei cittadini e non sulle sue questioni legali?”, ha scritto su Twitter Gantz.
Anche il leader dei laburisti, Avi Gabbay, ha attaccato il premier uscente: “Netanyahu è un fallimento come primo ministro e ministro della Difesa, può restare negli Usa a fare pubbliche relazioni, che lasci la sicurezza nelle mani di chi ha piani pratici”, ha aggiunto.
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