- La nuova esplosione di violenza ha portato il numero delle vittime sulla striscia di Gaza a 181 (di cui 52 bambini) e i feriti a circa 1.100.
- Finora in Israele i feriti sono 140 e 10 i morti in totale: 8 colpiti direttamente dai razzi, 2 per gli effetti collaterali.
- Nella notte tra sabato e domenica pioggia di razzi su Tel Aviv a cui Israele ha reagito con 150 raid aerei
- È stato colpito il grattacielo dei media a Gaza e sfiorata la sede Onu per i rifugiati.
- Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele.
- Sono oltre 3mila i razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele.
- Il Papa chiede di “trovare la via del dialogo”
- Netanyahu: “L’operazione richiederà ancora tempo ma ce la faremo”
Nella notte di sabato 15 maggio c’è stata una pioggia di razzi su Tel Aviv, a cui Israele ha reagito con 150 raid aerei: distrutti edifici, strade e la torre dei giornalisti a Gaza. Sfiorati anche alcuni uffici delle Nazioni Unite. Guterres (Onu) condanna l’attacco alla torre dei media nella Striscia: “Violato il diritto internazionale”. Il premier israeliano a Biden: “Facciamo il possibile per evitare di colpire persone non coinvolte, ma il conflitto continua”. Quello attuale è il più alto numero di vittime in un singolo bombardamento dall’inizio della campagna militare israeliana.
GUERRA HAMAS-ISRAELE: LA DIRETTA
Ore 16.35 – Netanyahu: “Ci vorrà ancora tempo ma ce la faremo” – “L’operazione a Gaza richiederà ancora tempo” e “continueremo quanto necessario, ma ce la faremo”: lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.
Ore 15.40 – Ancora divieto ingresso per ebrei su Spianata – Proprio per via delle tensioni degli ultimi giorni, l’ingresso al Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per gli arabi, ndr) a Gerusalemme è stato di nuovo interdetto ai fedeli ebrei. Lo ha deciso la polizia israeliana, su ordine del governo. Inoltre, due importanti rabbini ortodossi – Haim Kaniewski e Gershon Edelstein – hanno fatto appello ai ‘timorati’ “di non recarsi assolutamente al Muro del Pianto”, anche se stasera inizia la festa ebraica di Shavuot.
Ore 14.35 – Almeno 33 morti a Gaza, bilancio più grave da lunedì – Almeno 33 palestinesi, tra cui otto bambini, sono stati uccisi oggi negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito il ministero della Sanità della Striscia, aggiungendo questo è il bilancio giornaliero dal lunedì, quando è iniziata la nuova escalation. In totale sono morti 181 palestinesi, tra cui 52 bambini.
Ore 14.00 – Israele: “Quasi 3 mila razzi da Gaza; mai così tanti” – Nell’ultima escalation militare con Hamas, Israele ha subito la maggiore mole di attacchi con razzi sul suo territorio. Lo ha riferito l’esercito. Da lunedì, i gruppi armati a Gaza hanno lanciato circa 3mila razzi verso Israele, più di quanto avvenne durante l’escalation del 2019 e durante la guerra del 2006 con Hezbollah in Libano, ha spiegato il maggiore generale Ori Gordin, durante un incontro on line con i giornalisti.
Ore 12.30 – Il Papa: “Profonda
Ore 10.55 – Israele: Borrell, riunione urgente dei ministri Ue martedì – L’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, ha convocato per martedì un vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell’Ue, “in considerazione dell’escalation in corso tra Israele e Palestina e del numero inaccettabile di vittime civili”. “Ci coordineremo e discuteremo di come l’Ue può contribuire al meglio per porre fine all’attuale violenza”, ha scritto Borrell su Twitter.
Ore 9.00 – A Gaza colpita la casa del capo di Hamas – L’esercito israeliano ha reso noto di avere colpito l’abitazione del capo dell’ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar. L’esercito “ha attaccato le case di Yahya Sinwar e di suo fratello Muhammd, un attivista terrorista”, ha scritto l’esercito su Twitter, dove ha pubblicato un video che mostra una casa distrutta. L’esercito non ha specificato se al momento dell’attacco Sinwar si trovasse in casa. “Entrambi gli edifici – ha specificato l’esercito – erano utilizzati come infrastrutture militari da parte dell’organizzazione terroristica di Hamas”.
Ore 7.30 – Distrutta la torre dei giornalisti – Ieri un bombardamento israeliano ha distrutto la torre Al Jala di Gaza che ospitava Al Jazeera, la Associated Press e altri uffici di media internazionali. L’esercito aveva avvertito che il palazzo sarebbe stato bombardato entro un’ora per consentire l’evacuazione. L’attacco è arrivato mezz’ora dopo. Secondo Israele, “l’edificio ospitava gli uffici di media civili, che Hamas usava come scudi umani”.
Ore 7.15 – Colpito l’edificio dell’Onu – Uno dei raid ha sfiorato la sede dell’ Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. “Uomini, donne, bambini e anziani sono attualmente nei rifugi”, riferiscono le forze armate israeliane. Intorno alla mezzanotte, inoltre – secondo la stessa fonte – un veicolo palestinese ha sfondato un checkpoint militare e ha tentato di travolgere i soldati israeliani a sud-ovest di Hebron. Un soldato israeliano ha risposto all’attentato sparando verso il veicolo. A Gaza City, secondo quanto riferito da al Jazeera, sarebbero stati colpiti una strada del centro e due edifici residenziali. L’attacco, avvenuto senza preavviso – precisa l’emittente citando fonti mediche – avrebbe fatto almeno tre vittime più un numero imprecisato di persone rimaste sotto le macerie. Fonti locali e residenti denunciano su twitter decine di attacchi consecutivi sulle strade principali di Gaza City, che ostacolano anche i soccorsi delle ambulanze. In varie zone della città manca l’elettricità.
Ore 7.00 – Pioggia di razzi a Tel Aviv e la controffensiva di Israele – Dopo aver minacciato di lanciare razzi a Tel Aviv, Hamas ha lanciato una pesante raffica di razzi da Gaza verso il centro e il sud di Israele, e l’esercito israeliano ha risposto con una serie di pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza. Colpiti una strada principale di Gaza City e due edifici residenziali.
L’escalation
L’esercito israeliano ha annunciato di aver bombardato la sede operativa di Samer Abu Daka, capo della campagna con i droni di Hamas. Già bombardato nel conflitto del 2014, l’appartamento serviva a scopi militari, afferma l’esercito. Colpito anche un centro di comando dell’intelligence di Hamas. L’esercito ha spiegato che la struttura serviva come comando principale per la rete di sorveglianza di Hamas, ma il portavoce delle forze armate non ha precisato quanti membri dell’organizzazione islamista siano stati uccisi.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Hamas pagherà un prezzo alto per i lanci di missili contro la popolazione israeliana e che “l’operazione continuerà per tutto il tempo necessario”. “Agiremo con tutte le nostre forze contro i nemici all’esterno e contro i fuorilegge all’interno per riportare la calma nello Stato di Israele”, ha detto il premier. Che ha parlato anche dell’altro fronte, quello delle rivolte nelle città israeliane: “Appoggiamo al cento per cento la polizia ed il resto delle forze di sicurezza per riportare la legge e l’ordine nelle città di Israele. Non tollereremo l’anarchia”.
Hamas ha impiegato “solo una piccola parte delle sue capacità” militari contro Israele, e se lo Stato ebraico “intensificherà i suoi attacchi, faremo altrettanto e abbiamo in serbo molte altre sorprese”: lo ha dichiarato il portavoce dell’ala militare di hamas, Abu Ubaida. Ubaida, le cui dichiarazioni sono state citate dal quotidiano israeliano Haaretz, ha elogiato la “fermezza” della società palestinese che in “ogni sua parte e in tutte le zone” è impegnata nella campagna attuale, alludendo ai disordini e agli scontri a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Si intensificano le violenze nei villaggi misti composti da ebrei e arabi. Una sinagoga è stata incendiata a Lod, città nel centro di Israele. Più persone – ebrei, arabi e polizia – sono rimaste ferite negli scontri in cui infuriano le rivolte. Nella città mista arabo-ebraica è in vigore lo stato di emergenza dopo le violenze dei giorni scorsi. Violenze anche a Haifa dove tre giovani arabe, figlie del portavoce degli ordinari cattolici in terra santa, Wadie Abunassar, sono state attaccate ieri da estremisti ebrei. Finora ci sono stati 374 arresti per gli scontri e i disordini, fomentati da militanti di estrema destra e militanti palestinesi.
Il bilancio delle vittime
Sarebbero oltre 188 le vittime palestinesi negli attacchi bomba da parte di Israele. Un’intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo quanto ricostruito dall’agenzia palestinese Wafa. Una donna e i suoi tre figli sono rimasti uccisi in un attacco aereo israeliano, i corpi sono stati recuperati nella parte settentrionale di Gaza. Queste morti portano a 140 il bilancio ufficiale delle vittime, compresi almeno 41 bambini. Le vittime israeliane sono 10.
Oltre 2.300 razzi lanciati dall’inizio del conflitto
Sono oltre 2.300 razzi lanciati da Gaza in direzione delle città israeliane da quando sono iniziate le ostilità fra Hamas e Israele. Secondo il portavoce militare, circa il 90 per cento di quelli diretti verso aree abitate sono stati intercettati dal sistema antimissilistico Iron Dome. Mercoledì mattina le stesse forze armate avevano spiegato che da lunedì alle 18 – inizio delle ostilità con il lancio di sei missili su Gerusalemme – mille razzi erano stati lanciati da Gaza.
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