Il Pentagono ha annunciato che nei giorni scorsi due bombardieri statunitensi B-52 hanno volato vicino alle isole artificiali cinesi, nel Mar cinese meridionale, nonostante la richiesta di Pechino di non avvicinarsi alla zona.
Il governo degli Stati Uniti ha specificato che non sono state compiute violazioni perché i caccia si sono mantenuti alla distanza richiesta dalle coste.
L’operazione di sorvolo di domenica 8 novembre fa parte di uno dei pattugliamenti standard effettuati sul Mare cinese dal governo di Washington.
Il portavoce del Pentagono ha affermato che nonostante i bombardieri stessero rispettando le 15 miglia di distanza dalle isole, hanno ricevuto due avvisi da parte delle stazioni di controllo cinesi.
Negli ultimi giorni di ottobre erano scoppiate tensioni tra Stati Uniti e Cina quando martedì 27 una nave da guerra americana si era avvicinata a più di 12 miglia nautiche dalle isole artificiali dell’arcipelago di Spratly.
Secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, non si può rivendicare lo spazio di 12 miglia nautiche attorno a delle isole costruite dall’uomo. Per questo motivo gli Stati Uniti si oppongono a rispettare le regole imposte dalla Cina e la giurisdizione sull’arcipelago delle isole Spratly è rivendicata anche da altri cinque Paesi: Vietnam, Malesia, Brunei, Filippine e Taiwan.
Il presidente statunitense Barack Obama e quello cinese Xi Jinping si incontreranno il 18 e 19 novembre a Manila in occasione del vertice Apec, un summit in cui i Paesi che si affacciano sul Pacifico discutono delle possibili collaborazioni economiche da avviare tra stato e stato.
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