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    L’Isis ha ucciso trenta cristiani etiopi

    I miliziani dello Stato Islamico hanno aperto il fuoco e decapitato diversi cristiani etiopi in Libia

    Di Alice Politano
    Pubblicato il 19 Apr. 2015 alle 18:31 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:59

    Un video presumibilmente realizzato dall’Isis e diffuso in rete domenica 19 aprile mostra l’uccisione in Libia di circa trenta cristiani etiopi da parte di alcuni miliziani dello Stato Islamico.

    Nel filmato alcuni uomini vengono uccisi a colpi di arma da fuoco nel deserto, mentre altri vengono decapitati su una spiaggia.

    Non è stato possibile verificare l’autenticità del video della durata di 29 minuti, ma le esecuzioni somigliano molto alle violenze commesse in passato dallo Stato Islamico, che ha recentemente iniziato un’offensiva in Libia, dopo aver conquistato vaste aree di Iraq e Siria.

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    Nel filmato, i miliziani dell’Isis chiamano i cristiani “militanti” con lo scopo di uccidere i musulmani. I circa trenta cristiani etiopi vengono definiti nei sottotitoli del video come “veneratori della croce appartenenti alla nemica Chiesa etiope”.

    Le autorità libiche non hanno commentato pubblicamente gli eventi, e quelle etiopi non hanno confermato che gli uomini mostrati nel video fossero effettivamente cittadini dell’Etiopia.

    “Ciononostante, il governo dell’Etiopia ha condannato l’atto atroce”, ha riferito il portavoce del governo Redwan Hussein, aggiungendo che il suo Paese – sprovvisto di un’ambasciata in territorio libico – si è reso disponibile a rimpatriare tutti gli etiopi presenti in Libia, qualora lo volessero.

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    I miliziani dello Stato Islamico hanno rivendicato diversi attacchi di un certo rilievo avvenuti quest’anno ai danni degli stranieri in Libia, compresi un assalto al Corinthia Hotel di Tripoli e la decapitazione di ventuno egiziani copti lo scorso febbraio.

    Le uccisioni degli egiziani hanno spinto il presidente dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi a ordinare una serie di incursioni aeree su diversi bersagli dello Stato Islamico in Libia.

    Nel video diffuso il 19 aprile, un uomo vestito di nero con in mano una pistola si vede in piedi dietro ad alcune delle vittime.

    “Il sangue musulmano versato per mano della vostra religione ha un alto prezzo,” dice l’uomo guardando nella telecamera. “Alla nazione della Croce: adesso siamo tornati”.

    Lo Stato Islamico starà anche vincendo mediaticamente, ma sul campo di battaglia in realtà le cose potrebbero essere diverse

    Il filmato si conclude con un avvertimento ai cristiani, minacciati di non potersi ritenere al sicuro a meno che non abbraccino l’Islam o paghino somme di denaro in cambio di protezione.

    Lo Stato Islamico controlla vaste aree di Iraq e Siria, e vuole ridisegnare la mappa dell’intero medio oriente. Non è chiaro il numero di combattenti Isis presenti in Libia.

    Secondo le stime delle forze di sicurezza egiziane, migliaia di miliziani che condividono l’ideologia dello Stato Islamico si sono trasferiti in Libia dopo che l’esercito ha rovesciato il presidente del partito dei Fratelli Musulmani Muḥammad Morsi con un colpo di stato nel 2013.

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