I civili in fuga da Falluja, mentre le forze governative e le milizie loro alleate proseguono l’offensiva contro l’Isis, hanno riferito che il gruppo estremista sta usando il cibo per costringere gli abitanti della città a combattere.
I miliziani hanno preso il controllo delle provviste e offrono cibo alle famiglie di coloro che accettano di essere reclutati, ha riferito una sfollata di 23 anni proveniente dalla periferia nordorientale di Falluja.
“Ce ne siamo andati perché non c’era più cibo né legna da ardere e i bombardamenti erano sempre più vicini alla nostra casa”, ha riferito Hanaa Mahdi Fayadh, aggiungendo che nei negozi non sono rimasti che datteri stantii.
Fayadh è fuggita insieme a parenti e vicini quattro giorni dopo che è cominciata l’offensiva dell’esercito iracheno contro la roccaforte in mano all’Isis dal gennaio 2014, passando attraverso i campi e sventolando bandiere bianche.
La maggior parte degli sfollati sono donne e bambini perché l’esercito ferma uomini e ragazzi per controlli di sicurezza.
Ma le Nazioni Unite hanno espresso forte preoccupazione dopo aver ricevuto rapporti “credibili e molto angoscianti” di uomini e ragazzi sottoposti ad abusi da parte delle milizie sciite che sostengono l’offensiva dell’esercito iracheno.
“Testimoni oculari hanno descritto come alcuni gruppi armati che operano a sostegno delle forze di sicurezza irachene fermano i civili di sesso maschile per controlli di sicurezza che in alcuni casi degenerano in violenze fisiche e altre forme di abusi, per estorcere confessioni”, ha dichiarato il direttore della sezione diritti umani dell’Onu Zied Ra’ad Hussein.
Zeid ha invitato le autorità irachene a verificare con urgenza queste informazioni e a impegnarsi a proteggere i civili in fuga da Falluja.
L’Unhcr aveva riferito a fine maggio che i miliziani dell’Isis usano i civili come scudi umani.
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