Diverse agenzie di stampa riportano venerdì 20 gennaio 2017 che, secondo l’emittente televisiva di stato siriana, il sedicente Stato islamico ha distrutto parti dell’anfiteatro romano di Palmira.
L’agenzia di stampa governativa Sana ha riferito che i miliziani hanno distrutto la facciata dell’anfiteatro, risalente al secondo secolo, e il tetrapilo.
Non è chiaro se i monumenti siano stati fatti esplodere.
Anche i gruppi di monitoraggio vicini all’opposizioni siriana confermano la notizia.
Solo ieri, giovedì 19 gennaio, si era diffusa la notizia che i miliziani dell’Isis avevano decapitato e fucilato 12 persone nel cortile del museo cittadino e nello stesso anfiteatro.
L’Isis era stato espulso da Palmira dalle forze governative a marzo del 2016, ma a metà dicembre l’aveva riconquistata.
Già in passato aveva usato l’anfiteatro come patibolo. Venticinque militari erano stati fucilati nel 2015.
Nell’agosto dello stesso anno, i miliziani avevano decapitato l’archeologo 81enne Khaled al-Asaad, che da quarant’anni sovrintendeva al sito.
Molti monumenti dell’antica Palmira sono stati distrutti o danneggiati dai jihadisti perché considerati blasfemi.
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