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    Siria, l’Isis attacca i curdi nel sud est del paese dopo l’annuncio del ritiro delle truppe Usa

    Hajin. Credit: AFP

    Lo Stato islamico ha approfittato della solitudine a cui sono stati condannati i curdi per attaccare il sud est della Siria, area sotto il controllo delle Forze democratiche siriane

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 21 Dic. 2018 alle 14:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:16

    Dopo l’annuncio del ritiro della truppe statunitensi dalla Siria la risposta dell’Isis non si è fatta attendere.

    Come temuto da molti analisti, lo Stato islamico ha approfittato della solitudine a cui sono stati condannati i curdi per attaccare il sud est della Siria, area sotto il controllo delle Forze democratiche siriane.

    Leggi anche: Trump annuncia il ritiro delle truppe Usa dalla Siria: ora Erdogan può attaccare i curdi

    Le FDS combattono contro i jihadisti al fianco dei curdi del Pyd/Ypg con il sostegno degli Stati Uniti e dalla coalizione internazionale capeggiata da Washington stessa.

    La notizia dell’attacco è stata data da capo dell’ufficio comunicazione delle FDS suTwitter: “L’Isis sta lanciando un grande attacco, si stanno verificando pesanti scontri”.

    La zona interessata dal nuovo scontro tra Isis e curdi è Hajin, nel sud-est della Siria: la città era stata riconquistata di recente dalle forze curde grazie anche al sostegno americano e la sua presa era stata salutata da molti come la sconfitta definitiva dell’Isis.

    I jihadisti in realtà erano stati sì vinti e allontanati dalla città, ma si erano rifugiati nei villaggi circostanti, dove hanno avuto tempo di riorganizzarsi e di sfruttare a proprio favore il ritiro delle truppe Usa. Le Forze democratiche siriane hanno combattuto per più di tre mesi per riprendere il controllo di Hajin e i villaggi circostanti della provincia di Deir ez-Zor.

    I nemici dei curdi – L’Isis tuttavia non è l’unica minaccia che i curdi e le FDS dovranno affrontare adesso che hanno perso il sostegno degli Stati Unti. La Turchia, che nel corso degli anni della guerra in Siria ha sostenuto le milizie islamiche, non ha mai approvato il sostegno americano alle forze curde, che al momento controllano il 30 per cento del territorio siriano.

    Ankara da settimane minaccia di riprendere le offensive contro i curdi: per il governo turco, Pyd/Ypg sono dei terroristi e come tali vanno combattuti per evitare che consolidino il loro potere nel corso dei colloqui di pace.

    Intanto, curdi e FDS hanno chiesto alla Francia di “fare pressione sulla Turchia perché fermi le sue minacce” e di continuare a svolgere la sua missione nella regione.

    “Chiediamo il supporto diplomatico francese e abbiamo anche chiesto che le truppe francesi svolgano il loro compito nella regione fino a quando non si troverà una soluzione politica”, ha affermato Ilham Ahmad, uno dei leader politici della coalizione.

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