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    L’Isis ha ucciso 45 persone in tre attacchi nel sud dello Yemen

    Le tre esplosioni che avevano per obiettivo i militari sono avvenute mentre i soldati si apprestavano a consumare il pasto serale. Altre 20 persone sono rimaste ferite

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Giu. 2016 alle 11:40 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 20:40

    L’Isis ha compiuto tre attacchi coordinati contro le forze governative yemenite uccidendo 45 persone nella città portuale meridionale di Mukalla, lunedì 27 giugno 2016.

    Fonti mediche hanno riferito che decine di persone sono rimaste ferite nell’esplosione degli ordigni, avvenuta mentre i soldati si apprestavano a rompere il digiuno diurno che i musulmani compiono durante il mese sacro di Ramadan.

    I militanti del sedicente Stato islamico hanno rivendicato gli attentati attraverso la loro agenzia di stampa online, Amaq.

    La prima esplosione è avvenuta quando un attentatore suicida ha detonato il proprio giubbotto esplosivo a un checkpoint alla periferia occidentale della città.

    Una seconda esplosione si è verificata quando è detonata una macchina imbottita di esplosivo vicino al quartier generale dell’intelligence militare e l’ultima alla deflagrazione di un ordigno artigianale poco prima che i soldati cominciassero il pasto serale.

    Mukalla è la capitale della provincia orientale dell’Hadramaut e un importante snodo commerciale. Era anche il centro del ricco mini-stato controllato da al-Qaeda nella Penisola Arabica (Aqap) che si estendeva su una striscia di territorio costiero lunga quasi 600 chilometri.

    Alla fine di aprile, i soldati yemeniti ed emiratini hanno riguadagnato la città, le forze di Aqap hanno opposto scarsa resistenza e si sono ritirate.

    I funzionari della sicurezza yemeniti ritengono che ci sia una sovrapposizione degli affiliati di al-Qaeda e dell’Isis, anche se i due gruppi sono ideologicamente rivali e in competizione per attrarre potenziali reclute.

    “Cellule dormienti esistono ancora a Mukalla e stiamo lavorando per smantellarle ogni giorno”, ha dichiarato un funzionario. “Dalla liberazione della città, le forze di sicurezza hanno arrestato centinaia di combattenti di al-Qaeda, sventato complotti e sequestrano circa 20 automobili imbottite di esplosivo”.

    Il ramo yemenita dell’Isis ha compiuto un attacco suicida nella città portuale di Aden il 23 maggio uccidendo 40 reclute dell’esercito, l’ultimo di una serie di attentati rivendicati dal gruppo.

    I miliziani islamisti hanno guadagnato territorio e notevole libertà di azione grazie alla guerra che si combatte da oltre un anno tra i ribelli sciiti Houthi e le forze governative sostenute da una coalizione guidata dall’Arabia Saudita.

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