L’Isis starebbe cercando di produrre di armi chimiche, nel tentativo di istituire un vero e proprio centro di ricerca dedicato agli esperimenti e allo sviluppo con il sostegno di scienziati provenienti da Iraq e Siria.
Lo hanno dichiarato alcuni funzionari dei servizi segreti iracheni e statunitensi, secondo i quali il piano del sedicente Stato islamico costituirebbe uno scenario allarmante per l’occidente.
Gli esperti non ritengono che l’Isis abbia le capacità di sviluppare armi sofisticate come il gas nervino, un tipo di armi chimiche.
Fino a questo momento, il sedicente Stato islamico avrebbe utilizzato solo l’iprite nei campi di battaglia in Siria e Iraq. L’iprite è un gas dotato di proprietà tossiche.
In seguito agli attacchi di Parigi rivendicati dall’Isis, il primo ministro francese Manuel Valls ha dichiarato, nella giornata di giovedì 19 novembre, che sarebbe effettivamente plausibile un attacco terroristico condotto mediante l’uso di armi chimiche da parte del sedicente Stato islamico.