Almeno 250 jihadisti del sedicente Stato islamico sono stati uccisi in una serie di raid condotti dalla coalizione a guida statunitense nei pressi della città di Falluja. Nei bombardamenti oltre 40 veicoli sono andati distrutti.
Se le cifre dovessero essere confermate, si tratterebbe dell’attacco più pesante mai registrato contro l’Isis. Pochi giorni fa l’esercito aveva annunciato la riconquista della città di Falluja, nelle mani dell’Isis dal gennaio del 2014.
Le perdite territoriali del gruppo jihadista tuttavia non stanno facendo diminuire le preoccupazioni sulla sua capacità di compiere attacchi, soprattutto all’estero.
La Turchia ha accusato l’Isis di essere il responsabile dell’attacco del 28 giugno all’aeroporto Ataturk di Istanbul.
John Brennan, il capo della Cia, sostiene che nonostante i recenti successi della coalizione anti-Isis fatti in Siria e in Iraq, ci sia ancora “molta strada da fare prima di essere in grado di dire che abbiamo fatto dei progressi significativi nei loro confronti”.
Oltre all’offensiva per riconquistare Falluja, anche un altro pesante attacco è stato lanciato contro i miliziani jihadisti nella città di Manbij, nel nord della Siria.