Iraq, governo blocca Facebook, Twitter, Whatsapp e Telegram
Stop ai social media in Iraq: le autorità del Paese hanno imposto un nuovo bando su Facebook, Twitter, Whatsapp e Telegram, che possono essere utilizzate soltanto tramite reti VPN. A denunciarlo è stato il giornalista del portale Al-Monitor e fondatore dell’Osservatorio iracheno sui Diritti Umani, Mustafa Saadoon.
Il governo iracheno aveva già bloccato i social media all’inizio del mese a seguito delle violente manifestazioni scoppiate contro le autorità.
Il Paese arabo è scosso da quasi un mese una serie di violente manifestazioni. Dall’inizio di ottobre, quando sono scoppiate le proteste a Baghdad e nel sud del Paese, oltre 250 manifestanti sono rimasti uccisi e migliaia sono stati feriti.
Il coprifuoco nella provincia di Diyala
Il governatore della provincia irachena di Diyala ha imposto oggi un coprifuoco di 24 ore in tutto il territorio, a seguito del lancio di due colpi di mortaio, avvenuto nella notte, contro l’edificio del consiglio provinciale. A rivelarlo è l’agenzia di stampa curdo-irachena BasNews, che cita le dichiarazioni di un portavoce della polizia di Diyala, Nihad Mohammed.
L’attacco sarebbe avvenuto intorno alle ore 23,30 ora locale di ieri, martedì 30 ottobre, e non ha provocato vittime. Il governatorato di Diyala, il cui capoluogo è Baquba, si trova nel centro-est dell’Iraq, al confine con l’Iran.