Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    L’Iran supera il limite delle riserve di uranio, Londra: “Pronti a tutte le opzioni”

    La premier britannica dimissionaria Theresa May. Credit: Afp/WIktor Szymanowicz/NurPhoto
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 17 Giu. 2019 alle 13:15 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:49

    Il Governo del Regno Unito si dice pronto a “tutte le opzioni” dopo che l’Iran ha annunciato l’imminente superamento del limite consentito di riserve di uranio.

    “Siamo stati chiari nell’esprimere le nostre preoccupazioni… Se l’Iran dovesse cessare di rispettare i suoi impegni, dovremmo valutare tutte le opzioni disponibili”, ha dichiarato un portavoce della premier uscente Theresa May.

    Nelle stesse ore Harriet Baldwin, sottosegretario agli Esteri britannico, ha ribadito la convinzione di Londra secondo cui Teheran sarebbe responsabile degli attacchi alle due petroliere avvenuti la scorsa settimana nel Golfo dell’Oman.

    “Nel fine settimana siamo arrivati alla conclusione che siamo abbastanza certi che” l’attacco alle petroliere “sia stata un’azione dell’Iran. E siamo pronti a fare in modo che questa corridoio marittimo chiave resti aperto al traffico internazionale”, ha detto Baldwin al suo arrivo al Consiglio dell’Unione europea.

    L’annuncio dell’Iran – Oggi il portavoce della Agenzia iraniana per l’Energia atomica, Behrouz Kamalvandi, ha annunciato che entro dieci giorni l’Iran supererà il limite delle riserve di uranio a basso arricchimento consentiti dall’accordo sul nucleare del 2015.

    Secondo il portavoce dell’Agenzia iraniana, l’accrescimento delle riserve di uranio corrisponderà ai “bisogni della nazione”. Teheran “ha bisogno di uranio arricchito al 5 per cento per la sua centrale nucleare di Bushehr e fino al 20 per cento per un reattore a scopi di ricerca scientifica”, ha sostenuto Kamalvandi.

    L’Iran: “Entro 10 giorni supereremo il limite consentito di riserve di uranio”

    Le tensioni nello stretto di Hormuz – Lo scorso 13 giugno due petroliere sono state misteriosamente attaccate mentre si trovavano nello stretto di Hormutz, che separa le acque del Golfo persico dal Golfo dell’Oman e dal mare aperto.

    Le navi erano entrambe dirette in Giappone e in quelle stesse ore il premier giapponese Shinzo Abe si trovava in visita in Iran per cercare di mediare tra Teheran e Washington.

    Gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di essere responsabile degli attacchi. Il Pentagono ha pubblicato un video in cui si vede un’imbarcazione, che secondo gli Usa appartiene ai Guardiani della Rivoluzione iraniani, avvicinarsi al fianco della petroliera Kokuka Courageous per rimuovere una mina magnetica inesplosa.

    Teheran, tuttavia, rigetta tutte le accuse. Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha condannato l’attacco, definendolo un tentativo di sabotare i nascenti rapporti tra Giappone e Iran.

    Perché lo stretto di Hormuz è così importante e chi vuole scatenare una guerra

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version