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    L’appello dell’Onu a Trump: “Non esca dall’accordo sul nucleare con l’Iran”

    Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Credit: Afp

    Il segretario generale Guterres esorta il presidente americano: "Reale rischio di guerra"

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 3 Mag. 2018 alle 09:36 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 00:08

    Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a non uscire dall’accordo sul nucleare con l’Iran.

    Parlando alla Bbc, Guterres ha avvertito che ci sarà un reale rischio di guerra se l’accordo, firmato nel 2015  dall’allora presidente americano Barack Obama, non sarà mantenuto.

    Trump, fortemente critico verso l’intesa con Teheran, ha tempo fino al 12 maggio per decidere se uscire dall’accordo.

    Secondo Guterres, l’accordo con l’Iran è stata una “importante vittoria diplomatica”.

    “Non dovremmo eliminarlo, a meno che non abbiamo una buona alternativa”, ha dichiarato, sottolineando che “affrontiamo tempi pericolosi”.

    L’appello del segretario generale dell’Onu arriva pochi giorni dopo che Israele ha rivelato di essere a conoscenza di “documenti nucleari segreti” che provano che l’Iran non ha mai rinunciato al proprio programma nucleare per scopi militari.

    I documenti, denominati “Archivi atomici”, sono stati condivisi con gli Stati Uniti.

    Il segretario di stato americano, Mike Pompeo, ha detto che questi documenti hanno fornito la prova che l’accordo sul nucleare firmato durante l’era Obama è stato “costruito sulle bugie”.

    Francia, Regno Unito e Germania nel frattempo concordano, invece,  sul fatto che il proseguimento dell’attuale intesa con Teheran è il modo migliore per impedirne lo sviluppo di armi nucleari.

    L’accordo sul nucleare con l’Iran

    Nel 2015, dopo oltre un anno e mezzo di difficili trattative, l’Iran ha firmato un accordo con Stati Uniti, Cina, Russia, Germania, Francia e Gran Bretagna concordando di limitare le sue attività nucleari in cambio della revoca di gravi sanzioni economiche.

    Si è trattato di un patto storico, che ha segnato un nuovo capitolo nella storia delle relazioni tra l’Iran e le grandi potenze internazionali.

    Nell’ambito dell’accordo, ufficialmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action (Jcpoa), Teheran si è impegnata a ridurre il numero delle sue macchine utilizzate per arricchire l’uranio e a ridurre drasticamente le scorte di uranio arricchito necessario per la produzione di armi nucleari.

    Il governo iraniano ha sempre sostenuto che il suo programma nucleare non avesse scopi militari.

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