Amnesty International ha denunciato le autorità iraniane che hanno fustigato pubblicamente un ragazzo che era stato condannato per aver consumato dell’alcol quando aveva tra i 14 e i 15 anni.
I primi a dare la notizia sono stati i media locali, che il 10 luglio 2018 hanno pubblicato delle immagini del giovane, che è stato identificato solo con le iniziali M. R., mentre riceveva 80 frustate in una piazza della città di Kashmar.
I pubblici ministeri iraniani affermano che il ragazzo è stato arrestato nell’anno iraniano del 1385, che nel nostro calendario corrisponde al periodo che va dal marzo 2006 al marzo 2007, ed è stato condannato l’anno successivo.
Quello che invece non è stato chiarito è perché la punizione sia stata eseguita più di 10 anni dopo.
Le fotografie pubblicate dai media iraniani mostrano un giovane legato a un albero mentre viene frustato da un uomo vestito in uniforme con il volto coperto.
Il tutto sotto gli occhi di una discreta folla di persone che assiste alla scena a poca distanza.
“Le circostanze di questo caso sono assolutamente scioccanti, e rappresentano un altro orrendo esempio delle priorità deformate delle autorità iraniane”, ha affermato il direttore di Amnesty International in Medio Oriente e Africa del Nord, Philip Luther.
“Nessuno, indipendentemente dall’età, dovrebbe essere sottoposto a flagellazione, figuriamoci un bambino che è stato processato per aver consumato alcol e poi è stato condannato a 80 frustate”.
Il sito web Young Journalists Club ha citato il procuratore della città di Kashmar che ha affermato che M. R. ha consumato alcolici durante un matrimonio in cui un litigio ha causato una rissa in cui è stato ucciso un ragazzo di 17 anni.
Il ragazzo non è comunque mai stato sospettato di essere coinvolto nella morte.
L’articolo 265 del codice penale islamico dell’Iran afferma che la punizione per il consumo di alcol da parte di un musulmano è di 80 frustate.
Sono oltre 100 i reati punibili con la fustigazione, compresi il furto, l’aggressione, il vandalismo, la diffamazione e la frode, così come tutte le azioni che secondo Amnesty non dovrebbero essere criminalizzate in assoluto, come l’adulterio, le relazioni intime tra uomini e donne non sposate, la così detta “violazione della morale pubblica” e i rapporti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso.
Philip Luther ha detto che l’Iran dovrebbe abolire tutte le forme di punizione corporale.
“È semplicemente inaccettabile che le autorità iraniane continuino a consentire tali pene e giustificarle in nome della tutela della morale religiosa”.