Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Esteri
  • Home » Esteri

    Proteste in Iran, la denuncia dei medici: “Le donne vengono colpite al volto, al seno e ai genitali”

    Di Niccolò Di Francesco
    Pubblicato il 8 Dic. 2022 alle 16:30

    Proteste in Iran, la denuncia dei medici: donne colpite genitali

    A poche ore dalla prima esecuzione di un manifestante condannato a morte per aver partecipato alle proteste in Iran, emerge un’altra verità sconvolgente che riguarda le donne che prendono parte ai cortei anti-regime, le quali verrebbero colpite dalla polizia al volto, al seno e ai genitali.

    Lo sostiene il Guardian che ha raccolto le denunce di numerosi medici e infermieri impegnati a curare i rivoltosi in segreto per evitarne l’arresto.

    Secondo i dottori, infatti, la polizia utilizza fucili caricati a pallini di metallo o plastica sparando a distanza ravvicinata sui manifestanti, in posizioni diverse a seconda del genere.

    Gli agenti, infatti, mirerebbero a gambe, schiena, natiche nel caso degli uomini, mentre le donne vengono ferite nei punti “simbolo” della loro femminilità: viso, seno e genitali.

    Le ferite provocate dai proiettili spesso si rivelano gravi e lasciano danni permanenti come conferma anche un medico della provincia di Isfahan: “Vogliono distruggere la bellezza delle nostre ragazze. E pure la loro capacità di procreare. Mirano alle parti intime delle donne perché sono dei complessati sessuali che godono nel far male alle giovani. Ne ho curata una di vent’anni, colpita ai genitali da due pallini: piccoli e insidiosi, si erano incastrati tra l’uretra e l’apertura vaginale. Rischiava una grave infezione e ho dovuto indirizzarla a un ginecologo di fiducia. Mi ha raccontato di essere stata circondata da una decina di agenti che le hanno sparato da molto vicino. Mi ha molto turbato: poteva essere mia figlia”.

    Contattato dal quotidiano britannico, il ministero degli Affari Esteri si è rifiutato di commentare. Secondo le Ong per i diritti umani, le vittime della repressione da metà settembre sono oltre 400, di cui una sessantina minorenni.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version