Iran, giornalista si suicida dopo il rilascio dal carcere
Il giornalista critico cinematografico e regista iraniano Mohsen Jafari-Rad, che era stato arrestato durante le proteste contro il governo alcune settimane fa, si è suicidato dopo essere stato rilasciato. A diffondere la notizia su Instagram è stato Hoshang Golmakani, direttore della rivista “Film-e Emrouz”. Il suo post è stato poi ripreso dalla Bbc Persian.
Golmakani ha scritto sui social: “Il nostro collega si è suicidato domenica prendendo delle pillole. È stato arrestato poche settimane fa durante le proteste a Karaj (vicino a Teheran, ndr), mentre tornava a casa. Dopo due settimane di reclusione, ha potuto finalmente dimostrare di non essere presente alle manifestazioni, ma…”.
Il direttore della rivista “Film-e Emrouz” non ha fornito ulteriori spiegazioni sulla questione, e le agenzie di stampa ufficiali come l’Isna hanno riportato la sua morte solo domenica mattina, 8 gennaio 2023.
Diversi rapporti pubblicati nelle scorse settimane e citati dai media locali parlano di più prigionieri politici che si sono suicidati dopo il rilascio dalla detenzione. Alcuni sospettano che ai detenuti vengano somministrate droghe potenti che potrebbero causare tendenze suicide una volta interrotta l’assunzione, quindi dopo il rilascio.
Jafari-Rad, 37 anni, aveva conseguito un master in cinema. Aveva scritto per molti anni su riviste di cinema, in particolare “Film-e Emrouz”. Contemporaneamente, come giornalista e critico, collaborava con oltre 20 altre testate e dal 2008 aveva iniziato a realizzare cortometraggi e documentari.
Durante la repressione delle proteste contro il regime iraniano, iniziate il 16 settembre dopo la morte della 22enne Mahsa Amini in custodia della polizia, oltre 500 persone sono state uccise e migliaia di cittadini sono stati arrestati. Non ci sono informazioni certe su dove si trovino e sul destino che li attende.